Prospettive assistenziali, n. 35, luglio-settembre 1976
NOTIZIARIO DELL'UNIONE
PER
ASSISTENZA EDUCATIVA DOMICILIARE PER GLI HANDICAPPATI (1)
Le scriventi organizzazioni
ritengono di doversi pronunciare in merito ad alcuni aspetti riguardanti il
rapporto Provincia-Comune, a proposito della necessità che si concretizzi
l'attribuzione ai Comuni e loro Consorzi degli interventi relativi ad alcune
categorie di handicappati (ciechi, sordi, psichici).
In base a questa esigenza si dovrà operare
per l'unificazione dei compiti gestionali da parte del Comune nella prospettiva
dell'Unità locale dei servizi, mentre
Un primo momento di
attuazione di questo indirizzo deve essere costituito dall'assunzione,
da parte del Comune di Torino, del servizio di assistenza alternativa dei
minori non vedenti, provvisoriamente espletato a cura della Provincia in
rapporto con l'Unione Italiana Ciechi e le famiglie interessate.
Sottolineando la necessità che tale passaggio di
competenza, comportante l'assorbimento da parte del Comune del personale
attualmente operante nella città, avvenga a tempi brevi, si indicano i
seguenti criteri che, a parere delle organizzazioni scriventi, dovrebbero
orientare l'operazione:
1) Collocazione
degli interventi in corso e del personale relativo nell'ambito dei servizi e
delle équipes socio-sanitarie di quartiere ed in
particolare all'interno delle prestazioni di assistenza domiciliare
(prevenzione, assistenza educativa, riabilitazione, sostegno alla vita di
relazione degli handicappati);
2) Attribuzione al
personale di un ruolo educativo prevedendo la possibilità di un interscambio
delle mansioni con altri educatori presenti nel territorio (comunità alloggio, ecc.). Successivamente
nei compiti di assistenza domiciliare educativa
dovrebbe essere coinvolto tutto il personale delle équipes
socio-sanitarie di quartiere (assistenti sociali e sanitarie, infermieri,
medici, psicologi, ecc.) al fine di non gonfiare a dismisura gli organici.
Inoltre è necessario che tale coinvolgimento sia esteso anche al personale
ospedaliero, in particolare a quello ostetrico e
pediatrico;
3) Progressivo superamento della attuale settorialità
dell'intervento con l'estensione delle prestazioni, con le dovute
articolazioni, verso minori con altri handicaps;
4) Progressivo superamento degli
interventi attualmente prestati all'intorno della
scuola nella prospettiva di un crescente adeguamento delle strutture e del
personale scolastico rispetto alle esigenze poste dalla estensione della normale
scolarizzazione degli handicappati. Si richiamano in proposito le indicazioni
contenute nel documento in data 23-3-76, «Iniziative
degli enti locali» del Comitato per l'integrazione scolastica degli handicappati
e alle proposte di emendamento del disegno di legge
della Giunta regionale sul diritto allo studio avanzato dal Coordinamento dei
quartieri e dal Comitato per la proposta di legge di iniziativa popolare «Competenze
regionali in materia di servizi sociali e scioglimento degli enti assistenziali».
Di conseguenza si sottolinea
l'esigenza che si tenda a privilegiare le iniziative sulle fasce di età più
basse per fornire ai genitori gli strumenti necessari per corretti interventi
educativi e per prevenire i disadattamenti e le richieste di
istituzionalizzazione dei minori;
5) Necessità, nel transitorio, di
garantire agli attuali utenti prestazioni che garantiscano almeno gli attuali
livelli quantitativi compatibilmente con l'esigenza di incrementare la deistituzionalizzazione dei minori ciechi e di dare inizio
a esperienze di intervento su altri handicappati.
La contrazione delle prestazioni
individuali deve comunque accompagnarsi ad un
miglioramento qualitativo del servizio.
Si sottolinea
in proposito l'esigenza che si dia inizio immediatamente al processo formativo
del personale secondo indirizzi conseguenti al ruolo indicato.
In merito ai problemi sollevati si
chiede un incontro con gli Assessori Molineri e Sabbadini.
(1) Lettera inviata il
17 maggio 1976 agli assessori all'assistenza del Comune e della Provincia di
Torino da AIAS, ANFFAS, Comitato per l'integrazione scolastica degli
handicappati, Coordinamento dei comitati di quartiere, Unione italiana ciechi,
Unione per la lotta contro l'emarginazione sociale.
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