Prospettive
assistenziali, n. 22, aprile-giugno 1973
ATTUALITÀ
ISTITUITI
DAL COMUNE DI TORINO CORSI INTEGRATI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE PER
HANDICAPPATI
Su richiesta della Commissione
diocesana per la pastorale dell'assistenza della diocesi di Torino e
dell'Unione italiana per la promozione dei diritti del minore e per la lotta
contro l'emarginazione sociale, l'Assessore al lavoro del Comune di Torino ha
istituito una commissione di studio sulla formazione professionale degli
handicappati.
A
questa commissione hanno partecipato, oltre ai suddetti organismi, funzionari
degli assessorati al lavoro, alla sanità, all'istruzione e all'assistenza,
direttori didattici, personale dei C.A.P., l'A.I.A.S. e l'A.N.F.Fa.S. In base
alle indicazioni della Commissione, il Comune di Torino ha deliberato
l'istituzione di due corsi sperimentali per handicappati, inseriti nei normali
centri di formazione professionale gestiti dal Comune stesso.
Riportiamo
di seguito:
-
il documento elaborato dalla commissione;
-
la delibera del 10-2-
-
la delibera del 14-11-1972 istitutiva del servizio.
I.
PRIMO DOCUMENTO CONCLUSIVO DELLA COMMISSIONE DI STUDIO PER
Data l'urgenza di promuovere servizi
di preparazione professionale per handicappati fin dal prossimo anno
scolastico, la Commissione, pur nella prospettiva di
un piano più organico da redigere in un secondo tempo, ha steso il presente
documento di indicazioni di massima da attuare a breve e brevissimo termine
(ultima seduta del 3-3-1971).
1. Breve relazione
sulla realtà torinese
Per i bambini handicappati psichici
e fisici esiste attualmente in Torino una rete di
servizi che copre sufficientemente i bisogni a livello di scuola materna e di
scuola elementare speciale, comprendente un arco di età dai 3 ai 14 anni. Dopo
questa età sono necessari servizi di preparazione
professionale per l'inserimento sociale degli handicappati stessi. Purtroppo
essi sono invece assai scarsi, insufficienti e non coordinati.
Esiste un dovere civico e morale a
questo riguardo che si riassume nei seguenti compiti:
consentire agli handicappati anche dopo i 14 anni il proseguimento
dell'istruzione, come formazione personale e preparazione professionale; permettere
loro di accedere a un effettivo inserimento sociale tramite un lavoro;
togliere le famiglie degli handicappati dall'angoscia sul futuro dei loro
figli; allontanare dai pericoli dello sfruttamento lavorativo, del
disadattamento sociale e del pericolo morale gli handicappati stessi, come
più deboli ed esposti.
Un dato statistico: nel corrente
anno scolastico usciranno dalle Scuole speciali di Torino 102 insufficienti
mentali e 15 spastici, a cui bisogna aggiungere i ragazzi torinesi ospiti di Istituti che rientreranno pure in famiglia per raggiunti
limiti di età (30-40 soggetti), mentre è da prevedere anche la richiesta di
preparazione professionale da parte dei soggetti abitanti nella prima cintura
della città di Torino.
Uniche risorse attuali in Torino
sono le seguenti:
- il Centro di Addestramento
e di Lavoro Protetto dalla Provincia di Torino (corso Toscana 204), dove sono
accolti anche soggetti molto gravi;
- l'Istituto Professionale Lombroso (via Bologna) con
internato.
Di fronte ai bisogni queste iniziative
sono assolutamente insufficienti. Bisogna infatti
tener presente:
- non solo il numero di allievi che ogni anno escano dalle Scuole speciali a 14
anni;
- ma anche la
necessità che questi allievi, per le loro particolari caratteristiche, abbiano
una preparazione professionale assai più lunga nel tempo (anche 4-5-6 anni al
limite).
2. Motivazioni
dell'intervento
Oltre ai motivi suddetti,
l'intervento del Comune in questo settore si
qualifica come attività. sociale in cui l'Ente pubblico
assume un compito della comunità e si pone come esempio di iniziativa.
D'altra parte, il particolare
intervento che assume il Comune di Torino è la prima iniziativa in Italia che sperimenta l'inserimento degli handicappati
nei C.A.P. aperti a tutti i cittadini.
Per chiarire questa
impostazione nuova e d'avanguardia
richiamiamo un documento precedente.
