Prospettive assistenziali, n. 22, aprile-giugno 1973

 

 

ATTUALITÀ

 

ISTITUITI DAL COMUNE DI TORINO CORSI INTEGRATI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE PER HANDICAPPATI

 

 

Su richiesta della Commissione diocesana per la pastorale dell'assi­stenza della diocesi di Torino e dell'Unione italiana per la promozione dei diritti del minore e per la lotta contro l'emarginazione sociale, l'Assessore al lavoro del Comune di Torino ha istituito una commissione di studio sul­la formazione professionale degli handicappati.

A questa commissione hanno partecipato, oltre ai suddetti organismi, funzionari degli assessorati al lavoro, alla sanità, all'istruzione e all'assi­stenza, direttori didattici, personale dei C.A.P., l'A.I.A.S. e l'A.N.F.Fa.S. In base alle indicazioni della Commissione, il Comune di Torino ha delibera­to l'istituzione di due corsi sperimentali per handicappati, inseriti nei nor­mali centri di formazione professionale gestiti dal Comune stesso.

Riportiamo di seguito:

- il documento elaborato dalla commissione;

- la delibera del 10-2-1972 in cui è messo in rilievo il carattere inno­vativo e non emarginante dell'iniziativa;

- la delibera del 14-11-1972 istitutiva del servizio.

 

 

I.

 

PRIMO DOCUMENTO CONCLUSIVO DELLA COM­MISSIONE DI STUDIO PER LA PREPARAZIONE PROFESSIONALE DEGLI HANDICAPPATI

 

Data l'urgenza di promuovere servizi di pre­parazione professionale per handicappati fin dal prossimo anno scolastico, la Commissione, pur nella prospettiva di un piano più organico da re­digere in un secondo tempo, ha steso il presente documento di indicazioni di massima da attuare a breve e brevissimo termine (ultima seduta del 3-3-1971).

 

1. Breve relazione sulla realtà torinese

Per i bambini handicappati psichici e fisici esi­ste attualmente in Torino una rete di servizi che copre sufficientemente i bisogni a livello di scuo­la materna e di scuola elementare speciale, com­prendente un arco di età dai 3 ai 14 anni. Dopo questa età sono necessari servizi di preparazio­ne professionale per l'inserimento sociale degli handicappati stessi. Purtroppo essi sono invece assai scarsi, insufficienti e non coordinati.

Esiste un dovere civico e morale a questo ri­guardo che si riassume nei seguenti compiti: consentire agli handicappati anche dopo i 14 an­ni il proseguimento dell'istruzione, come forma­zione personale e preparazione professionale; permettere loro di accedere a un effettivo inse­rimento sociale tramite un lavoro; togliere le fa­miglie degli handicappati dall'angoscia sul futu­ro dei loro figli; allontanare dai pericoli dello sfruttamento lavorativo, del disadattamento so­ciale e del pericolo morale gli handicappati stes­si, come più deboli ed esposti.

Un dato statistico: nel corrente anno scolasti­co usciranno dalle Scuole speciali di Torino 102 insufficienti mentali e 15 spastici, a cui bisogna aggiungere i ragazzi torinesi ospiti di Istituti che rientreranno pure in famiglia per raggiunti limi­ti di età (30-40 soggetti), mentre è da prevedere anche la richiesta di preparazione professionale da parte dei soggetti abitanti nella prima cintu­ra della città di Torino.

Uniche risorse attuali in Torino sono le se­guenti:

- il Centro di Addestramento e di Lavoro Pro­tetto dalla Provincia di Torino (corso Toscana 204), dove sono accolti anche soggetti molto gravi;

- l'Istituto Professionale Lombroso (via Bologna) con internato.

Di fronte ai bisogni queste iniziative sono as­solutamente insufficienti. Bisogna infatti tener presente:

- non solo il numero di allievi che ogni anno escano dalle Scuole speciali a 14 anni;

- ma anche la necessità che questi allievi, per le loro particolari caratteristiche, abbiano una preparazione professionale assai più lunga nel tempo (anche 4-5-6 anni al limite).

