Prospettive
assistenziali, n. 11-12, luglio-dicembre 1970
SPECCHIO NERO
PUO'
GIUNGERE FINO A QUESTO PUNTO
Riproduciamo in fotocopia la busta di una lettera
indirizzata dalla madre al figlio ospite della Colonia permanente di Sestola (Modena) e respinta perché tassata di 100 lire. Ogni
commento è superfluo!
DIFESA
DELLA RAZZA E DEGLI ISTITUTI
«ma voglio far osservare oltre tutto
che i gruppi etnici elevati dal punto di vista del patrimonio genetico e della
educazione, si moltiplicano meno degli altri, con il grave pericolo d'una
selezione negativa.
Il controllo delle nascite cioè
è massimo nelle classi più colte, più abbienti, più evolute, più elevate, le
quali sono meno prolifiche delle classi sociali più povere, meno abbienti, in
certo qual modo deteriori, con ripercussioni sfavorevoli sul patrimonio
ereditario della popolazione in genere...».
Può sembrar strano ma non si
tratta dell'editoriale di Interlandi «La difesa della
Razza» di infausta memoria, ma della rivista «La
parola Amica» n. 2 del 1970, periodico bimestrale della Piccola Opera per
La quale nel «tracciare un'acuta diagnosi della vita
moderna» così prosegue: «Di qui necessità assistenziali
maggiori per coloro che nella città non sono utili né tollerati e non solo per
i molesti malati di mente per i quali basterebbe talvolta solo il ricovero
diurna, ma per quelli che ostacolano la vita agitata della città, i bambini, i
malati, i vecchi, gli inabili i bisognosi di controllo e di assistenza non
potendosi a causa delle necessità lavorative e della limitazione dello spazio,
tenerli in casa».
Perciò vivete tranquilli, managers
di Genova, presto avrete una città «senza ostacoli» al lavoro: i bambini, i
vecchi, gli ammalati, tutte le persone «moleste» e inabili per «necessità assistenziali» saranno chiuse in istituti, ed esultate anche
voi cittadini di Genova: in giro per le strade resteranno solo più «i particolarmente
dotati». Per tutti gli altri per quelli per cui «i
pericoli e la complessità della vita cittadina abbassano la soglia di
tolleranza per i meno resistenti, per i più tormentati, per quelli costituzionalmente
predisposti, “ci saranno” necessità assistenziali affinché la vita della città
non sia una malattia».
E poiché tutti i salmi finiscono in gloria: «La istituzionalizzazione dei bambini è un fatto reale
necessario, che va estendendosi sempre più (...) . Le leggi sull'adozione
certamente non sono in grado di svuotare gli Istituti
(...).
Occorrono istituzioni per i vecchi (...). I subnormali
debbono essere educati separatamente (...)».
E per tutti questi emarginati grandi e piccoli siamo
d'accordo con l'autrice «prognosi riservata».
LE
GENEROSE «ASSISTENZA E CURE» DI UN'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE
Riproduciamo
la seguente lettera dell'Amministrazione Provinciale di Benevento:
E' la seconda
lettera di un'Amministrazione Provinciale, pubblicata in questa rivista, da cui
risulta evidente come l'assistenza familiare e domiciliare
è scoraggiata dalle Amministrazioni Pubbliche con elargizioni di sussidi
scandalosi per la loro esiguità.
Perchè le
stesse Amministrazioni Pubbliche versano delle rette elevatissime a Istituti di ricovero e non incoraggiano l'assistenza in
famiglia?
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