«Due sono essenzialmente le impostazioni
che si possono avere in materia di handicappati:
a) tendere al loro reinserimento sociale, il che ammette una
precedente emarginazione. Coloro che sono per questa impostazione
propugnano per gli handicappati psichici e fisici l'accesso ai servizi
«doppione», e cioè a scuole, ad ambulatori, ad altri servizi «speciali» e cioè
non utilizzabili dai cittadini non handicappati;
b) operare in concreto affinché a tutti i livelli (sanità, scuola,
lavoro, abitazione) i servizi siano predisposti in modo tale da poter essere utilizzati
da tutti i cittadini (handicappati e non handicappati). Detti servizi devono
essere strutturati in modo che gli handicappati possano ivi ricevere le
prestazioni specialistiche necessarie per compensare e ridurre gli handicaps.
«Si deve riconoscere che oggi non vi
sono le possibilità obiettive per creare corsi di formazione professionale
frequentati da handicappati e da non handicappati,
mentre è possibile l'istituzione di
corsi per handicappati psichici e di corsi per handicappati fisici nelle
istituzioni frequentate da non handicappati. Dovrebbero però
essere avviate in un secondo tempo delle sperimentazioni per l'inserimento nei
corsi normali di uno o due handicappati psichici o fisici».
D'altra parte è questo il concetto
che si va affermando, in particolare per la scuola come «servizio pubblico»
aperto a tutti i cittadini, come è in atto pure tutta
una radicale revisione degli indirizzi fin qui seguiti nel creare istituti
chiusi e scuole speciali autonome per soli handicappati, e ci si avvia ormai a
«scuole di quartiere» in cui siano accolti alunni handicappati e non
handicappati fin dalla scuola materna ed elementare. Alcune esperienze positive sono già in atto in alcune scuole materne ed
elementari di Torino, gestite dal Comune e dallo Stato.
Un importante e concreto punto di
riferimento è pure la «Raccomandazione
n. 99 concernente l'adattamento e il riadattamento professionale degli invalidi»,
emanata dall'Ufficio Internazionale del Lavoro il 1° giugno 1955.
Premesso che per invalido in tale raccomandazione si intende sia
l'invalido fisico sia l'invalido psichico (art. 1 b), essa si rivolge agli
Enti pubblici dei Paesi aderenti perché predispongano servizi sia per gli
invalidi adulti sia per i fanciulli e
gli adolescenti invalidi (v. Parte VIII, art. 36-40).
Oltre al valore di
impegno per gli Enti pubblici, questa Raccomandazione contiene anche
utili indicazioni pratiche. Ma un principio soprattutto va sottolineato:
è più volte ribadita la necessità di
integrare la preparazione degli invalidi con quella dei non invalidi e in loro
compagnia, sia per gli invalidi adulti sia per gli invalidi giovani
soprattutto.
Si vedano in particolare gli
articoli 5 e 12, e specialmente l'articolo 39-1:
«L’istruzione, l'orientamento
professionale, la formazione professionale e il collocamento al lavoro dei fanciulli e degli adolescenti invalidi dovrebbero essere assicurati dall'organizzazione destinata ai
fanciulli e adolescenti validi, e dovrebbe effettuarsi, ogni volta che sia
possibile e opportuno, alle stesse
condizioni di quelle che beneficiano questi ultimi e in loro compagnia».
3. Destinazione degli
interventi e obbiettivi
Dopo aver operato
una scelta prioritaria fra i vari bisogni della preparazione
professionale esistenti nel settore degli handicappati e dei disadattati, si
propone come più urgente un intervento a favore dei soggetti che presentano le
seguenti caratteristiche (condizioni
di ammissibilità al primo anno di
corso sperimentale propedeutico-orientativo) :
1) Soggetti che provengono, di
norma, da scuole speciali (o classi speciali) per
insufficienti mentali e per spastici o da Istituti relativi, in prosecuzione
della scuola dell'obbligo.
2) Soggetti di 14 anni compiuti.
3) Si prescinde dalla scolarità
raggiunta.
4) I soggetti saranno in
particolare:
a) Insufficienti mentali di grado medio-lieve, senza gravi disturbi dei
comportamento;
b) Spastici (o
motulesi in genere) normo-intellettivi o con
insufficienza mentale di grado medio-lieve,
fisicamente autonomi.
Dato
il carattere sperimentale
del primo anno di Corso, lo si è indicato come propedeuticoorientativo:
- sia per individuare le qualifiche
e i corsi professionali più idonei a cui avviare successivamente i soggetti;
-
sia per servire a impostare un piano più organico di
interventi nel settore degli handicappati;
- sia anche per
accertare gli eventuali adeguamenti da proporre alle Scuole speciali e agli
Istituti di provenienza degli allievi.
