Prospettive assistenziali, n. 41, gennaio-marzo 1978
I SERVIZI SANITARI
E ASSISTENZIALI A CUBA
FRANCO GOBETTI
«È possibile liberarsi da tanta miseria soltanto con la morte, per
questo sì c'è l'aiuto dello Stato: a morire. Il 90% dei bambini di
campagna è divorato dai parassiti che si infiltrano
dalla terra attraverso le unghie dei piedi scalzi. La società si commuove alla
notizia del sequestro o dell'assassinio di una creatura, però rimane criminalmente indifferente di fronte all'assassinio in
massa che si commette con tante migliaia e migliaia di bambini che muoiono
ogni anno per mancanza di risorse, agonizzano straziati dal dolore e i cui
occhi innocenti, lucidi di morte, sembrano fissi verso l'infinito come a
chiedere perdono per l'egoismo umano affinché non cada sopra gli uomini la
maledizione di Dio. E quando un padre di famiglia lavora quattro mesi all'anno, con cosa può comprare cibo e medicine ai suoi
figli? Cresceranno rachitici, a trent'anni non avranno un dente sano in bocca,
avranno sentito dieci milioni di discorsi, e alla fine moriranno di miseria e
delusione.
L'accesso
agli ospedali dello Stato, sempre strapieni, è solo possibile mediante la
raccomandazione di un notabile politico che esigerà il vota
del disgraziato e di tutta la sua famiglia in modo che Cuba sia sempre uguale o
peggiore».
FIDEL CASTRO (1)
Le parole pronunciate da Fidel Castro davanti al tribunale
che nel '55 lo processava per l'assalto alla Caserma Moncada,
autodifesa ma soprattutto denuncia della miseria in cui versava il popolo cubano a causa della corruzione batistiana
e dello sfruttamento nordamericano, divenute uno dei testi base della
rivoluzione, tratteggiano drammaticamente anche le condizioni sanitarie in cui
l'isola versava prima che l'Esercito ribelle della Sierra Maestra, appoggiato
dal movimento urbano, conquistasse il potere.
La carenza
di strutture sanitarie era acuita dalla loro diseguale distribuzione sul
territorio: la città dell'Avana, con circa 1/4 della popolazione del paese,
concentrava nel '5B il 61,7% dei posti letto, il 63% dei medici, 3 delle 6
scuole per infermieri. Nelle campagne, e particolarmente nelle zone montane,
mancavano totalmente istituzioni sanitarie e l'assistenza medica era raramente accessibile alla popolazione costretta a
confidare unicamente nei guaritori delle santerie.
Fra le malattie più diffuse:
malaria, TBC, infezioni intestinali, poliomielite,
difterite; alti indici di mortalità infantile e materna.
La previdenza sociale era limitata
all'iniziativa privata. La trasformazione della società, a
partire dagli anni '
Organizzazione
economica, politica, amministrativa
La rivoluzione cubana ebbe il suo
periodo di gestazione tra il '53 e il '56, fra il fallito attacco alla caserma
di Santiago e lo sbarco del battello Granma da cui
non si salvarono che 12 uomini fra i quali Fidel e
Raul Castro, Che Guevara, Camilo Cienfuegos, Juan Almeida, i leggendari comandanti
della guerriglia che, dalla Sierra Maestra, nella zona orientale dell'isola a
mille chilometri dalla capitale, in tre anni sconfisse la dittatura militare
di Batista. La crescente ostilità degli Stati Uniti contribuì, fra il '59 e il
'63, ad accelerare la trasformazione in senso socialista del nuovo regime che
inizialmente, nella sua ideologia e nei suoi provvedimenti, si connotava soltanto
come nazionalista-radical-democratico.