 

2. Motivazioni dell'intervento

Oltre ai motivi suddetti, l'intervento del Comu­ne in questo settore si qualifica come attività. sociale in cui l'Ente pubblico assume un compi­to della comunità e si pone come esempio di ini­ziativa.

D'altra parte, il particolare intervento che as­sume il Comune di Torino è la prima iniziativa in Italia che sperimenta l'inserimento degli han­dicappati nei C.A.P. aperti a tutti i cittadini.

Per chiarire questa impostazione nuova e d'a­vanguardia richiamiamo un documento prece­dente.

«Due sono essenzialmente le impostazioni che si possono avere in materia di handicappati:

a) tendere al loro reinserimento sociale, il che ammette una precedente emarginazione. Coloro che sono per questa impostazione propugnano per gli handicappati psichici e fisici l'accesso ai servizi «doppione», e cioè a scuole, ad ambula­tori, ad altri servizi «speciali» e cioè non utiliz­zabili dai cittadini non handicappati;

b) operare in concreto affinché a tutti i livelli (sanità, scuola, lavoro, abitazione) i servizi sia­no predisposti in modo tale da poter essere uti­lizzati da tutti i cittadini (handicappati e non han­dicappati). Detti servizi devono essere struttu­rati in modo che gli handicappati possano ivi ri­cevere le prestazioni specialistiche necessarie per compensare e ridurre gli handicaps.

«Si deve riconoscere che oggi non vi sono le possibilità obiettive per creare corsi di forma­zione professionale frequentati da handicappati e da non handicappati, mentre è possibile l'isti­tuzione di corsi per handicappati psichici e di corsi per handicappati fisici nelle istituzioni fre­quentate da non handicappati. Dovrebbero però essere avviate in un secondo tempo delle speri­mentazioni per l'inserimento nei corsi normali di uno o due handicappati psichici o fisici».

D'altra parte è questo il concetto che si va af­fermando, in particolare per la scuola come «servizio pubblico» aperto a tutti i cittadini, co­me è in atto pure tutta una radicale revisione degli indirizzi fin qui seguiti nel creare istituti chiusi e scuole speciali autonome per soli han­dicappati, e ci si avvia ormai a «scuole di quar­tiere» in cui siano accolti alunni handicappati e non handicappati fin dalla scuola materna ed ele­mentare. Alcune esperienze positive sono già in atto in alcune scuole materne ed elementari di Torino, gestite dal Comune e dallo Stato.

Un importante e concreto punto di riferimento è pure la «Raccomandazione n. 99 concernente l'adattamento e il riadattamento professionale degli invalidi», emanata dall'Ufficio Internazio­nale del Lavoro il 1° giugno 1955.

Premesso che per invalido in tale raccoman­dazione si intende sia l'invalido fisico sia l'inva­lido psichico (art. 1 b), essa si rivolge agli Enti pubblici dei Paesi aderenti perché predispongano servizi sia per gli invalidi adulti sia per i fanciul­li e gli adolescenti invalidi (v. Parte VIII, art. 36-40).

Oltre al valore di impegno per gli Enti pubbli­ci, questa Raccomandazione contiene anche uti­li indicazioni pratiche. Ma un principio soprattut­to va sottolineato: è più volte ribadita la neces­sità di integrare la preparazione degli invalidi con quella dei non invalidi e in loro compagnia, sia per gli invalidi adulti sia per gli invalidi gio­vani soprattutto.

Si vedano in particolare gli articoli 5 e 12, e specialmente l'articolo 39-1:

«L’istruzione, l'orientamento professionale, la formazione professionale e il collocamento al lavoro dei fanciulli e degli adolescenti invalidi dovrebbero essere assicurati dall'organizzazione destinata ai fanciulli e adolescenti validi, e do­vrebbe effettuarsi, ogni volta che sia possibile e opportuno, alle stesse condizioni di quelle che beneficiano questi ultimi e in loro compagnia».

