Prospettive assistenziali, n. 125, gennaio – marzo 1999

 

INFORMAZIONI

 

ALLOGGI POPOLARI ASSEGNATI AI BENESTANTI

 

Secondo i dati del rapporto 1998 sull'edilizia residenziale pubblica in locazione, nell'Emilia-Romagna il 40% degli alloggi che spettano di diritto alle fasce deboli della popolazione sono in realtà occupati da persone benestanti con redditi superiori ai 100 milioni.

Per quanto riguarda la situazione in Torino e provincia, Giorgio Ardito, presidente dell'Azienda Territoriale per la Casa (ex IACP) ha dichiarato: «I Sindaci dovrebbero dichiarare decaduti gli inquilini ricchi, ma non lo fanno».

(da Notizie del Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna del 16 novembre 1998 e La Stampa del 19 febbraio 1999)

 

 

 

 

 

CRESCE IL LAVORO NERO

 

Secondo i dati del Ministero del lavoro relativi al 1° semestre 1998 delle 11.938 aziende ispezionate, molto più della metà, ben 7.774, sono state multate e sono state accertate 3.360 truffe per oltre 34 miliardi. A Roma, su 34 lavoratori regolari, ben 221 risultano irregolari. Nel 1997 solo la metà degli occupati godeva delle tradizionali tutele del lavoratore dipendente: l'Italia si è così collocata al secon­do posto tra i Paesi europei, dopo la Grecia, per incidenza del lavoro sommerso sul Pil (27,3%). Nel 1997 l'economia sommersa ha prodotto 530.000 miliardi con quasi 10 milioni di ore di lavoro. I lavora­tori in nero sono stati 5 milioni di cui 2 milioni utilizzati in part-time e 3 milioni a tempo pieno. I minori che risultano utilizzati nel sommerso sono stati 300.000 e i clandestini 250.000. Tra i settori più colpi­ti, quello dell'agricoltura, dell'edilizia, dell'industria, dei servizi. Ma questo fenomeno non riguarda solo il Sud: le ispezioni dei carabinieri dimostrano che gli illeciti sono presenti in tutte le province visitate. II 65% delle aziende ispezionate ha ricevuto contravvenzioni per il mancato rispetto delle leggi sociali, mentre il 28% è stato protagonista di vere e proprie truffe, con 4.632 persone denunciate e 9 persone arrestate.

(da Avvenire, 30 gennaio 1999)

 

 

 

 

LA PRIORITÀ DELLE CURE DOMICILIARI

 

Sono usciti gli atti del convegno "Curare e prendesi cura: la priorità delle cure domiciliari", svoltosi a Jesi il 7 novembre 1998.

Il volume vuole contribuire a diffondere la cultura e la pratica delle prestazioni domiciliari che meglio rispondono alle esigenze delle persone malate, riducono il ricorso all'ospedalizzazione e, nello stesso tempo, sono meno onerose per lo Stato rispetto agli altri interventi.

Per ricevere il volume (pag. 96, L. 13.000) rivolgersi al Gruppo Solidarietà, Via S. D'Acquisto 7, 60030 Moie di Maiolati (AN), tel. e fax. 0731-703327.

 

 

 

 

 

 

 

 

ATTI DEL CONVEGNO SULL'ATTUALITÀ DEL PENSIERO DI GIULIO MACCACARO

 

Sono usciti gli atti del convegno internazionale "Conoscenze scientifiche, saperi popolari e società umana alle soglie dei duemila: attualità del pensiero di Giulio A. Maccacaro", svoltosi a Milano dal 23 al 25 gennaio 1997.

L'iniziativa è stata un importante evento culturale sia per i temi trattati che per l'autorevolezza dei relatori. La presentazione è di Paolo Mantegazza. Rettore dell'Università di Milano, e di Luigi Mara.

Quattro le sezioni. La prima "Etica collettiva della ricerca: uomo, donna, produzione, ambiente, popo­lazione e risorse", comprende le relazioni: “Fatti e valori nelle scienze contemporanee: sapere scientifico e democrazia" di Marcello Cini; "Crisi dei paradigmi a fine secolo: dalla sfida della globalizzazione e della crisi ecologica al discorso della democrazia e dei diritti umani" di Elmar Altvater; "La partecipazione popola­re come condizione dello sviluppo sostenibile" di Ettore Tibaldi; "La produzione di beni, di scorie e di rifiuti aspetti scientifici, tecnici ed etici", di Roberto Carrara, Giorgio Forti, Luigi Mara, Vladimiro Scatturin.

Nella seconda sessione, riguardante "Sperimentazione in sanità: la ricerca clinico-biologica", le rela­zioni sono state le seguenti: "Ricerca della prevenzione e ricerca dei profitti", di Lorenzo Tomatis; "Sedi e soggetti della sperimentazione in sanità", di Graziella Filippini; “Il consenso informato", di Amedeo Santosuosso; "Farmaci, sperimentazione, ricerca". di Gianni Tognoni; "Valorizzare ed estendere la rete di iniziative degli esclusi dal mercato", di Liliana Cori: "Cavie umane inconsapevoli", di Gianni Tamino; "La salu­te nei luoghi di lavoro alle soglie del 2000: medicina del lavoro e genetica", di Vito Totire: "La proposta di Giulio Maccacaro per un'etica collettiva nella sperimentazione scientifica: 1971-1996”, di Giorgio Bignami.

La terza sessione "Dalla lotta al manicomio all'istituzione diffusa", comprende le relazioni di Agostino Pirella "Luoghi e procedure di denominazione e di trattamento in psichiatria: G.A. Maccacaro e l'istituzione diffusa", di Luigi Attenasio "Gli errori/orrori della psichiatria" e di Franca Ongaro Basaglia "Epidemiologia dell'istituzione psichiatrica".

