Prospettive assistenziali, n. 156, ottobre – dicembre 2006

 

INFORMAZIONI

 

PRECISAZIONE DELL’INPS SUI PERMESSI DI CUI ALLA LEGGE 104/1992

NEL CASO DI PIù PERSONE CON HANDICAP DA ASSISTERE

 

Con lettera del 28 agosto 2006, prot. n. 25/1/000 3003 la Direzione generale per l’attività ispettiva dell’Inps ha precisato che «la comunicazione del beneficio da parte del legislatore all’esigenza di assistenza di una persona in tali condizioni comporta che quando le persone da assistere siano più di una, debbano essere riconosciuti, pure allo stesso lavoratore, una possibilità di permessi» e che «il cumulo dei benefici non potrà essere riconosciuto quando altre persone possano fornire l’assistenza o quando lo stesso lavoratore possa, per la natura dell’handicap, sopperire congiuntamente alle necessità assistenziali nel corso dello stesso periodo» e che «quando invece la presenza del lavoratore sia disgiuntamente necessaria per l’assistenza di più persone con handicap, il cumulo dei permessi deve ritenersi garantito».

Al riguardo viene precisato che «l’assistenza può intendersi “disgiunta” quando la prestazione nei confronti di due o più soggetti portatori di handicap può assicurarsi solo con modalità ed in tempi diversi, richiedendosi che l’assistenza sia contemporaneamente esclusiva e continua per ciascuno degli assistiti».

Pertanto «si ha assistenza “disgiunta” quando ricorrono i seguenti requisiti essenziali: 1) la particolare natura dell’handicap tale da richiedere l’assistenza continua ed esclusiva; 2) l’assenza di altri soggetti che possano accudire il disabile; 3) la conseguente necessità di assistere i disabili con modalità ed in tempi diversi».

 

 

 

 

Per evitare le dimissioni da ospedali e case di cura private degli anziani cronici non autosufficienti, dei malati di Alzheimer e dei pazienti colpiti da altre forme di demenza senile che necessitano ancora di cure sanitarie o socio-sanitarie, consultare il sito:

www.fondazionepromozionesociale.it

Nel suddetto sito sono anche contenute notizie utili in materia di contributi economici, che, in base alle leggi vigenti, gli enti pubblici non possono pretendere dai parenti, compresi quelli conviventi, degli ultrasessantacinquenni non autosufficienti e dei soggetti con handicap in situazione di gravità.

 

 

 

 

IRLANDA: SCANDALO PRETI PEDOFILI

 

Secondo quanto riportato da la Repubblica del 9 marzo 2006 «sono almeno cento i preti cattolici sospettati di aver commesso abusi sessuali sui minori nella regione di Dublino dagli anni ’40 a oggi. Le vittime già identificate sono 350».

Sono queste le conclusioni di un’indagine condotta dall’Arcidiocesi di Dublino, secondo un rapporto reso noto nei mesi scorsi.

L’arcivescovo Diarmuld Martin ha affermato: «È spaventoso per me vedere che in molti di questi casi, tanti bambini hanno subito degli abusi» ed ha «pubblicamente invitato le vittime o chiunque fosse a conoscenza di altri eventuali abusi a farsi avanti direttamente alla diocesi, oppure al servizio sanitario o comunque a un ente di assistenza».

 

 

 

 

AMERICANI POVERI E SENZA ASSICURAZIONE SANITARIA

 

Dal quotidiano avvenire del 31 agosto 2006 riportiamo integralmente la seguente notizia: «Un americano su otto, il 12,6%, vive sotto la soglia della povertà. Inoltre, il 15,9% dei cittadini statunitensi (circa 46,6 milioni di persone) non possiede un’assicurazione sulla salute, con un aumento dello 0,4% rispetto al 2004. I dati arrivano dall’ufficio del censimento statunitense. Il tasso  di povertà nel Paese è diminuito, ma lo stesso ufficio demografico ha definito “insignificante” la variazione. Circa 37 milioni di americani hanno un reddito pari a circa diecimila dollari l’anno, o a ventimila nel caso di famiglie di quattro persone. La povertà assilla soprattutto i neri (24%) e gli ispanici (21,9%), con tassi eguali a quelli del 2004. Il tasso è cresciuto tra gli asiatici: 11,21% dal 9,8% del 2004. “È moralmente inaccettabile – ha detto John Podesta, capo staff di Bill Clinton quando questi era presidente – che 47 milioni di americani non abbiano un’assicurazione sulla salute e 37 milioni vivano in povertà nella nazione più ricca della terra. È venuto il momento di cambiare rotta”».

 

 

 

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