4. Modi, strumenti e
tempi
Si propone quindi l'istituzione per
il prossimo anno scolastico dei
seguenti Corsi sperimentali:
n.
2 Corsi per ragazze
insufficienti mentali o spastiche presso il C.A.P. di v. Gené
14;
n. 3 Corsi presso i C.A.P. per ragazzi: n. 2 per insufficienti mentali e
n. 1 per spastici.
Ogni Corso comprende non più di 12 allievi, numero necessario per avere
la sovvenzione del Ministero del Lavoro, e per poter svolgere una adeguata azione didattica ed educativa.
In totale: circa 60 allievi fra maschi e femmine. Circa
il periodo esatto d'inizio: poiché si tratta di un esperimento nuovo e
importante di inserimento di alunni handicappati in
C.A.P. per non handicappati, si propone anche un eventuale spostamento
all'inizio di novembre, per preparare e sensibilizzare l'ambiente, istruttori e
allievi.
Le conclusioni di progettazione
dovrebbero essere terminate entro il
mese di maggio prossimo, per poter predisporre gli altri adempimenti,
soprattutto di preparazione del personale di cui si dirà.
L'orario dei Corsi sperimentali sarà uguale a quello degli altri
C.A.P. in cui saranno aperti.
Il pranzo a mezzogiorno: è da prevedere anche per gli allievi
handicappati il pranzo in tutti i C.A.P.; in particolare si segnala che il C.A.P. di via Gené da tempo sta chiedendo la
sistemazione di locali e di attrezzature per poter fornire il pranzo ai suoi
allievi normali. L'inserimento dei Corsi sperimentali per handicappati è l'occasione per attuare - al più presto - tale servizio per tutto il C.A.P.
Circa il C.A.P. G. Pastore, si fa notare la necessità che le aule attualmente
occupate dalla scuola elementare siano lasciate libere per ospitare i
Corsi sperimentali.
5. Il personale
Data l'importanza e la delicatezza dell'esperimento, si indicano due serie di necessità:
1. La collaborazione fra personale appartenente
a diversi Assessorati: Lavoro, Istruzione, Assistenza, Igiene;
2. La preparazione prossima soprattutto degli istruttori.
1. Anzitutto per la
ammissione degli allievi
handicappati ai Corsi sperimentali (da attuarsi entro l'estate prossima) si
indicano come servizi più idonei il Centro
di Orientamento del Comune in collaborazione con il Centro medico-psico-pedagogico del
Comune stesso (che già segue gli alunni handicappati nelle Scuole speciali).
Sarà pure indispensabile una collaborazione con i Direttori delle Scuole speciali da cui
provengono gli alunni.
Gli stessi due Centri dovrebbero
assicurare anche un'assistenza medico-psico-pedagogica
e sociale durante lo svolgimento dei
Corsi, rivolta agli allievi, agli insegnanti, alle famiglie.
Tuttavia, gli allievi handicappati
devono usufruire all'interno dei singoli C.A.P. dei servizi medici generici e specialistici alla pari degli altri allievi, fino ad arrivare a una auspicabile unificazione
in un solo servizio medico, di orientamento e sociale, aperto a tutti.
Per ogni Corso si prevede un istruttore, per la parte teorica, ma
soprattutto per la parte pratica, dell'Assessorato al Lavoro.
Per ogni Corso si prevede pure un insegnante specializzato in
«ortofrenica», ossia proveniente dall'Istituto magistrale e in possesso del
titolo specifico rilasciato dalle Scuole per la preparazione del personale
insegnante e assistente per gli handicappati. L'Assessorato all'Istruzione ha un suo personale di ruolo e non di ruolo che da anni presta la sua attività nelle Scuole speciali:
si potrebbero scegliere fra questo personale gli elementi più idonei o
sceglierlo tramite lo stesso organico.
L'insegnante specializzato si
affiancherebbe all'istruttore, con compiti specifici di cultura, di educazione psicomotoria e
gestuale (particolarmente necessaria a questi allievi) e di educazione in
genere (assistenza, appoggio, tempo libero) .
2. Per la preparazione degli istruttori e degli insegnanti specializzati,
se ne sottolinea particolarmente l'importanza,
trattandosi di un esperimento nuovo e d'avanguardia, sia per quanto riguarda
l'aspetto tecnico specifico sia per gli aspetti di integrazione degli allievi
handicappati in un ambiente normale più vasto.