 

3. Destinazione degli interventi e obbiettivi

Dopo aver operato una scelta prioritaria fra i vari bisogni della preparazione professionale esi­stenti nel settore degli handicappati e dei disa­dattati, si propone come più urgente un inter­vento a favore dei soggetti che presentano le se­guenti caratteristiche (condizioni di ammissibi­lità al primo anno di corso sperimentale prope­deutico-orientativo) :

1) Soggetti che provengono, di norma, da scuole speciali (o classi speciali) per insuffi­cienti mentali e per spastici o da Istituti relati­vi, in prosecuzione della scuola dell'obbligo.

2) Soggetti di 14 anni compiuti.

3) Si prescinde dalla scolarità raggiunta.

4) I soggetti saranno in particolare:

a) Insufficienti mentali di grado medio-lieve, senza gravi disturbi dei comportamento;

b) Spastici (o motulesi in genere) normo-­intellettivi o con insufficienza mentale di grado medio-lieve, fisicamente autonomi.

Dato il carattere sperimentale del primo anno di Corso, lo si è indicato come propedeutico­orientativo:

- sia per individuare le qualifiche e i corsi professionali più idonei a cui avviare successi­vamente i soggetti;

- sia per servire a impostare un piano più or­ganico di interventi nel settore degli handicap­pati;

- sia anche per accertare gli eventuali ade­guamenti da proporre alle Scuole speciali e agli Istituti di provenienza degli allievi.

 

4. Modi, strumenti e tempi

Si propone quindi l'istituzione per il prossimo anno scolastico dei seguenti Corsi sperimentali:

n. 2 Corsi per ragazze insufficienti mentali o spastiche presso il C.A.P. di v. Gené 14;

n. 3 Corsi presso i C.A.P. per ragazzi: n. 2 per insufficienti mentali e n. 1 per spastici.

Ogni Corso comprende non più di 12 allievi, numero necessario per avere la sovvenzione del Ministero del Lavoro, e per poter svolgere una adeguata azione didattica ed educativa.

In totale: circa 60 allievi fra maschi e femmine. Circa il periodo esatto d'inizio: poiché si tratta di un esperimento nuovo e importante di inseri­mento di alunni handicappati in C.A.P. per non handicappati, si propone anche un eventuale spo­stamento all'inizio di novembre, per preparare e sensibilizzare l'ambiente, istruttori e allievi.

Le conclusioni di progettazione dovrebbero es­sere terminate entro il mese di maggio prossi­mo, per poter predisporre gli altri adempimenti, soprattutto di preparazione del personale di cui si dirà.

L'orario dei Corsi sperimentali sarà uguale a quello degli altri C.A.P. in cui saranno aperti.

Il pranzo a mezzogiorno: è da prevedere anche per gli allievi handicappati il pranzo in tutti i C.A.P.; in particolare si segnala che il C.A.P. di via Gené da tempo sta chiedendo la sistemazio­ne di locali e di attrezzature per poter fornire il pranzo ai suoi allievi normali. L'inserimento dei Corsi sperimentali per handicappati è l'occasio­ne per attuare - al più presto - tale servizio per tutto il C.A.P.

Circa il C.A.P. G. Pastore, si fa notare la ne­cessità che le aule attualmente occupate dalla scuola elementare siano lasciate libere per ospi­tare i Corsi sperimentali.

 

5. Il personale

Data l'importanza e la delicatezza dell'esperi­mento, si indicano due serie di necessità:

1. La collaborazione fra personale appartenen­te a diversi Assessorati: Lavoro, Istruzione, As­sistenza, Igiene;

2. La preparazione prossima soprattutto de­gli istruttori.

1. Anzitutto per la ammissione degli allievi handicappati ai Corsi sperimentali (da attuarsi entro l'estate prossima) si indicano come servi­zi più idonei il Centro di Orientamento del Co­mune in collaborazione con il Centro medico­-psico-pedagogico del Comune stesso (che già segue gli alunni handicappati nelle Scuole spe­ciali). Sarà pure indispensabile una collabora­zione con i Direttori delle Scuole speciali da cui provengono gli alunni.

