Prospettive assistenziali,
n. 165, gennaio – marzo 2009
INFORMAZIONI
GUIDA ALLE PRESTAZIONI SANITARIE E SOCIO-SANITARIE
Il
Cat (Comitato associazioni tutela) con sede in Via
Salvo D’Acquisto 7, 60030 Moie
di Maiolati Spontini,
Ancona, ha pubblicato la seconda edizione, aggiornata al 31 ottobre 2008, della
“Guida ai diritti, ai servizi, agli
interventi e prestazioni sanitarie e socio-sanitarie” il cui indice è il
seguente: introduzione; i diritti della persona malata; cosa dicono le leggi;
la tutela della salute in ospedale; i tempi di ricovero e dimissioni
dall’ospedale; il ricovero ospedaliero in riabilitazione e lungodegenza;
le strutture residenziali extraospedaliere e le cure a domicilio; le residenze
protette; il pagamento della retta; come avviene l’inserimento in struttura; le
cure domiciliari; cosa afferma la giurisprudenza; alcune recenti sentenze del
Consiglio di Stato; la competenza del Difensore civico regionale.
OMS: DISUGUAGLIANZE IMPRESSIONANTI PER CURE NEL MONDO
l’organizzazione
mondiale della sanità (Oms) denuncia impressionanti
disuguaglianze nelle cure offerte, nell’accesso alle cure e nelle spese sostenute nel mondo. «le disuguaglianze in
materia di cure sanitarie e di accesso alle cure sono
molto più grandi oggi di quanto lo fossero nel 1978» si legge nel rapporto
annuale 2008. «Le differenze tra Paesi
poveri e ricchi sull’aspettativa di vita hanno ormai
superato i 40 anni», continua lo studio
«e su una cifra stimata di 136 milioni di donne che
ogni anno danno alla luce un bambino, circa 58 milioni non ricevono alcuna
assistenza medica durante il parto e nel periodo del post-parto». L’Oms denuncia quindi i crescenti costi delle spese mediche,
che spingono ogni anno 100 milioni di persone sotto la soglia di povertà. «Globalmente», aggiunge, «la spesa pubblica media oscilla tra i 20
dollari a persona all’anno e oltre 6.000 dollari».
«Alla luce dei dati raccolti», scrive l’Oms, «molti sistemi sanitari hanno perso di vista
i loro obiettivi, ossia un giusto accesso alle cure, la capacità di investire
con saggezza le proprie risorse e la capacità di andare incontro ai bisogni e
alle richieste delle persone».
(da Conquiste del lavoro, 15 ottobre 2008)
ADOZIONE E LEGISLAZIONE RAZZIALE NELL’ITALIA FASCISTA
«Anche
l’adozione è stata vittima delle leggi razziali» ha ricordato un partecipante al convegno “Giornata europea della
giustizia civile - Adozione: porta della cultura dell’accoglienza” (Firenze, 25
ottobre 2008). Ricorre quest’anno il settantunesimo anniversario dell’entrata
in vigore delle leggi discriminatorie nei confronti degli ebrei di nazionalità italiana. Queste norme vergognose hanno
favorito persecuzioni e deportazioni ed hanno concorso al tragico olocausto.
Nel
luglio del 1938 venne pubblicato il “Manifesto della
razza” in cui si affermava il concetto biologico di razza, l’esistenza della
pura razza italiana di origine ariana e l’estraneità ad essa degli ebrei.
Il
razzismo di stato comprendeva sia
l’antisemitismo italiano sia il razzismo coloniale. Anche
l’adozione ha pagato, in un certo senso, il suo contributo all’antisemitismo
fascista. Nel Codice civile approvato con regio decreto 16 marzo 1942, n. 262,
l’articolo 292 era infatti intitolato “Divieto di
adozione per diversità di razza” e stabiliva che «l’adozione non è permessa fra persone di razza ariana e persone di
razza diversa». Il Re o le autorità a ciò delegate potevano accordare
dispensa dall’osservanza di questa disposizione. Rispetto al Codice civile del
1865 (articolo 202), veniva introdotto un ulteriore
requisito per l’adozione, in aggiunta all’età per adottare (50 anni), al
differenziale di età dell’adottando (18 anni), all’assenza di discendenti. Il
nuovo, fantomatico, requisito era la purezza della razza, ma ebbe breve vita.
Nell’italia liberata, l’articolo
292 del Codice civile venne infatti presto abrogato
(articolo 3, decreto legislativo
luogotenenziale 14 settembre 1944, n. 287). Al nord la guerra continuava e i problemi erano altri.
Queste
brevi note significano un invito alla riflessione “storica” ed auspicano una
migliore e più consapevole idea di adozione, traendo
dai tragici eventi del passato una speranza per affrontare nuovi traguardi.
Fabrizio Papini
IL SERVIZIO DI CONSULENZA PEDAGOGICA DI TRENTO COMPIE
35 ANNI
In
occasione del 35° anno di attività del Centro di
consulenza pedagogica, Casella postale 601, 38100 Trento, tel. 0461.82.86.93,
e-mail: calagati@tin.it, il fondatore Salvatore Lagati
ha pubblicato il libro Carissimi genitori
in cui viene riassunta l’attività svolta.
Precisa
l’Autore che nel 1973 «aveva cominciato a
corrispondere con i genitori via telefono, intitolando quella corrispondenza
“Un’Ora per Voi”».
In
seguito ha creato il Servizio di consulenza pedagogica ed ha organizzato il
primo Corso per corrispondenza per genitori e bambini sordociechi
e successivamente quelli per genitori di bambini
sordi, di bambini ciechi e di bambini con sindrome di Down.
Inoltre
organizza le Settimane estive per i genitori dei succitati soggetti con
handicap e pubblica
www.fondazionepromozionesociale.it