Prospettive
assistenziali, n. 3-4, luglio-dicembre 1968
VARIE
RISPOSTA
ALL'UNEBA
Nel n. 5 del maggio '68 «Azione
Assistenziale» organo della Unione Nazionale Enti di
Assistenza e Beneficenza, commentando l'articolo «Bilancio dei primi sei mesi di applicazione della legge sull'adozione speciale» apparso
nel n. 1 della nostra rivista, scrive: «E ancora una volta si lamenta che
troppo scarsa è stata la corrispondenza degli
istituti, i quali non hanno adempiuto - se non in minima parte - al compito
loro attribuito dalla legge, di inviare gli elenchi dei minori ricoverati, con
tutte le notizie e le indicazioni richieste». E più
avanti: «Duole soltanto che su questo argomento l'Unione
(Italiana per
Le accuse di «Azione Assistenziale» non ci sembrano giustificate.
Avevamo infatti
citato l'articolo del Corriere della Sera del 28-1-68 «Troppi bambini senza
famiglia tenuti “segreti”» poiché l'articolista (Luciano Visentin)
asseriva di riferire un'intervista con il Presidente del
Tribunale per i minorenni di Milano.
Nell'altro articolo da noi citato e
apparso su «
Pur sembrandoci le fonti da noi
citate non solo autorevoli ma anche attendibili (e
non ci risulta che le notizie apparse siano state smentite dai magistrati del
tribunale per i minorenni di Milano), possiamo convalidare la nostra affermazione
sulla scarsa collaborazione degli istituti privati citando:
a) ancora il Cons.
D'Orsi, che, nella sua lettera pubblicata dal
Corriere della Sera del 1° dicembre 1967, scrive: «... E' necessario che siano
tenuti sotto controllo tutti gli istituti, non sempre solleciti nell'inviare i
prescritti elenchi dei minori ricoverati o assistiti»;
b) il Dr. Giorgio Battistacci, giudice del tribunale per i minorenni di
Perugia, che su «Cronache e opinioni» del maggio '
Riportiamo inoltre parte
dell'intervento del Dr. Ippolito Lusi, Presidente del
tribunale per i minorenni di Napoli che sul n. 4/68 di Vie Assistenziali
(rivista diretta dal Sen. Ludovico Montini) scrive a p. 17: «... si può dire
che il numero degli istituti che hanno provveduto (anche essi con notevole
ritardo) alla trasmissione degli elenchi è stato del tutto trascurabile in
percentuale, se si pensi che da una prima sommaria indagine, per quanto
concerne il distretto di Napoli (Campania e Molise), si può arguire che gli
istituti sarebbero per lo meno duecento, mentre il numero di quelli denunziati
è di appena poche unità!»
Questa triste realtà è purtroppo
convalidata da altri magistrati ed operatori sociali ed è confermata dalle
ricerche compiute dall'Associazione Famiglie Adottive che riportiamo in altra parte della rivista.
Siamo quindi ben lieti che l'UNEBA si affianchi, come viene indicato nello stesso articolo,
all'azione della nostra Unione per affrettare l'attuazione della legge
sull'adozione speciale. Anch'essa constaterà che
accanto ad enti privati rispettosi della legge, ve ne sono molti altri del
tutto insensibili.
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