Prospettive assistenziali, n. 20, ottobre-dicembre 1972

 

 

NOTIZIARIO DELL'UNIONE ITALIANA PER LA PROMOZIONE DEI DIRITTI DEL MINORE E PER LA LOTTA CONTRO L'EMARGINAZIONE SOCIALE

 

 

RICERCA SULL'ADOZIONE

 

La sezione di Brescia dell'Unione per la promo­zione dei diritti dei minori e contro l'emargina­zione sociale ha ritenuto utile svolgere un'inda­gine sulle domande degli aspiranti all'adozione per avere un'idea più precisa sulla loro persona­lità, le loro motivazioni e aspirazioni, nonché per conoscere l'estensione e la rilevanza sociale del problema dell'adozione.

Sia pure in forma semplice, com'è adatta ai suoi mezzi, la sezione dall'indagine (che ha esa­minato 161 domande corredate dalle relazioni dei servizi sociali, equamente ripartite tra il 1971 ed il 1972, anche se alcune mancanti or di questi or di quei dati) ha fatto utili conclusioni che indi­cano le mancanze esistenti sul piano umano e sociale e le vie per le quali affrontare la solu­zione dei problemi che esse comportano.

Eccone i risultati:

 

1) Composizione familiare delle coppie

Con figli naturali vivi                    4

Con figli naturali morti                 3

Con figli adottivi                         4

Senza figli                             142

 

Questi dati ci fanno sapere che la grande pre­valenza delle domande proviene da coppie senza figli. È l'assenza di figli, con tutto il bagaglio an­goscioso che ciò comporta, che muove la coppia. Risulta scarsissimo il numero di coniugi che già hanno figli naturali o adottivi, che vogliono adot­tare, il che in fondo denota una certa deficienza sul piano della sollecitazione umana e sociale.

 

2) Data del matrimonio

 

Tra il 1940 e il 1944             4

1945-1949                          3

1950- 1954                       16

1955-1959                        45

1960-1964                        52

1965-1972                        33

 

                                   Età del marito    Età della moglie

Tra i 25 e i 29 anni                 2                       13

30-34                                  23                       39

35-39                                  32                       41

40-44                                  57                       43

45-49                                  23                       18

50-54                                  14                        5

55 in poi                               6                        1

 

Tempo intercorrente tra la data di matrimo­nio e la presentazione della domanda

1-2 anni                             3

3-4                                    4

5-6                                   21

7-8                                   20

9-10                                 33

11-12                               10

13-14                               23

15-16                               17

17-18                                 3

19-20                               12

oltre i 20                            8

 

I dati di questo secondo punto dimostrano che l'adozione viene affrontata dopo parecchi anni di matrimonio. Addirittura dopo i vent'anni, ma pre­valentemente tra i 7 e i 15 anni di matrimonio.

Inoltre l'età media della coppia si aggira so­prattutto tra i 35 e i 45 anni, con punte maggiori tra i 40-44 anni, per gli uomini e tra i 30 e i 45 anni, con andamento piuttosto costante, per le donne (da non dimenticare il normale scarto d'età fra uomo e donna).

È arbitrario pensare che l'adozione sia conce­pita come un estremo rimedio per uscire da una crisi, per risolvere un problema della coppia, quando ormai ogni speranza d'una genitura natu­rale è perduta?

Se così è, pensiamo, soprattutto nell'interesse del minore, che non sia la predisposizione più giusta.

Ci pare opportuno constatare quindi che ciò dipende dalla mancanza di strutture e sollecita­zioni adeguate a far sì che l'adozione diventi una scelta autonoma e equilibrata; un gesto sponta­neo di giovani e vecchie coppie, con o senza figli, nell'interesse vero di un minore che potrà essere scelto quindi con maggior consapevolezza anche tra quelli che, in una situazione così im­postata, restano quasi sempre esclusi dall'ado­zione (grandicelli, handicappati, subnormali).

 

3) Bambini richiesti

 

Maschi                      27

Femmine                   85

Entrambi                   44

 

Questi dati completano il discorso appena svol­to. I bambini richiesti sono in prevalenza fem­mine e dell'età che va dal neonato ai 3-4 anni soprattutto (è difficile qui fare una tabella esem­plificativa data la varietà delle richieste).

