Prospettive assistenziali, n. 167, luglio – settembre 2009

 

INFORMAZIONI

 

IN RICORDO DELL’AMICO PIERO ROLLERO

 

Il 31 luglio 2009, all’età di 80 anni, è mancato Piero Rollero, fra i primi direttori didattici italiani ad attuare l’inserimento scolastico degli alunni con handicap nelle normali classi elementari.

Preziosa, puntuale e costante è stata fin dagli anni ’60 la sua disinteressata partecipazione alle iniziative dell’Anfaa volte ad ottenere dal Concilio ecumenico Vaticano II il pronunciamento sul diritto alla famiglia dei bambini privi di sostegno morale e materiale da parte dei loro congiunti, e dal Parlamento una idonea legge sull’adozione.

Di particolare valore il suo apporto alla stesura della relazione e del testo della proposta di legge promossa dall’Ulces “Interventi per gli handicappati psichici, fisici, sensoriali e per i disadattati sociali” presentata al Senato il 21 aprile 1970 con oltre 220mila firme autenticate, proposta che ha favorito l’approvazione della legge 30 marzo 1971, n. 118.

Lunga e molto valida la sua collaborazione a Prospettive assistenziali, di cui ha fatto parte della redazione dal 1989 al 1998. Fra i suoi articoli firmati ricordiamo quelli riguardanti le prospettive di pastorale e di catechesi dei soggetti handicappati e disadattati (n. 14, 1971), la documentata critica alle emarginanti proposte del Consiglio nazionale della pubblica istruzione (n. 78, 1987), l’accurata valutazione delle iniziative positive e negative riguardanti l’inserimento delle persone con handicap (n. 91, 1990), le riflessioni sull’integrazione scolastica e sui suoi valori fondanti (n. 122, 1998).

Dopo aver fatto parte del Consiglio direttivo dell’Ulces, un impegno particolare è stato rivolto da Piero Rollero al Comitato per l’integrazione scolastica degli handicappati e alla pubblicazione della rivista Handicap & Scuola.

Numerose sono state le sue partecipazioni in qualità di relatore ai corsi organizzati nell’ambito della “Scuola dei diritti ‘Daniela Sessano’”, sia in Piemonte che in altre Regioni del nostro Paese.

Segnaliamo inoltre il volume Handicap grave e scuola. Esperienze e proposte per l’integra­zione, Rosenberg & Sellier, 1988, scritto con la collaborazione di Marisa Faloppa.

 

 

 

RAPPORTO FAO: 963 MILIONI DI AFFAMATI

 

Il rapporto della Fao (Food and Agricolture Organisation of United Nations) sullo “Stato dell’insicurezza alimentare nel mondo”, che riporta i dati del 2007, evidenzia che cresce nel mondo il numero di quelli che hanno fame: i senza cibo del Pianeta sono 963 milioni, 40 milioni in più dell’anno scorso e 115 milioni in più rispetto al biennio 2003-2005. Inoltre l’attuale crisi finanziaria potrebbe aggravare ulteriormente la situazione.

Alla base del “drammatico quanto rapido” aumento del numero di affamati cronici nei Paesi del sud del mondo c’è l’impennata dei prezzi delle materie prime agricole, che ha fatto precipitare nell’insicurezza alimentare milioni di poveri e ridotto drasticamente la quantità e la qualità del cibo a loro disposizione.

(da Medicina e Morale, n. 1, 2009)

 

 

 

UN’ADOZIONE REALIZZATA NEL NOME DI SANT’ANTONIO

Dall’articolo di Paolo Fioretta “Un’adozione nel nome del Santo”, Messaggero di Sant’Antonio, gennaio 2009, apprendiamo che i coniugi A. B. e B. C. «da molto tempo attendevano in adozione un figlio, ma sembrava che le pratiche non procedessero nei tempi e nei modo desiderati. Nel frattempo, immigrati dal Sud al Nord, avevano pregato molto Sant’Antonio chiedendogli questa grazia. Il Santo, dopo un tempo di attesa, non ha fatto mancare il suo aiuto: alla domanda di adozione presentata il 13 giugno 2006, Sant’Antonio ha risposto dopo un anno e un giorno. Il 14 giugno 2007, infatti, il telefono di casa squillò». All’altro capo della cornetta «era il Tribunale: informava che la loro domanda era stata finalmente accolta. All’ospedale c’erano due neonati in attesa di adozione: nati prematuri non erano stati riconosciuti dai loro genitori naturali». La vicenda è stata segnalata all’autore dell’articolo da Padre Giorgio Loggioni, vice Rettore della Basilica di Padova dedicata a Sant’Antonio, il quale ha dichiarato che si è trattato di un «autentico prodigio di carità che Sant’Antonio è riuscito a realizzare in questi nostri tempi» aggiungendo che «Sant’Antonio non si è accontentato di esaudire la richiesta dei due futuri genitori, ma li ha messi anche in grado di allargare il loro amore, coronando la disponibilità che avevano coltivato nell’anima [di adottare un solo bambino] con un ulteriore gesto di generosità aprendo il loro cuore a una situazione umana oggettivamente più difficile di altre».

 

 

 

DECRETO DEL TRIBUNALE DI MODENA SUL DIRITTO DI RIFIUTARE LE CURE SALVIFICHE

 

Come risulta dalla massima pubblicata sul numero 1, gennaio-marzo 2009, il Tribunale di Modena, con decreto del 16 settembre 2008 ha stabilito che «qualora per una persona settantaquattrenne ed incapace di intendere e di volere perché affetta da delirium venga richiesta, dal responsabile dell’Ufficio tutele della competente Asl, la nomina di un a.d.s. [amministratore di sostegno, n.d.r.] peraltro già indicato dall’inferma nella persona di uno dei suoi figli con l’esplicito compito di negare il consenso ad ogni trasfusione di sangue, essendo la madre testimone di Geova, ed il rifiuto incondizionato d’ogni trasfusione sia stato precedentemente espresso per iscritto, in condizioni di consapevole lucidità, in termini tassativi ed inequivoci prima che le condizioni di salute peggiorassero, il giudice, salva la presenza di fatti e circostanze ostativi, non può che nominare a.d.s. la persona già indicata, alla quale, malgrado il dissesnso espresso dai fratelli germani (favorevoli, occorrendo, alle trasfusioni), va riconosciuto il potere di dare esecuzione, ad ogni costo, alla volontà della madre, titolare del diritto primario, ex articolo 32 della Costituzione, di rifiutare ogni trattamento terapeutico, ancorché salvifico».

 

 

 

tutori.it

 

 

L’ECO DELLA STAMPA INFORMA E DOCUMENTA DA OLTRE 100 ANNI

 

Per leggere tutti gli articoli di nostro interesse che vengono pubblicati sulla stampa italiana, occorrerebbe avere, anzitutto, un... ufficio investigativo, per conoscere i titoli delle decine di nuovi giornali e riviste che ogni mese si pubblicano e poi bisognerebbe avere a disposizione i cento occhi di Argo.

Per questa ragione esiste dal 1901 l’Eco della Stampa, Via G. Compagnoni 28, 20129 Milano, tel. 02.748.11.31, fax 02.748.113.444, dove migliaia di giornali e riviste vengono sistematicamente letti e ritagliati per conto di giornalisti, scrittori, addetti alle relazioni pubbliche, imprenditori, amministratori di società industriali, consulenti, uomini politici, artisti interessati a ricevere articoli e notizie nei quali sia citato il loro nome o che trattino determinati argomenti.

 

www.fondazionepromozionesociale.it