Prospettive
assistenziali, n. 10, aprile-giugno 1970
SPECCHIO NERO
LA «FOLLE» ASSISTENZA DELL'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI CAPITANATA
Riproduciamo la
seguente lettera dell'Amministrazione Provinciale di Capitanata:
L'Unione per
Al Sig. Avv. Berardino
Tizzani
Presidente
dell'Amministrazione Provinciale di Capitanata
Foggia
Abbiamo
ricevuto
Vi
facciamo notare che siamo nel 1970 (non nel 1370, medioevo, caccia alle
streghe, storie di folli), e speravamo che certi termini lesivi, perché non
tengono conto della pari dignità umana di tutte le persone, fossero
stati aboliti.
Secondo:
codesta Amministrazione parla per un affidamento
familiare di L. 5.000 mensili.
Per
Vostra conoscenza Vi riportiamo uno stralcio della seduta della Giunta
Provinciale di Milano del 14 maggio
«Vista la nota 27-2-1969 n. 49 con la quale
«Rilevato
che il costo di tale collocamento è di L. 60.000 mensili pro capite per la retribuzione della
famiglia, e che tale costo è inferiore alla retta media vigente, per i
ricoveri di malati di mente nei dipendenti Istituti psichiatrici provinciali ...
Delibera: 1) di autorizzare l'affido familiare retribuito delle due bambine sopra
nominate degenti nell'Ospedale G. Corberi di Limbiate; 2) di approvare la spesa di L.
60.000 mensili pro capite per retribuzione a tale titolo alle famiglie ....».
Invitiamo
perciò il Presidente di codesta Amministrazione a una
particolare attenzione alla terminologia impiegata per i degenti nei Vs.
Istituti, poiché questa stessa terminologia viene ad essere un veicolo di
influenza sull'opinione pubblica, in quanto favorisce l'accettazione o il
rifiuto degli ammalati stessi e non tiene conto dell'evoluzione e del
perfezionamento scientifico nella definizione di questi soggetti. La invitiamo
pure a rivedere il sussidio mensile sotto una generale revisione
della politica di assistenza psichiatrica, adattandosi a nuovi criteri metodologici
che si vanno affermando nella scienza del settore, al fine di assicurare ai
fanciulli dimessi il ritorno nel nucleo familiare nelle condizioni
indispensabili per il loro normale sviluppo.
Grati
di un cenno di ricevuta, inviamo distinti saluti.
Il
Presidente
Cons. di Cassazione Emilio Germano
L'ISPETTORE BELZEBU' SCONFITTO A GROTTAFERRATA
Alle porte di Grottaferrata,
circondato da prati e vigneti,
fabbricato da mani devote,
sorge ed opera un santo istituto;
l'ha voluto la fede assoluta
nei miracoli tuoi, Santa Rita,
della gente di tutti gli strati
che ha donato e che dona il suo aiuto;
una gara di nobili dita
in un gesto disinteressato
ha portato speranze di vita,
sprazzi verdi sul grigio selciato.
Arriva quaggiù dell'Ignoto,
come stella dal cielo piovuta,
nella fulgida luce dorata
d'un amore sublime, infinito,
una fata Diletta dal fato
ha raggiunto la meta indicata,
ha deposto il vestito di seta,
s'è vestita di tela di iuta,
ha sbirciato, guardato, osservato,
e le maniche s'è rimboccata,
imitata con foga immediata
dalla corte che attorno le ruota.
Questa. fata da tutti aspettata
ha portato una fresca ventata
d'ottimismo fecondo, elevato,
d'un fervore in passato ignorato;
ha mutato il deserto in roseto,
ogni erbaccia in un fiore di prato,
ogni bimbo malfermo, emaciato
in un inno cantato al creato.
Tra le stanze accoglienti, assolate
una turba di bimbi sfrenati
sorvegliati con cura immutata
vive il tempo dell'ora sua lieta;
non rattrista la loro giornata
l'apparente ingiustizia subita:
una breve carezza sentita,
e la lieve carenza è colmata.
Sono giunti da posti remoti,
da tuguri di paglia e di creta,
malandati in salute, provati
dagli stenti di lunga durata;
ma
dalla corte che attorno le ruota,
ha donato di nuovo la vita
a quei poveri bimbi smarriti.
Nell'ambiente sereno, incantato,
dove il sole sorride beato,
s'è levata una nota stonata,
una nube nel cielo è passata;
qualcheduno, ma invano, ha tentato
di portare scompiglio studiato:
Belzebù, questa volta, scornato
in gran fretta all'inferno è tornato.
Non vi sembri la trama già nota
d'una fiaba dei tempi passati:
questa vita è davvero vissuta
alle porte di Grottaferrata.
dott.
Franco Esposito
Dal bollettino «Il miracolo nel tempo» dell'istituto s. Rita di Grottaferrata, 1968, anno IV, n. 12.
Proponiamo che il
Ministro dell'Interno commenti e spieghi questa
tragica poesia ai suoi funzionari e in particolar modo agli ispettori incaricati
della vigilanza negli istituti per l'infanzia.
Il Comitato Regionale per
Ci
chiediamo sgomenti: che significa questo inglobamento
nel settore ospedaliero dei malati mentali e soprattutto dei «minorati
psichici» (che malati non sono, secondo le più aggiornate affermazioni
scientifiche in campo internazionale)?; prelude forse a un progetto di totale
segregazione di questi soggetti, che pure hanno il pieno diritto e ampie possibilità
di essere assistiti in strutture educativo-assistenziali,
e di essere inseriti nel normale circuito socio-lavorativo?
www.fondazionepromozionesociale.it