Prospettive assistenziali, n. 18, aprile-giugno
1972
ATTUALITÀ
APOLOGIA DI REATO
NEL MENSILE «MAMME E BAMBINI»
Chiunque nel nostro paese avesse
scritto un articolo come quello apparso nel numero 112 del giornale a cura
dell'ONMI, «Mamme e Bambini», firmato Epimenio Giannico, sarebbe incorso in una severa condanna.
L'articolo, infatti, che segue il testo della lettera della presidente dell'ONMI,
Angela Gotelli rientrata nel suo ufficio dopo aver riportata
una condanna penale, «vuole riferire i termini di una esperienza puntuale» e vuole essere insieme alla
lettera «documento» per «concludere che le vicende surriferite» (condanna di
Angela Gotelli, condanna, anche se per noi troppo
lieve, di Diletta Pagliuca) siano state «gusto
scandalistico».
Ma noi non ci teniamo a far
condannare alcuno, noi teniamo a ribadire che non ci
eravamo sbagliati affatto nel denunciare l'ONMI nel suo operato e ad insistere
nel suo scioglimento (1), dal momento che la presidente Angela Gotelli, condannata per omissione di atti di ufficio, ribadisce
in una lettera inviata ai Comitati Provinciali dell'ONMI nel dicembre 1971, «non
la mia coscienza e nemmeno la mia fantasia mi suggeriscono al momento alcuna
modifica o aggiunta da introdurre nella situazione attuale»,
dichiarazione assai grave per la presidente di un Ente preposto a vigilare su
istituti pubblici e privati di assistenza.
Se un ladro ruba due volte, come
recidivo gli sarà aggravata la pena, ma se le autorità preposte per legge alla
vigilanza dei minori si disinteressano (per cattiva
coscienza o per mancanza di fantasia!!) delle leggi, se nel giornale dell'Ente,
permettono che sia pubblicato un articolo che dichiara «episodio spiacevole» Grottaferrata, se lasciano che la visita di accertamento
di gravi carenze sanitarie (come la non disponibilità di acqua potabile e cibo
scarso) che porta al provvedimento di chiusura dell'istituto, sia raccontata
dal sanitario preposto alla vigilanza col titolo «una inquietante realtà
sociale: provvedimenti che interrompono un atto assistenziale», dobbiamo
pensare che la difesa della legalità è propugnata solo per alcuni!
Ma veniamo all'articolo citato: il
frate che ha raccolto dei piccoli assistiti in una località a sud di Roma (da
notare che allo stesso frate è già stata notificata la chiusura di un primo
istituto nell'Italia del Nord ed è lo stesso ispettore che ce
lo dichiara) è di nuovo denunciato dalle autorità locali che richiedono
la visita dell'ispettore. Epimenio Giannico così
risponderà alle autorità competenti: «Senza nulla disconoscere sull'opera umanitaria
del direttore, si rileva che i minori abbiano al momento
attuale una assistenza non conforme alle norme igienico-sanitarie
vigenti... purtroppo sussistono carenze igienico-sanitarie
di ordine ambientale quale la non disponibilità di acqua potabile, la mancanza
di un locale da adibirsi ad infermeria, lo stato insoddisfacente dei servizi
igienici... il vitto scarso... erano tutti bambini macilenti o linfatici». Il
frate sarà costretto a chiudere per la seconda volta l'istituto, cionondimeno
(1) Vedi Prospettive assistenziali n. 15,
«Tentativi di difesa dell'ONMI e dibattito parlamentare del 25-6-1971».
www.fondazionepromozionesociale.it