Prospettive assistenziali, n. 11-12, luglio-dicembre 1970

 

 

DOCUMENTI

 

GLI ISTITUTI PROVINCIALI DI ASSISTENZA ALL'INFANZIA: RILEVAZIONI SUL PROBLEMA DELLE ADOZIONI

 

 

Pubblichiamo la risposta di alcuni istituti ad un questionario curato dalla dotto­ressa Cerratana. L'iniziativa è stata presa da un Comitato informale composto dall'Associazione Nazionale Famiglie Adottive, dalla Clinica di Neuropsichiatria infantile di Roma, dall'I.P.A.I. di Roma e dall'Ufficio IV del Ministero di Grazia e Giustizia.

 

 

Su 90 questionari inviati tramite l'Unione Italiana Giudici per Minori agli istituti provinciali di assistenza all'Infanzia di tutta Italia è perve­nuto il 50% di risposte (su 45; 24 dal Nord; 5 dal Centro; 16 del Sud e isole).

I minori presenti durante il 1968 in tali isti­tuti risultano essere 12.251 di cui 2666 illegit­timi non riconosciuti; 5671 illegittimi ricono­sciuti; 3914 legittimi.

Alla fine del 1968 i minori rimasti in istituto (nello stesso o in altro) risultano essere 6931 (il 56,57%).

I minori restituiti nel 1968 alla famiglia di origine sono stati 3683 (il 30,06%);

- quelli collocati in vista di adozione speciale 1190 (il 9,77%);

- collocati in vista di adozione tradizionale o affilia­zione 146 (l'1,19%);

- collocati in affidamenti familiare educativo (com­preso l'affidamento a mercede) 142 (l'1,151%);

- i minori deceduti 151 (l'1,23%).

Il numero degli illegittimi non riconosciuti è (sia complessivamente sia per ogni istituto preso singolarmente) inferiore a quello degli illegittimi riconosciuti e di minori legittimi. Qualunque cosa ciò stia ad indicare (modifica del costume, politica delle amministrazioni pro­vinciali volta a sollecitare il riconoscimento, tentativo di lenta e graduale trasformazione de­gli istituti da brefotrofi in istituti specializzati), un fatto è certo: ai momento ciò comporta una permanenza più prolungata in istituto da parte dei minori. Sui 1198 bambini collocati in vista di adozione speciale, infatti, solo 195 (il 16,29%) sono minori illegittimi riconosciuti e minori legit­timi, così come sui 146 collocati in vista di ado­zione tradizionale o affiliazione solo 48 (il 32,37%) sono illegittimi riconosciuti o minori legittimi, mentre, di contro sui 6931 minori ri­masti in istituto o trasferiti in altro ben 5836 (l'84,20%) sono illegittimi riconosciuti o le­gittimi.

Il basso numero di collocamenti in vista di adozioni tradizionali e affiliazioni (146 minori) non sembra essere indicativo della effettiva si­tuazione poiché da altra fonte il numero risulta essere certamente più elevato, al Sud, soprat­tutto, ma anche in altre città del Centro e del Nord. Ad Imola, per esempio, contro 4 colloca­menti in vista di adozione speciale, ce ne sono 11 in vista di adozione tradizionale e affiliazione. A Penne (Pescara), 10 collocamenti in vista di adozione tradizionale o affiliazione, nessun col­locamento in vista di adozione speciale.

A Genova 42 collocamenti in vista di ado­zione speciale, 17 in vista di adozione tradizio­nale e affiliazione. A Salerno: 13 collocamenti in vista di adozione speciale; 7 in vista di adozione tradizionale e affiliazione. A Sassari: 2 colloca­menti in vista di adozione speciale; 8 in vista di adozione tradizionale e affiliazione.

Il numero davvero poco considerevole dei collocamenti di minori presso famiglie a scopo educativo - compresi i collocamenti a mercede - (sono 142 cioè l'1,15% concentrato, fra l'altro, in 10 sole città con un numero massimo, a Padova, di 26 minori) indica chiaramente le diffi­coltà di attuazione della politica dei colloca­menti familiari, pure auspicata e teoricamente accettata come più idonea da molte amministra­zioni ed enti di assistenza.

Un solo istituto fra quelli che hanno rispo­sto al questionario non ha proceduto ad alcun collocamento: l'istituto di Gorizia con 40 posti letto. Nel 1968 ha avuto 55 minori presenti. Di questi 22 sono stati restituiti alla famiglia; 18 sono stati trasferiti ad altro istituto; 15 sono rimasti presso l'istituto. A Venezia, dei 415 minori illegittimi riconosciuti presenti in istituto durante il 1968, 1 solo è stato collocato in vista di adozione speciale; 54 sono stati restituiti alle famiglie d'origine e ben 332 (di cui 21 definiti «anormali» psichici) sono rimasti in istituto o trasferiti altrove; 28 ricoveri «cessati per altre cause» non meglio specificate.

Sui 45 istituti che hanno risposto al que­stionario 30 vengono interessati direttamente al collocamento dei minori (anche in vista di ado­zione speciale) presso le famiglie. Sono in grado di avere perciò notizie sulle stesse, mentre i rimanenti 15 (2 dei quali forniti di servizi tec­nici interni) , non sanno assolutamente niente della coppia ne il criterio che l'ha determinata, ne si occupano della preparazione e delle presen­tazioni dei minori).

