Prospettive assistenziali, n. 18, aprile-giugno 1972
DOCUMENTI
IL
FENOMENO ISTITUZIONALE IN ITALIA
1. Il dibattito sulla
«istituzionalizzazione» è divenuto anche in Italia uno dei motivi dominanti a
riguardo di una riforma dei servizi sociali secondo criteri modernamente
ispirati. Tra questi, infatti, quello del superamento delle «istituzioni chiuse»,
intese come causa e simbolo stesso di emarginazione sociale, a vantaggio di un
sistema di servizi aperti raccoglie consenso sempre più diffuso e si inizia ad
assistere all'avvio di soluzioni alternative al ricovero in istituti.
Appare peraltro interessante
verificare, sulla base delle non molte e lacunose informazioni statistiche
disponibili, la consistenza e le linee di tendenza del fenomeno «istituzionale»
nel nostro Paese.
2.
TAB. 1. - Evoluzione degli istituti assistenziali e dei ricoverati.
ANNI |
Istituti |
Variaz. % 1960 = 100 |
Ricoverati |
Variaz. % 1960 = 100 |
1960 |
5.647 |
- |
374.116 |
- |
1963 |
5.574 |
- 1,3 |
381.208 |
+ 1,9 |
1966 |
5.497 |
- 2,7 |
369.099 |
- 1,4 |
1969 |
5.052 |
- 10,3 |
326.476 |
- 12,8 |
Fonte: Elaborazione Censis
su dati ISTAT.
Si evidenzia chiaramente
nell'arco del decennio il calo di oltre il 10% del numero degli istituti e di
circa il 13% di quello dei ricoverati; il fenomeno sembra aver assunto più
precise caratteristiche in tal senso negli anni a noi più vicini, segno di una
accentuata tendenza della coscienza sociale comune a guardare con diffidenza,
quando non a rifiutare la soluzione del ricovero in istituti. Il fatto che gli
istituti stessi abbiano incontrato difficoltà dal punto di vista economico e
normativo può avere esercitato anch'esso influenza
nel senso descritto, ma appare in fondo un elemento collaterale che conferma la
sostanziale, e sia pure solo incipiente, non accettazione di una soluzione che
fino a pochi anni or sono era considerata poco meno che ottimale.
3. È possibile considerare la
situazione a livello più disaggregato anche se con dati limitati al 1963 (Tab.
2).
Le variazioni di segno negativo
più forti riguardano gli istituti per l'infanzia e i minori in genere. Gli
accentuati controlli esercitati in questi ultimi anni su tal genere di
istituti sono certamente una concausa di un fenomeno che tuttavia comprova
una diffusa coscienza della inadeguatezza di soluzioni di tipo istituzionale
per soggetti che particolarmente abbisognano di ambienti e cure di tipo
familiare.
Al ricorso in istituto sembra
invece farsi maggior ricorso nel caso di soggetti anormali o minorati; la
necessità di cure specialistiche e le più forti difficoltà ad un inserimento
comunitario normale di tali soggetti favoriscono evidentemente la scelta di
una soluzione più «facile» dal punto di vista tecnico, ma forse ancor più in
questi casi suscettibile di generare una condizione di permanente esclusione
sociale.
In lieve aumento appaiono anche
gli istituti per vecchi e ciò attesta l'arretratezza della nostra situazione
sotto il profilo di una idonea assistenza sociale alla condizione degli
anziani, problema di cui è ben nota l'urgenza.
4. È interessante rilevare che
nel periodo considerato si è comunque verificato un incremento di oltre il 12%
nel personale addetto alle attività degli istituti assistenziali (tab. 3). In
particolare, gli aumenti più consistenti riguardano gli addetti alle categorie
di ricoverati affetti da minorazioni fisiche o psichiche, mentre un discreto
aumento si ha anche negli istituti per vecchi e per minori.
Considerato l'aumento del
personale e la generale diminuzione del numero degli assistiti il rapporto
ricoverati-addetti è notevolmente migliorato - da 4,5 nel '
Si può osservare, tra l'altro, un
lieve ulteriore accrescimento della femminilizzazione
del personale, passata da un tasso del 74% nell'anno '
5. Alla luce delle suddette
schematiche notizie di ordine statistico si possono pertanto trarre sul
problema degli istituti di assistenza sociale alcuni primi rilievi:
- sta ormai prendendo terreno una
tendenza alla chiusura di molti istituti che, quali siano le cause da cui è
determinata - finanziarie, organizzative, normative - conferma una diminuita
convinzione sociale circa la bontà e l'efficacia del ricorso a soluzioni di
tipo «istituzionale»;
- la permanenza della tendenza «istituzionale»
in alcuni casi - minorati, anziani - attesta peraltro la presenza di notevoli
carenze, culturali prima ancora che politiche, nell'organizzazione di un
sistema di servizi rispondente alla effettiva domanda sociale;
- uno dei nodi più difficili di
una nuova politica dei servizi sociali appare quello del personale, per cui
appare importante avviare fin da ora una riqualificazione degli addetti
impegnati negli istituti in funzione delle esigenze di riconversione che
verranno a porsi.
TAB. 4.
- Incidenza
del personale femminile e religioso
sul totale.
|
1960 |
1968 |
||
ISTITUTI |
Incidenza personale femminile |
Incidenza personale religioso |
Incidenza personale femminile |
Incidenza personale religioso |
Brefotrofi
|
84,4 |
15,7 |
85,3 |
11,6 |
Orfanotrofi |
74,6 |
64,9 |
74,1 |
58,9 |
Minori
poveri e abbandonati
|
67,7 |
60,6 |
78,4 |
57,1 |
Anormali
sensoriali |
67,0 |
45,0 |
64,8 |
36,8 |
Minorati
fisici |
71,2 |
21,0 |
66,9 |
16,8 |
Minorati
psichici |
79,2 |
30,3 |
71,2 |
17,1 |
Vecchi
indigenti |
77,2 |
47,2 |
75,9 |
36,4 |
Altri
ricoverati |
70,4 |
55,9 |
73,0 |
48,6 |
Con
più ricoverati |
75,9 |
60,4 |
73,8 |
55,1 |
Totale
|
74,0 |
54,3 |
74,6 |
45,3 |
TAB. 5.
- Incidenza
del personale femminile e religioso
sul suo totale.
ISTITUTI |
1960 |
1968 |
Brefotrofi
|
96,0 |
95,3 |
Orfanotrofi
|
85,2 |
86,0 |
Minori
poveri e abbandonati |
73,7 |
86,2 |
Anormali
sensoriali |
85,3 |
84,1 |
Minorati
fisici . . |
78,7 |
80,3 |
Minorati
psichici . . . . |
92,5 |
88,4 |
Vecchi
indigenti . . . . . |
94,5 |
94,1 |
Altri
ricoverati . . . . . |
77,6 |
80,4 |
Con
più ricoverati . . . . |
82,4 |
84,8 |
Totale
. |
84,7 |
86,8 |
(da CENSIS, n. 161, 15 aprile 1972)
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