Prospettive assistenziali, n. 36 bis, dicembre 1976

 

 

 

SCHEMA DEGLI ORIENTAMENTI POLITICI ED OPERATIVI ESISTENTI NEI SETTORI DELLA SANITA' E DELL'ASSISTENZA (1)

 

LINEA CONSERVATRICE

LINEA TECNICISTICA O DI RAZIONALIZZAZIONE

LINEA DI CAMBIAMENTO

Impostazione generale della sanità e dell'assistenza

Alla sanità compete la cura dei mala­ti, escludendo quelli definiti inguaribili, come gli handicappati, gli anziani croni­ci, e le persone «pericolose» come i di­sadattati psichici.

All'assistenza è assegnata la funzione di isolare dal contesto sociale le perso­ne non produttive che possono distur­bare l'assetto sociale.

Agli interventi sanitari e assistenziali è affidata la funzione di provvedere al reinserimento lavorativo e/o sociale, at­tuando però gli interventi solo nei con­fronti di coloro che rientrano nelle nor­me fissate dai tecnici in base all'orienta­mento politico-sociale dominante.

I servizi sanitari e sociali devono assicu­rare a tutti i cittadini uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale.

Superamento dell'assistenza in quanto fi­nalizzata ad accettare il rapporto istituzio­nale e segregante con il ricovero in isti­tuti e l'emarginazione dell'utente dai nor­mali ambienti di vita e di lavoro.

Campo di azione

Si opera per il massimo sviluppo del settore ospedaliero e di quello assisten­ziale, che vivono e prosperano sull'esi­stenza del malato e dell'assistito, fabbri­cando nuovi malati e nuovi assistiti.

Il campo di azione della sanità e dell'assistenza è conseguente al livello di controllo sociale voluto dalle istituzioni e garantito dai tecnici.

Massima riduzione possibile dell'ospeda­lizzazione e dell'assistenza.

Interventi sanitari e socio-assistenziali che siano conoscenza dell'uomo naturale e sociale, e fondati sulle esigenze individuali e collettive delle persone.

Interventi

Tipo di intervento prevalente: ricoveri in ospedali e in istituti a carattere di in­ternato: cronicari, ospedali monospecia­listici per tubercolotici, per infortunati, ecc.; istituti di assistenza per minori e per handicappati, case di riposo per an­ziani, ecc.

I ricoveri vengono per lo più fatti in base alle esigenze delle strutture, per cui spesso i ricoverati provengono da città e regioni molto distanti.

È frequente che edifici costruiti per altri scopi come conventi e caserme, vengano utilizzati come strutture di rico­vero.

Per l'assistenza sanitaria si ricorre massicciamente all'intervento di privati: case di cura, laboratori di analisi, medici privati, e ugualmente per il settore as­sistenziale.

Interventi ospedalieri di tipo settoria­le-specialistico. Limitazione delle forme di internato assistenziale. Sviluppo de­gli ambulatori sanitari pubblici e privati, ma speciali (come ad esempio i centri per esami di massa, i centri diurni per spastici, per subnormali, per psicotici) e delle forme di seminternato assistenzia­le (come ad esempio i centri di incon­tro e le case albergo per anziani) con sovrabbondanza di tecnici.

Si mantiene una separazione fra i mala­ti e gli assistiti da una parte e il resto della popolazione dall'altra, con il prete­sto della necessità di interventi tecnici non attuabili in normali strutture.

Compatibilità degli interventi pubblici con quelli privati.

Rovesciamento di metodo nel rapporto cittadino-servizi, riportando l'utente da og­getto a protagonista.

Massima riduzione delle malattie e del disadattamento mediante una reale preven­zione sanitaria e sociale, individuando i fat­tori di rischio della salute e dell'emargina­zione nelle fabbriche e nel territorio. Azione di filtro dei servizi del territorio anche al fine di limitare all'indispensabile i ricoveri ospedalieri.

Superamento dell'assistenza mediante la messa a disposizione di interventi e servizi pubblici non assistenziali aperti e dovuti a tutti.

Quando non sono attuabili gli interventi di cui sopra, le iniziative, da assumere a li­vello delle unità locali di appartenenza dei soggetti da assistere, comprendono: contri­buti economici, aiuto domestico, attività di sostegno ai singoli e alle famiglie, adozio­ne dei bambini abbandonati, affidamenti di minori, inserimenti di handicappati adulti e di anziani presso famiglie, persone e comu­nità alloggio.

