Prospettive
assistenziali, n. 1, gennaio-marzo 1968
LIBRI
PAUL LE MOAL
Etude sur la prostitution des mineurs
Les éditions sociales française,
Paris, 1965, p. 216.
E' stato riunito in questo volume un
ricco materiale, frutto dell'analisi condotta dal Le Moal,
insieme con una équipe di collaboratori,
su cento casi di prostitute minorenni, quasi tutte di età inferiore ai 18 anni,
accolte presso il Centro di Osservazione di Chevilly-Larue,
in attesa del giudizio del Tribunal pour Enfants.
L'indagine, corredata di numerosi
dati statistici, si articola a più livelli: a livello sociologico, come studio
dell'ambiente familiare a delle varie componenti del
milieu della prostituzione e della malavita; a livello medico, come raccolta di
tutti gli elementi relativi alle personalità in osservazione, da quelli classificabili
negli schemi della biotipologia agli aspetti intellettuali e caratteriali; a
livello più strettamente psicologico, come individuazione delle deformazioni,
nella sfera dell'affettività e della sessualità, che caratterizzano i soggetti
presi in esame, in sé e nel loro rapporto con la famiglia e con la società.
Ne risulta
un quadro, in molta parte, dolorosamente prevedibile, così sintetizzato in una
delle pagine finali, in cui l'autore espone le sue
conclusioni: «... l'enfant est toujours le produit de son milieu familial, bien souvent, et
ici en particulier, on l'a vu, il en est la victime». (cfr. p. 212).
Ma, al di là di
questa indicazione, al di là della diagnosi di immaturità morale, affettiva ed
anche sessuale che l'équipe formula su quasi tutti
gli individui analizzati, occorre, per una corretta interpretazione del
fenomeno, risalire, come è ovvio, non solo alle responsabilità delle famiglie
nei confronti dei minori, ma alla responsabilità della società nei confronti
delle famiglie stesse: è questa la denuncia finale del libro, che tuttavia
esclude deliberatamente il problema, considerandolo esorbitante dai limiti del
proprio oggetto di studio.
I dati sociologici relativi alle
famiglie ne indicano, infatti, le carenze sul piano
della stabilità, della moralità e dell'affettività: ma pongono in luce, al
tempo stesso, la totale mancanza o l'insufficienza di quegli aiuti (medici e
soprattutto psicologici) che dovrebbero essere forniti come servizi sociali.
Di particolare interesse è la
tabella relativa alla professione del padre e della
madre (cfr. p. 70): fra i
mestieri del padre, oltre alla percentuale, assai alta, di coloro che non hanno
occupazione stabile e definibile, prevale quello del militare (o poliziotto) di
carriera; segue, in ampia proporzione, il proletariato industriale; qualche
elemento della piccola borghesia; non appaiono praticamente rappresentati gli
strati di cultura medio-superiore; fra le madri
prevalgono le casalinghe, seguite dalle operaie e dalle cameriere presso caffè
e ristoranti.
Non si può non rilevare che la
prostituzione minorile è ancora fenomeno strettamente connesso ad una
condizione di insicurezza economica (abbinata spesso a
deformazioni educative specifiche di taluni ambienti), dunque ad una condizione
sociale alienata, che coincide naturalmente con una minore maturità personale,
con una minore capacità di scelte autonome.
Le valutazioni di
Le Moal, molto nette sul piano morale, non
sono forse su questo punto altrettanto esplicite: d'altronde, anche per altri
aspetti, sembrano talora in questo volume più interessanti i dati in sé che la
loro interpretazione, più efficaci le pagine di diagnosi "neutra" che
i rimedi prospettati.
Anche per questi squilibri l'opera è però fortemente stimolante, toccando, e lasciando aperti,
innumerevoli problemi inerenti al mondo degli adolescenti. Ne indicherò uno:
l'immaturità psicologica, la asocialità che sono
tipiche di queste prostitute giovanissime hanno il loro primo riflesso in un
sentimento di disperata solitudine e di distacco, non solo rispetto agli
adulti, ma nei confronti anche dei coetanei: «Les loisire de nos sujets sont
dans l'ensemble inorganisés. L'appartenance
à un mouvemente de jeunesse n'est relevée dans aucun cas». (cfr. p. 91).
Una indicazione molto significativa, nel
momento in cui il dissenso, non individuale, ma organizzato, dei giovani, la
loro ricerca di "socialità" ha assunto proporzioni tali, da imporsi
alla nostra attenzione, da costringere ciascuno di noi ad uno sforzo di comprensione
storica e di giudizio.
Lidia De Federicis
www.fondazionepromozionesociale.it