Prospettive assistenziali, n. 36, ottobre-dicembre
1976
PROTESTA
DEL PERSONALE EX ONMI
Nell'editoriale
del n. 32 di
Prospettive assistenziali avevamo fatto
notare come la legge di scioglimento dell'ONMI era stata una vittoria di Pirro,
in quanto la delega diretta ai Comuni e alle Province, oltre a stabilire un
pericolosissimo principio, portava alla conservazione della settorialità
degli interventi. Rilevavamo infatti che, ai sensi
delle leggi vigenti, contemporaneamente competenti ad intervenire nei
confronti dei minori non nati fuori del matrimonio e non riconosciuti dai due
genitori e di quelli non orfani erano:
- i Comuni ai sensi dell'art. 91, lettera h), punto 6
del R.D. 3 marzo 1934, n. 383;
-
le Province in base alla legge di scioglimento dell'ONMI;
- le Regioni ai sensi della lettera d) dell'art. 1 del
D.P.R. 15 gennaio 1972, n. 9.
Questa
contemporaneità di competenze, oltre a creare un disagio nell'utenza, crea nel personale ex ONMI uno stato di tensione come nel
documento qui di seguito riportato.
La
legge della Regione Liguria n. 26, del 2-91976 «Assistenza alla famiglia, alla
maternità, all'infanzia, all'età evolutiva», offre ora una via d'uscita con
l'art. 2 che così prevede:
«I Comuni, in forma singola od associata, subentrano nei seguenti servizi ed
attività ad essi collegati già di competenza
dell'ONMI, aventi dimensione comunale o intercomunale: asili nido e servizi
connessi, consultori pediatrici, consultori ostetricoginecologici, consultori
dermosifilopatici, équipes del Centro medico-psico-pedagogico. I Comuni esercitano
altresì, attraverso i precitati servizi, l'assistenza diretta e indiretta alle gestanti, alle madri ed ai giovani in età
evolutiva già di competenza dell'ONMI».
TESTO DEL DOCUMENTO DEL PERSONALE EX ONMI (1)
Gli operatori sociali dell'ex-ONMI della Regione Piemonte,
riunitisi in data 27-10-1976 per fare un esame comparativo delle situazioni
locali createsi in seguito allo scioglimento dell'ONMI, soprattutto per quanto
riguarda le competenze di legge e di fatto dell'Ente, sottolineano con il seguente
documento quanto segue:
- a tuttora non ci sono nuovi
strumenti e strutture operative in alternativa a
quelli forniti
dalla disciolta ONMI se non « il non
intervento u che crea inevitabilmente il vuoto assistenziale con grave disagio
dell'utenza;
- esiste l'incapacità degli Enti
locali (Regione, Province, Comuni) ad impostare un corretto discorso di
gestione politica e amministrativa di tutte quante le competenze ex ONMI che di
fatto si tende a far definire agli operatori nel momento contingente del
bisogno;
- di fronte a questa caotica realtà
tutti í servizi sociali vengono impegnati nella
situazione di bisogno senza che questo venga mai soddisfatto oppure si
verifica il caso in cui più Enti sono disponibili ad intervenire sullo stesso
bisogno;
- pur tenendo presenti le difficoltà
che l'attuale situazione di transizione presenta, visti i problemi giuridici e
amministrativi derivati dallo scioglimento dell'ONMI, si ribadisce
che l'assistenza è un diritto e in quanto tale deve essere comunque garantito;
- dato lo stato di cose sopra
esposto gli operatori ex ONMI della Regione Piemonte chiedono
che venga urgentemente istituita una commissione di studio al fine di definire
inequivocabilmente ed in modo globale la problematica relativa ai contenuti
assistenziali.
Pertanto si chiede che
Si ritiene opportuno sottolineare che a tale Commissione devono obbligatoriamente
partecipare gli operatori ex ONMI in quanto direttamente interessati al
dibattito.
Inoltre si rende necessario che in
sede di trattativa sindacale con l'ANCI e l'UPI si possa avere un confronto
sull'elaborato della Commissione al fine di definire
nel miglior modo possibile l'inquadramento e la mobilità del personale.
Gli operatori ex ONMI della Regione
Piemonte fanno presente che nel caso in cui
(1) Documento inviato
il 10-11-1976 al Presidente e agli Assessori all'assistenza e alla sanità della
Regione Piemonte, ai Presidenti ed agli Assessori
all'assistenza e alla sanità e al personale delle Province del Piemonte, ai
Sindaci e Assessori all'assistenza dei Comuni capoluoghi delle province del
Piemonte, ai Presidenti dell'ANCI e dell'UPI, alle Segreterie regionale e
provinciale delle OO.SS. CGIL,
CISL, UIL, all'Unione per la lotta contro l'emarginazione sociale.
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