Enti e unità locali

Sviluppo degli enti, organi e uffici di sanità e di assistenza (attualmente oltre 60.000).

In via subordinata unità locali, ma che siano distinte per i servizi sanitari e per quelli sociali, non a gestione diretta dei Comuni e loro Consorzi, ma organizzate come aziende municipalizzate.

Creazione delle unità locali dei servizi sanitari e sociali gestite da Consorzi fra Comuni e Province con separazione della sanità e dell'assistenza dagli altri setto­ri: scuola, casa, servizi culturali e ricrea­tivi, ecc.

Creazione delle unità locali gestite dai Comuni, consorzi di Comuni e Comunità montane per tutti i servizi: sanità, assisten­za, casa, asili nido e scuole materne, dirit­to allo studio, attività culturali e ricreati­ve, ecc.

Strutture

Creazione di strutture per cure sanita­rie e generiche e per la custodia assi­stenziale.

Creazione di strutture di cosiddetta al­ta specializzazione per la sanità e di ser­vizi speciali per gli emarginati sociali.

Strutture sanitarie e sociali aperte a tutti, assicurando le prestazioni specialistiche nell'ambito dei normali servizi e strutture. Massima riduzione delle strutture assisten­ziali.

Prevenzione

Nessuna prevenzione escluse le vac­cinazioni.

Prevenzione intesa solamente come vaccinazioni, indagini di massa e diagno­si precoci, riducendo l'intervento degli operatori sanitari e socio-assistenziali ai soli problemi diagnostici e terapeutici.

Priorità della prevenzione intesa come eliminazione delle cause che provocano ma­lattie, disadattamento, emarginazione.

Il soggetto è l'uomo in tutta la compe­tenza e va aiutato nelle situazioni o condi­zioni che possono minacciarne l'integrità fisica, psichica e sociale.

Personale

Personale prevalentemente burocrati­co negli uffici, generico negli ospedali, di custodia negli istituti.

Personale costituito da tecnici orga­nizzati in gruppi di lavoro distinti uno dall'altro in base ai singoli interventi (équi­pes per le singole specialità mediche, équipes psichiatriche per adulti, équipes socio-assistenziali, équipes di medicina scolastica, ecc.) in cui i ruoli sono an­cora ben definiti. I tecnici classificano e catalogano senza operare per l'elimina­zione delle cause che provocano i com­portamenti «diversi».

Personale costituito da operatori sanitari e sociali organizzati in gruppi di lavoro a li­vello di territorio (compartimenti socio-sa­nitari), e di tipo plurispecialistico (diparti­menti ospedalieri), per rispondere nel modo più globale possibile alle esigenze della po­polazione e per agire da elemento di tra­sformazione a livello delle strutture sociali.

Programmazione

Programmazione occulta: i contenuti sono cioè conosciuti solo dai vertici po­litici e burocratici.

Programmazione tecnocratica redatta da gruppi di tecnici dell'amministrazione o appaltata a centri pubblici o privati di ricerca.

Programmazione partecipata che viene costruita in un permanente rapporto dialet­tico fra istituzioni, operatori, forze sindaca­li e sociali e popolazione.

Informazione

Nessuna informazione alle forze sin­dacali e sociali e alla popolazione.

Informazione di soli dati tecnici e con un rapporto esclusivamente dai vertici al­la base.

Informazione sui problemi con un rappor­to di andata e ritorno fra i diversi livelli: istituzioni, operatori, forze sindacali e so­ciali e popolazione.

Partecipazione

Rapporti solo con i gruppi pubblici e privati di potere e rifiuto di ogni forma di partecipazione.

Svuotamento della partecipazione me­diante la cogestione o gestione sociale, e cioè con l'inserimento dei rappresen­tanti degli utenti, dei sindacati e dei mo­vimenti di base nei consigli di ammini­strazione o di gestione.

Partecipazione delle forze sindacali e so­ciali (autonome rispetto alle istituzioni) per la determinazione collettiva delle esigenze, attuata mediante il confronto con le istitu­zioni e gli operatori.

 

 

 

(1) Lo schema è una proposta per una chiave di lettura delle concezioni e degli interventi che attualmente esistono nel campo sanitario e assistenziale. Per motivi di chiarezza lo schema raggruppa unicamente in tre settori le posizioni politiche e operative che in realtà sono molto più articolate. Vi è da aggiun­gere che spesso la linea conservatrice assume caratteristiche clientelari.

 

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