Prospettive assistenziali, n. 138, aprile – giugno 2002

 

INFORMAZIONI

 

LA CARENZA D’ACQUA: UNA DRAMMATICA EMERGENZA

 

– 1,5 miliardi sono le persone senza accesso all’acqua potabile;

– 30 mila i morti giornalieri per la mancata disponibilità di acqua;

– entro il 2025 due persone su tre dovranno fare a meno dell’acqua se i criteri di distribuzione e consumo rimarranno invariati;

– le zone più colpite sono il Medio Oriente, il Nord Africa, l’Asia centrale, la Cina, l’India e l’Indocina;

– 1,2 miliardi di persone soffrono a causa dell’acqua inquinata;

– sono 15 milioni i bambini di età inferiore ai 5 anni che muoiono ogni anno per patologie provocate dall’inquinamento idrico.

(Fonte: Global Enviroment Outlook, notizie riportate da La Stampa del 4 febbraio 2002)

 

 

 

 

IL MONDO SPACCATO IN DUE dalla POVERTà

 

Con questo titolo è uscito su La Repubblica del 1° febbraio 2002 un articolo di Kofi Annan, Segretario Generale dell’Onu, in cui si denuncia che “negli ultimi dieci anni i progressi nella lotta alla povertà sono stati limitati e la globalizzazione, da sola, non è riuscita a portare benefici alla maggior parte dei popoli della Terra” e che “sono mancate risorse e volontà politica, mentre “l’approccio ai problemi che affliggono gran parte del Sud del mondo è stato troppo frammentario e non coordinato”.

Ne risulta, fra l’altro, che “le differenze nel mondo sono stridenti. Appena il 15% della popolazione, nei paesi ricchi, è responsabile del 56% dei consumi globali. La maggior parte del mondo mangia, compra, usa oggi ben più di quanto non facesse in passato; nelle famiglie africane, invece, i consumi sono del 20% inferiori a quelli di 25 anni fa”.

Inoltre “nei paesi delle economie in transizione, dove la crescita che negli anni Ottanta era dell’1,8%, negli anni Novanta è precipitata a meno 2,5%”.

 

 

 

 

SONO ANCORA 150 MILIONI I BAMBINI CHE SOFFRONO LA FAME

 

Secondo i dati forniti dall’Unicef, negli ultimi dieci anni la mortalità infantile è fortemente diminuita in alcuni Paesi poveri del pianeta. In media, i bambini si nutrono meglio che in passato.

I casi di poliomielite sono scesi del 99% e ci sono oggi più scolari che frequentano le scuole che in qualsiasi altro periodo della storia.

Tuttavia, attualmente un bambino ogni dodici muore prima di aver compiuto il quinto anno di età; nei Paesi del Terzo Mondo lavorano 250 milioni di bambini tra i 5 e i 14 anni.

Inoltre, sono ancora 150 milioni i fanciulli che soffrono la fame e un milione e mezzo di ragazzi sotto i quindici anni è stato infettato dal virus dell’Aids.

L’anno prossimo, sempre secondo l’Unicef, ventisei bambini su cento non riceveranno alcuna vaccinazione, trenta soffriranno di malnutrizione, diciannove non avranno accesso all’acqua potabile; diciassette bambini su cento non frequenteranno mai la scuola e la nascita di quaranta bambini su cento non verrà registrata.

 

 

 

L’Italia esporta illegalmente materiale bellico

 

Secondo le ricerche del Sipri, l’accreditato istituto di ricerche sulla pace di Stoccolma, l’Italia si colloca al nono posto dei Paesi esportatori di materiale bellico.

Nonostante il divieto imposto dalla legge 185/1990, il 70% delle esportazioni  di armi italiane è verso Paesi poverissimi, compresi quelli i cui Governi  violano i diritti umani.

Il volume complessivo dei trasferimenti mondiali (cfr. Il Granello di senape, n.1, 2002) è stato di 15.333 milioni di dollari nel 2000.

Per quanto riguarda i Paesi destinatari  di armi da guerra  prodotte in Italia nel 2000,  gli importi in miliardi di lire sono i seguenti: Sudafrica 498, Romania 185, Usa 153, India 148, Turchia 88, Nigeria 76, Grecia 62, Danimarca 54, Gran Bretagna 54, Spagna 37.

 

 

 

ATTI del 2° convegno europeo sui soggetti con handicap intellettivo

 

Sul n. 1, 2001 della rivista “Difesa sociale”, edita dall’Istituto Italiano di Medicina Sociale, Via P.S. Mancini 28, 00196 Roma, sono stati pubblicati gli atti del 2° Convegno europeo “Handicappati intellettivi e soggetti con sindrome Down nell’Europa del 2000: gli obiettivi raggiunti, i diritti da conquistare”, svoltosi a Milano il 22 e 23 ottobre 2001, organizzato dall’Istituto Italiano di Medicina sociale, della Scuola dei Diritti “Daniela Sessano” dell’Ulces, dall’Utim, da Prospettive assistenziali e da Handicap & Scuola.

