Prospettive assistenziali,
n. 151, luglio – settembre 2005
INFORMAZIONI
SCOPERTO DAI NAS UN ALTRO ISTITUTO LAGER
Su La Stampa del 17
agosto 2005 Rocco Valenti scrive quanto segue: «Poco più di trenta disabili
mentali tenuti in condizioni disumane, in una struttura carente sotto il
profilo igienico-sanitario, ma anche poco sicura, a giudicare dall’inadeguatezza
degli impianti elettrici. Di fronte ad un tale quadro di precarietà, a tratti
sconcertante, ai carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Reggio
Calabria non è rimasto sequestrare la struttura – nella periferia della città
sullo Stretto – aperta circa 15 anni fa e convenzionata con l’Asl. Una clinica-lager, a sentire gli investigatori del Nas, in cui i pazienti pare fossero
costretti a vivere in ambienti malsani. Non è stato ancora deciso un eventuale
trasferimento dei 31 degenti della casa di cura – denominata “Pellaro 1 e 2”
– che, dopo il
sequestro, è stata affidata in custodia giudiziaria ai due responsabili, i
quali, a parte eventuali responsabilità da accertare in sede penale, dovranno
provvedere a eliminare le condizioni di fatiscenza e precarietà. Ora gli
investigatori approfondiranno gli accertamenti, partendo, tra l’altro, dalla
convenzione stipulata con la società proprietaria della casa di cura dal
Servizio sanitario pubblico, per verificare prima di tutto la
rispondenza dello stabile (a due piani) ai requisiti richiesti dalla
legge per destinazioni così delicate. “Due miliardi di vecchie lire per
mantenere un vero e proprio lager a danno di 31 poveri malati mentali”, ha
rilevato il Ministro della salute, Francesco Storace, che si è detto
determinato a fare piena chiarezza sulla vicenda: “Quanto scoperto dai Nas è raccapricciante e si dovrà andare in fondo, sino alla
costituzione di parte civile da parte dello Stato;
voglio anche capire se ci sono mai stati controlli sul territorio”. E se il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, si è detto “particolarmente soddisfatto” per
l’intervento di Storace, al quale ha sollecitato l’attivazione di tutte le
procedure necessarie per verificare e vigilare sullo stato della sanità
cittadina, per colmare eventuali inadempienze, il Governatore della Calabria,
Agazio Loiero, ha manifestato l’intenzione di andare
fino in fondo “affinchè chi ha sbagliato paghi”.
“Sono fatti che non ci sorprendono – ha aggiunto Loiero
– perché l’assistenza ai disabili mentali in Calabria, in
base a inchieste giudiziarie e denunce delle famiglie dei pazienti, è
quella che, più di altri settori, mostra falle vistose. A noi tocca porre
riparo in una situazione di emergenza: il progetto
obiettivo nazionale di salute mentale in Calabria è rimasto lettera morta.
Ignorando le strutture alternative si è lasciato spazio a vere e proprie
situazioni manicomiali che bisognerà ora smantellare. Il settore psichiatrico è
quello che, a prima vista, è stato gestito per anni con approssimazione e
superficialità irresponsabile, determinando una situazione intollerabile”».
Le dichiarazioni del Ministro Storace sono importanti:
occorre però, verificare se alle parole seguiranno i fatti. Al riguardo, gradiremmo
conoscere come mai l’istituto lager è stato scoperto dai Nas
e non dall’Asl, che pure ne conosceva l’esistenza
avendo stipulato con detta struttura una convenzione. Vorremmo anche sapere se
il Ministro Storace intende promuovere le opportune iniziative affinché vengano rese particolarmente severe le misure penali da
infliggere a coloro che approfittano dell’incapacità di difendersi degli utenti
per costringerli a vivere in condizioni disumane. Infine, siamo estremamente sorpresi per il fatto che i Nas
abbiano affidato in custodia giudiziaria i 31 degenti ai due responsabili
dell’istituto lager.
