Prospettive assistenziali, n. 16, ottobre-dicembre
1971
ATTUALITÀ
COMITATO
DI OUARTIERE DI BORGO PO - TORINO
PROPOSTE PER UN
SERVIZIO PSICO-PEDAGOGICO PRESSO UNA SCUOLA ELEMENTARE
Il
comune di Torino che in quel periodo, in violazione alle leggi vigenti, non
aveva ancora istituito il servizio di medicina scolastica, ciò nonostante ha
dato risposta negativa alla proposta del Comitato di quartiere (che qui di
seguito pubblichiamo) senza nulla obiettare sulla validità del servizio
proposto.
Richiamiamo
anche l'attenzione degli operatori sociali e di quanti sono interessati a
questo servizio sul progetto elaborato da un gruppo di lavoro di Scienze
politiche - Sociologia - Magistero - Psicologia dell'Università di Torino
nell'anno accademico 1969-1970 e che ha come oggetto: «Una
pratica di servizio per la rieducazione ed il recupero di bambini che
incontrano difficoltà scolastiche e sociali».
Intendendo porci in una diversa
prospettiva nell'affrontare il problema dei bambini che incontrano difficoltà
nella scuola e nella società proponiamo un intervento concreto tenendo presente
i punti principali:
a) Il ritardo scolastico nella scuola d'obbligo si avvicina al 50%.
L'incidenza del ritardo e dell'insuccesso scolastico è maggiore fra i bambini
appartenenti ai ceti inferiori. Riferendoci alla ricerca FERRERO, FOLLIS,
TAGLIOLI: Il problema del ritardo
scolastico nella scuola d'obbligo, indagine promossa dall'EISS, Torino
1968, su un campione della popolazione della scuola comprendente 2.373 casi,
scelti secondo criteri di tipicità, risulta che il
49,2% dei ragazzi appartenenti al ceto inferiore è in ritardo, mentre per i
ceti superiori tale percentuale scende al 22,4%.
Bassi, in uno studio longitudinale
su un campione rappresentativo di una leva scolastica della
scuola media, ha mostrato che solamente il 43% degli alunni ha potuto compiere
l'intero curriculum senza ritardo (cfr. BASSI, L'insuccesso e il ritardo nella scuola media, Firenze,
b) L'emarginazione: è ormai riconosciuto che le classi differenziali e
speciali non assolvono il compito per il quale erano state istituite, cioè il reale inserimento sociale di questi soggetti, ma
operano una prima esclusione a cui seguirà inevitabilmente, più tardi, quella
dal mondo del lavoro.
La separazione di questi bambini dalle persone considerate normali non giova ma reca danni
irreparabili.
Spesso questa
separazione
viene giustificata dalla necessità di interventi specialistici impossibili
nella scuola: si deve poter dimostrare che questi servizi possono essere
garantiti altrimenti.
Accanto ad ogni scuola elementare e
materna dovrebbe essere funzionante un servizio permanente di
esperti che, senza staccare questi bambini dal loro ambiente naturale,
li segua con gli interventi ritenuti utili. Tutti conoscono l'importanza
dell'azione precoce, è necessario quindi occuparsi del recupero di questi
bambini a livello di scuola materna ed elementare.
Il servizio
Si tratta di svolgere un tipo di
servizio nuovo in alternativa alle soluzioni
esistenti, che dovrebbe articolarsi nei momenti di:
a) Studio ed osservazione di una data
popolazione scolastica non limitati ad una analisi e
diagnosi del singolo caso, ma allargata alla situazione sociale e culturale
che lo caratterizza.
b) Interventi specialistici:
- Logopedia
- Rieducazione della psicomotricità
- Ginnastica formativa e correttiva
- Psicoterapia di sostegno
- Attività creative
- Attività ludiche.
c) Collaborazione con la scuola e con
la famiglia.
d)
Azione di ricerca nel campo delle scienze sociali e psicopedagogiche,
in una prospettiva di formazione permanente del personale operante.
Lavoro in équipe
Il gruppo di
lavoro pluriprofessionale che abbia adottato la
regola di lavorare insieme può evitare il pericolo di dare un'impostazione
settoriale ai diversi interventi. L'analisi specialistica è necessaria ma
rappresenta solo un mezzo ed un momento nelle scienze umane.
L'azione pluridisciplinare
in équipe a tutti i livelli e di fronte a tutte le
forme di devianza permetterà di evitare errori che
possono aggravare le disarmonie evolutive.
Con il controllo reciproco
nell'azione di gruppo, con l'integrazione delle
nostre conoscenze, è possibile, forse, evitare a questi bambini i danni che
posizioni dogmatiche inevitabilmente possono arrecare.
Descrizione
dell'organizzazione del servizio
Si prevede che il lavoro verrà svolto nel seguente modo:
Durante la mattinata:
a)
Studio e osservazione della popolazione scolastica con analisi e diagnosi dei
casi particolari, in collaborazione con le insegnanti.
Durante il pomeriggio:
b) Interventi specialistici e azione
terapeutica.
c) Contatti con le famiglie.
d) Lavoro di gruppo:
- Elaborazione teorica.
- Analisi dei problemi emersi.
- Preparazione del lavoro d'équipe coordinato.
Non è possibile stabilire con
esattezza l'orario di lavoro, sarebbe comunque nostra
intenzione articolare la nostra azione nel seguente modo:
- 3 mattine la
settimana: osservazione e studio dei bambini a scuola e possibilmente nel loro
ambiente familiare;
- 5 pomeriggi la settimana: dalle
ore 14,30 alle 16,30 Terapie specialistiche e
rieducazione;
- 2 pomeriggi la
settimana: dalle ore 17 alle 19 Riunioni di équipe;
- 1 pomeriggio la
settimana: dalle ore 17 alle 19 Contatti con le famiglie.
Ai fini di rendere possibile questo
servizio in via sperimentale, il nostro gruppo, formato da cinque persone (1 psicopedagogista, 1 psicologo, 1 psicoterapeuta e 2
educatori specializzati), è disposto a svolgere questo lavoro per la durata di
un anno, contro una retribuzione minima di L. 80.000 al mese ciascuno, pari a quella di un insegnante di
doposcuola.
La somma complessiva per tutto il
gruppo ammonta a L. 400.000 al
mese.
Affinché questa prassi di ricerca
possa essere significativa, l'azione di servizio dovrà
durare almeno un anno.
Per questo esperimento
la popolazione scolastica seguita sarà quella delle prime classi elementari,
3 classi al massimo, per un totale di non oltre 60 bambini.
www.fondazionepromozionesociale.it