Prospettive assistenziali, n. 147, luglio – settembre, 2004
INFORMAZIONI
ARMI:
BUONI AFFARI, NORME PERMISSIVE E POCHI CONTROLLI
L’Italia,
assieme ad altri cinque Paesi dell’Unione europea (Regno Unito, Francia,
Germania, Spagna e Svezia) aveva sottoscritto nel luglio 2000 il trattato di Farnborough (Inghilterra) volto a favorire l’industria
bellica europea.
Nel
giugno
Anche
alcune banche italiane (Bnl, San Paolo Imi, Capitalia e altri istituti di credito) sono coinvolte nel
traffico d’armi in quanto concedono autorizzazioni (707 nel 2003) per le
transazioni relative all’import ed export: le relative
attività sono cresciute del 50% rispetto
al 2002.
Numerose
associazioni laiche e cattoliche sono impegnate nella denuncia degli effetti
devastanti che provoca il commercio di armi e hanno
lanciato varie campagne d’informazione ai cittadini. Finora hanno ottenuto dal
primo gruppo bancario italiano (Banca Intesa) «la decisione di sospendere la partecipazione a
operazioni finanziarie che riguardano l’esportazione, l’importazione e il
transito di armi e sistemi di arma, che rientrano nei casi previsti dalla legge
185/1990».
(da Italia
Caritas, maggio 2004)
SOLO PARZIALE
Nel
libro Memoria e progetto - Cinquant’anni di Fnp Cisl, Edizioni Lavoro, Roma, 2003, Luigi Merolla, responsabile
dell’Ufficio studi della Federazione nazionale dei pensionati Cisl, ricorda giustamente fra le più importanti conquiste
sociali raggiunte l’approvazione della legge 4 agosto 1955, n. 692 che «estende l’assistenza sanitaria a pensionati
di invalidità e vecchiaia».
Tuttavia,
il Merolla non riferisce (volutamente?) che la legge
suddetta stabiliva, altresì, il diritto dei pensionati di invalidità
e vecchiaia, nonché dei loro congiunti conviventi, alle cure ospedaliere
gratuite e senza limiti di durata sia per le malattie acute, sia per le
patologie invalidanti.
Come
abbiamo più volte rilevato in questa rivista, se questo diritto fosse stato e venisse rispettato, centinaia di migliaia di anziani non
sarebbero stati e non continuerebbero ad essere dimessi selvaggiamente da
ospedali e da case di cura private convenzionate pur avendo la necessità di
indilazionabili cure sanitarie, ma verrebbero trasferiti nei servizi di cure
domiciliari, oppure in altre strutture sanitarie o inseriti nelle Rsa. Da
notare che, mentre la legge 692/1955 sanciva il suddetto diritto, i lavoratori
in servizio presso aziende private ed i loro familiari conviventi potevano
usufruire delle prestazioni ospedaliere gratuite solamente per 180 giorni all’anno. Trascorso tale periodo, se permaneva l’esigenza
del ricovero, dovevano provvedere a loro spese.
Esaurite tutte le risorse (redditi e beni mobili ed immobili) venivano iscritti negli elenchi comunali dei poveri con la
conseguenza che le occorrenti prestazioni ospedaliere erano a carico dei
Comuni.
“L’ECO
DELLA STAMPA” INFORMA E DOCUMENTA DA OLTRE 100 ANNI
Per
leggere tutti gli articoli di nostro interesse che vengono
pubblicati sulla stampa italiana, occorrerebbe avere, anzitutto, un... ufficio
investigativo, per conoscere i titoli delle decine di nuovi giornali e riviste
che ogni mese si pubblicano e poi bisognerebbe avere a disposizione i cento
occhi di Argo.
Per
questa ragione esiste dal 1901 l’Eco della Stampa, Via G. Compagnoni 28, 20129 Milano, tel. 02.748.11.31, fax 02.748.113.444,
dove migliaia di giornali e riviste vengono
sistematicamente letti e ritagliati per conto di giornalisti, scrittori,
addetti alle relazioni pubbliche, imprenditori, amministratori di società
industriali, consulenti, uomini politici, artisti interessati a ricevere
articoli e notizie nei quali sia citato il loro nome o che trattino determinati
argomenti.
MULTATI
I PROGRAMMI TV CHE NON TUTELANO I MINORI
Dal
2003 ad oggi il Comitato di applicazione del codice di
autoregolazione per la tutela dei minori in Tv ha valutato oltre 700
segnalazioni ed ha aperto 185 istruttorie ed ha sanzionato 64 programmi
trasmessi sia da emittenti pubbliche che private a causa dei loro contenuti
volgari o violenti. Inoltre ha inviato 15 raccomandazioni
alle emittenti. Sono stati colpiti soprattutto reality show, fictions,
varietà, informazione e pubblicità delle reti Italia 1 e Rai 2.
Le
sanzioni finora sono state solo di natura pecuniaria.
Il presidente del Comitato Tv e minori, Emilio Rossi,
sostiene che dovrebbe essere cancellato l’istituto dell’oblazione, cioè
l’archiviazione del procedimento dietro pagamento di una somma di denaro. Per
quanto riguarda la programmazione dei film, Rossi afferma che «non basta il nulla osta delle sale per trasmettere
pellicole violente o volgari in apertura di serata». Serve chiaramente una
maggiore vigilanza, soprattutto nelle fasce d’orario protette dove i minori
sempre più spesso sono soli.
(da Avvenire, 16 luglio 2004)
www.fondazionepromozionwsociale.it