Prospettive assistenziali, n. 153, 153 bis, gennaio – marzo 2006

 

INFORMAZIONI

 

BIBLIOGRAFIA ITALIANA SUI DISTURBI DELL’UDITO, DELLA VISTA E DEL LINGUAGGIO

del servizio di consulenza pedagogica di Trento

 

È uscito il n. 29/2006 della bibliografia italiana sui disturbi dell’udito, della vista e del linguaggio.

Si tratta di 711 nuove voci riguardanti articoli e libri.

Per facilitare la ricerca è stato predisposto un indice per argomenti.

Vi sono inseriti gli indirizzi di editori specializzati e di numerose associazioni regionali operanti nel settore.

Inoltre vengono segnalati alcuni importanti siti internet.

La pubblicazione è particolarmente utile per coloro che desiderano essere aggiornati in merito ai problemi dei disturbi dell’udito, della vista e del linguaggio.

 

Per richieste rivolgersi al Servizio di consulenza pedagogica, Via Druso 7, casella postale 601, 38100 Trento, tel. 0461.82.86.93, e-mail: calogati@tin.it.

 

 

 

 

tutori.it

 

 

 

CRESCE LO SFRUTTAMENTO DEI MINORI: UNO SU CINQUE È GIÀ AL LAVORO

 

Ammonta a mezzo milione il numero dei ragazzi, fra gli 11 e i 14 anni, che lavorano invece di stu­diare.

In sostanza si tratta di un ragazzo su cinque.

È quanto emerge da una indagine svolta dall’Ires Cgil in alcune città italiane: Bari, Catania, Firenze, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Torino e Verona.

Come riferisce la Repubblica del 28 ottobre 2005 dall’inchiesta (interviste sia dentro che fuori dalle scuole) emerge che i bambini lavoratori delle sopra indicate città sono 150 mila.

Ne deriva che «proiettando i dati sull’intero territorio nazionale si stima che la quota arrivi a 460-500 mila, in crescita di 100 mila baby-lavoratori rispetto alla precedente indagine del 2001».

Viene, altresì, precisato che «nel 70 per cento dei casi, il lavoro viene svolto in ambito familiare, ma per il restante 30 ha a che fare con semplici conoscenti o datori di lavoro del tutto estranei».

Il responsabile dell’Ires ha affermato che «la crescita del fenomeno è preoccupante: in parte è spiegabile con il maggior afflusso di extracomunitari, ma dietro vi è anche l’impoverimento delle famiglie». Mentre il sottosegretario al Welfare Grazia Sestini parla di «allarmismi da campagna elettorale». Gugliemo Epifani, leader della Cgil ritiene il quadro “intollerabile”. «Questi ragazzi ha detto – segnano il loro futuro, ma anche quello del Paese. Non vi può essere competitività e sviluppo se al posto dell’istruzione c’è lavoro minorile».

 

 

 

Per evitare le dimissioni da ospedali e case di cura private degli anziani cronici non autosufficienti, dei malati di Alzheimer e dei pazienti colpiti da altre forme di demenza senile che necessitano ancora di cure sanitarie o socio-sanitarie, consultare il sito:

www.fondazionepromozionesociale.it

Nel suddetto sito sono anche contenute notizie utili in materia di contributi economici, che, in base alle leggi vigenti, gli enti pubblici non possono pretendere dai parenti, compresi quelli conviventi, degli ultrasessantacinquenni non autosufficienti e dei soggetti con handicap in situazione di gravità.

 

 

 

L’eco della stampa” informa e documenta da oltre 100 anni

 

Dal 1901 L’Eco della Stampa, Via G. Compagnoni 28, 20129 Milano, tel. 02-748.11.31, fax 02-748.11.33.44, legge e ritaglia articoli e notizie da giornali e riviste per conto di giornalisti, scrittori, addetti alle relazioni pubbliche, consulenti, uomini politici e di tutti coloro che desiderano essere informati su determinati argomenti.

 

 

 

 

 

UN’AZIENDA NEOZELANDESE DONA AI BAMBINI DEL KENIA ALIMENTI PER CANI

 

Il Governo di Nairobi ha respinto al mittente (cfr. la Repubblica del 1° febbraio 2006) il dono di «42 tonnellate di cibo in polvere destinato ai pastoni per animali per aiutare un Paese dove il 60 per cento della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno e dove la siccità è una minaccia per quattro milioni di persone». La proprietaria della ditta neozelandese Might Mix, che ha inviato il pastone per cani, ha avuto l’ardire di difendere il suo prodotto, asserendo che «è molto nutriente, ha un buon sapore».

 

 

 

 

LE MINE SONO UN GRAVE PERICOLO ANCHE PER I BAMBINI

 

Ad anni di distanza dalla fine delle guerre, le mine continuano a mietere vittime.

Come risulta dall’articolo di Diego Cipriani (Italia Caritas, febbraio 2005) è stato calcolato che sono oltre 110 milioni quelle «che giacciono inesplose nei campi o lungo le strade e i sentieri di 82 Stati, soprattutto nel sud del mondo».

«Ogni venti minuti l’esplosione di una di esse uccide o ferisce una persona. Nell’ 85% dei casi le vittime sono civili e nel 20% bambini».

Inoltre «chi sopravvive allo scoppio quasi sempre subisce amputazioni, è costretto a lunghe degenze in ospedale e a un faticoso processo di riabilitazione, con costi sociali elevati».

«Nel 1997 a Ottawa fu firmato un trattato internazionale per vietare produzione, stoccaggio e uso delle mine. A nove anni di distanza sono 154 gli Stati che hanno firmato il trattato (147 lo hanno anche retificato), ma ben 40 non lo hanno firmato; tra essi Usa, Russia, Cina e India».

 

 

 

 

RICOVERI OSPEDALIERI ALL’ESTERO:

UNA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELLE COMUNITÀ EUROPEE

 

In data 12 aprile 2005 la Corte di Giustizia delle Comunità europee ha emanato una sentenza concernente il ricovero ospedaliero in uno Stato membro diverso da quello della residenza del malato, stabilendo (cfr. il commento di Giancarlo Esposito, pubblicato su Diritto & Lavoro, n. 2-3, aprile settembre 2005) che:

– «non è rilevante la circostanza che le cure siano state dispensate fuori dal territorio comunitario, tenuto conto che il criterio fondamentale dettato dalla normativa regolamentare comunitaria è il collegamento dell’assicurato a un regime previdenziale di uno Stato membro;

– «le scelte terapeutiche non devono essere approvate dallo Stato di residenza in quanto la necessità di un’eventuale approvazione lederebbe il principio del reciproco riconoscimento delle competenze professionali dei medici;

– «l’istituzione che ha rilasciato l’autorizzazione è vincolata agli accertamenti concernenti alla necessità delle cure urgenti d’importanza vitale effettuati dai medici autorizzati, con conseguente accollo delle relative spese mediche;

– «condizione necessaria è che trattasi di prestazioni sanitarie che lo Stato di residenza è tenuto a erogare ai suoi iscritti in base alla legislazione applicabile dall’istituzione dello Stato membro di dimora».

 

www.fondazionepromozionesociale.it