INSERIMENTO
AL LAVORO DI SOGGETTI APPARTENENTI ALLA CATEGORIE PROTETTE:
UNA
SENTENZA IMPORTANTE
Come è stato
riportato dalla “Rivista critica di diritto del lavoro”, n. 4 ottobre-dicembre
2004, la Corte
di appello di Milano (Presidente il dott. Castellin,
estensore il dott. Ruiz) con provvedimento del 6
ottobre 2004 ha
stabilito che «in tema di collocamento al
lavoro delle categorie protette ai sensi della legge 12 marzo 1999 n. 68, il
datore di lavoro non può rifiutare l’assunzione dell’avviato che possegga
qualifica analoga a quella indicata dallo stesso datore di lavoro in sede di
richiesta (nella specie “computista commerciale”, anziché “diplomato ragioniere
cassiere terminalista addetto al back office”). In
caso di illegittimo rifiuto all’assunzione di soggetto
appartenente alle categorie protette, il giudice non può procedere alla
costituzione autoritativa del rapporto, ma deve
limitarsi a liquidare il risarcimento del danno in misura pari alla
retribuzione del livello più basso di inquadramento per tutto il periodo in cui
perdura l’inadempimento».
SONO PIÙ DI 300 MILA I BAMBINI SOLDATO
Il
14 novembre 2004 il gruppo “stop
all’uso dei bambini soldato!” ha presentato a Londra un rapporto da cui risulta
che «più di 300 mila minori di 18 anni
sono attualmente impiegati in conflitti nel mondo. La
maggioranza di questi hanno da 15 a 18 anni, ma ci sono
reclute anche di 10 anni e la tendenza che si nota è verso un abbassamento
dell’età. Il problema è più grave in Africa (nel continente nero ci sono 120
mila soldati con meno di 18 anni) e in Asia, ma anche in America e in Europa
parecchi Stati reclutano minori nelle loro forze armate. I gruppi armati, sia i paramilitari filo-governativi che le forze di opposizione,
sono i principali colpevoli del reclutamento e dell’uso dei bambini soldato;
soprattutto chi vive in campi profughi è particolarmente a rischio di essere
sfruttato dai gruppi armati. Negli ultimi 10 anni è documentata la
partecipazione a conflitti armati di bambini dai 10 ai 16 anni in 25 paesi».
Allo scopo di evitare l’uso di minori, il gruppo “Stop
all’uso dei bambini soldato!” «si è posto
come obiettivo quello di spingere per ottenere la ratifica di un protocollo
aggiuntivo alla Convenzione sui diritti dell’infanzia che innalzi il limite
minimo di età di reclutamento in conflitti armati da 15 a 18 anni».
(da Confronti, febbraio 2005)
PROSPETTIVE ASSISTENZIALI è anche ON-LINE
È in via di completamento il progetto promosso
dall’Associazione promozione sociale e finanziato dal Centro servizi per il
volontariato “Sviluppo e Solidarietà in Piemonte”, volto alla riconversione in formato
elettronico degli archivi cartacei della rivista Prospettive assistenziali.
Il patrimonio culturale e storico racchiuso nei quasi 40 anni di vita
della pubblicazione (che esce ininterrottamente dal 1968) è stato riversato
nella rete di internet e reso pertanto disponibile a
tutti coloro i quali possono accedere al web.
Tramite il sito della Fondazione promozione sociale,
raggiungibile all’indirizzo www.fondazionepromozionesociale.it, sono
consultabili i testi elettronici della rivista, comprendenti editoriali, studi,
ricerche, testi normativi, notizie, ecc. Di tali articoli il progetto ne
prevede l’archiviazione attraverso una duplice tipologia di ordinamento:
sequenza cronologica e indice tematico. L’ordinamento cronologico inizia dal
numero 144, ottobre-dicembre 2003, e prosegue a ritroso negli anni per ora fino
al numero 76, ottobre-dicembre 1986.
L’indice ragionato per tematica
è stato effettuato individuando i seguenti argomenti: abusi - violenze; adozione - affidamento; anziani - anziani malati -
Alzheimer; assistenza in genere; barriere architettoniche; controlli -
vigilanza; convegni, seminari; dignità del morire; diritti; emarginazione -
disadattamento - disuguaglianze; esperienze - testimonianze; etica; gestanti e
madri in difficoltà - infanticidi; handicap; insegnamento - formazione -
scuola; interdizione - inabilitazione - amministrazione di sostegno;
interrogativi; interventi domiciliari; istituti assistenziali; istituzioni;
lavoro; leggi - decreti - circolari - regolamenti; libri - riviste -
televisione; minori; mozioni - ordini del giorno - interrogazioni; notizie;
notizie Anfaa; notizie Ciai; notizie Ulces; notizie Unasam; notizie Utim; pagamento rette; per non dimenticare; piattaforme -
petizioni; povertà; progetti di legge - disegni di legge; psichiatria; ricerche
- indagini - studi; sanità; sentenze; servizi sociali; specchio nero
dell’assistenza; sprechi; volontariato.
www.fondazionepromozionesociale.it