Dopo le nazionalizzazioni nei settori chiave della
energia e delle comunicazioni che infransero il rapporto di completa sudditanza
economica dagli USA, che Cuba aveva sempre subito, vi furono la prima riforma
agraria che spazzò il latifondo e la seconda riforma agraria con la quale la
proprietà terriera venne limitata a dimensioni coltivabili a livello
familiare. Successivamente venne la statizzazione
delle imprese industriali e commerciali. L'economia cubana è oggi una economia socialista pianificata, la cooperazione e la
collettivizzazione in agricoltura sono incoraggiate ma non imposte.
Gli indirizzi di sviluppo puntano
sulla meccanizzazione e sulla razionalizzazione nel
lavoro dei campi (specie nel massacrante raccolto della canna da zucchero),
sull'allevamento e sull'industria di trasformazione. Esiste la piena occupazione
ed è lamentata una carenza di forza lavoro; il lavoro
femminile viene incentivato anche per ragioni strettamente economiche oltre che
per scelta politica; tuttavia le donne rappresentano ancora soltanto il 25% dei
lavoratori. Nel piano quinquennale si mira, fra l'altro, a
triplicare la capienza degli asili nido, ai quali i bambini vengono ammessi
teoricamente fin dal 15° giorno, anche allo scopo di alleggerire la donna dalla
cura quotidiana dei figli, oltre che per decongestionare le città; si dà
impulso alla costruzione di scuole medie ad internato nelle campagne (escuela secundaria basica
al campo); inoltre la legislazione prevede la partecipazione paritaria del
marito ai lavori domestici e all'allevamento dei figli (2).
Un grave problema, con pesanti
riflessi sulla igiene e sulla salute, è quello
dell'abitazione. Con la reforma urbana si è eliminata la proprietà immobiliare
eccedente il fabbisogno personale e gli affitti sono stati ridotti ad un
rapporto dell'8-10% del salario. Tuttavia molte case
delle città, specie nella capitale, sono sovrappopolate e fatiscenti
e buona parte della popolazione rurale vive in versioni variamente
ammodernate del bohio,
la tradizionale capanna di legno e foglie di palma. Le nuove palazzine a prefabbricazione standardizzata sorgono col concorso determinante
di una forma originale di lavoro volontario (microbrigada).
Enormi sforzi sono stati compiuti
nel campo dell'istruzione; tra il '61 ed il '62 una
campagna di alfabetizzazione di massa ha vinto
l'analfabetismo che riguardava quasi 1/3 della popolazione. Ora è in corso
un'ampia iniziativa per il conseguimento da parte di tutti i lavoratori della
licenza elementare (6° grado)
attraverso appositi corsi simili alle nostre 150 ore.
Anche a causa delle difficili
condizioni politiche dell'inizio degli anni '60, caratterizzate dall'ingerenza
americana anche armata (sbarco di Playa Giron, sabotaggi, controrivoluzione sulla Sierra Escambray, crisi dei missili, blocco economico) e dalle
conseguenti difficoltà interne (crisi economica, emigrazione politica dei
quadri e dei professionisti), l'assetto del potere fu per vari anni di tipo verticistico e centralizzato, basato sugli apparati ministeriali,
su un sistema di «istituti nazionali» di settore e soprattutto sull'onnipresenza
da un capo all'altro del paese del pugno di uomini che
avevano guidato la rivoluzione.
L'autonomia locale
Nuove forme di potere, elettive e
decentrate (poder popular),
sono state istituite solo di recente con l'entrata in vigore della nuova
Costituzione del 1976 e dopo la sperimentazione, negli anni '74 e '75, degli
strumenti di autonomia locale nella provincia di Matanzas, prossima all'Avana.
Il territorio è stato suddiviso in
province e comuni abolendo le regioni, divisione amministrativa più piccola
della provincia. Le province sono state portate da
Le materie trasferite ai poteri
locali abbracciano tutte le funzioni statali,
compresa la direzione delle unità di produzione e dei servizi di interesse
locale e cioè con raggio d'azione nel comune o nella provincia, e riguardano: i
servizi sanitari, le scuole, gli esercizi pubblici, le attività sportive,
culturali e ricreative, i trasporti locali, il controllo, l'assegnazione e la
manutenzione delle case, il commercio al minuto, l'approvvigionamento degli
alimenti, le poste e telegrafi, la distribuzione della stampa, le industrie
locali, ecc. (3). È allo studio l'opportunità di delegare altre funzioni come
l'anagrafe, il catasto, gli uffici di collocamento e del lavoro, il servizio antiincendi, gli uffici di leva militare, il commercio
all'ingrosso, certe imprese edili ed altre unità industriali.