Gli stessi due Centri dovrebbero assicurare anche un'assistenza medico-psico-pedagogica e sociale durante lo svolgimento dei Corsi, rivolta agli allievi, agli insegnanti, alle famiglie.

Tuttavia, gli allievi handicappati devono usu­fruire all'interno dei singoli C.A.P. dei servizi medici generici e specialistici alla pari degli al­tri allievi, fino ad arrivare a una auspicabile uni­ficazione in un solo servizio medico, di orienta­mento e sociale, aperto a tutti.

Per ogni Corso si prevede un istruttore, per la parte teorica, ma soprattutto per la parte prati­ca, dell'Assessorato al Lavoro.

Per ogni Corso si prevede pure un insegnan­te specializzato in «ortofrenica», ossia prove­niente dall'Istituto magistrale e in possesso del titolo specifico rilasciato dalle Scuole per la pre­parazione del personale insegnante e assistente per gli handicappati. L'Assessorato all'Istruzione ha un suo personale di ruolo e non di ruolo che da anni presta la sua attività nelle Scuole spe­ciali: si potrebbero scegliere fra questo perso­nale gli elementi più idonei o sceglierlo tramite lo stesso organico.

L'insegnante specializzato si affiancherebbe all'istruttore, con compiti specifici di cultura, di educazione psicomotoria e gestuale (particolar­mente necessaria a questi allievi) e di educazio­ne in genere (assistenza, appoggio, tempo li­bero) .

2. Per la preparazione degli istruttori e degli insegnanti specializzati, se ne sottolinea parti­colarmente l'importanza, trattandosi di un espe­rimento nuovo e d'avanguardia, sia per quanto riguarda l'aspetto tecnico specifico sia per gli aspetti di integrazione degli allievi handicappati in un ambiente normale più vasto.

A questo scopo si propongono le seguenti ini­ziative:

- Partecipazione al Convegno di Bologna del 13-14 marzo per istruttori di Corsi per handi­cappati;

- Visita all'Istituto Professionale speciale di Lione e alle istituzioni di Aarau e Strengelbach (Svizzera) ;

- Visita all'Istituto Professionale speciale Lombroso di Torino;

- Visite a Firenze e a Porta Potenza Picena (Macerata) a Centri Professionali per spastici;

- Incontro della Commissione con le équipes medico-psico-pedagogiche dell'Amministrazione Provinciale, del Comune di Torino, del Provvedi­torato agli Studi;

- Incontro della Commissione con istruttori e allievi dei C.A.P. dove saranno inseriti i Corsi sperimentali;

- Incontro con i Sindacati a con le Organiz­zazioni dei datori di lavoro per una ricerca di mercato e per la sensibilizzazione al problema.

In particolare si sottolinea la necessità che al­cuni istruttori svolgano un tirocinio in luglio-set­tembre presso l'istituto Professionale di Lione, come il più vicino e fra i migliori nel settore: ta­li istruttori potrebbero diventare istruttori «ca­pi» nei confronti degli altri.

La direttrice dello stesso Istituto di Lione, M.me Marie Dubost, potrebbe essere chiamata come consulente per i Corsi sperimentali, come lei stessa si è più volte offerta a diverse Asso­ciazioni e Enti torinesi.

Si sottolinea ancora, in conclusione, che so­prattutto le visite e i contatti con istituzioni già funzionanti hanno i seguenti scopi:

1) far conoscere come funziona un Centro specializzato;

2) far conoscere le reali possibilità degli han­dicappati, come si sviluppano in un ambiente adeguato, anche contro certi pregiudizi correnti;

3) trovare eventuali punti di tirocinio e di con­sulenza.

4) sensibilizzare in genere al problema degli handicappati.

 

 

II.

