Note organizzative
LA PARTECIPAZIONE È GRATUITA MA È INDISPENSABILE ISCRIVERSI.
SI PREGA DI INVIARE UNA E-MAIL ALLA SEGRETERIA C/O
FONDAZIONE PROMOZIONE SOCIALE ONLUS
INFO@FONDAZIONEPROMOZIONESOCIALE.IT
(oppure telefonare 011 8124469)
riportando i seguenti
dati:
Cognome, Nome, data e
luogo di nascita, Codice fiscale, professione, sede di lavoro nonchè
struttura di appartenenza.
A tutti i partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
Per gli Assistenti sociali sono stati riconosciuti 8 crediti
formativi (codice ID 9352) fino ad esaurimento posti riservati.
Si ringrazia
la Città della salute e della scienza di Torino per
la concessione gratuita della sala, nonché i Relatori per la loro
partecipazione a titolo gratuito.
La Fondazione promozione sociale onlus non riceve contributi da Enti
pubblici. Ringraziamo pertanto quanti vorranno con un contributo
libero sostenerne le attività, comprese quelle relative alle spese per
la promozione del presente convegno. Per erogazioni liberali
(deducibili/detraibili dalla dichiarazione dei redditi) utilizzare
c.c.b.: IBAN:
IT 66L 02008 01058
000020079613. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito
www.fondazionepromozionesociale.it
Materiali
per il Convegno:
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La documentazione in cartellina:
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qui
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MATTINO
ore 8,30-13,30
Registrazione
lavori del mattino
8,30 Accoglienza partecipanti
9,00 Presidenza, Giancarlo Isaia, Direttore Sc Geriatria e
malattie metaboliche dell’osso - Saluti delle istituzioni -
Introduzione
9,30 Sentenze contraddittorie su diritto alla salute, prestazioni Lea
ed equilibrio di bilancio:
Francesco Pallante, Ricercatore di diritto costituzionale,
Università di Torino
Tavola rotonda: La continuità terapeutica
ospedale-territorio
9,50 Presidenza,
Giulio Fornero, Direttore della qualità e del
rischio clinico Città della salute, Il concetto di urgenza e
l’indifferibilità dei bisogni sanitari e socio-sanitari di un malato non
autosufficiente
10,00 Le proposte dell’Ordine dei Medici:
Guido Giustetto, medico di medicina generale e Presidente Ordine
dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Torino
10,20 La centrale operativa unica per la presa in carico del malato e
dei familiari:
- in reparto,
Daniela Corsi,
Responsabile S.C. Servizio integrazione territoriale
(Nocc)
- al Dea, Franco Aprà,
Presidente Simeu - Società italiana
medicina d’emergenza-urgenza Piemonte e Valle d'Aosta
10,40 La de-ospedalizzazione protetta:
Gianfranco Fonte,
Geriatra, Città della salute e della scienza di
Torino;
11,00 La continuità terapeutica in Rsa (Cavs),
Enza Paola Contuzzi, Dirigente medico, SSD Cure domiciliari e
geriatria territoriale AslTo1
11,20 Le richieste delle associazioni di volontariato e di tutela dei
diritti:
Andrea Ciattaglia, Csa (Coordinamento sanità e assistenza fra i
movimenti di base)
11,40 L’orientamento dell’Assessorato alla sanità,
Antonio Saitta, Assessore alla sanità con delega ai Lea, Regione
Piemonte
12,00 Interventi
preordinati (Sen. Nerina Dirindin, Pier Luigi Dovis, Giovanni
Caruso, Elide Tisi,
Maria Luisa Tezza)
12,50 Dibattito
13,30 Pausa
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POMERIGGIO
ore 14-18,00
Registrazione
lavori del pomeriggio
14,30 Tavola
rotonda:
Lo sviluppo dei servizi sanitari e
socio-sanitari in continuità terapeutica con gli ospedali: ruolo dei
Nocc-Ndcc, cure domiciliari, centri diurni, ricoveri in Rsa
Presiede
Maria Grazia Breda, Fondazione promozione sociale onlus
Partecipa
Mauro Laus, Presidente del Consiglio regionale del Piemonte
Intervengono:
-
Barbara Chiapusso,
Vicepresidente
Collegio Ipasvi -
Infermieri professionali Assistenti sanitari Vigilatrici d'infanzia;
-
Pietro Landra,
Geriatra,
Direttore sanitario Rsa “Il Trifoglio”
-
Anna
Monetti, Fisioterapista, Città della salute e della scienza di
Torino, in collaborazione con
Laura Caravelli, SCRRF
AslTo5;
- Ellade Peller,
Coordinamento Enti gestori servizi
socio-assistenziali piemontesi
- Barbara Rosina,
Ordine degli Assistenti sociali
Regione Piemonte
-
Roberto
Venesia,
Segretario regionale Fimmg Piemonte -
Federazione italiana medici di medicina generale
16,50 Interventi preordinati (Paola
Fasano, Silvio Magliano, Paola Garbella,
Michele Assandri)
17,30 Dibattito
18,00 Conclusioni
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Obiettivi
-- Il convegno si propone di evidenziare le
esigenze, indifferibili, di
cure sanitarie e socio-sanitarie dei
malati anziani non autosufficienti.
