Prospettive
assistenziali, n. 13, gennaio-marzo 1971
SPECCHIO NERO
SEGREGAZIONE «REALE» NELLA REPUBBLICA ITALIANA
All'interrogazione
n. 4-13145, il Ministro Reale ha risposto il 22 settembre 1970 come segue:
«Si fa presente che, allo stato,
questo Ministero non si propone, in ogni caso, di sopprimere l'istituto
minorile di Deliceto, ma di esaminare attentamente la
situazione generale dell'istituto medesimo ed i suoi problemi più urgenti, al
fine di adottare - nel quadro delle risultanze obiettive
- i provvedimenti più idonei.
«Ciò premesso, si reputa opportuno
segnalare quanto appresso.
«L'istituto di Deliceto
che ha una capienza di 46 minori e ne ospita
attualmente 15, è situato a
«La lontananza, sia dal paese sia
dal capoluogo, crea, naturalmente, problemi di isolamento
materiale (d'inverno l'istituto è più volte rimasto isolato a causa della neve,
tanto da dover essere raggiunto, per i rifornimenti urgenti, con elicotteri) e
di isolamento umano, che si riflette sui minori e sui loro familiari, nonché
sull'organizzazione delle attività scolastiche, professionali e di tempo
libero e sul morale del personale operante nell'istituto.
«Per quanto riguarda poi la funzionalità dell'edificio, è da rilevare che, con
ricorrenti impegni di spesa, l'amministrazione è riuscita a rendere la vecchia
struttura sufficientemente idonea. Non è stato però
ancora risolto il grave problema del rifornimento idrico: per più mesi
all'anno, il rifornimento avviene infatti con autobotti, essendo insufficiente
il locale pozzo artesiano. Per l'allacciamento dell'acquedotto locale è
prevista una spesa di 70 milioni di lire.
«La situazione del personale è
caratterizzata da una progressiva riduzione numerica, essendo sempre più
difficile provvedere alla sostituzione delle unità che hanno ottenuto,
attraverso gli anni, il trasferimento ad altre sedi.
«Ancora, tuttavia, il personale
stesso, addetto agli uffici ed ai servizi può considerarsi sufficiente, ma si
avverte sempre più nell'istituto, con il trascorrere del tempo, la carenza di elementi adatti a svolgere più validamente le
funzioni educative.
«Di recente, ad esempio, lo stesso
psicologo dottor Barone, consulente dell'istituto, ha rassegnato
le dimissioni dall'incarico.
«Va sottolineato,
infine, che ragioni di sviluppo socio-economico in atto, rendono difficoltosa
la utilizzazione dell'istituto di cui trattasi, il quale all'origine era
destinato ad un indirizzo agricolo in rapporto alle caratteristiche che aveva
la zona in cui esso è situato».
L'Unione
italiana per la promozione dei diritti del minore in
data 22 dicembre
«Abbiamo letto solo oggi la risposta
da Lei data all'interrogazione n° 4 - 12145
concernente l'istituto di Deliceto (Atti della Camera
dei Deputati, seduta del 22/9/1970, pag. 5298).
«Le condizioni ambientali in cui si
trova l'istituto di Deliceto, da Lei indicate nella
risposta suddetta, giustificano ampiamente, ad avviso di questa
Unione, la chiusura immediata dell'istituto. Anzi detta chiusura avrebbe
già dovuto aver luogo da anni.
«Tenere 15 ragazzi nell'istituto di Deliceto rappresenta non solo una assurdità
sul piano umano e sociale, ma anche uno scandaloso spreco di denaro pubblico:
invio di elicotteri per l'approvvigionamento invernale di emergenza (fatto
risultante dalla Sua risposta), spesa di Lire novecentomila mensili per il
trasporto dell'acqua (cifra che risulta dall'inchiesta Senzani),
trasporto dei ragazzi e del personale, ecc.
«Questa Unione
chiede alla S.V. di voler disporre l'immediata chiusura dell'istituto di Deliceto e il trasferimento dei minori in un altro centro
più idoneo.
«Si resta in
attesa di assicurazioni e si porgono i migliori ossequi».
In risposta a detta lettera, il
Ministro Reale ha risposto in data 3 febbraio 1971 come segue:
«In riscontro alla Sua lettera del
22 dicembre 1970, avente per oggetto la richiesta di chiusura della casa di rieducazione per minorenni di Deliceto,
Le comunico che questo Ministero non ha mancato di valutare attentamente la
situazione di detto Istituto, esaminandone i problemi alla luce delle
molteplici necessità connesse al funzionamento del medesimo.
«Si premette che attualmente
sono ospitati nell'istituto di Deliceto 24 minori
raggiungendo, quindi, la massima capienza e che la direzione è affidata ad un
Educatore, mentre il personale in subordine comprende dieci agenti di custodia
specializzati e otto operai.
«In effetti, le carenze
rilevate hanno più volte fatto avvertire l'esigenza circa l'opportunità di
lasciare ancora aperta la detta casa di rieducazione; tuttavia, la
funzionalità della stessa è stata resa sufficiente e l'edificio è conservato
in forma più che decorosa, finalità perseguite con le ingenti spese che, sia
pure in diverse annualità, l'Amministrazione ha progressivamente sostenuto.
«Questo Ministero è, così, venuto
nella determinazione di sottoporre l'istituto di Deliceto
a nuova parziale trasformazione, stabilendo - in via sperimentale - di
accogliere nello stesso ragazzi che non abbiano superato
il 13° anno di età, facendo loro obbligo di frequentare i corsi scolastici
elementari».
METTI L'HANDICAPPATO IN BAGAGLIAIO, ANCHE SE CIÒ PUÒ CAUSARE
QUALCHE GUAIO
Dagli Atti Parlamentari del 30 ottobre 1970.
Svolgimento di interrogazioni
Cengarle, Sottosegretario di Stato per i
trasporti e l'aviazione civile rispondendo alla interrogazione
Niccolai Cesarino (3-03417) precisa che il trasporto
delle persone invalide, unitamente al proprio mezzo di locomozione, è
consentito nei bagagliai dei treni viaggiatori, nei limiti dello spazio
disponibile.
Non si nasconde che l'attuale
disciplina possa causare qualche disagio; per questo verrà
considerata la possibilità di prevedere, nei veicoli ferroviari di nuova
costruzione, la messa a punto di speciali ambienti riservati agli invalidi e
ai rispettivi mezzi di locomozione.
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