 

FORMAZIONE PROFESSIONALE DEGLI HANDI­CAPPATI PSICO-FISICI. PROGRAMMA DI IN­TERVENTO DELLA CITTÀ. VISITA A CENTRI SPECIALIZZATI ITALIANI ED ESTERI. AUTORIZ­ZAZIONE DELLA SPESA (DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA MUNICIPALE DI TORINO DEL 10-2-1972)

 

L'Assessore Fantino, di concerto con gli As­sessori Malan, Notaristefano e Viziale riferisce:

 

In questi ultimi anni il problema dell'inseri­mento nel mondo del lavoro dei giovani handicap­pati fisici e mentali, che hanno frequentato la scuola dell'obbligo, ha assunto aspetti di note­vole e crescente gravità, per intuibili conseguen­ze di emarginazione e disadattamento sociale che una mancata ed inadeguata preparazione professionale comporta per tali elementi e per i ne­gativi riflessi psico-economici che si determina­no nelle loro famiglie.

Scarse ed insufficienti si sono rivelate le iso­late e pur lodevoli iniziative locali sinora intra­prese da enti pubblici e privati, e poiché il fe­nomeno assume ogni giorno di più proporzioni che interessano profondamente, anche sotto l'a­spetto etico-umanitario, tutta la collettività, è evidente che il problema dovrà essere al più presto affrontato, con più ampio e coordinato re­spiro a livello regionale, utilizzando i mezzi ed i poteri che l'Ente Regione direttamente compe­tente in questa materia, potrà disporre nel pros­simo futuro.

Si ritiene tuttavia - tenuto conto dell'entrata in vigore della legge 30 marzo 1971 n. 118 a fa­vore degli invalidi civili (tra i quali sono com­presi i giovani handicappati) - che, nel frat­tempo sia doveroso e socialmente proficuo com­piere da parte dei Comune un primo più imme­diato intervento a livello promozionale, sul qua­le potrà successivamente inserirsi e ampliarsi una più vasta e coordinata iniziativa della Re­gione.

A tal fine, da circa un anno è stato posto allo studio un programma per la attuazione sperimen­tale di corsi propedeutico-orientativi, riservati agli handicappati licenziati dalie classi speciali delle scuole elementari cittadine, ai quali dovran­no far seguito regolari corsi di qualificazione pro­fessionale, abilitanti al collocamento al lavoro presso aziende di produzione artigiana o indu­striale.

Con la collaborazione delle Associazioni inte­ressate alla tutela dei minori e dei subnormali e con l'intervento di esperti dei settore - in appo­siti gruppi di lavoro che hanno affiancato l'atti­vità dell'Assessorato al Lavoro e della Commis­sione Consiliare consultiva per la formazione professionale - sono stati eseguiti studi ed in­dagini sulla situazione degli handicappati in To­rino e sulle concrete possibilità di un loro inse­rimento in appositi corsi.

Tali corsi, però, dovranno essere effettuati presso centri di qualificazione professionale aper­ti a tutti i giovani, in modo da creare una piena integrazione psicologica e sociale degli handi­cappati con i non handicappati, nella fase forma­tiva della loro preparazione ad una normale e qualificata attività lavorativa.

Detti corsi speciali godranno, ai sensi dell'art. 23 della citata legge n. 118 sugli invalidi civili, di adeguate sovvenzioni di gestione e di impian­to da parte del Ministero del Lavoro e della Pre­videnza sociale.

Sulla base dei risultati degli studi sin qui espe­riti e delle proposte formulate dai predetti grup­pi di lavoro, è stato elaborato un primo schema di programma operativo al fine di attuare la fase preparatoria dei citati corsi sperimentali nel cor­so dell'anno addestrativo 1971-72, completata la quale si potrà dare regolare inizio ai corsi nel prossimo ottobre col nuovo anno addestrativo 19',?2-'73. In tale periodo preparatorio si dovranno realizzare le più importanti e delicate fasi, tra cui quelle della scelta del personale insegnante teorico e pratico ed assistente specializzato (fi­siochinesiterapisti, ortofrenici, ecc.), della se­lezione degli allievi da ammettere ai corsi spe­ciali, della sensibilizzazione dell'ambiente dei C.A.P. presso i quali avranno sede i corsi stessi, ecc.