Si tratta di malati
con una
situazione di salute talmente compromessa da aver portato alla non
autosufficienza e per questo hanno bisogno di cure che non possono
assolutamente essere rinviate, ma devono essere assicurate in tempo reale.
Ricordiamo che la persona anziana malata cronica non
autosufficiente o colpita da demenza senile ha spesso più patologie. Oltre
alla diagnosi immediata (come avviene per tutti gli altri malati), occorre
che subito vengano individuate le terapie in primo luogo quelle per lenire
o ridurre il dolore, nonché le altre
prestazioni socio-sanitarie altrettanto
fondamentali per la sua sopravvivenza. Non siamo in presenza di
“nonni a cui fare compagnia o che hanno solo bisogno di qualcuno
che prepari i pasti perché non sanno cucinare”, ma di
persone con bisogni che non possono essere rinviati nel tempo: sono
malati che devono essere
seguiti 24 ore su 24 perché, sovente, sono
doppiamente incontinenti, spesso con catetere, da mobilizzare e/o
imboccare, da seguire nell’assunzione delle
terapie e che vanno costantemente monitorati sul piano sanitario.
Considerare tutti questi
aspetti è assolutamente fondamentale per un corretto approccio al malato
anziano non autosufficiente che, come vedremo dall’intervento giuridico,
lo Stato ha inteso tutelare non solo attraverso il
diritto a ricevere le cure del Servizio sanitario nazionale in
ospedale e nelle strutture
sanitarie convenzionate di riabilitazione e lungodegenza, ma altresì
assicurando i Livelli
essenziali delle prestazioni socio-sanitarie: cure domiciliari, centri
diurni, ricoveri in Rsa. Le esigenze particolari di cure mediche e
infermieristiche, nonché le prestazioni di aiuto infermieristico e di
assistenza tutelare alla persona
richiedono pertanto una presa in
carico tempestiva dell’anziano
malato non autosufficiente. Già in ospedale si dovrebbe attivare il
percorso di continuità terapeutica per indirizzare il paziente nei luoghi
di cura più appropriati, con priorità al rientro al suo
domicilio, ogni volta che ciò è
praticabile a seguito della volontaria disponibilità dei familiari e/o di
terze persone e dell’assenza di controindicazioni sulla loro idoneità.
Tenuto conto che non vi sono leggi che obblighino i familiari a provvedere
alle cure sanitarie e socio-sanitarie di congiunti malati anziani non
autosufficienti e/o con demenza, è interesse
dell’Amministrazione regionale
assicurare il diritto alle prestazioni di assistenza domiciliare
integrata, ivi compresa l’erogazione
nell’ambito delle prestazioni Lea di
un contributo forfettario (o assegno di cura) per i maggiori oneri
sostenuti dai familiari per garantire le prestazioni di aiuto
infermieristico e di assistenza tutelare al congiunto non autosufficiente.
La
mancata continuità terapeutica produce maggiori costi per il paziente e
per il sistema sanitario in quanto sono meno efficaci i trattamenti
erogati; si verificano degenze evitabili, si ricorre impropriamente a
servizi quali il pronto soccorso o prestazioni ambulatoriali con i malati
non autosufficienti che passano da un servizio all’altro e per poi
ritornare a volte a quello iniziale; vi è
ridondanza delle procedure diagnostiche a cui viene sottoposto il
paziente in assenza di una presa in carico unitaria e continuativa.
Nella tavola rotonda del pomeriggio i relatori presenteranno
proposte organizzative per migliorare i percorsi di continuità terapeutica
e la presa in carico del malato anziano non autosufficiente, al fine di
garantire prestazioni socio-sanitarie qualitativamente idonee e
appropriate ai bisogni dei malati. L’obiettivo sviluppare un percorso di
continuità terapeutica, che porti alla
eliminazione delle attuali liste d’attesa illegittime e con tempi
infiniti: sono 32mila gli anziani non autosufficienti piemontesi privi
delle cure indispensabili a cui hanno diritto, spesso in attesa da anni;
si stima che siano 200mila in tutta Italia.
A chi si rivolge --
Il convegno è rivolto
a rappresentanti delle Istituzioni, agli
Amministratori pubblici, ai Direttori di
Asl ed Enti gestori dei servizi socio-assistenziali, ai medici di medicina
generale e specialisti, agli infermieri, agli assistenti sociali, agli
operatori socio-sanitari che operano nelle strutture pubbliche e private,
ai gestori privati delle strutture diurne e residenziali, alle
organizzazioni sindacali, alle associazioni di tutela dei malati, di
promozione sociale e di volontariato, ai
familiari dei malati non autosufficienti, nonché alle persone interessate
a vario titolo.
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