Prospettive assistenziali, n. 15, luglio-settembre 1971

 

 

ESPERIENZE

 

PARTECIPAZIONE DI ADOZIONE DI DUE BAMBINE BRASILIANE

 

 

Abbiamo ricevuto dai coniugi Franca e Luciano Guiotto questo singo­lare documento con il quale danno notizia di aver accolto nella loro casa due bambine brasiliane e con il quale motivano la loro decisione.

Questa «partecipazione di adozione», come hanno voluto chiamarla, è interessante anche se si può non consentire su più di un punto della loro riflessione. Ad ogni modo pubblichiamo lo scritto integralmente e lo pro­poniamo alle coppie che hanno adottato bambini stranieri o di differente gruppo etnico come base di utile discussione e approfondimento.

 

 

 

Cari amici e colleghi,

 

Irene ed Eva

 

Da oggi siamo padre e madre di Irene ed Eva, due bambine provenienti da Salvador di Bahia (Brasile): la mamma che le ha partorite è lebbrosa ed è stata costretta a fuggire nella foresta e ad abbandonarle, in quanto prevede di avere i giorni contati.

 

Tribunali e carte bollate

 

Hanno rispettivamente otto e sette anni, e le aspettiamo ansiosamente da quasi tre anni dopo una lotta estenuante a suon di carte bollate attra­verso i Consolati, ecc. (Non sempre per fortuna è così).

 

Paternità biologica e di elezione

 

Diciamo che da oggi siamo loro padre e madre e non «genitori», per­ché non le abbiamo generate noi, tuttavia riteniamo che, almeno da parte nostra, la relazione elettiva di paternità possa essere valida e profonda almeno quanto quella fondata sulla generazione biologica.

 

Uguaglianza significa che chi più ha o ha avuto

meno deve avere

 

Vorremmo che non ci fosse differenza tra Stefania, nostra figlia del sangue, e Irene ed Eva, figlie di elezione: queste anzi potranno esigere, in qualche momento, una concreta manifestazione di amore più intenso, essendo state private fino a ieri di tante cose che Stefania ha avuto. È chiaro che questo non è il punto di partenza perché all'inizio le due piccole sono semplicemente due estranee e per di più di pelle diversa, è inutile nasconderselo.

 

Una tradizione piuttosto borghese

 

In un primo tempo avevamo preso in considerazione la possibilità di inviare il solito cartoncino borghese, che normalmente viene usato per annunciare la nascita di un bambino.

 

Testimonianza personale e obiettivi politici

 

Ma, dopo averci riflettuto, ci è parso che fosse necessaria una mag­gior spiegazione: anche e soprattutto perché la decisione di adottare Irene ed Eva, oltre ad avere il valore di una testimonianza personale, riveste un notevole significato politico, sia nelle nostre intenzioni, sia obiettiva­mente. Per questo ci siamo risolti a indirizzarvi la presente lettera.

In effetti l'adozione delle piccole brasiliane vuol esser il tentativo di por rimedio, nei limiti delle nostre forze, ad una gravissima ingiustizia perpetrata oggi a livello mondiale.

Da circa tre anni, dopo un aborto (Chiara) e la nascita di Stefania (che ora ha 4 anni e mezzo), riflettiamo sui seguenti punti:

 

Esplosione demografica pericolo per la specie

1) Il nostro pianeta è sovrappopolato, e la scienza qualificata ritiene che l'ulteriore aumento della popolazione metterebbe in pericolo la soprav­vivenza della specie, sia per l'alterazione ecologica (specialmente con­seguente all'inquinamento dell'atmosfera e delle acque), sia per il venir meno delle condizioni per un'esistenza umana (soprattutto per la prolife­razione di quelle che si chiamano città ma in verità sono zoo umani consi­stenti di agglomerati di orribili gabbie di cemento che soffocano la vita).

 

Mezzo miliardo di bambini che muoiono di fame

 

Inoltre: in questo momento c'è mezzo miliardo di bambini che muo­iono di fame, e che hanno un assoluto diritto prioritario alle risorse dispo­nibili, rispetto a tutti gli ulteriori bambini che possono nascere.

 

Il diritto alla vita ed alla procreazione

 

(Sia ben chiaro che non neghiamo affatto il diritto della coppia di pro­creare: noi stessi abbiamo esercitato tale diritto mettendo al mondo Stefania, e ci riserviamo di esercitarlo in futuro. Affermiamo soltanto che tale diritto è subordinato all'altro, e che il contemperamento dei due diritti pone un problema di misura della procreazione, che ogni coppia deve ri­solvere).

Questa ragione e la precedente, basterebbero già da sole, senza biso­gno di ulteriore commento, a giustificare la nostra rinuncia, sino ad oggi, a mettere al mondo altri due nostri figli del sangue, e la scelta, al loro posto, di due bambini tra quel mezzo miliardo.

 

Distribuzione

della ricchezza

 

2) Un terzo degli uomini residenti nei dieci paesi più industrializ­zati possiede l'80% del reddito mondiale. Inoltre il divario economico tra paesi ricchi e paesi cosiddetti sottosviluppati aumenta sempre più.

Sono fatti arcinoti.

 

Missionari o nevrotici

 

I metodi di colonialismo e neocolonialismo, adoperati finora anche sot­to la maschera missionaria da enti e associazioni laici e cattolici, non hanno risolto il problema (che spesso altro non era che la soluzione di un aspetto personale di nevrosi religiosa e rivoluzionaria).

 

Un polipo che tutto avvinghia:

il capitalismo

 

3) Il capitalismo - ch'è per definizione negazione dell'uomo - dilaga e si consolida sempre più in tutto il mondo, sia come sistema che come filosofia.

