Prospettive assistenziali, n. 33, gennaio-marzo 1976
NOTIZIARIO DEL CENTRO ITALIANO PER L'ADOZIONE INTERNAZIONALE
RICERCA SUI BAMBINI NERI ADOTTATI NEL 1974 NEGLI STATI UNITI
L'ultima ricerca di «Opportunity» mostra che il drastico
declino nell'adozione dei bambini neri, che cominciò nel 1972, continua attraverso
il
Dal 1969 al 1974 il numero totale
dei bambini adottati è sceso del 9%; il numero dei bambini bianchi adottati è sceso del 7%; il numero dei bambini neri adottati del 18%;
il numero dei bambini neri adottati da famiglie nere è sceso del 14%; quello
dei bambini neri adottati da famiglie bianche del 32%.
Dal 1973 al 1974
il totale è sceso del 7%; il numero dei bianchi del 6%; il numero dei neri del
10%; il numero dei neri adottati da famiglie nere del 7%; il numero dei neri
adottati da famiglie bianche del 19%.
Le agenzie che hanno lavorato in
questo campo nel 1974 comunicano che i bambini neri
costituiscono circa il 40% del totale dei bambini che attendono di essere
adottati, cosa assai eccessiva vista la proporzione dei bambini neri rispetto
alla nostra totale popolazione di bambini.
Le agenzie e i Tribunali per i
Minorenni che si sentono sovraccaricati dai neri adottabili, sono comprensibilmente contrari ad intraprendere le lunghe e
snervanti procedure legali per liberare le migliaia di bambini abbandonati che
crescono negli istituti o in affido momentaneo. Inoltre, i genitori neri che
hanno bisogno dei servizi assistenziali, spesso decideranno di non rinunciare ai
loro figli per paura che nessuna adozione potrà mai
aiutarli.
La relazione di «Opportunity»
del Settembre 1973 sembra penosamente profetica quando discusse le prospettive
deterioranti per i bambini neri viste nella relazione del 1972. Si diceva
«Questa condizione appare pronta per diventare peggiore, non migliore». È ora
evidente che una parte sostanziale del progresso verso l'uguaglianza
dell'opportunità nell'adozione, che i bambini neri raggiunsero fino al 1971, è
stata perduta durante i successivi tre anni. Il declino nell'adozione di bambini neri fu fortemente accelerato dalla decisione,
presa da molte agenzie, di fare affidamento esclusivamente su famiglie nere
per l'adozione dei bambini neri, malgrado la forte mancanza di queste
famiglie. Da un'indagine, almeno 2000 bambini neri che avrebbero
potuto essere adottati durante gli scorsi tre anni, stanno ancora
aspettando di trovare una famiglia definitiva.
Sarà importante vedere se la
tendenza verrà mantenuta, ora che alcune ricerche da
parte del Child Welfare League of America e altri enti assistenziali, hanno
dimostrato l'alta percentuale di successo nei casi di bambini neri adottati da
famiglie bianche.
L'adozione
interrazziale
Gli sforzi delle agenzie sociali per
reclutare famiglie non bianche per bambini non bianchi sono
decisamente falliti nel tentativo di procedere di pari passo con il crescente
numero di questi bambini che hanno bisogno dell'adozione. Durante gli anni
cinquanta, Montreal per la prima volta dimostrò che il suo «fardello» di
bambini neri doveva essere eliminato reclutando famiglie bianche e non
bianche, per questi bambini.
Cominciando nel
Dopo essersi sviluppata rapidamente
durante gli anni sessanta e nel
Essi sostennero che c'erano
sufficienti famiglie nere pronte per adottare tutti i bambini neri che ne avevano bisogno, se solo le agenzie avessero tentato di
trovarle. Molte agenzie risposero o interrompendo o limitando sostanzialmente i
collocamenti di bambini neri in famiglie bianche.
Purtroppo, tutto ciò non fu
accompagnato da un aumento nel numero delle famiglie adottive nere. Perfino le
nuove agenzie, fornite di personale dall'Associazione, tallirono nel prendere
qualsiasi iniziativa in proposito. Il netto risultato fu
il rifiuto di molte famiglie adottive al grande numero di bambini abbandonati
solo perché questi sono interamente o parzialmente di discendenza nera.
La nostra indagine indica che le
agenzie vogliono aiutare i bambini neri che hanno
bisogno di adozione, ma che non saranno mai capaci di trovare un numero
sufficiente di famiglie nere per loro. Le critiche all'adozione interrazziale
ebbero una grande diversità nell'impatto con le
differenti agenzie. Qualcuna continuò a cercare buone famiglie senza riguardo
al loro colore. Queste agenzie tendono ad avere sempre meno bambini neri
sulle loro «liste di attesa». Altre hanno completamente abbandonato l'adozione interrazziale. Esse
non prendono in considerazione una famiglia bianca per un bambino nero, senza
tenere conto del numero di questi bambini senza famiglia.
Molte altre agenzie non sanno più come procedere.
In tali circostanze è importante
ricordare che è ben documentato che la maggior parte dei bambini che crescono
in istituto soffrono seri danni per la loro personalità. La critica
all'adozione interrazziale che i bambini neri, crescendo in famiglie bianche
soffriranno perfino di più seri «sfregi» psicologici,
non è sorretta dall'evidenza. È incoraggiante notare che queste dispute non
hanno mai battuto l'apporto di certe pubblicazioni popolari nere, i cui articoli sull'adozione interrazziale sono state chiarificatrici.
Da uno studio del 1974 condotto dal Child Welfare League of America, sull'adozione di bambini neri da parte
di genitori bianchi: «Qualcuno potrebbe dire che, in
termini di benessere generale, la stragrande maggioranza di questo campione
di bambini, stanno crescendo bene, e che il successo di questa forma di
adozione è positivamente comparabile con gli altri tipi di adozione che
abbiamo studiato; l'apparente successo di queste adozioni, suggerisce che non
si dovrebbe rigettare l'alternativa dell'adozione di bambini neri da parte di
genitori bianchi».
L'adozione interrazziale è vista
anche come un rivoluzionario impatto alle identità e alle attitudini delle
razze.
Forse la cosa più importante che si
può apprendere dalla campagna dell'Associazione contro l'adozione interrazziale è che la discriminazione parta a conservare
la discriminazione e che questi bambini sono le vittime di come la responsabilità
possa essere distribuita.
Con un così grande «fardello» di
bambini neri che aspettano di essere adottati e con una profonda diminuzione
nel collocamento di questi bambini, rispetto al collocamento dei bambini
bianchi, è ovvio che un grande sforzo è necessario per assicurarsi che questi
bambini neri ricevano almeno una eguale
considerazione nel collocamento in famiglie definitive.
La responsabilità riposa squallidamente
sulle spalle delle agenzie assistenziali nello
sviluppare nuovi modi di incontrare i bisogni dei bambini neri prima di
congedare definitivamente le famiglie adottive bianche il cui desiderio è
amare e curare questi bambini senza pregiudizi razziali.
Traduzione di OPPORTUNITY
- OPPORTUNITY è un programma di educazione e studi dedicato alle opportunità
nell'adozione per bambini non bianchi. Questa ricerca è stata fatta
dall'Ufficio dell'Oregon.
www.fondazionepromozionesociale.it