Prospettive assistenziali, n. 28, ottobre-dicembre
1974
SPECCHIO NERO
ANCORA SULLA PAGLIUCA
«In
esito all'istruttoria, su conforme richiesta del P.M., venivano rinviati a giudizio della Corte di Assise le
sorelle Pagliuca, in stato di custodia preventiva
(nel frattempo Pagliuca Antonietta era stata tratta in
arresto in esecuzione del mandato di cattura n. 5418/69 dell'8-4-1970) e gli
altri a piede libero per rispondere dei delitti loro ascritti in rubrica.
In
pari tempo si disponeva lo stralcio degli atti relativi ai
funzionari pro-tempore della Prefettura di Roma
nonché del Commissario di P.S. pro tempore di
Frascati, del Vescovo di Frascati Monsignor Liverzani
Luigi e del maresciallo dei carabinieri Stefanizzi
Nicola per l'accertamento di eventuali responsabilità penali. Allo stralcio
faceva seguito la trasmissione degli atti richiesti alla Procura della
Repubblica di Roma».
(Dalla sentenza di 1° grado depositata a
Roma l'1-7-1972)
Chi dice Pagliuca
in Italia dice ormai sevizia-bambini e che la sua attività
a danno dei bimbi inermi è stata oggetto di imputazione e di meritato castigo.
È stato giusto da parte nostra
averne denunciato lo scandalo additandolo alla pubblica censura e
riprovazione.
Ma oggi ci chiediamo con perplessità
perché si è disposto lo stralcio degli atti relativi ai
funzionari della prefettura di Roma, del maresciallo
dei carabinieri e soprattutto quale sorte abbia avuto questo «stralcio». O forse è lecito supporre che centrali di potere e
d'influenza politica siano intervenuti per calare una cortina di silenzio? Per
proteggere chi? Per aiutare, soffocando gli scandali, la sopravvivenza degli
istituti e degli enti parassitari?
SCIENZE
VARIE A SUPPORTO DI TECNICI CONSENZIENTI CONTINUANO A GIUSTIFICARE GLI ISTITUTI
La situazione assistenziale
italiana, malgrado lo sperpero di miliardi, è poco allegra perché manca
l'impegno politico di trasformare le strutture. Mentre la stampa continua a
mettere sotto processo gli istituti, nulla è stato fatto per avere un'indagine
conoscitiva sui fanciulli «in stato di abbandono» e su
quelli assistiti a mezzo di ricovero in istituto; continua invece, anche se in
forma più ambigua e più mistificata, la caccia dei celestini.
Leggiamo sul n. 30 di «Donna e Società»
l'articolo apparso con il titolo «Ipotesi ed esperienze per superare il
disadattamento minorile» dove l'autore si dice sostenuto «da un atteggiamento di ottimismo operativo nei confronti del disadattamento
grazie allo sforzo condotto dalle varie scienze umane» e così conclude: «Non
dobbiamo dimenticare che nel nostro paese solo a poche decine di migliaia di
bambini è dato di essere ospitati dai nostri istituti, mentre altre decine di
migliaia, pure ugualmente bisognosi di protezione e di assistenza,
non possono avere questa opportunità, vuoi per la scarsezza numerica degli
istituti vuoi per la loro limitata capacità ricettiva».
Se analisi così brillanti sui
fattori sociologici portano l'articolista a rinchiudere bambini «bisognosi di
protezione e di assistenza in istituto», ci chiediamo
quali scienze nuove abbia studiato per continuare nella strada ben antica
dell'esclusione.
LASCIATE CHE I RICCHI ANZIANI VENGANO A ME
PENSIONE «AIN KAREM»
PER PERSONE ANZIANE DI
FAMIGLIE DISTINTE
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Direzione PICCOLA
UNIONE DI S. GIUSEPPE OPERAIO
Essa
è particolarmente adatta per chi vuole riposo e cura senza allontanarsi dalla
città.
Si
ospitano coniugi, signore e signori, prelati anziani
autosufficienti - ma eccezionalmente anche degenti e bisognosi di particolari
cure fino al termine della vita - purché non siano d'impedimento alla serenità
dell'ambiente.
CAMERE SINGOLE
CAMERE A DUE LETTI
CURE, ASSISTENZA
INFERMIERISTICA, STRAORDINARI, A PARTE,
A PREZZI DA CONCORDARE
Si
dirà: ma questa è una pensione per «ricchi»! Certamente. Ma anche i ricchi
hanno bisogno di aiuto; e per i poveri già ci sono
innumerevoli case di riposo, gestite dai Comuni, dalle Province e Regioni, con
denari pubblici; mentre per questa pensione «Ain Karem» nessun Comune o Provincia o regione dà il minimo
contributo; anzi fa pagare tasse particolari per ogni ospite. E fate attenzione: la retta è appena sufficiente a coprire le
spese generali e particolari di affitto, di luce, gas, telefono, personale di
servizio, vitto e tasse. Non è lucrativa per
Questo invito distribuito nei
quartieri bene di Torino non è una iniziativa unica, essa
si muove in una direzione programmata. Anche la
rivista Insieme (n. 6/74) del centro
nazionale economi cattolici nel suo articolo: «L'assistenza geriatrica, nuovo
spazio operativo» lamentando che «la riforma sanitaria e soprattutto il clima
politico in cui è maturata possa significare per gli
istituti religiosi ospedalieri prospettive poco rosee» ripropone un problema di
scelta. «Continuare ad operare in condizione di supporto dell'organizzazione
pubblica laddove è possibile, o indirizzarsi verso una forma di
assistenza di élite;
e non so fino a che punto ciò possa trovare corrispondenza nei principi
evangelici che ispirano la vostra attività» (S. Giuseppe operaio non la pensa
così n.d.r.) .... «o infine rivolgere l'attenzione
verso un impegno assistenziale nuovo... intendevo riferirmi al problema
dell'assistenza agli anziani... Ora a me sembra che in tale settore, attraverso
una opportuna riconversione di attività, gli istituti ospedalieri religiosi e
le case di cura possano trovare uno spazio operativo... E sarebbe opera valida
non solo sotto l'aspetto morale, economicamente non impegnativa» (leggi: dato
che si tratterà di signori e signore che non sono di impedimento alla serenità
dell'ambiente n.d.r.) «in considerazione
dell'esiguità degli impianti che richiede... si permetterebbe allo Stato così
di indirizzare la sua attenzione verso altri settori» (leggi: per i poveri ci
sono già innumerevoli case di riposo gestite dai comuni e dalle province n.d.r.).
www.fondazionepromozionesociale.it