Prospettive assistenziali, n. 169, gennaio – marzo 2010

 

INFORMAZIONI

 

SU INTERNET L’ARCHIVIO DI PROSPETTIVE ASSISTENZIALI

 

Avevamo riportato sul numero 149, 2005 di questa rivista l’attività volta alla riconversione in formato elettronico degli archivi cartacei della rivista Prospettive assistenziali.

Riferiamo ora che il patrimonio culturale e storico racchiuso nei più di 40 anni di vita della pubblicazione (che esce ininterrottamente dal 1968) è stato riversato nella rete di internet e reso pertanto disponibile a coloro i quali accedono al web.

Tramite il sito internet della Fondazione promozione sociale onlus, raggiungibile all’indirizzo www.fondazionepromozionesociale.it, sono resi disponibili i testi elettronici della rivista, comprendenti editoriali, articoli, studi, esperienze, ricerche, testi normativi, notizie, recensioni, ecc.

Di tali articoli ne è stata effettuata l’archiviazione attraverso una duplice tipologia di ordinamento: sequenza cronologica (numero per numero, compresi i “bis”) e indice tematico.

L’ordinamento cronologico inizia dal numero 1 relativo al lontano gennaio-marzo 1968, e prosegue sino ad oggi con l’esclusione, salvo gli editoriali, degli ultimi otto numeri (due anni) della rivista.

L’indice ragionato per tematica è effettuato individuando gli argomenti seguenti: abusi, violenze; adozione, affidamento; anziani, anziani malati, Alzheimer; assistenza in genere; barriere architettoniche; controlli, vigilanza; convegni, seminari; dignità del morire; diritti; editoriali;  emarginazione, disadattamento, disuguaglianze; esperienze, testimonianze; etica; gestanti e madri in difficoltà, infanticidi; handicap; insegnamento, formazione, scuola; interdizione, inabilitazione, amministrazione di sostegno; interrogativi; interventi domiciliari; istituti assistenziali; istituzioni; lavoro; leggi, decreti, circolari, regolamenti; libri, riviste, televisione; minori; mozioni, ordini del giorno, interrogazioni; non siamo i soli a dirlo; notiziario della Fondazione promozione sociale; notizie; notizie Anfaa; notizie Ciai; notizie Ulces; notizie Unasam; notizie Utim; pagamento rette; per non dimenticare; piattaforme, petizioni; povertà; progetti di legge, disegni di legge; psichiatria; ricerche, indagini, studi; sanità; sentenze; servizi sociali; specchio nero dell’assistenza; sprechi; volontariato.

Non rimane dunque che invitare i lettori “naviganti” a fare uso di questo prezioso servizio – per di più gratuito – attingendo al materiale già in parte disponibile consultando il sito www.fondazionepromozionesociale.it.

 

 

 

CONTROCITTÀ È ANCHE SUL WEB

 

Informiamo i lettori che gli archivi degli ultimi anni del notiziario Controcittà sono ora disponibili anche su internet, attraverso il sito web della Fondazione promozione sociale onlus, al seguente indirizzo: www.fondazionepromozionesociale.it.

L’ordinamento cronologico inizia dal numero di gennaio-febbraio 2003 e prosegue per gli anni successivi con l’esclusione dell’ultima annualità.

 

 

 

PUBBLICAZIONE SULLE CURE DOMICILIARI

 

È stato pubblicato il quaderno Sostenere la domiciliarità. Assistere e curare a casa che analizza il quadro normativo nazionale delle cure domiciliari: le scelte organizzative delle singole Regioni, l’esperienza del sostegno alla domiciliarità attraverso lo strumento dei buoni servizio e degli assegni di cura, il ruolo delle Unità valutative.

Un’ultima parte è dedicata alla Regione Marche attraverso la verifica del funzionamento del sistema delle cure a domicilio, seguita da una doppia analisi del sistema dei servizi territoriali per la disabilità e per i malati non autosufficienti.

Il quaderno intende richiamare l’attenzione sul sostegno alla domiciliarità, indicando quali sono i diritti delle persone ed i doveri delle istituzioni insieme alle scelte organizzative che possono aiutare le famiglie che intendono assistere un proprio congiunto a domicilio.

Le ricorrenti analisi che segnalano una maggiore diffusione delle cure a domicilio non devono trarre in inganno: una cosa sono le prestazioni erogate, altro è la presenza di un effettivo servizio di cura a domicilio.

Troppo spesso, purtroppo, le famiglie che scelgono la strada dell’accoglienza a casa di malati gravi si sentono tradite e abbandonate dai servizi socio-sanitari territoriali.

Il quaderno – a dieci anni dalla pubblicazione di Curare e prendersi cura: la priorità delle cure domiciliari (1999) – intende portare nuovamente l’attenzione sulle cure a domicilio affinché siano più compiutamente sviluppate.

