Prospettive assistenziali,
n. 126, aprile – giugno 1999
INFORMAZIONI
SEMINARI DELLA FONDAZIONE ZANCAN
1. Hanno un futuro le comunità residenziali per disabili?
Quali comunità? Con quali risorse? - Malosco (Tn) 4-8 luglio 1999
2. II servizio civile nell'area
della protezione civile. Una guida per gli operatori -
Malosco (Tn) 11-15
luglio 1999
3. Condizioni per valutare l'attuazione dei piani di zona
dei servizi socio-sanitari - Malosco (Tn) 18-22 luglio 1999
4. La verifica dei piani pastorali
diocesani e parrocchiali - Malosco (Tn) 25-29 luglio 1999
Malosco (Tn)
25-28 agosto 1999
6. La famiglia nella prospettiva di
una società multietnica: rapporto con i servizi alla
persona - Malosco (Tn) 29
agosto - 2 settembre 1999
7. I bambini che vengono dall'Est: vantaggi e pericoli
dell'affidamento stagionale - Malosco (Tn) 5-9 settembre 1999
8. La tutela dei soggetti deboli nel
Piano sanitario nazionale - Malosco (Tn) 14-18 settembre 1999
10. La gestione delle R.S.A. e la
verifica della loro attuazione - Padova, ottobre 1999
Corsi di
perfezionamento
A. II lavoro per progetti nei servizi
alle persone (avvio: settembre 1999)
B. La valutazione della qualità nei
servizi sociali e sanitari (avvio: ottobre 1999)
Per informazioni, rivolgersi alla Segreteria della Fondazione Zancan, Via Vescovado 66, 35141 Padova. Tel. 049-66.38.00. Fax 049-66.30.13.
POSITIVA ESPERIENZA VENTENNALE DI UNA CASA
FAMIGLIA
CON HANDICAPPATI FISICI
È appena uscita la pubblicazione "Diritto-rovescio o rovescio-diritto? -
vent'anni di esperienza quotidiana" in cui
sono descritte le esperienze ed i progetti della casa famiglia avente sede in
Como, Via Milano 167, tel. 031-26.48.79.
Come si legge nella presentazione di Don Augusto Peduzzi, obiettivo della casa famiglia è la «risposta al bisogno di un contesto familiare in cui sentirsi parte attiva da parte di
persone adulte con handicap fisico; socializzazione aperta ad altri
handicappati fisici esterni; stimolo educativo dagli utenti ai volontari;
iniziativa interna di formazione sulle risposte all'emarginazione e al bisogno
reciproco di relazione».
La caratteristica della casa famiglia di Como è «di essere al tempo stesso utilizzatrice e
fornitrice di servizi sociali. La giornata tipo infatti
corrisponde a quella di tutte le famiglie; le attività interne sono guidate
dai residenti, che pure mantengono a loro volta interessi e rapporti con la propria
famiglia, con la scuola e il lavoro, con singoli e gruppi all'esterno, con
l'ambito ecclesiale e civile».
Dalle esperienze descritte nel libro, si ha una ulteriore conferma della validità delle case famiglia.
BIBLIOGRAFIA SUI DISTURBI DELL'UDITO,
DELLA VISTA E DEL LINGUAGGIO
È uscito il volume n. 22, 1999, della bibliografia italiana
sui disturbi dell'udito, della vista e del linguaggio, che raccoglie ben 700
segnalazioni di articoli e di altre notizie apparsi su
pubblicazioni specializzate e non.
Contiene, inoltre, l'elenco dei periodici che si occupano
dei problemi delle persone con handicap, gli indirizzi delle associazioni del
settore, nonché la segnalazione dei prossimi convegni.
Per ricevere la pubblicazione,
rivolgersi al Servizio di consulenza pedagogica del Dr. Salvatore Lagati,
Via Druso 7, 38100 Trento, tel. e fax 0461-828693.
COMPARTECIPAZIONE DEGLI UTENTI AL
COSTO DEI CENTRI DIURNI PER HANDICAPPATI INTELLETTIVI ULTRAQUINDICENNI
Riportiamo il testo
della circolare emanata il 24 marzo 1999, prot. 3458/70 dall'Assessore alla sanità e all'assistenza della Regione
Piemonte.
In attesa che vengano approvati
appositi provvedimenti, da emanarsi dai Ministeri competenti, contenenti le
modalità attuative del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109 (Definizioni
di criteri unificati della situazione economica dei soggetti che richiedono
prestazioni sociali agevolate, a norma dell'art. 59, comma 51 della legge 27
dicembre 1997, n. 449), ferma restando comunque - emanati i provvedimenti di cui
sopra - l'autonomia dei singoli enti erogatori nel dare attuazione a livello
locale al citato decreto, tramite l'individuazione delle condizioni economiche
al di sotto delle quali gli utenti possono usufruire di prestazioni sociali
agevolate e delle altre modalità operative attribuite alla loro competenza,
questa amministrazione, in riferimento alla compartecipazione dei soggetti
portatori di handicap al costo dei centri diurni socio-terapeutici, ritiene
che l'entità di tale compartecipazione possa essere indicativamente rapportata
all'ammontare del costo delle prestazioni di mensa e trasporto, secondo le
modalità già indicate nella nota 33711530 del 4l5/1992.