Per la migliore riuscita di questa iniziativa spe­rimentale (che non ha precedenti in Italia, per la sua particolarità dell'inserimento dei giovani handicappati in un normale ambiente di forma­zione professionale) si è quindi ravvisata l'op­portunità che gli elementi di giudizio sinora acquisiti vengano adeguatamente integrati da una più completa conoscenza delle soluzioni adottate in questo campo in Italia ed all'estero, al fine di avviare al più presto la suddetta fase preparatoria ed attuare le più efficaci scelte ope­rative.

Si ritiene pertanto necessario far compiere ad un gruppo di otto esperti - composto da funzio­nari comunali delle Ripartizioni VII Istruzione e XIX Lavoro e del Centro di orientamento profes­sionale, dei responsabili dei C.A.P. che potranno ospitare i corsi speciali, dei rappresentanti dei Direttori didattici delle scuole speciali, del Di­rettore del Centro di Lavoro Protetto della Pro­vincia, e dell'Associazione Famiglie Fanciulli sub­normali - una visita alle seguenti istituzioni:

1) - Istituto di addestramento professionale del Rodano (Gerland-Lione) ;

2) - Istituti Kinderheim - Schürmatt di Zetzwill e di Strengelbach (Aarau-Svizzera);

3) - Centro professionale per spastici di Firenze;

4) - Centro professionale per spastici di Por­to Potenza Picena (Macerata) .

Il gruppo dovrà redigere una completa rela­zione informativa sulle strutture ed organizza­zione dei suddetti Istituti, che sarà utilizzata per le determinazioni da assumere in ordine all'at­tuazione della citata fase preparatoria con suc­cessivi atti deliberativi, di cui si fa sin d'ora ri­serva.

La Giunta Municipale propone al Consiglio Co­munale di autorizzare la spesa di L. 2.000.000, per l'effettuazione di visite di studio presso Isti­tuti Professionali speciali da parte di un gruppo di otto esperti, come specificato in narrativa, per la prossima istituzione di corsi speciali di quali­ficazione professionale per handicappati fisici e mentali.

La spesa verrà imputata al capitolo 597 del bi­lancio 1972 - Problemi Sociali e del Lavoro - Fondo per studi, consulenze, convegni e pubbli­cazioni.

 

 

III.

 

FORMAZIONE PROFESSIONALE DEGLI HANDI­CAPPATI PSICO-FISICI. ISTITUZIONE DI CORSI SPECIALI SPERIMENTALI PRESSO I C.F.P. «CADUTI PER LA LIBERTÀ» E «G. PASTO­RE». AUTORIZZAZIONE DELLA SPESA (DELI­BERAZIONE DELLA GIUNTA MUNICIPALE DI TORINO DEL 14-11-1972)

 

L'Assessore Fantino, di concerto con gli As­sessori Bergoglio, Notaristefano e Viziale, rife­risce:

 

Con deliberazione del Consiglio Comunale del 22 febbraio 1972 venne autorizzata l'effettuazio­ne di visite di studio, da parta di un gruppo di esperti, presso istituti specializzati per la for­mazione professionale di giovani handicappati, al fine di acquisire una più completa conoscenza delle soluzioni adottate in questo campo, in vi­sta dell'istituzione di appositi corsi sperimentali presso i Centri di addestramento professionale del Comune.

Come è stato ampiamente illustrato nel citato provvedimento, la Città ha ravvisato l'opportuni­tà di compiere, con l'obiettivo del totale ricupe­ro al lavoro ed alla società di questi giovani, un primo intervento a livello promozionale, sul qua­le potrà successivamente inserirsi ed ampliarsi una più vasta e coordinata iniziativa della Regio­ne Piemonte, direttamente competente in questa materia.

A tal fine, da oltre un anno è stato posto allo studio un programma per la attuazione sperimen­tale, di corsi propedeutici-orientativi - riservati agli handicappati licenziati dalle classi speciali della scuola dell'obbligo - ai quali dovranno far seguito regolari corsi di qualificazione profes­sionale, abilitanti al collocamento al lavoro pres­so aziende di produzione artigiana o industriale.

