Prospettive assistenziali, n. 159, luglio – settembre 2007

 

INFORMAZIONI

 

Per evitare le dimissioni da ospedali e case di cura private degli anziani cronici non autosufficienti, dei malati di Alzheimer e dei pazienti colpiti da altre forme di demenza senile che necessitano ancora di cure sanitarie o socio-sanitarie, consultare il sito:

www.fondazionepromozionesociale.it

Nel suddetto sito sono anche contenute notizie utili in materia di contributi economici, che, in base alle leggi vigenti, gli enti pubblici non possono pretendere dai parenti, compresi quelli conviventi, degli ultrasessantacinquenni non autosufficienti e dei soggetti con handicap in situazione di gravità.

 

 

 

 

 

SCOPERTO TRAFFICO DI BAMBINI IN BULGARIA

 

Come riferisce La Stampa del 27 luglio 2007 «Una squadra di giornalisti in incognito della Bbc ha scoperto in Bulgaria un mercato di contrabbando di bambini. I piccoli venivano venduti per 60 mila euro con la promessa di essere trasportati all’estero dalle famiglie degli acquirenti. Un trafficante autodenunciandosi nella città di Varna ha confermato la notizia. Il ministero dell’Interno ha arrestato tre persone».

 

 

 

 

 

CINA: LA TRATTA DEI BAMBINI CON HANDICAP

 

Riportiamo integralmente l’allarmante segnalazione apparsa su Avvenire del 29 luglio 2007:

«Pechino. Bambini disabili “comprati” per 200 euro e costretti a mendicare per strada. Succede in Cina. Gao Zhou Zhou non ha l’uso delle gambe e si muove su un’asse a rotelle fatta a mano.

«Racconta che tre anni fa un uomo l’ha comprata dal patrigno per 220 euro, in un villaggio dell’Henan. Da allora quasi ogni giorno sta china sul marciapiede, non lontana da piazza Tiananmen, dalla mattina fino a notte. Chiede l’elemosina ai passanti.

«Quando va bene guadagna 300 yuan, che dà allo “zio”. Anche Yang Ping, che ha la spina dorsale curva e che può camminare solo piegata come un insetto, è stata venduta due anni fa.

«Un uomo ha promesso ai genitori di farla lavorare in una fabbrica di giocattoli e di mandare loro 30 euro al mese. Ma arrivati a Pechino ha detto che la fabbrica aveva chiuso e l’ha messa a chiedere l’elemosina. “Il primo giorno – racconta – ho guadagnato solo 20 yuan. Allora mi ha picchiata”.

«Kate Wedgwood, direttrice per la Cina di “Save the Children”, questa realtà è diffusa in Cina. Questi bambini vengono quasi tutti da poveri villaggi rurali, rimasti fuori dal boom economico del Paese. Con i molti lavoratori migranti, milioni di bambini vivono separati dai genitori, per lo più affidati a parenti o a semplici conoscenti. Molti li affidano a persone che assicurano di dar loro un lavoro, senza sapere cosa li aspetta.

«Esperti osservano che prima delle Olimpiadi è probabile che Pechino voglia “pulire” le strade di questi mendicanti. Ma il timore è che si limiti a cacciarli via».

 

 

 

 

 

L’ente più inutile d’Italia

 

«L’ultimo spreco di denaro pubblico si chiama, con semplicità borbonica, “Comitato nazionale italiano per il collegamento tra il Governo italiano e le Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura”. Anni 59. Numero dipendenti: 0. Il comitato dovrebbe svolgere funzioni di rappresentanza presso la Fao e vagliare tutti i provvedimenti governativi che riguardano l’agricoltura e l’alimentazione. In realtà non se lo fila nessuno dei ministeri e negli ultimi quattro anni si è riunito tre volte. Il contributo ordinario annuale da parte dello Stato è stato negli ultimi tempi di 284 mila euro. La sua attività: nulla. Anche se, visto il nome, c’è chi sospetta un impegno d’inchiostro per l’intestazione della carta. Questo organismo dalla vita ben remunerata ma pressoché sconosciuta si annida dalle parti del ministero delle Politiche agricole e forestali. I suoi membri vengono nominati direttamente dal Ministro, anche se nessuno ormai capisce bene il perché. Da sedici anni la Corte dei Conti ne chiede la chiusura per inutilità manifesta. L’ultima volta è successo il 3 gennaio scorso quando la magistratura contabile ha depositato la sua relazione  riguardante l’attività e il bilancio del comitato degli anni che vanno dal 2002 al 2005».

(da Raphael Zanotti, “Storie dell’ente più inutile d’Italia”, La Stampa del 25 gennaio 2007)

 

 

 

 

 

MOLESTIE SESSUALI

 

L’Arcidiocesi cattolica di Los Angeles ha concordato il versamento di 600 milioni di dollari «per chiudere la causa che vede alcuni sacerdoti accusati di abusi sessuali. Si tratta della cifra più alta mai versata per casi di abusi che coinvolgono membri della Chiesa, dopo lo scandalo che sconvolse la diocesi di Boston nel 2002».

La somma che l’Arcidiocesi di Los Angeles dovrà pagare riguarda le «508 vittime di molestie sessuali compiute da esponenti del clero della Chiesa cattolica romana dal 1950 ad oggi».

Mediamente «ognuna delle persone costituitesi parte civile riceverà 1,3 milioni di dollari».

Da notare che l’accordo stabilito con l’Arcidiocesi di Los Angeles prevede altresì «la pubblicazione di documenti personali relativi ad alcuni membri della Chiesa».

 

(da Tg3 ore 17 del 15 luglio 2007, da La Stampa del 16 luglio 2007 e da Avvenire e la Repubblica del 17 luglio 2007)

 

 

 

 

 

 

 

RESPONSABILITà DEL SANITARIO PER AVERE VIOLATO

LE NORME DEL CONSENSO INFORMATO

 

riproduciamo la massima concernente la sentenza della Corte di Cassazione 14 marzo 2006, n. 5444:

«La responsabilità del sanitario per la violazione dell’obbligo del consenso informato verso il paziente discende dalla mancata o carente informazione preventiva circa le prevedibili conseguenze negative del trattamento praticato e dal successivo verificarsi, a seguito dell’intervento, di un aggravamento delle condizioni del paziente stesso, pur se il trattamento terapeutico messo in atto sia stato richiesto dal paziente su pregressa prescrizione di un altro sanitario. È del tutto indifferente, peraltro, ai fini della responsabilità del sanitario, che il trattamento sia stato eseguito, sul piano tecnico, correttamente, essendo sufficiente perché sorga la responsabilità del sanitario, da fatto ingiusto, che il paziente, a causa di una informazione lacunosa o carente, non sia stato messo in grado di assentire al trattamento con una adeguata consapevolezza preventiva delle sue, sia pur eventuali, implicazioni negative».

 

 

 

 

 

OPUSCOLO “OGNI BAMBINO HA DIRITTO AD UNA FAMIGLIA”

 

segnaliamo l’opuscolo Ogni bambino ha diritto ad una famiglia edito dagli assessorati della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali della regione sicilia e della provincia di agrigento.

Il testo è stato curato da Emilia De Rienzo e da Frida Tonizzo dell’Anfaa, Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie.

La copertina, i disegni e l’impaginazione sono stati realizzati da Claudia De Figueiredo.

 

www.fondazionepromozionesociale.it