Si precisa che, quando gli enti gestori utilizzino come base
di calcolo, ai fini della determinazione della quota a carico degli utenti,
l'ammontare del reddito e del patrimonio mobiliare ed immobiliare individuale,
tale ammontare dovrà essere comprensivo delle pensioni - con esclusione
dell'indennità di accompagnamento - e di ogni altro
reddito 0 patrimonio, fatta eccezione per l'unità abitativa adibita ad
abitazione principale.
Sono esentati, in tale caso, dalla contribuzione al costo
dei servizi offerti dai centri diurni (comprese le prestazioni di mensa e
trasporto e ogni altra prestazione attinente ai servizi stessi) i soggetti il
cui reddito e patrimonio individuale sia inferiore al
minimo vitale determinato dagli stessi enti gestori.
In riferimento al reddito ed al
patrimonio individuale, si richiamano le indicazioni già fornite nella prima
parte della nota prot. n.
11752 del 23/12/1994 di questo Assessorato.
Per quanto concerne l'ammontare del minimo vitale, il d.d.l.
regionale "Norme per la programmazione socio-assistenziale Piano
socio-assistenziale regionale" approvato dalla giunta regionale ed attualmente all'esame della IV commissione consiliare
prevede che l'importo dello stesso sia ricompreso tra
l'ammontare dell'assegno sociale ed un livello massimo indicativo
corrispondente al minimo pensionistico erogato dall'INPS a carico del fondo
pensioni lavoratori dipendenti. Esistono in proposito anche le disposizioni
contenute nel d.lgs. 237/1998, finalizzato all'introduzione
in via sperimentale del reddito minimo di inserimento
(1).
(1) Alla data del 1° gennaio
IL SUPERAMENTO DEL MANICOMIO DI COMO
L'Associazione Volontari Ammalati Psichiatrici - ASVAP 5 di
Como, in collaborazione con Medicina Democratica, ha recentemente pubblicato il
volume La fine dell'istituzione totale. La partecipazione dei familiari alla chiusura e al superamento del
manicomio S. Martino di Como (pag.
Nel volume sono riportati una nota di Andrea
Lanfranchi sugli scopi e l'attività dell'ASVAP 5 ed i
seguenti articoli:
- l'ex Ospedale psichiatrico di
Como: storia e lotte dei familiari per i diritti dei pazienti ricoverati, di
Fulvio Aurora;
- Cenni di storia dei manicomi, di Fulvio Aurora;
- Salute mentale, riabilitazione e diritti di cittadinanza, di Edoardo Re;
- I diritti dei malati di mente, di Luigi Lia;
- Le persone con handicap grave
negli ex ospedali psichiatrici: condizioni e modalità di dimissione e ricollocazione, di Fulvio Aurora;
- Le opportunità legislative sull'handicap, di Walter
Fossati;
- Le persone affette da demenza
negli ex ospedali psichiatrici, di Fulvio Aurora;
- Il ruolo del volontariato per l'effettiva tutela delle
esigenze e dei diritti dei malati psichiatrici con limitata
o nulla autonomia, di Francesco Santanera
Per ricevere il
volume, rivolgersi a ASVAP 5, Via Manzoni
15, 23867 Suello (Lc), tel.
e fax 031-65.82.32
500 MILA LAVORATORI IN NERO SOLO
NELL'EDILIZIA
II settore delle costruzioni in Italia conta oltre 500 mila
lavoratori "sommersi" che rischiano di affondare
le casse dell'INPS. È quanto risulta da un'indagine
presentata dall'Assoedili-Cna che propone la sua
ricetta contro il fenomeno. In Italia - ha spiegato il segretario nazionale
Roberto Giorgini - ci sono 535.560 imprese di
costruzioni e installazioni impianti che hanno
presentato dichiarazioni IVA per un volume di affari di 172.342 miliardi. I
dipendenti iscritti all'INPS sono 818.695, mentre le stime sulle unità di
lavoro totali impiegate nel settore vanno da 1,8 milioni rilevate dalla società
di ricerche Cresme agli 1,6 milioni dell'ISTAT (un milione dei quali sarebbero dipendenti). Quindi, sottraendo
agli 1,8 milioni lavoratori emersi dall'indagine i 443 mila soci-lavoratori
delle imprese (comunque non iscritti all'INPS), gli
addetti sommersi si attestano ad oltre 540 mila unità. Giorgini
ha poi sottolineato il fenomeno delle imprese senza
dipendenti: «Delle 535 mila imprese di costruzioni 418 mila
sono edili e di queste il 64% risultano senza dipendenti. Un'anomalia tutta
italiana».
(da
GUIDA TURISTICA ALLE SPIAGGE DEL
VENETO ORIENTALE PER HANDICAPPATI
Segnaliamo
La pubblicazione è inviata gratuitamente a coloro che ne fanno richiesta agli enti promotori
dell'iniziativa.
www.fondazionepromozionesociale.it