 

Per ricevere il volume versare euro 11,50 al Gruppo Solidarietà, Via S. Fornace 23, 60030 Moie di Maiolati (An), tel. e fax 0731.703327, e-mail: grusol@grusol.it. Per ordinare direttamente il volume versamento su ccp n. 10878601 intestato a: Gruppo Solidarietà, Via Calcinaro 15, 60031 Castelplanio (An).

 

 

 

“BADANDUM: MANUALE PER FAMIGLIE E BADANTI”

 

Vito Noto, Geriatra e Direttore medico della IV Unità operativa del Pio Albergo Trivulzio di Milano, nonché presidente del Centro studi cure domiciliari, ha predisposto la guida “Badandum: manuale per famiglie e badanti” che, come precisa l’Autore, «si propone come soluzione accessibile e completa a fornire le nozioni essenziali e le corrette pratiche per la gestione dell’anziano fragile». Inoltre «il manuale vuole essere un primo passo per invitare le persone che desiderano impegnarsi nella cosiddetta attività di badante ad approfondire i contenuti e le pratiche per diventare professionisti dell’aiuto».

Il volume, di 191 pagine, il cui testo è integrato da utili illustrazioni, è stato pubblicato dal Corriere della Sera e redatto in otto lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, rumeno, polacco, russo e arabo); può essere richiesto al Centro studi cure domiciliari, Via Morimondo 2/8, 20143 Milano, tel. 02.89.15.95.72, fax 02.89.15.78.71, e-mail info@cscd.it. Il prezzo del manuale è di euro 7,90.

 

 

 

Riprodotto l’articolo DI CLAUDIO CIANCIO “OLTRE IL CASO ENGLARO”

 

siamo lieti che l’articolo di Claudio Ciancio, “Oltre il caso Englaro”, pubblicato sul n. 166, 2009 di Prospettive assistenziali, sia stato integralmente riprodotto sul n. 4, 2009 dell’autorevole rivista Il diritto di famiglia e delle persone, diretta da V. Lo Jacono, G. Giacobbe, S. Ciccarello e G. Frezza, edita da Giuffrè.

 

 

 

L’IMPORTO MENSILE DELLA PENSIONE DI INVALIDITà (EURO 256,67)

INCUTE RISERVATEZZA ALLA CISL?

 

Il Patronato Inas (Istituto nazionale assistenza sociale) della Cisl ha diffuso nel dicembre 2009 un manifesto (cm. 47 x 63) dedicato all’invalidità civile.

Viene segnalato, fra l’altro, che dal 1° gennaio 2010 «le domande volte ad ottenere i benefici in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità, handicap e disabilità dovranno essere presentate per via telematica all’Inps» e che «i cittadini potranno rivolgersi al patronato per essere assistiti al fine di ottenere il riconoscimento dello stato di invalidità e delle prestazioni economiche collegate, a partire dall’inoltro telematico della domanda fino all’eventuale ricorso giudiziario».

Inoltre è precisato che «ai fini degli accertamenti sanitari, le Commissioni mediche delle Asl saranno integrate da un medico dell’Inps».

Sono altresì contenute informazioni relative alla pensione di inabilità, all’indennità di accompagnamento, ai ricorsi contro gli accertamenti sanitari negativi e al piano straordinario di verifica delle invalidità che nel 2010 l’Inps concentrerà sulle indennità di accompagnamento in erogazione da oltre 10 anni alla data del 1° aprile 2007 di soggetti di età inferiore ai 67 anni e sull’assegno di invalidità in godimento con decorrenza collocata nei cinque anni antecedenti al 1° aprile 2007 di persone aventi un’età compresa fra i 45 e i 60 anni.

Inspiegabilmente nel manifesto dell’Inas non sono indicati gli importi delle prestazioni erogate agli invalidi, ai ciechi civili e ai sordi.

Perché questa omissione riguardante l’aspetto più importante per le persone colpite da menomazioni invalidanti?

Forse che l’Inas si vergogna di rendere noto che il Governo versa dal 1° gennaio 2010 una pensione mensile di euro 256,67 (erano 255,13 nel 2009) alle persone di età compresa fra i 18 e 60 anni prive di alcuna risorsa economica e incapaci di svolgere attività lavorativa proficua e che con detto importo devono pagare l’affitto, alimentarsi e vestirsi?

È questa la solidarietà nei confronti dei soggetti deboli?

Poniamo questi interrogativi anche perché non ci risulta che i Sindacati Cgil, Cisl e Uil ed i loro Patronati, che fra l’altro ricevono rilevanti finanziamenti pubblici, abbiano sollevato negli ultimi anni obiezioni circa il vergognoso (per lo Stato) importo sopra riportato.

 

www.fondazionepromozionesociale.it