Cattedra di Geriatria
dell’Università di Torino
Fondazione Promozione Sociale
Rivista Prospettive assistenziali
Con il patrocinio di:
Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino, Università degli Studi
di Torino – Facoltà di Medicina e Chirurgia, Ordine provinciale dei Medici di
Torino, Collegio provinciale degli Infermieri professionali e degli Assistenti
sanitari di Torino.
I MALATI DI ALZHEIMER E SINDROMI CORRELATE:
GLI OBBLIGHI DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE E DEI COMUNI E IL RUOLO DELLE FAMIGLIE
Torino,
venerdì 20 ottobre
2006
Presso il
Centro incontri dell’Ospedale Molinette,
Corso Bramante 88 - Torino
NOTE GIURIDICHE E PROPOSTE
1. In base alle leggi vigenti le persone malate, comprese quelle colpite dal
morbo di Alzheimer o da altre forme di demenza senile, hanno il diritto
esigibile:
a) alle cure sanitarie durante tutto il periodo (senza limiti di durata) della
fase acuta. La degenza deve essere assicurata gratuitamente dal Servizio
sanitario nazionale presso ospedali, case di cura private convenzionate o altri
presidi sanitari;
b) alle cure socio-sanitarie nel corso della fase stabilizzata, anche in
presenza di non autosufficienza. Per la degenza (anche in questo caso senza
limiti di durata) che deve essere assicurata dal Servizio sanitario nazionale e
dai Comuni presso le Rsa (Residenze sanitarie assistenziali) o strutture
similari (case protette, ecc.), è richiesto il contributo economico del malato
che, se ha più di 65 anni e non è autosufficiente oppure è in possesso del
certificato di handicap in situazione di gravità, deve contribuire
esclusivamente in base alle proprie personali risorse economiche (redditi e beni
immobili e mobili) ai sensi dell’articolo 25 della legge 328/2000 e dei decreti
legislativi 109/1998 e 130/2000;
c) al trasferimento dagli ospedali, dalle case di cura private convenzionate e
dagli altri presidi sanitari alle strutture socio-sanitarie (Rsa, case protette,
ecc.) che deve essere attuato a cura e spese del Servizio sanitario nazionale,
senza alcuna interruzione delle cure.
2. Com’è noto è di gran lunga preferibile che i malati di Alzheimer ed i
soggetti affetti da altre forme di demenza senile possano restare a casa loro o
presso l’abitazione dei congiunti. Infatti a domicilio la qualità della vita è
migliore rispetto a quella delle
più valide strutture di ricovero e il malato ne trae benefici notevoli anche per
quanto riguarda le sue condizioni di salute.
Tenuto conto che attualmente i malati non hanno il diritto esigibile alle cure
sanitarie domiciliari (è tenuto ad intervenire solo il proprio medico di
medicina generale), numerose organizzazioni di volontariato e di tutela dei
soggetti deboli hanno promosso una petizione in cui si richiede che la Regione
Piemonte (e a nostro avviso l’iniziativa potrebbe essere estesa a tutte le altre
Regioni) approvi una legge per garantire il diritto esigibile alle prestazioni
domiciliari nei casi in cui siano contemporaneamente soddisfatte le seguenti
condizioni:
- non vi siano controindicazioni cliniche o di altra natura;
- il soggetto sia consenziente e gli possano essere fornite le necessarie cure
mediche e infermieristiche, nonché, se occorrenti, quelle riabilitative;
- i congiunti o soggetti terzi siano disponibili ad assicurare l’occorrente
sostegno domiciliare e siano riconosciuti idonei dall’Asl di residenza;
- vengano previsti gli interventi di emergenza sia nel caso che i congiunti o i
soggetti terzi non siano più in grado di prestare gli interventi di loro
competenza, sia qualora insorgano esigenze del soggetto che ne impongano il
ricovero presso idonee strutture;
- i costi a carico delle Asl e/o dei Comuni non siano superiori a quelli di loro
spettanza nei casi di ricovero presso strutture residenziali;
- ai congiunti e ai soggetti terzi venga riconosciuto il ruolo di volontariato
intrafamiliare e ad essi sia versato dalle Asl una quota della retta corrisposta
alle Rsa quale rimborso forfettario delle spese sostenute per le cure
domiciliari, compresi gli oneri derivanti dalle sostituzioni della persona
responsabile delle cure domiciliari per le occorrenti incombenze personali e
familiari (acquisti, commissioni, ecc.).
3. Com’è anche previsto nella suddetta petizione, occorrerebbe che le Regioni e
le Asl istituissero in ciascuna Asl almeno un centro diurno per i malati di
Alzheimer e per i soggetti colpiti da altre forme di demenza senile, in modo da
assicurare ai pazienti le necessarie prestazioni e fornire ai parenti che li
accolgono volontariamente a casa loro, l’occorrente consulenza e
l’indispensabile sostegno. I centri diurni dovrebbero assicurare la frequenza
per almeno 40 ore settimanali (8 ore per 5 giorni). Le spese di funzionamento,
compresi trasporto e mensa, dovrebbero essere sostenute totalmente dal Servizio
sanitario nazionale.
4. Si segnalano i seguenti volumi editi da Utet Libreria:
- I malati di Alzheimer: dalla custodia alla cura
pagine 131, euro 11.36
- Il volontariato dei diritti: quarant'anni di esperienze nei settori della sanità e dell'assistenza
pagine 147, euro 14,00
- A scuola di diritti: come difendersi da inadempienze e abusi della burocrazia socio-sanitaria
pagine 117, euro 11.
I volumi sono reperibili nelle migliori librerie e possono essere richiesti versando gli importi sul conto
corrente postale n. 25454109 intestato ad: Associazione promozione sociale, Via Artisti, 36 - 10124 Torino; telefono: 011.8124469.