Prospettive assistenziali, n. 14, aprile-giugno 1971

 

 

DOCUMENTI

 

CENTRO STUDI F.I.R.A.S.

COMUNICATO STAMPA SULL'ESAME DEI PROBLEMI DELLE OPERE ASSISTENZIALI GESTITE DA RELIGIOSI

 

 

Nel corso di tre giornate di studio (22-23-24 aprile 1971) organizzate a Tossignano (Bo) dal Centro Studi F.I.R.A.S., 30 superiore e religiose di istituti assistenziali (per minori, madri nubili, anziani e handicappati) hanno affrontato l'esame di alcuni aspetti problematici delle opere assi­stenziali gestite da religiosi in particolare per quanto si riferisce:

- alle istituzioni cosiddette «totali» (isti­tuti, ricoveri, ecc.) nella loro storia e nelle loro caratteristiche di esclusione;

- all'azione dei religiosi nell'assistenza che si configura anche come quella di operatori sociali, in quanto esecutori di base del sistema assistenziale italiano;

- al rischio che le motivazioni evangeli­che dell'attività assistenziale non siano accom­pagnate da adeguata riflessione sulla società e sulle modalità di promozione dell'uomo;

- alla responsabilità che da ciò consegue, sia nei confronti della società civile che della comunità cristiana.

L'esame condotto dalle religiose, provenienti da molte province della regione Emilia-Romagna, ha approfondito soprattutto le difficoltà di carat­tere ideologico, culturale e organizzativo esisten­ti e ostacolanti il superamento di tutte le carat­teristiche alienanti, proprie delle istituzioni in quanto tali, verso concezioni e attuazioni educa­tive ed assistenziali più aperte, socializzate e partecipate.

Le difficoltà non riguardano solo i pur esisten­ti problemi interni (preparazione del personale, strutture esistenti, concezioni educative, ecc.), ma anche e forse soprattutto:

- la delega che viene operata nei con­fronti degli istituti da parte di tutti per la solu­zione dei problemi assistenziali;

- gli atteggiamenti di deresponsabilizza­zione e di ignoranza delle esigenze e dei bisogni reali degli handicappati da parte della comunità civile ed ecclesiale;

- gli atteggiamenti di rifiuto della società in genere per le persone ospiti degli istituti;

- le carenze gravissime della legislazione italiana sia nello specifico settore dei servizi so­ciali, sia in altri, quali la scuola, la sanità, la ca­sa, ecc., carenze che determinano l'aumento sproporzionato del numero degli utenti dell'as­sistenza.

Le religiose partecipanti al corso sono con­sapevoli che la mancata assunzione di responsa­bilità nella denuncia e nella promozione anche nei confronti di questi aspetti del problema assi­stenziale può trasformare la loro opera pur gene­rosa in una controtestimonianza, in quanto può farla apparire come una connivenza con le sud­dette gravi carenze e deformazioni.

Alcuni degli istituti diretti dalle religiose pre­senti stanno sperimentando, pur con difficoltà in­terne ed esterne, forme di apertura e collabora­zione con i quartieri, di attuazione di gruppi fa­miglia, di servizi aperti alla comunità locale di cui fanno parte, ecc.

Le religiose partecipanti hanno inoltre deciso di realizzare un notiziario mensile per la comu­nicazione, fra tutte le istituzioni assistenziali ed educative esistenti in regione e in cui opera per­sonale religioso, delle notizie riguardanti:

- gli orientamenti degli enti locali (comu­ni, province, e regione) nel settore dell'assi­stenza;

- le decisioni e le esperienze di rinnova­mento delle varie opere;

- gli orientamenti delle commissioni dio­cesane di assistenza (che si stanno costituendo in tutta Italia) e dei consigli pastorali diocesani per quanto si riferisce alla promozione della mentalità e ad eventuali attività a favore degli emarginati in genere;

- gli avvenimenti a livello nazionale e le attività legislative nel settore.

 

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