Prospettive assistenziali, n. 36, ottobre-dicembre 1976

 

 

Notiziario dell'Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie

 

 

RATIFICATA DEFINITIVAMENTE LA CONVENZIONE EUROPEA SULL'ADOZIONE (1)

 

Il 25 maggio 1976 l'Ambasciatore italiano Cor­naggia Medici ha depositato presso il Segreta­rio generale del Consiglio d'Europa lo strumen­to di ratifica della Convenzione europea in ma­teria di adozione di minori, convenzione che era stata aperta alla firma dei paesi d'Europa in data 24-4-1967. Nel depositare lo strumento di ratifica il rappresentante dell'Italia ha fatto le seguenti dichiarazioni:

«1. Il Governo italiano, avvalendosi della fa­coltà prevista dall'art. 24, dichiara che intende applicare esclusivamente all'adozione speciale introdotta nella legislazione italiana dalla legge n. 431 del 5-6-1967, le disposizioni del paragrafo 1 dell'art. 24.

2. Il Governo italiano, avvalendosi della fa­coltà prevista dall'art. 25, dichiara che non in­tende applicare le disposizioni dell'art. 12, pa­ragrafo 3, che permette a qualsiasi persona di adottare il proprio figlio illegittimo quando l'a­dozione migliora la posizione giuridica del mi­nore».

Termina pertanto, con piena soddisfazione dell'ANFAA, sia il travagliato iter legislativo concernente la ratifica della Convenzione euro­pea sull'adozione iniziato nel 1971, sia la nostra polemica (2) con il Governo italiano riguardante le riserve che questi inizialmente aveva prean­nunziato di presentare al momento di deposi­tare lo strumento di ratifica della convenzione, la prima diretta ad impedire l'adozione speciale nei confronti dei coniugi con propri figli legit­timi, e l'altra a vietare di adottare con adozione speciale i propri figli illegittimi.

Anche per la riserva n. 2 presentata dal Go­verno italiano cadono le nostre obiezioni in quanto il nuovo diritto di famiglia equipara i minori nati fuori del matrimonio ai figli legit­timi.

 

 

 

(1) Il testo della Convenzione europea è stato pubblicato sul n. 15 di Prospettive assistenziali, pag. 67.

(2) Vedi Prospettive assistenziali, n. 22, pag. 70 e n. 28, pag. 21.

 

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