Prospettive
assistenziali, n. 5-6, gennaio-giugno 1969
STUDI E DOCUMENTAZIONI
COMPLEMENTO AL DECRETO DEL 12 AGOSTO 1964
RELATIVO AI PROGRAMMI E AI METODI D'INSEGNAMENTO NELLE CLASSI DI PERFEZIONAMENTO
CHE ACCOLGONO GLI ALUNNI INSUFFICIENTI MENTALI
Decreto del 26 ottobre 1955 emanato dal Ministro francese dell'Educazione
nazionale
L'EDUCAZIONE
FISICA NELLE CLASSI DI PERFEZIONAMENTO
Gli obbiettivi generali
dell'educazione fisica sono stati definiti per le scuole elementari, nelle
istruzioni del 1° ottobre 1946. Occorre ricordare che l'educazione fisica facilita
e attiva l'azione normale delle grandi funzioni del corpo umano: funzioni
articolari, muscolari, respiratorie, circolatorie, ecc.;
essa sviluppa le qualità fisiche di agilità, di robustezza, di scioltezza, di
forza, di resistenza; perfeziona la coordinazione nervosa e assicura destrezza,
precisione e sveltezza. Le esperienze di alternanza
fra attività scolastiche e sportive di questi ultimi anni hanno confermato gli
effetti generali dell'esercizio fisico e hanno
dimostrato più precisamente che essa favorisce il lavoro e il rendimento scolastici,
conduce il fanciullo a una coscienza più precisa delle sue possibilità e
contribuisce alla formazione del sua carattere e della sua personalità. Il
rispetto della regola del gioco, il sentimento di
appartenenza ai gruppo, la leale accettazione dell'insuccesso, lo educano alla
socialità. Nella scuola non si darà mai troppa importanza alla vita sana e
all'igiene come alla pratica regolare e metodica dell'educazione fisica.
Queste
considerazioni molto
generali si applicano agli allievi insufficienti mentali delle classi di
perfezionamento come a tutti gli altri alunni. Ma le caratteristiche specifiche
di questa categoria di fanciulli richiedono un
indirizzo pedagogico particolare, in materia di educazione fisica. A questo
riguardo, il presente testo completa l'istruzione annessa al decreto del 12
agosto 1964 che definisce quale deve essere l'azione pedagogica nelle classi
di perfezionamento. Lo stato attuale delle conoscenze relative
al fanciullo e all'adolescente insufficienti mentali vi si trova pure
richiamato; converrà riferirsi al testo precedente.
I benefici effetti dell'educazione
fisica sui fanciulli delle classi di perfezionamento sono ancora più
importanti che non per i fanciulli delle classi
ordinarie. Proprio perchè essi hanno provato in scuola quasi soltanto degli
insuccessi, nelle attività fisiche trovano l'occasione di successi che li valorizzano di fronte a se stessi, ai compagni
e all'ambiente; si può anche pensare che esse favoriscano il loro sviluppo mentale.
Le attività all'aria aperta, la danza, lo sport, diventano per essi mezzi di espressione e possibilità di impiego del
tempo libero, che facilitano il loro adattamento ai gruppi di giovani e di adolescenti
della loro stessa età. L'educazione fisica li prepara più o
meno direttamente al mestiere che dovranno esercitare assicurando lo sviluppo
della forza fisica, delle qualità dell’apparato motorio, della destrezza
generale, della coordinazione dei movimenti, della padronanza del corpo e
dell'abilità manuale. Così, le attività fisiche favoriscono l'inserimento
sociale del giovane insufficiente mentale.
I fanciulli
insufficienti mentali hanno, in generale, una struttura somatica relativamente
normale. Tuttavia, in alcuni, l'insufficienza mentale può
associarsi a difetti fisici, deformazioni vertebrali, insufficienze
respiratorie, deficienze motorie o psicomotorie. All'occorrenza, si
dovrà ricorrere a tecniche di riadattamento e a rieducazioni condotte sotto
controllo medico. Tuttavia, questi fanciulli potranno
ugualmente seguire le attività normali di educazione fisica della classe,
nella misura in cui sono compatibili con le loro deficienze.
Una psicopedagogia speciale richiede
agii insegnanti delle attitudini e delle preoccupazioni educative esattamente conformi alle esigenze sia dei loro allievi sia della
composizione della classe.