A seguito degli studi compiuti dall'Assesso­rato al Lavoro, con l'ausilio della Commissione consiliare consultiva per la formazione profes­sionale - articolata in gruppi di lavoro con l'in­tervento di esperti del settore - nonché dei ri­sultati acquisiti dalle visite presso i centri spe­cializzati esteri, si è giunti alla formulazione di un concreto programma operativo, sulla base del quale si potrà dar regolare inizio con il prossimo anno addestrativo 1972-73 a 2 corsi sperimen­tali.

Tali corsi speciali - già contemplati dal Mini­stero del Lavoro e Previdenza Sociale ed ora espressamente previsti dall'articolo 23 della leg­ge 30 marzo 1971 n. 118 a favore degli invalidi civili - saranno effettuati presso il C.F.P. «Ca­duti per la Libertà» gestito dal Comune (corso femminile a indirizzo di sartoria industriale - confezioni in serie) e presso il C.F.P. «Giulio Pastore» (corso maschile ad indirizzo meccani­co), il cui Consiglio di Amministrazione ha espresso l'adesione alla iniziativa. Vi saranno ammessi allievi - in numero di 15 per corso - con età minima di 14 anni (prescindendo dalla scolarità raggiunta) provenienti dalle scuole spe­ciali (o classi speciali) che siano insufficienti mentali di grado medio-lieve (Q.I. 50/70), senza gravi disturbi di comportamento, oppure motu­lesi in genere, normo-intellettivi e fisicamente autonomi. L'ammissione sarà inoltre subordina­ta al riconoscimento - da parte della Commis­sione Sanitaria Provinciale per gli Invalidi Civi­li - della idoneità ai corsi degli aspiranti, previ­sta dal citato art. 23 della predetta legge n. 118 ai fini della concessione delle provvidenze e sovvenzioni contemplate dalla legge stessa.

I due corsi, con inizio ad ottobre del corrente anno e termine nel luglio 1973, dovranno avere la durata di 1225 ore ciascuno e saranno articolati in 7 ore giornaliere per 176 giorni, pari a 35 settimane di 5 giorni lavorativi.

Per evidenti esigenze didattiche sarà necessa­rio l'impiego di personale istruttore incaricato in numero superiore ai corsi normali, nonché quel­lo di specialisti e l'assistenza di una équipe psi­co-medico-sociale. In particolare sono previsti per ogni corsi 2 istruttori tecnico-pratici, 1 inse­gnante di cultura generale specializzato in orto­frenica, un insegnante di ginnastica-fisioterapi­sta, nonché l'utilizzazione di personale di dire­zione, segretaria e salariato già in funzione pres­so i due Centri.

Per gli istruttori tecnico-pratici è previsto un corso breve di aggiornamento professionale, coi particolare scopo di adeguare la preparazione di tale personale alle esigenze proprie dei rapporti educativi con ragazzi subnormali. Tale corso, che verrà tenuto presso la Scuoia di Formazione di Educatori Specializzati (SFES), gestita dall'Am­ministrazione Provinciale, con una spesa presun­ta di circa L. 1.200.000 potrà essere integrato con brevi viaggi di alcuni istruttori presso i centri specializzati di Lione e Aarau (Strengelbach) per l'acquisizione di un'esperienza diretta sulla ge­stione dei laboratori per handicappati. La stessa Amministrazione Provinciale, riconosciuta l'im­portanza sociale e la validità dell'iniziativa, ha assicurato un suo contributo di L. 300.000.

Agli Istruttori ed insegnanti dei due corsi sarà affiancata un'équipe psico-medico-sociale per coordinare l'attività pedagogica ed assistenziale degli allievi, e per individuare le concrete atti­tudini professionali. Essa sarà fornita dal Cen­tro di Orientamento e selezione professionale del Comune i cui quadri sono stati recentemente potenziati con l'affidamento di nuovi incarichi approvati con deliberazione del Consiglio Comu­nale in data 12 settembre 1972.