La quarta sessione tratta il tema "Diritti umani e diritti dei popoli, scienza e informazione, lavoro e stato sociale, storia, salute e ambiente". Queste le relazioni: "L'autodeterminazione nelle sentenze del Tribunale permanente dei popoli", di François Rigaux; "Scienza, Informazione, Partecipazione", di Giovanni Cesareo; "Pedagogia medica e crisi della medicina: cinquant'anni di storia", di Giorgio Cosmacini; "La discussione sul Welfare State - Verso la privatizzazione dei servizi sanitari?", di Giuseppe Lojacono; "II mito della neutralità della scienza", di Rodolfo Saracci; "Scienza di chi? Scienza per chi? Donne e uomini tra saperi e poteri". di Elisabetta Donini; "Epidemiologia e prevenzione: la ricerca effettuata e quella che si sarebbe potuta effettuare", di Benedetto Terracini; "La società dell'informazione: nuove contraddizioni e nuovi conflitti", di Paola Manacorda; "La politica delle flessibilità come strumento di abolizione delle tutele del lavoro", di Sergio Bologna; "Dall'ACNA alla rinascita della Valle Bormida: la storia e la memoria come risorse per il futuro", di Pier Paolo Poggio; "II Movimento per la rinascita della Valle Bormida", di Bruno Bruna; "L'insostituibile memoria dei movimenti", di Marcello Palagi; "II rischio e la nocività nella fabbrica ristrutturata, frammentata e riorganizzata", di Lino Balza, Carla Cavagna, Luigi Mara; "La formazione del medico", di Piergiorgio Duca; "Sapere di frontiera", di Enzo Tiezzi; "Responsabilità della scienza nelle distru­zioni umane e ambientali", di Angelo Baracca; "Rischi, nocività e danni da lavoro nelle fabbriche degli anni '90", di Francesco Carnevale e Alberto Baldasseroni; "II caso di Chernobyl", di Rosalie Berteli; "Chernobyl: ambiente, salute e diritti umani", a cura del Tribunale permanente dei Popoli; "Volendo continuare", di Dario Paccino.

Per ricevere gli atti rivolgersi a Medicina democratica, Via Carracci 2, 20149 Milano, tel. 02-498.46.78, fax 02-48.01.46.80

 

 

 

 

 

INADEGUATA L'ASSISTENZA AI 140 MILA POVERI DI ROMA

 

II 7 novembre 1998 è stato presentato a Roma il nuovo rapporto Caritas sulla povertà che traccia la mappa del disagio nella capitale.

Il lavoro, strutturato in capitoli, si articola in tre parti: il quadro generale, che riguarda gli aspetti socio­demografici che hanno un forte impatto sulla qualità della vita; l'analisi delle situazioni di povertà e di emarginazione; e, in ultimo, la formulazione di possibili risposte da dare alle varie situazioni di soffe­renza.

Ne esce fuori un quadro assolutamente scoraggiante, con il 40% dei residenti a Roma che vivono in situazioni più o meno forti di disagio, mentre il livello di povertà vera e propria si aggira attorno al 5,3%, 141.000 persone.

In una capitale per molti aspetti più vicina al sud che al nord, si arriva a un tasso di disoccupazione pari al 12,8% (un punto sopra la media nazionale): 249.000 senza lavoro per la metà giovani (...).

La mappa della povertà si concentra su usura, tossicodipendenza, disagio scolastico, handicap, malat­tia. Su questi aspetti lo studio riporta dati statistici molto utili.

(da Confronti. dicembre 1998)

 

 

 

 

 

FALSA SOLIDARIETÀ E AFFARI VERI

 

Una recente e interessante inchiesta condotta dal giornale di strada "Terre di mezzo" e dalla rivista "Volontari per lo sviluppo" evidenzia che dietro almeno una trentina di sedicenti associazioni di solida­rietà che raccolgono stracci e vestiti dismessi, adottando sigle e simbologie confondibili con quelle delle maggiori associazioni italiane di volontariato "vero", si celerebbero realtà commerciali che realiz­zano notevoli profitti da tali operazioni. L'usato, poi, verrebbe inviato in grossi centri per il riciclo (come in Toscana, nel Pratese, dove si contano più di 150 grossisti del settore), per poi essere stivato in con­tainer e destinato a mercati esteri di Paesi in via di sviluppo: a Tunisi, ad esempio, un'azienda tratta ogni anno 12.000 tonnellate di vestiario italiano usato. Tali associazioni non risultano in genere iscrit­te ai registri del volontariato e hanno perlopiù la sede a centinaia di chilometri dai luoghi di raccolta, scoraggiando così un contatto diretto. L'uso del marchio viene generalmente venduto a raccoglitori indipendenti, anche per svariati milioni di lire l'anno. Si è poi appurato che molti di questi ingaggiano addirittura numerosi dipendenti e "padroncini" con furgone per la raccolta conto terzi.

(da DM, n. 132, novembre 1998)

 

 

 

 

INFANZIA RUBATA A 250 MILIONI DI BAMBINI

 

Staffan De Mistura, rappresentante delle Nazioni Unite in Italia, ha ricordato nel corso del convegno organizzato dall'Unione forense per la tutela dei diritti dell'uomo (Roma, 14 dicembre 1998) che l'i­gnobile e degradante mercato concernente lo sfruttamento minorile nel mondo conta oltre 250 milioni di bambini-lavoratori tra i 5 e i 14 anni, dei quali 120 milioni impiegati a tempo pieno e un terzo in atti­vità pericolose, senza contare i 250 mila bambini utilizzati come soldati ed i non meno di due milioni di fanciulli sfruttati sessualmente, un'infamia spesso collegata al turismo.

(da Avvenire, 15 dicembre 1998)

 

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