Quattro di questi istituti seguono invece, in qualche modo, per incarico del T.M., gli affida­menti preadottivi.

Dei 30 istituti che si occupano del colloca­mento dei minori, poi, solo 23 utilizzano servizi tecnici( servizio sociale con consulenze spe­cialistiche) o interni all'istituto o convenzionati con esso.

Per quanto riguarda la raccolta di documen­tazione sul collocamento dei minori, essa risulta essere effettuata o essere in corso soltanto in 9 istituti e presso una Giunta Provinciale (Bolzano); ma malgrado la richiesta esplicita, fino alla fine del 1969 non è pervenuta alcuna notizia più dettagliata sulla stessa.

In base alle risposte dei 45 istituti si ricava inoltre che:

- Per il collocamento dei minori (com­presi i bimbi più grandicelli) sono prevalse de­cisamente coppie fra i 30 e i 40. Seguono cop­pie fra i 40 e i 50 anni. Pochissime quelle al di sopra dei 50 o al di sotto dei 30.

- Il reperimento delle famiglie è avve­nuto in prevalenza, oltre il tramite delle domande presentate al Tribunale per i minorenni, attra­verso la conoscenza diretta delle famiglie dispo­nibili da parte degli enti ed istituti.

In pochissimi casi attraverso associazioni, solo in uno o due casi attraverso la stampa.

- Fra le famiglie sono prevalse quelle composte da coppia sola; seguono coppie con altri parenti conviventi e poi, in bassissima per­centuale, con altri figli (adottivi o naturali).

L'ambiente di residenza che è prevalso è quello cittadino (non oltre i 100.000 abitanti); seguito dal piccolo centro, poi dalla grande città, quasi assente del tutto la campagna.

- La categoria professionale a cui ap­partengono le coppie di genitori adottanti in testa i professionisti; seguono impiegati, com­mercianti, operai industriali.

- Le condizioni economiche sono risul­tate in prevalenza quelle definite buone (seguono ottime e poi discrete).

- Fra le modalità di reperimento delle famiglie per i bimbi grandicelli o handicappati è prevalsa l'utilizzazione della diretta richiesta degli interessati; soltanto la modificazione di richiesta è avvenuta attraverso colloqui orien­tativi.

- La presentazione del bambino è avve­nuta in prevalenza presso l'istituto (singolar­mente) che lo ospitava.

- I trattamenti di preparazione della fa­miglia sono prevalsi su quelli per la preparazione dei minori (anche se si trattava di bimbi già grandicelli).

- Nella maggior parte dei casi i minori neonati sono stati seguiti nell'istituto per più di un mese dalla famiglia adottante prima di essere affidati a questa.

- Il controllo degli affidamenti preadot­tivi per bambini superiori ad 1 anno non risulta essere stato, comunque, nella generalità, diver­so da quello per i bambini inferiori all'anno. E' prevalso per essi - come per i neonati il con­trollo medico-sanitario e solo in caso di affida­menti molto difficili (minori handicappati o insta­bili) si è instaurato un rapporto più continua­tivo dell'A.S. (di solito) con la famiglia.

 

 

QUESTIONARI INVIATI N. 90 - ISTITUTI CHE HANNO RISPOSTO N. 45

 

Collocamenti per:

 

Minori presenti

in tali istituti durante

il 1968

Restituzione

alla famiglia

di origine

Collocamento

in vista

di adozione

speciale

Collocamento

in vista di

adoz. trad. o

affiliazione

Collocamento

famil. educat.

(compreso

affidamento

a mercede)

Deceduti

Rimasti in

istituto o

trasferiti in

altro istituto

Illegittimi non riconosciuti  2666

388

1003

98

32

50

1095

Illegittimi riconosciuti         5671

1702

150

34

100

44

3641

Legittimi                             3914

1593

45

14

10

57

2195

TOTALE                           12251

3683

(30,06%)

1198

(9,77%)

146

(1,19%)

142

(1,15%)

151

(1,23%)

6931

(56,57%)

 

 

Distribuzione

geografica

Istituti che

hanno

risposto al

questionario

Istituti

con servizi  tecnici propri

convenzionati

Istituti privi

di servizi

tecnici

Istituti che si occupano

del collocamento minori

Istituti che non si occupano

del collocamento minori

con servizi

tecnici

sprovvisti di

servizi tecnici

con servizi

tecnici

sprovvisti di

servizi tecnici

NORD

24

19

6

18

3

1

3

CENTRO

5

2

3

2

 

1

2

SUD e ISOLE

16

5

10

5

2

 

8

TOTALE           45

TOTALE        45

TOTALE       45

 

 

Prevalenza tipo coppie:

Coppia sola: seguono coppie con altri parenti conviventi e poi (in bassissima percentuale) coppie con altri figli (naturali o adottivi);

ambiente: «cittadina», segue piccolo centro, grande città, irrilevante la campagna;

categoria: «professionisti» seguono commercianti, operai, industriali;

prevalenza modalità reperimento famiglie per grandicellí e handicappati: domanda diretta interessati; segue modificazione richiesta a seguito colloqui;

prevalenza presentazione bambini: in istituto;

prevalenza trattamenti preparazione famiglia per minori non neonati;

assenza trattamenti preparazione minori non neonati;

prevalenza affidamenti preadottivi indifferenziati per neonati e non neonati;

prevalenza negli affidamenti del semplice carattere medico-sanitario.

 

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