A questo scopo si propongono le
seguenti iniziative:
- Partecipazione
al Convegno di Bologna del 13-14 marzo per istruttori di Corsi per handicappati;
- Visita all'Istituto Professionale
speciale di Lione e alle istituzioni di Aarau e Strengelbach (Svizzera) ;
- Visita all'Istituto Professionale speciale Lombroso
di Torino;
- Visite a Firenze
e a Porta Potenza Picena (Macerata) a Centri
Professionali per spastici;
- Incontro della Commissione con le équipes medico-psico-pedagogiche dell'Amministrazione Provinciale,
del Comune di Torino, del Provveditorato agli Studi;
- Incontro della Commissione con
istruttori e allievi dei C.A.P. dove saranno inseriti i Corsi sperimentali;
- Incontro con i Sindacati a con le Organizzazioni dei datori di lavoro per una
ricerca di mercato e per la sensibilizzazione al problema.
In particolare si sottolinea
la necessità che alcuni istruttori svolgano un tirocinio in luglio-settembre presso l'istituto Professionale di Lione, come il più vicino e fra i migliori nel settore: tali istruttori
potrebbero diventare istruttori «capi» nei confronti degli altri.
La direttrice dello stesso Istituto
di Lione, M.me Marie Dubost, potrebbe essere chiamata come consulente per i
Corsi sperimentali, come lei stessa si è più volte offerta a diverse Associazioni
e Enti torinesi.
Si sottolinea
ancora, in conclusione, che soprattutto le visite e i contatti con istituzioni
già funzionanti hanno i seguenti scopi:
1) far conoscere come funziona un
Centro specializzato;
2) far conoscere le reali possibilità degli handicappati,
come si sviluppano in un ambiente adeguato, anche contro certi pregiudizi
correnti;
3) trovare eventuali punti di
tirocinio e di consulenza.
4) sensibilizzare in genere al
problema degli handicappati.
II.
FORMAZIONE PROFESSIONALE DEGLI HANDICAPPATI PSICO-FISICI.
PROGRAMMA DI INTERVENTO DELLA CITTÀ. VISITA A CENTRI
SPECIALIZZATI ITALIANI ED ESTERI. AUTORIZZAZIONE DELLA SPESA
(DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA MUNICIPALE DI TORINO DEL 10-2-1972)
L'Assessore
Fantino, di concerto con gli Assessori Malan, Notaristefano e Viziale riferisce:
In questi ultimi anni il problema
dell'inserimento nel mondo del lavoro dei giovani handicappati fisici e
mentali, che hanno frequentato la scuola dell'obbligo, ha assunto aspetti di
notevole e crescente gravità, per intuibili conseguenze di emarginazione
e disadattamento sociale che una mancata ed inadeguata preparazione professionale
comporta per tali elementi e per i negativi riflessi psico-economici
che si determinano nelle loro famiglie.
Scarse ed insufficienti si sono
rivelate le isolate e pur lodevoli iniziative locali sinora intraprese da
enti pubblici e privati, e poiché il fenomeno assume ogni giorno di più
proporzioni che interessano profondamente, anche sotto l'aspetto etico-umanitario,
tutta la collettività, è evidente che il problema dovrà essere al più
presto affrontato, con più ampio e coordinato respiro a livello regionale,
utilizzando i mezzi ed i poteri che l'Ente Regione direttamente competente in
questa materia, potrà disporre nel prossimo futuro.
Si ritiene tuttavia - tenuto conto
dell'entrata in vigore della legge 30 marzo 1971 n.
A tal fine, da circa un anno è stato
posto allo studio un programma per la attuazione
sperimentale di corsi propedeutico-orientativi,
riservati agli handicappati licenziati dalie classi speciali delle scuole elementari
cittadine, ai quali dovranno far seguito regolari corsi di qualificazione professionale,
abilitanti al collocamento al lavoro presso aziende di produzione artigiana o
industriale.
Con la collaborazione delle
Associazioni interessate alla tutela dei minori e dei subnormali e con
l'intervento di esperti dei settore - in appositi
gruppi di lavoro che hanno affiancato l'attività dell'Assessorato al Lavoro e
della Commissione Consiliare consultiva per la formazione professionale - sono
stati eseguiti studi ed indagini sulla situazione degli handicappati in Torino
e sulle concrete possibilità di un loro inserimento in appositi corsi.