Occorre inoltre prevedere un certo adegua­mento e trasformazione di impianti ed acquisto di nuove attrezzature presso i due Centri, indi­spensabili per il funzionamento dei corsi e, pur utilizzando in buona parte le attrezzature esi­stenti presso i Centri medesimi, si dovrà affron­tare una spesa che per entrambi i corsi si aggi­rerà sui 10 milioni. Anche per spese di questa natura sono previsti contributi straordinari mi­nisteriali, in virtù della citata legge n. 118 sugli invalidi civili.

Le previsioni di spesa per l'anno addestrativo 1972-73 possono così riassumersi:

 

A) CORSO FEMMINILE (C.F.P. Caduti per la Libertà)

1) Spese di impianto: per trasformazioni ed acquisto macchine;

allestimento mensa, materiali di consumo, ecc.                                                 L.   2.500.000

2) Spese di gestione:

a) retribuzioni insegnanti e istruttori                                                                  L.   5.300.000

b) provvidenze accessorie ed oneri riflessi su retribuzioni                                    L.   2.800.000

d) mensa                                                                                                        L.   1.800.000

Totale                                                                                                             L. 16.000.000

 

B) CORSO MASCHILE (C.F.P. Giulio Pastore)

1) Spese di impianto: acquisto nuove at­trezzature meccaniche, armadi,

scrit­toi, sussidi audiovisivi, ecc.                                                                      L.   8.000.000

2) Spese di gestione:

a) insegnanti ed istruttori, ecc. (retri­buzioni ed oneri riflessi)                              L. 13.000.000

b) personale pulizia, cucina, ecc.                                                                     L.   2.000.000

c) mensa, materiali esercitazioni, in­dumenti, ecc.                                             L.   3.000.000

d) spese generali (direzione, segre­teria, ecc.)                                                   L.   1.000.000

Totale                                                                                                             L. 27.000.000

 

C) CORSO BREVE DI AGGIORNAMENTO PER

ISTRUTTORI E VIAGGI                                                                                    L.   2.000.000

 

Totale complessivo                                                                                          L. 45.000.000

 

Per l'effettuazione dei corsi in questione sono già state presentate alla Regione Piemonte - ora competente - le previste richieste di auto­rizzazione e sovvenzione. La spesa per la Città dovrebbe quindi ridursi notevolmente e sarebbe ancora suscettibile di ulteriori riduzioni nel ca­so della concessione di contributi straordinari per l'acquisto o il rinnovo di attrezzature, previ­sti nella citata legge n. 118 sugli invalidi civili.

La Giunta Municipale propone al Consiglio Co­munale:

a) - di autorizzare la spesa di L. 45.000.000 per l'istituzione e la gestione, nell'anno forma­tivo 1972-73, di due corsi sperimentali-pro­pedeutici per la formazione professionale di gio­vani handicappati psico-fisici presso i C.F.P. «Ca­duti per la Libertà» e «Giulio Pastore»;

b) - di autorizzare, nell'ambito della sud­detta spesa, l'erogazione della somma di L. 27.000.000 a favore del centro di formazione professionale «Giulio Pastore» per l'allestimen­to e la gestione diretta del corso maschile ad in­dirizzo meccanico per handicappati, con l'obbli­go di rendiconto delle spese sostenute e di re­trocessione alla Città dei contributi regionali o ministeriali che venissero concessi per l'effet­tuazione di detto corso.

La spesa di L. 45.000.000 sarà imputata per L. 20.000.000 al cap. 553 del bilancio 1972 - Cor­si per camiciaie, pantaloniste, ecc. (disponibili­tà sufficiente) e per L. 24.000.000 al capitolo del bilancio 1973 corrispondente al capitolo 5553 del bilancio 1972.

I contributi della Regione Piemonte e della Pro­vincia di Torino saranno versati sul cap. 160 art. 3 del bilancio 1973 (Addestramento professio­nale - Gestione).

 

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