 

SOMMARIO

1ª Sessione: Principi fondamentali dell’integrazione sociale degli handicappati intellettivi e soggetti con sindrome di Down

S.E. Carlo Maria Martini, Messaggio ai partecipanti

Giancarlo Jacovelli, Presentazione

Maria Grazia Breda, I diritti irrinunciabili per un’efficace integrazione familiare, scolastica, lavorativa e sociale

Marcello Robutti, La politica dell’unione europea: un punto di svolta significativo

Carlo Lepri, Le rappresentazioni sociali della persona con handicap intellettivo: il lungo percorso verso l’acquisizione di un ruolo lavorativo e sociale

2ª Sessione: Integrazione scolastica e formazione professionale

Tavola rotonda sul tema: “La scuola per tutti - Le esperienze di inserimento scolastico realizzate in Italia e in altri Paesi europei nella scuola dell’obbligo, nella formazione professionale e prelavorativa e nella scuola superiore”

Mario Tortello, Introduzione

Petra Weis, La scuola tedesca e la condizione dei genitori di bambini handicappati

Calogero Virzì, Esperienze di integrazione scolastica nella scuola superiore di allievi con handicap intellettivo

Alberto Sancio, Il percorso formativo per la preparazione al lavoro di giovani con handicap intellettivo

Emanuela Buffa, L’impegno della famiglia e delle associazioni per il raggiungimento di una integrazione scolastica qualitativamente valida

Andrea Canevaro, L’Educatore professionale e la qualità dei servizi socio-educativi e sanitari

3ª Sessione: Inserimento lavorativo

Tavola rotonda sul tema: “Il lavoro conquistato. Esperienze di assunzione. testimonianze di genitori, imprenditori, operatori su avviamenti al lavoro di handicappati intellettivi realizzati in aziende private, in enti pubblici e in cooperative sociali”

Maria Grazia Breda, Introduzione

Fernand Bellver, L’avviamento al lavoro degli handicappati intellettivi: la situazione in Europa

Leda Cianchi, Le iniziative delle associazioni per ottenere il rispetto delle leggi e assunzioni di handicappati intellettivi nell’ente pubblico

Giovanni Lodico, Finalmente un vero lavoro

Marco Maiello, Il ruolo della cooperazione sociale nell’inserimento al lavoro degli handicappati intellettivi

Giuliano Nozzoli, Le iniziative di politica attiva del lavoro degli enti locali per la promozione di assunzioni di handicappati intellettivi

Corrado Mandreoli, La riforma del collocamento obbligatorio al lavoro e l’applicazione della normativa: quale tutela da parte del sindacato

4ª Sessione: Servizi assistenziali

Tavola rotonda sul tema: “I diritti degli handicappati intellettivi in situazione di gravità. Ruolo delle istituzioni, del volontariato, delle associazioni e dei servizi pubblici e privati”

Gabriella Pini, Introduzione

Ingemar Baltesen, La riforma norvegese: dagli istituti ai servizi diurni e alle comunità alloggio. L’importanza del ruolo svolto dalle associazioni dell’handicap

Carmen Rotoli, Proposta di una piattaforma europea in materia di aiuti domiciliari, centri diurni, comunità alloggio, case famiglia e convivenze guidate

Giacomo Panizza, Rapporto pubblico/privato nella gestione dei servizi assistenziali

Vincenzo Bozza, I risultati ottenuti da un’associazione di tutela degli handicappati intellettivi che ha scelto di promuovere i diritti e di non gestire servizi

Rosalba De Luca, L’affidamento familiare di un bambino con la sindrome di Down

Giancarlo Lotto, L’organizzazione dei servizi di assistenza in un concorso di Comuni

 

 

 

 

VIETATA IN FRANCIA L’ADOZIONE DI UN MINORE DA PARTE DI UN OMOSESSUALE

 

P.F., gay e celibe, nel 1995 aveva presentato istanza per adottare un bambino. Contro il diniego ricevuto dal Tribunale francese, si era rivolto alla Corte che giudica le violazioni dei diritti dell’uomo.

La Corte europea ha confermato la piena legittimità di quella sentenza dichiarando che la Francia ha il diritto di rifiutare a un omosessuale l’adozione di un bambino.

Nella sentenza resa pubblica a Strasburgo, viene affermato che: «F. possiede qualità umane educative, ma rivela l’assenza dei necessari riferimenti materni costanti».

(da Famiglia Oggi, n. 4/2002)

 

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