Tali corsi, però, dovranno essere effettuati presso centri di qualificazione professionale
aperti a tutti i giovani, in modo da creare una piena integrazione psicologica
e sociale degli handicappati con i non handicappati, nella fase formativa
della loro preparazione ad una normale e qualificata attività lavorativa.
Detti corsi
speciali godranno, ai sensi dell'art. 23 della citata legge n. 118 sugli
invalidi civili, di adeguate sovvenzioni di gestione e di impianto da parte
del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale.
Sulla base dei risultati degli studi
sin qui esperiti e delle proposte formulate dai predetti gruppi di lavoro, è
stato elaborato un primo schema di programma operativo al fine di attuare la
fase preparatoria dei citati corsi sperimentali nel corso
dell'anno addestrativo 1971-72, completata la quale
si potrà dare regolare inizio ai corsi nel prossimo ottobre col nuovo anno addestrativo 19',?2-'
Per la migliore riuscita di questa iniziativa sperimentale (che non ha precedenti in
Italia, per la sua particolarità dell'inserimento dei giovani handicappati in
un normale ambiente di formazione professionale) si è quindi ravvisata l'opportunità
che gli elementi di giudizio sinora acquisiti vengano adeguatamente integrati
da una più completa conoscenza delle soluzioni adottate in questo campo in
Italia ed all'estero, al fine di avviare al più presto la suddetta fase
preparatoria ed attuare le più efficaci scelte operative.
Si ritiene pertanto necessario far
compiere ad un gruppo di otto esperti - composto da
funzionari comunali delle Ripartizioni VII Istruzione e XIX Lavoro e del
Centro di orientamento professionale, dei responsabili dei C.A.P. che potranno
ospitare i corsi speciali, dei rappresentanti dei Direttori didattici delle
scuole speciali, del Direttore del Centro di Lavoro Protetto della Provincia,
e dell'Associazione Famiglie Fanciulli subnormali - una visita alle seguenti
istituzioni:
1) - Istituto di addestramento
professionale del Rodano (Gerland-Lione) ;
2) - Istituti Kinderheim
- Schürmatt di Zetzwill e
di Strengelbach (Aarau-Svizzera);
3) - Centro professionale per
spastici di Firenze;
4) - Centro professionale per
spastici di Porto Potenza Picena (Macerata) .
Il gruppo dovrà redigere una completa
relazione informativa sulle strutture ed organizzazione dei suddetti
Istituti, che sarà utilizzata per le determinazioni da
assumere in ordine all'attuazione della citata fase preparatoria con successivi
atti deliberativi, di cui si fa sin d'ora riserva.
La spesa verrà
imputata al capitolo 597 del bilancio 1972 - Problemi Sociali e del Lavoro -
Fondo per studi, consulenze, convegni e pubblicazioni.
III.
FORMAZIONE PROFESSIONALE DEGLI HANDICAPPATI PSICO-FISICI.
ISTITUZIONE DI CORSI SPECIALI SPERIMENTALI PRESSO I C.F.P. «CADUTI PER
L'Assessore
Fantino, di concerto con gli Assessori Bergoglio, Notaristefano e Viziale, riferisce:
Con deliberazione del Consiglio
Comunale del 22 febbraio 1972 venne autorizzata
l'effettuazione di visite di studio, da parta di un gruppo di esperti, presso
istituti specializzati per la formazione professionale di giovani
handicappati, al fine di acquisire una più completa conoscenza delle soluzioni
adottate in questo campo, in vista dell'istituzione di appositi corsi
sperimentali presso i Centri di addestramento professionale del Comune.
Come è stato ampiamente illustrato nel
citato provvedimento,
A tal fine, da oltre un anno è stato
posto allo studio un programma per la attuazione
sperimentale, di corsi propedeutici-orientativi -
riservati agli handicappati licenziati dalle classi speciali della scuola dell'obbligo
- ai quali dovranno far seguito regolari corsi di qualificazione professionale,
abilitanti al collocamento al lavoro presso aziende di produzione artigiana o
industriale.
A seguito degli studi compiuti
dall'Assessorato al Lavoro, con l'ausilio della Commissione consiliare
consultiva per la formazione professionale - articolata in gruppi di lavoro con
l'intervento di esperti del settore - nonché dei risultati
acquisiti dalle visite presso i centri specializzati esteri, si è giunti alla
formulazione di un concreto programma operativo, sulla base del quale si potrà
dar regolare inizio con il prossimo anno addestrativo
1972-
Tali corsi speciali - già
contemplati dal Ministero del Lavoro e Previdenza
Sociale ed ora espressamente previsti dall'articolo 23 della legge 30 marzo
1971 n.