L'insegnante non dovrà dimenticare
di avere, di fronte a sé, dei fanciulli che denunciano
talora tre o quattro anni di ritardo intellettuale. La loro capacità di osservazione, di analisi, di elaborazione, la comprensione
delle consegne, delle spiegazioni, delle regole sono quelle di fanciulli molto
più giovani. Si devono dunque evitare nell'educazione fisica come nelle altre discipline
le forme di insegnamento verbali e astratte: mentre il
fanciullo normale può affrontare le forme analitiche del lavoro verso gli 8-9
anni, il fanciullo insufficiente mentale troverà grandi difficoltà ad
affrontarle prima degli 11-12 anni.
Poiché lo sviluppo somatico e gli
interessi di questi fanciulli sono nell'insieme quelli
dei fanciulli normali che hanno la loro stessa età reale, bisogna proporre
loro delle attività analoghe a quelle dei loro compagni della stessa età. I girotondi e gli esercizi imitativi possono essere puerili
per gli insufficienti mentali a partire dall'età di 7 o 8 anni: l'insegnante si
ispirerà dunque ad esercizi previsti per i fanciulli normali della stessa età
reale.
L'esistenza di classi miste non deve
suscitare problemi particolari per i fanciulli
inferiori ai 12 anni. Invece, nelle due classi seguenti al ciclo elementare
(12-14 anni), bisogna tener conto delle modificazioni fisiologiche che si verificano con la pubertà e della differenziazione degli
interessi che si va precisando. Si può quindi studiare la possibilità di
raggruppare separatamente ragazzi e ragazze per certi esercizi. Tuttavia,
alcune attività, come le danze folcloristiche, potranno trovare in una classe
mista un nuovo interesse di cui l'insegnamento dell'educazione fisica deve
approfittare.
La diversità più o
meno grande dei livelli di sviluppo fisico e motorio impone anche le sue
esigenze. Nelle classi che riuniscono fanciulli dai 6
ai 14 anni, si raccomanda di costituire due o tre gruppi relativamente
omogenei, in modo da adattarsi alle capacità di ciascun alunno. Il contenuto
delle lezioni, la loro intensità, la loro durata potranno
così tener conto delle possibilità individuali. L'insegnante si ispirerà alle raccomandazioni concernenti le «classi
uniche» che si trovano nelle istruzioni del 18 ottobre 1945 e nella
pubblicazione L'educazione fisica e
sportiva nell'insegnamento di primo grado, edita nel 1960. Se è
necessario, si raggrupperanno i fanciulli di
parecchie classi per costituire dei gruppi più omogenei. Questa soluzione si
può attuare negli istituti specializzati e nelle classi delle scuole urbane.
L'organizzazione pedagogica delle
attività di educazione fisica, definita con la
suddivisione per età contemplata qui di seguito, non ha un rigore assoluto;
essa mira soltanto a determinare i livelli approssimativi dell'azione pedagogica.
L'EDUCAZIONE FISICA DA
Da
Si devono proseguire l'educazione
psicomotoria, l'educazione sensomotoria,
l'educazione ritmica, già cominciate nella scuola materna.
Alcune attività molto variate
favoriranno la presa di coscienza di sé, dello spazio e del tempo da parte del bambino, e contribuiranno così in maniera
fondamentale alla strutturazione della sua intelligenza e della sua
personalità. Si svolgeranno inoltre degli esercizi che mirino a sviluppare la
destrezza, la sveltezza, lo scatto, l'agilità e che favoriscano la correzione
dell'atteggiamento e la funzione respiratoria.
Questi diversi obbiettivi saranno
raggiunti per mezzo di attività quali: girotondo,
canti mimati, giochi cantati, ginnastica con musica, ginnastica ritmica,
esercizi naturali, ginnastica di resistenza e ginnastica respiratoria sotto
l'aspetto di forme globali, giocate o immaginate, piccoli giochi collettivi o
giochi a soggetto.
E' importante che il bambino possa
dedicarsi liberamente ad alcune di queste attività durante le ricreazioni e nei
suoi momenti di svago (salto con la corda, gioco della settimana, giochi cantati, giochi collettivi, ecc...).
L'EDUCAZIONE FISICA DA
Da
La maturazione del sistema nervoso
permette una maggiore vivacità, una maggiore
padronanza dei riflessi, una migliore coordinazione, un miglior equilibrio,
una maggiore destrezza. L'educatore deve utilizzare questo periodo per proporre
al fanciullo molteplici occasioni di imparare e di
svilupparsi attraverso ad attività come le seguenti:
- ginnastica di posizione, ginnastica respiratoria, ginnastica ritmica, ginnastica di
rilassamento;
- corsa, salto, passaggio,
arrampicata, equilibrio, superamento d'ostacoli, lancio di direzione;
- ginnastica con musica, danze
folcloristiche;
- giochi con
palle, giochi con attrezzi, giochi collettivi, grandi giochi scautistici, attività all'aria aperta;
- addestramenti vari: nuoto,
esercizi di destrezza, di agilità dal suolo, ecc. e
tutte le attività fisiche la cui pratica può essere facilitata dall'ambiente
locale: sci, pattinaggio, per esempio.
