Prospettive assistenziali, n. 32, ottobre-dicembre 1975

 

 

NOTIZIARIO DELL'UNIONE PER LA LOTTA CONTRO L'EMARGINAZIONE SOCIALE

 

 

L'ENAOLI CERCA NUOVI SPAZI PER SOPRAVVIVERE

 

Mentre a parole l'ENAOLI afferma la disponi­bilità al suo scioglimento (V. l'intervento del Pre­sidente dell'ENAOLI, Tavazza, al Convegno di Abano del 24-26 gennaio 9975 sul tema «Per una politica regionale dei servizi sociali a tutela dei minori»), nei fatti opera invece, con i soldi dei lavoratori, per ricercare nuovi spazi operativi.

Al riguardo pubblichiamo l'interrogazione pre­sentata alla Camera dei Deputati il 6-11-1975 dal socialista On. Mario Ferri.

 

Testo dell'interrogazione

Al Ministro del lavoro e della previdenza so­ciale. - Per sapere - premesso che:

l'ENAOLI sta procedendo alla istituzione di se­di provinciali e regionali autonome e nonostante che sia consentito dalla stessa legge istitutiva della medesima, potersi avvalere delle sedi loca­li dell'INAIL e dell'INPS, sarebbero già state isti­tuite n. 22 sedi provinciali e n. 22 sedi regionali con gravosi oneri a carico dell'amministrazione e con sperpero di denaro pubblico per locazioni, acquisto di locali per uffici, servizi tecnici e di amministrazione;

all'interrogante risulta che solo per la sede di Torino sia alla firma un contratto di acquisto di locali per una cifra che supera i 350 milioni.

Se ravvisi in questa iniziativa, oltre il danno che viene provocato all'assistenza per gli orfani, decurtando con un rilevante aumento dei costi di gestione il già esiguo fondo destinato all'as­sistenza, un tentativo di ristrutturazione dell'en­te, se non altro intempestivo, nel momento in cui il Parlamento procede all'esame di un proget­to di riforma del settore assistenziale con l'o­rientamento di ogni parte politica alla unificazio­ne delle prestazioni e alla soppressione di nu­merosi enti tra i quali lo stesso ENAOLI.

L'interrogante chiede infine, se non ritenga utile, al fine di assecondare questa volontà di riforma, prendere in esame l'opportunità di pro­cedere allo scioglimento del consiglio di ammi­nistrazione e dar corso ad una gestione limitata nel tempo che si inserisca nei progettati propo­siti di riforma.

 

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