I due corsi, con inizio ad ottobre
del corrente anno e termine nel luglio 1973, dovranno avere la durata di 1225
ore ciascuno e saranno articolati in 7 ore giornaliere per 176 giorni, pari a
35 settimane di 5 giorni lavorativi.
Per evidenti esigenze didattiche
sarà necessario l'impiego di personale istruttore incaricato in numero
superiore ai corsi normali, nonché quello di
specialisti e l'assistenza di una équipe psico-medico-sociale. In particolare sono previsti per ogni corsi 2 istruttori tecnico-pratici, 1 insegnante
di cultura generale specializzato in ortofrenica, un insegnante di
ginnastica-fisioterapista, nonché l'utilizzazione di personale di direzione,
segretaria e salariato già in funzione presso i due Centri.
Per gli istruttori
tecnico-pratici è previsto un corso breve di aggiornamento
professionale, coi particolare scopo di adeguare la preparazione di tale
personale alle esigenze proprie dei rapporti educativi con ragazzi subnormali.
Tale corso, che verrà tenuto presso
Agli Istruttori ed insegnanti dei
due corsi sarà affiancata un'équipe
psico-medico-sociale per coordinare l'attività
pedagogica ed assistenziale degli allievi, e per individuare le concrete attitudini
professionali. Essa sarà fornita dal Centro di Orientamento
e selezione professionale del Comune i cui quadri sono stati recentemente
potenziati con l'affidamento di nuovi incarichi approvati con deliberazione del
Consiglio Comunale in data 12 settembre 1972.
Occorre inoltre prevedere un certo
adeguamento e trasformazione di impianti ed acquisto
di nuove attrezzature presso i due Centri, indispensabili per il funzionamento
dei corsi e, pur utilizzando in buona parte le attrezzature esistenti presso i
Centri medesimi, si dovrà affrontare una spesa che per entrambi i corsi si
aggirerà sui 10 milioni. Anche per spese di questa
natura sono previsti contributi straordinari ministeriali, in virtù della
citata legge n. 118 sugli invalidi civili.
Le previsioni di spesa per l'anno addestrativo 1972-73 possono così riassumersi:
A) CORSO FEMMINILE (C.F.P. Caduti per
1) Spese di impianto:
per trasformazioni ed acquisto macchine;
allestimento mensa, materiali di consumo, ecc. L. 2.500.000
2) Spese di gestione:
a) retribuzioni insegnanti e
istruttori L.
5.300.000
b) provvidenze accessorie ed oneri
riflessi su retribuzioni L.
2.800.000
d) mensa L.
1.800.000
Totale L. 16.000.000
B) CORSO MASCHILE (C.F.P. Giulio Pastore)
1) Spese di impianto:
acquisto nuove attrezzature meccaniche, armadi,
scrittoi, sussidi audiovisivi, ecc. L. 8.000.000
2) Spese di gestione:
a) insegnanti ed istruttori, ecc.
(retribuzioni ed oneri riflessi) L. 13.000.000
b) personale pulizia, cucina, ecc. L.
2.000.000
c) mensa, materiali esercitazioni,
indumenti, ecc. L.
3.000.000
d) spese generali (direzione, segreteria,
ecc.) L.
1.000.000
Totale L. 27.000.000
C) CORSO BREVE DI AGGIORNAMENTO PER
ISTRUTTORI E VIAGGI L.
2.000.000
Totale complessivo L. 45.000.000
Per l'effettuazione dei corsi in
questione sono già state presentate alla Regione Piemonte - ora competente - le
previste richieste di autorizzazione e sovvenzione.
La spesa per
a) - di autorizzare la spesa di L. 45.000.000 per l'istituzione e la gestione, nell'anno
formativo 1972-73, di due corsi sperimentali-propedeutici
per la formazione professionale di giovani handicappati psico-fisici presso i C.F.P. «Caduti per
b) - di autorizzare, nell'ambito della suddetta spesa, l'erogazione della somma di L.
La spesa di L.
45.000.000 sarà imputata per L. 20.000.000 al cap.
553 del bilancio 1972 - Corsi per camiciaie,
pantaloniste, ecc. (disponibilità sufficiente) e per
L. 24.000.000 al capitolo del bilancio 1973
corrispondente al capitolo 5553 del bilancio 1972.
I contributi della Regione Piemonte
e della Provincia di Torino saranno versati sul cap. 160 art. 3 del bilancio
1973 (Addestramento professionale - Gestione).
www.fondazionepromozionesociale.it