Prospettive assistenziali, n. 145, gennaio – marzo 2004

 

INFORMAZIONI

 

Perché IL COTTOLENGO CONTINUA A RICOVERARE I SOGGETTI CON HANDICAP

NEI SUOI MEGAISTITUTI?

 

Il valore attuale dei beni immobiliari del Cottolengo di Torino supera certamente i 200 miliardi delle ex lire. Dal 1833, quando il Canonico Giuseppe Cottolengo chiese al Re Carlo Alberto il riconoscimento della sua opera ad oggi, vi è stato un incremento patrimoniale medio mensile di cento milioni delle ex lire. Pertanto, gli odierni amministratori del Cottolengo non avrebbero alcuna difficoltà economica per modificare la vecchia e da anni superata organizzazione dei ricoveri. Purtroppo, non si hanno notizie di adeguamenti alla nuova realtà. Vicino a Torino, nella nuova struttura di Mappano, sono ricoverate 76 persone, alcune con handicap grave. Sotto la direzione dei religiosi dell’ente, la gestione è affidata alla Cooperativa Punto Service. Come riferisce in data 23 novembre 2003 La Voce del Popolo, settimanale dalla Diocesi di Torino, «l’inserimento degli ospiti del Cottolengo nel territorio è uno degli obiettivi della nuova gestione della Casa. (…) Un isolamento che si cerca di superare con iniziative sociali ed aggregative di vario genere. Lo scorso dicembre una mostra mercato, molto apprezzata, ed un video con protagonisti gli ospiti ed il personale del Cottolengo, sono stati presentati a Mappano, presso i locali del Cim di piazza Don Amerano. Quest’anno, grazie alla collaborazione dell’Unitre di Leinì e dei suoi iscritti si pensa di allestire, per la prima settimana di dicembre, una mostra di quadri e terrecotte, realizzate dagli ospiti, allestita nei locali del Comune di Leinì».

In sostanza siamo alle solite iniziative. Le persone vengono sradicate dal loro contesto sociale e ricoverate in una megastruttura. Poi ci si affanna di organizzare qualche iniziativa per compensare l’isolamento. Da almeno venti anni questa modalità di intervento è superata. Nel caso in cui non siano concretamente attuabili altre soluzioni (aiuti psico-sociali per la vita autonoma, inserimenti presso famiglie e persone, ecc.), l’orientamento attuale è rivolto – com’è ormai arcinoto – alla creazione di comunità alloggio di 8-10 posti, inserite nel vivo del contesto sociale di appartenenza. È questa la condizione – sperimentata con successo da molti anni – per limitare in tutta la misura del possibile l’emarginazione dei soggetti in gravi difficoltà. Considerato che il Cottolengo possiede le risorse economiche per la creazione di comunità alloggio in cui può essere assicurata una condizione parafamiliare di vita, non riusciamo a comprendere per quali motivi sia stata aperta una nuova struttura per il ricovero di ben 76 persone e non vengano assunte iniziative per decentrare sul territorio gli altri megaistituti di ricovero dell’ente (1).

 

(1) Sul Cottolengo, Prospettive assistenziali ha pubblicato i seguenti articoli: G. Lattes e F. Tonizzo, “Istituti di assistenza e dati elettorali”, n. 23, 1973; G. Pagliarello, “Il discorso del Papa al Cottolengo”, n. 50, 1980; “Il Cottolengo: un pilastro dell’emarginazione”, n. 63, 1983; “Nuovi’ istituti, vecchia emarginazione e gli stessi danni. La storia di Roberto e Piero per continuare a riflettere”, n. 78, 1987; “Gli affari immobiliari del Cottolengo”, n. 94, 1991; “Riflessioni sulla mostra ‘Compagni silenziosi’ organizzata dal Cottolengo di Torino”, n. 100, 1992; “Lettera aperta sul Cottolengo di Torino”, n. 101, 1993; N. Coppedé; “La mia vita al Cottolengo di Roma”, n. 103, 1993; N. Coppedé, “I miei 15 anni di vita al Cottolengo di Roma”, n. 110, 1995; “Il Cottolengo sa solo costruire istituti?”, n. 135, 2001; “Roberto e Piero: dall’assistenzialismo emarginante ai diritti civili”, n. 136, 2001; “Perché Pamela Villoresi promuove il Cottolengo e non la solidarietà familiare?”, n. 141, 2003; “No agli istituti di ricovero (Cottolengo compreso)”, n. 142, 2003

 

 

 

 

 

Barriere architettoniche: regole internazionali

 

L’Agenzia stampa Hpress ha pubblicato il volume “Barriere architettoniche: regole internazio­nali”.

