Prospettive assistenziali, n. 150, aprile – giugno 2005

 

INFORMAZIONI

 

Inserimento al lavoro di soggetti appartenenti alle categorie protette:

una sentenza importante

 

Com’è stato riportato dalla “Rivista critica di diritto del lavoro”, n. 4, ottobre-dicembre 2004, la Corte di appello di Milano (Presidente il dott. Castellini, estensore il dott. Ruiz) con provvedimento del 6 ottobre 2004 ha stabilito che «in tema di collocamento al lavoro delle categorie protette ai sensi della legge 12 marzo 1999, n. 68, il datore di lavoro non può rifiutare l’assunzione dell’avviato che possegga qualifica analoga a quella indicata dallo stesso datore di lavoro in sede di richiesta (nella specie “computista commerciale”, anziché “diplomato ragioniere cassiere terminalista addetto al back office”). In caso di illegittimo rifiuto dell’assunzione di soggetto appartenente alle categorie protette, il giudice non può procedere alla costituzione autoritativa del rapporto, ma deve limitarsi a liquidare il risarcimento del danno in misura pari alla retribuzione del livello più basso di inquadramento per tutto il periodo in cui perdura l’inadempimento».

 

 

 

 

“L’ECO DELLA STAMPA” INFORMA E DOCUMENTA DA OLTRE 100 ANNI

 

Per leggere tutti gli articoli di nostro interesse che vengono pubblicati sulla stampa italiana, occorrerebbe avere, anzitutto, un... ufficio investigativo, per conoscere i titoli delle decine di nuovi giornali e riviste che ogni mese si pubblicano e poi bisognerebbe avere a disposizione i cento occhi di Argo.

Per questa ragione esiste dal 1901 l’Eco della Stampa, Via G. Compagnoni 28, 20129 Milano, tel. 02.748.11.31, fax 02.748.113.444, dove migliaia di giornali e riviste vengono sistematicamente letti e ritagliati per conto di giornalisti, scrittori, addetti alle relazioni pubbliche, imprenditori, amministratori di società industriali, consulenti, uomini politici, artisti interessati a ricevere articoli e notizie nei quali sia citato il loro nome o che trattino determinati argomenti.

 

 

 

 

LAVORO MINORILE: 246 MILIONI DI VITTIME NEL MONDO

 

Come riferisce Confronti, febbraio 2005, nel corso del convegno “Il lavoro minorile: impegno internazionale e progetti di intervento”, svoltosi a Roma nel novembre 2004 su iniziativa dell’Organizzazione internazionale del lavoro, è emerso che «sono 246 milioni i bambini costretti a lavorare in tutto il mondo; di questi 73 milioni hanno meno di 10 anni. (…) I dati dimostrano una delle più grandi tragedie dell’umanità: oggi nel mondo un bambino su sei è vittima del lavoro minorile ed è sottoposto a lavori nocivi per la sua salute mentale, fisica e per il suo sviluppo emotivo. Questi bambini lavorano nell’industria e nell’agricoltura dove sono esposti a prodotti chimici e a macchinari pericolosi. Altri lavorano come venditori ambulanti o come fattorini, come operai o addirittura sono costretti alla prostituzione. Oltre 20 mila i bambini che ogni anno muoiono per incidenti sul lavoro. Tre quarti dei bambini lavoratori sono utilizzati per lavori particolarmente faticosi e pericolosi. Quasi 10 milioni sono vittime di schiavitù, tratta di esseri umani, servitù per debiti, prostituzione e altre attività illecite. Nessun paese è immune dal fenomeno, infatti due milioni e mezzo di bambini lavorano nei paesi sviluppati».

 

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