 

Un furto chiamato: sistema monetario internazionale

 

Il sistema monetario internazionale, garantito dagli eserciti capitali­stici, è la più mostruosa frode che sia mai stata attuata nei confronti dei paesi poveri, che sono tali in quanto vengono sistematicamente derubati delle loro materie prime perché pagate a prezzi irrisori, ricevendone in cambio forniture di armi e manufatti antiquati e superati, la cui produzione i paesi ricchi non saprebbero altrimenti come giustificare, e al cui smal­timento non potrebbero provvedere.

 

Non si può essere neutrali

 

È nostro indilazionabile dovere combattere con tutte le forze tale mostruoso sfruttamento e il sistema capitalistico internazionale che lo sostiene, dacché tutti siamo in esso coinvolti e non combatterlo da parte nostra significherebbe rendersi complici e cooperare ad esso accettan­done la logica.

 

La rivoluzione armata favorisce

i popoli ricchi

La rivoluzione armata proposta in molti dei paesi sfruttati e oppressi, non la riteniamo realizzabile, e favorirebbe ancora una volta la vendita di armi e munizioni prodotte dai paesi industrializzati.

 

La coppia

la procreazione

il problema sessuale

 

Padre e madre come professione riconosciuta

Vi è poi un altro aspetto essenziale: riteniamo che il problema della coppia o comunque il problema sessuale debba essere disgiunto da quello della procreazione, e che debba finirsi col riconoscere che coloro che si dedicano - come genitori e non - all'educazione del bambino, esplicano una funzione sociale preminente, funzione cui bisogna riconoscere lo status giuridico di vera professione retribuita. In altri termini, quella di creare una concreta struttura familiare, la quale garantisce la crescita umana del­le nuove generazioni, dovrà essere una scelta affatto analoga - ma di volta in volta alternativa ed esclusiva, ecco il punto sostanziale e in certo senso nuovo - a quella per cui si decide (attualmente questa scelta quasi non esiste) di rendersi utili alla collettività e di realizzare se stessi facen­do l'architetto, il medico o l'insegnante, il sindacalista, il prete, l'operaio non sfruttato senza parcellizzazione del lavoro.

 

La nostra decisione costa alla

nostra personalità

La nostra decisione di adottare Irene ed Eva vuol essere un primo pas­so verso la realizzazione di tale meta (che noi riteniamo urgente anzi indi­lazionabile), dacché implica la parziale rinuncia a incrementare numerica­mente la famiglia attraverso la tradizionale via biologica, la rinuncia cioè a soddisfare per tal via esigenze talvolta narcisistiche e personalistiche (cui non neghiamo una limitata validità) di completamento e pienezza della personalità; inoltre, trattandosi di bambine di razza diversa e provenienti da un'area culturale lontanissima, esse esigeranno evidentemente da noi un impegno molto maggiore che se si trattasse di figlie del sangue.

 

Contraccettivi ed egoismo

 

Va inoltre osservato che tale impostazione consente anche di superare l'angusto punto di vista individualistico sinora dominante, specialmente nel­la sfera religiosa, a proposito dell'uso dei contraccettivi.

 

Il problema politico

 

 

 

Saranno più favoriti

 

 

 

Antirazzismo o utopia?

 

Infine consideriamo la possibilità che, estendendosi la prassi dell'ado­zione di bambini provenienti da aree cosiddette sottosviluppate, una parte di essi domani sentano, come propria spontanea vocazione, il bisogno di ritornare nei paesi d'origine. Tale ritorno di uomini e donne umanamente sviluppati e professionalmente qualificati, potrebbe essere decisivo per la lotta al capitalismo, da condursi in quegli stessi paesi (mentre difficilmente lo è stato l'invio di bianchi volenterosi animati da intenti missionari o civi­lizzatori, e che hanno quasi sempre finito con l'essere, nonostante ogni buona intenzione, pedine di un gioco di colonizzazione e sfruttamento). Quegli uomini e quelle donne che ritorneranno nei paesi di origine e vi ri­marranno (e la cui azione sarà efficace in ragione della mancanza dell'han­dicap costituito dalla differenza razziale e in parte culturale), costituiranno anche per noi un banco di prova per vedere se il nostro non-razzismo è un'astratta filosofia o invece una vera ed efficace scelta politica e morale.

 

Rendere esplicita una scelta

a qualunque costo

Forse alcuni di voi considereranno imprudente una lettera di questo tipo. Riteniamo che il non rendere espliciti i motivi della nostra scelta avrebbe contribuito a mistificare la scelta stessa. Sia chiaro che non sot­tovalutiamo cosa potrà significare per noi questa lettera, anche in vista dell'accoglimento della domanda di adozione che presenteremo alla nostra Magistratura (dal canto suo la Magistratura brasiliana ha già pronunciato l'adozione).

 

È un crimine

che chiede giustizia

Indipendentemente dalla nostra proposta politica concernente l'even­tuale libero ritorno nei paesi di origine, è criminale per chicchessia sapere che mezzo miliardo di bambini continuano a morire di fame e non far nulla per loro, tacitando le loro coscienze coi soliti pietismi o versando un obolo alla porta della chiesa.

 

10 milioni

15 anni

della nostra vita

L'adozione delle piccole in termini economici significa l'assunzione da parte nostra di un onere di almeno dieci milioni (al valore attuale), e quel che più conta un impegno educativo imponente per il corso di molti anni. Fiamme di sentimento non c'entrano per nulla. È una decisione umana, la nostra.

 

Una strana famiglia

 

Siamo lieti di farvi conoscere che da oggi la nostra famiglia è aumen­tata con Eva ed Irene, nostre figlie.

CONIUGI FRANCA E LUCIANO GUIOTTO

 

 

 

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