Due indici che confermano le motivazioni ego­centriche della coppia che si rivolge soprattutto alla femmina considerata più affettuosa e quindi più adatta a colmare il desiderio d'affetto; e ai bambini piccoli nell'idea di meglio surrogare la mancata genitura naturale, di poterli meglio fare propri e con minore preoccupazione e aliena­zione.

Ciò è indice della ripetuta deficienza dei ser­vizi sociali che non sono impostati per un lavoro di consulenza tale da portare la coppia a realiz­zare il gesto che compie, spogliandolo dalle illu­sioni dannose; e tale da far maturare più ogget­tivamente la decisione dei coniugi verso una realtà più adeguata alle loro reali esigenze e pos­sibilità, verso un rapporto più accettato e sereno.

Tale infine da dare un aiuto alla coppia di fronte alle difficoltà che si trova a dover affron­tare dopo l'instaurazione del rapporto e che non sempre riesce ad affrontare con i propri mezzi soprattutto se, come vedremo, il suo livello cul­turale e intellettuale è di modesta levatura.

 

4) Professione dei coniugi

 

Marito

Operaio ed equiparati                           58

Impiegato                                            15

Professionista                                       2

Artigiano                                             13

Commerciante - Rappresentante           16

Agricoltore - Coltivatore diretto                7

Moglie

Casalinghe                                        109

Operaie ed equiparate                          16

Impiegate                                              7

Sarte                                                    3

Insegnanti - Maestre                              8

 

Grado di cultura dei coniugi

                                                                     Marito            Moglie

Licenza elementare o inferiore                             51                  55

Diploma o scuole superiori alle elementari            16                  17

Laurea                                                                6                    3

 

Con questi dati possiamo completare il di­scorso che abbiamo accennato prima. La grande prevalenza delle coppie è di modesto livello so­ciale e culturale. Oltre a ribadire l'esigenza d'un servizio sociale che aiuti prima e dopo le coppie che si trovano ad affrontare e superare decisioni e traumi notevoli con le modeste forze di cui dispongono, cade a proposito sollecitare un im­pegno sociale degli enti pubblici preposti all'as­sistenza affinché il problema dell'adozione venga divulgato e penetri nel costume e nella coscien­za sociale dei cittadini. Notiamo dalle tabelle qui esaminate la maggior disponibilità e spontaneità delle persone più modeste e l'assenteismo quasi totale dei ceti via via più elevati (in entrambi i casi non rientra nello scopo di questa indagine d'indagare la natura di questi fenomeni, anche se sarà necessario farlo per impostare una linea operativa adeguata).

Appare di evidente necessità l'azione educa­tiva che sollecitiamo, affinché non si debbano più vedere queste assurde distinzioni.

 

4) Indagini sulle coppie

 

Dalle domande e dalle indagini dei servizi so­ciali, non è dato trarre elementi validi sulle moti­vazioni che spingono le coppie all'adozione e sul­la loro capacità e disponibilità al rapporto, sia dal punto di vista affettivo che psico-pedagogico.

In ogni caso si ricava un «buono» che nulla dice. In quello che abbiamo detto abbiamo quindi fatto un lavoro deduttivo dai dati ricavati dall'indagine.

Gli organi preposti all'esame delle domande e agli abbinamenti non possono in questa situazio­ne ponderare le loro decisioni e devono abban­donarsi al caso.

Gli enti preposti all'assistenza non possono escludere l'impostazione dei servizi sociali in modo da sopperire anche a queste esigenze pri­marie.

 

Conclusioni

 

Possiamo dire quindi che le coppie giungono spontaneamente a maturare la decisione di adot­tare. Come vi siano giunte e per quali motivi in­teriori o esteriori, ci è dato solo di intuire, così come la loro disposizione e la loro capacità af­fettiva.

Il tutto perché manca un servizio sociale ben predisposto a consigliare e a capire. Le relazioni dei servizi sociali infatti, sono svolte con super­ficialità e inadeguatezza, sia nella fase preventiva che in quella successiva, proprio nella parte più viva e vitale per il rapporto, cosicché raramente è possibile prevedere il risultato che si potrà ot­tenere, o indirizzare sapientemente l'abbinamen­to, che dev'essere perciò fatto a caso senza la minima possibilità di portarlo verso scelte più opportune. Nulla poi viene fatto sul piano della maturazione sociale del problema così da allar­gare la cerchia degli aspiranti all'adozione; da far rientrare nelle scelte bambini che ora restano esclusi; da far accettare l'adozione come una ­realtà viva e concreta.

 

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