Lo scopo del manuale è quello «di permettere l’integrazione dei disabili nella società, soprattutto allo scopo di renderli partecipi all’attività produttiva e sociale, oltre che consentire loro la condizione di una vita normale».

I gruppi cui è rivolta la guida, che raccoglie gli studi e le ricerche di architetti delle nazioni Unite, possono essere «suddivisi in cinque grandi categorie: chi deve utilizzare sedie a rotelle, persone con difficoltà di deambulazione, ciechi, persone parzialmente cieche, chi ha limitazioni di udito».

Per ricevere il manuale rivolgersi all’Agenzia Stampa Hpress, Via S. Martino 5, 20052 Monza (Mi), tel. 039.38.04.75, fax 039.38.40.63, e-mail: hpress@hpress.it

 

 

 

Famiglie e minori in difficoltà nella legislazione nazionale e regionale

 

È stato pubblicato dal Coordinamento regionale di tutela dei minori del Friuli-Venezia Giulia il testo “Famiglie e minori in difficoltà nella legislazione nazionale e regionale - Atti dei seminari di studio per volontari”, svoltisi ad Abbadia di Rosazzo, il 14 ottobre e l’8 dicembre 2001.

I seminari, rivolti alle associazioni che si occupano di minori, avevano lo scopo di esaminare i contenuti della legge 149/2001 che ha introdotto alecune disposizioni molto negative per quanto concerne l’adozione nazionale e internazionale.

Per ricevere il libro, la c prefazione è opera di Itala Cabai, presidente del Coordinamento regionale di tutela dei minori, occorre rivolgersi al Coordinamento regionale di tutela dei minori del
Friuli-Venezia Giulia, Via Fratelli De Gasperi 1, 33100 Udine, tel.-fax 0432-29.59.21, e-mail: web@minori-fvg.it

 

 

 

LA TUTELA DEL DIRITTO ALLA SALUTE NELL’AREA DELLE DIPENDENZE

 

L’Agenzia Sedes, via fontivegge 55, 06124 Perugia, ha pubblicato (febbraio 2003) gli atti della Conferenza interregionale “La tutela del diritto alla salute nell’area della dipendenza - L’offerta dei servizi pubblici e del privato sociale nel panorama nazionale”, svoltasi a Perugia il 9-10 maggio 2002.

All’interno della Conferenza è maturata l’idea della costituzione del “Laboratorio permanente pubblico-privato sociale per la tutela del diritto alla salute nell’area dell’uso/abuso/dipendenza da sostanze e comportamenti legali e illegali”.

Al volume degli atti è allegato un documento propositivo del Laboratorio in vista del programmato incontro nazionale del 13-14 novembre 2003 sul tema “La variabilità clinica e istituzionale nel campo delle dipendenze. La tutela dei diritti e l’implementazione del sistema dei servizi”.

 

 

 

DUE AFRICANI VALGONO MENO DI UNA MUCCA

 

Jean Fabre, Vice direttore dell’Ufficio di Ginevra dell’Undp (Agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo) ha segnalato (cfr. Rivista del volontariato, novembre 2003) che solo pochissimi paesi europei (Danimarca, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Olanda e Svezia) hanno rispettato il vincolo di destinare lo 0,7% del loro prodotto interno lordo ai Paesi più poveri.

Se gli aiuti continueranno ad essere quelli attualmente forniti, precisa il Vice-Direttore dell’Undp «gli obiettivi sulla scolarizzazione nel Sud del mondo non saranno raggiunti prima del 2129. Quello della povertà, nella migliore delle ipotesi, nel 2147 e la mortalità infantile nel 2161. Mentre la fame non verrà debellata mai». Attualmente, ha concluso Fabre «una mucca europea riceve sovvenzioni due volte superiori rispetto al redito medio annuo di un africano!».

 

 

 

 

bibliografia italiana sui disturbi dell’udito, della vista e del linguaggio

 

È uscito il 27° volume di S. Lagati “Bibliografia italiana sui disturbi dell’udito, della vista e del
linguaggio”, 2004.

Per ricevere copia, rivolgersi al Servizio di consulenza pedagogica, C.P. 601, tel.-fax 0461-82.86.93, e-mail: calagati@tin.it. Il contributo richiesto è di euro 10,00.

 

www.fondazionepromozionesociale.it