Se con fanciulli
normali si può introdurre a questa età un insegnamento più intellettuale e più
analitico delle attività fisiche, con gli insufficienti mentali occorre tenere
nella massima considerazione il fatto che l'età mentale a questo libello
rimane situata tra 6 e 8-9 anni. Si raccomanda dunque
di continuare a servirsi essenzialmente della dimostrazione e di conservare
agli esercizi un carattere globale.
L'EDUCAZIONE FISICA DAI 12 Al 14 ANNI
Fra i 12 e i 14 anni, le ragazze e i
ragazzi sono più o meno disturbati da una specie di
squilibrio psicofisiologico dovuto alla spinta della
crescita prepuberale. Per numerosi ragazzi si tratta
di un periodo di maggiore fragilità. L'educazione fisica non si può svolgere
con la stessa intensità del periodo precedente. Si dovrà dunque essere più
particolarmente attenti allo stato fisico di ciascun alunno e attendersi da uno
stesso ragazzo una disponibilità molto fluttuante riguardo all'esercizio
fisico.
Tutte le forme di attività
fisica proposte per il periodo 9-12 anni rimangono valide dai 12 ai 14 anni, ma
la ginnastica analitica può occupare un certo posto, come anche l'educazione
gestuale che ritorna ad avere ulteriormente una grande importanza. D'altra
parte, l'iniziazione sportiva (atletismo, sports
collettivi, ginnastica al suolo, sports competitivi, sports all'aria aperta) preparatoria all'impiego del tempo
libero dell'adolescente deve essere affrontata. E' augurabile che un',educazione fisica di base continui ad essere impartita
sotto forma di lezione. Ma è importante favorire la costituzione di circoli di attività fisiche (danza, ginnastica con musica, judo,
giochi con la palla, acrobazia, atletismo, ecc.) in cui gli allievi, ragazze e
ragazzi possano liberamente raggrupparsi secondo i loro gusti.
E' augurabile, ogni qual volta le
installazioni lo permettano, consentire agli allievi il massimo
di lezioni di nuoto in vista dell'apprendimento e dell'allenamento, poiché
questa attività costituisce un mezzo fondamentale per lo sviluppo fisico e la
formazione del carattere.
Nella misura in cui essi possono
occupare un posto onorevole, sarà utile integrare gli allievi
insufficienti mentali nei gruppi sportivi normali.
Qualunque siano le
classi e gli allievi, gli insegnanti non perderanno di vista i principi di
lavoro, enunciati nelle istruzioni dell'ottobre 1964: dosaggio, progressione,
alternanza e continuità. Essi conservano tutto il loro valore per i fanciulli delle classi di perfezionamento.
Il lavoro deve essere continuo, non
solo nel corso della lezione, ma anche durante l'anno e durante l'intera
scolarità, poiché la mancanza di educazione fisica
durante un lungo periodo rischia di rimettere in causa i risultati ottenuti
anteriormente, e di compromettere le pratiche igieniche e le abitudini di vita
sana.
La lezione sarà svolta con un
andamento più lento rispetto a una classe ordinaria:
si concederà maggior tempo alla preparazione, il ritmo di svolgimento degli
esercizi sarà meno intenso; infine, bisognerà prevedere un periodo più lungo
per il ritorno alla calma, facendo eseguire esercizi di rilassamento.
Queste esigenze implicano per
l'insegnante una preparazione metodica e regolare sia a livello
dell'organizzazione della lezione, sia a livello della ripartizione e della
progressione degli esercizi durante l'anno scolastico.
Ogni settimana si dedicheranno
all'educazione fisica nelle classi di
perfezionamento, da cinque a sette ore che potranno essere suddivise nel modo
seguente:
- ogni mattina, da
- ogni pomeriggio, 45 minuti
all'aria aperta o in locali appositi secondo le
possibilità e secondo la prevalenza delle attività. Inoltre, ogni settimana, un
pomeriggio all'aria aperta sostituirà la lezione e offrirà l'occasione per
esercizi fisici in collegamento col programma, e di giochi e di attività nella natura che si cercherà di integrare alle
altre materie scolastiche.
Ogni volta che le condizioni saranno
favorevoli per ciò che concerne i terreni e le attrezzature, si incoraggeranno le iniziative che estendono agli alunni
delle classi di perfezionamento le esperienze «d'horaires aménagés,
de classes de neige, de mer ou de forét».
www.fondazionepromozionesociale.it