Partecipazione
Il partito non ha alcuna formale
attribuzione di potere ma svolge unicamente funzioni
di orientamento, stimolo, controllo politico verso gli organismi centrali e
periferici del poder popular, senza
mai sostituirsi alle funzioni statali. Per esempio è prassi costante che il
partito esprima pareri ufficiali e suggerisca
emendamenti ai progetti di legge in discussione all'Assemblea nazionale,
senza che essi abbiano istituzionalmente un significato vincolante. La stessa
prassi è osservata dai Comitati di partito verso le assemblee locali; la
stessa cosa fanno, per gli argomenti di loro interesse,
le associazioni popolari. Il partito è un'organizzazione di quadri a cui si è
ammessi dopo una rigida selezione. La vivacità politica dei cittadini cubani si
esprime soprattutto nelle organizzazioni di massa:
Strutture sanitarie
La situazione nel '59 (4) era
caratterizzata da:
- assenza di un
sistema sanitario nazionale, di coordinamento fra i servizi esistenti, di programmazione;
- insufficienza
quantitativa dei servizi e loro distribuzione eterogenea lasciando vaste zone
scoperte;
- bassa qualità
delle prestazioni pubbliche; - assenza di prevenzione: tutti i servizi intervenivano
unicamente in attività curative;
- formazione dei
medici unicamente per la professione privata ed in modo slegato dai bisogni
sociali.
Il primo provvedimento è stato
l'unificazione di tutti i servizi e le istituzioni sanitarie e assistenziali, comprese le branche industriali e commerciali (farmaci,
strumenti), sotto la direzione del Ministero della salute pubblica (MINSAP). È
stata stabilita la gratuità di tutte le prestazioni, esclusi unicamente i
medicinali acquistati in farmacia che vengono tuttavia
forniti gratuitamente a chi non ha un reddito superiore al minimo salariale
(80 pesos al mese).
Dopo il '61 sono state
nazionalizzate tutte le strutture del settore socio-sanitario comprese le cliniche ed i laboratori privati, le istituzioni
di beneficenza, gli stabilimenti balneari e termali, ecc. Da allora i servizi
sono stati indirizzati da una pianificazione dell'intervento sanitario sui
seguenti filoni: massima attenzione alla donna e al bambino, interventi per gli
adulti, controllo delle malattie contagiose, igiene urbana e rurale, igiene
degli alimenti, medicina del lavoro. I servizi di base operano in tutti questi
settori in stretto collegamento, e come filtro dell'utenza, con gli ospedali e
le altre strutture di secondo livello.
Il sistema sanitario è stato
organizzato seguendo una serie di criteri:
- distribuzione
nel paese dei servizi di vario livello tenendo conto delle condizioni geografiche,
demografiche, epidemiologiche e delle prospettive di sviluppo delle comunità;
- gerarchia di responsabilità
tecniche ed amministrative fra gli apparati di diverso livello; - trasmissione
continua ed incrociata dell'informazione;
- appoggio
scientifico e tecnico delle unità più sviluppate a quelle più arretrate;
- mobilità del
personale in servizio ed in formazione fra i livelli ed i servizi;
- definizione dell'ambito
territoriale dei servizi.
A queste indicazioni si è aggiunta,
dopo il '76, la dipendenza dei servizi dal poder popular di livello
corrispondente.
Su queste basi è stato dato il
massimo impulso alla copertura dei bisogni delle province meno favorite
(quelle orientali) e delle campagne ed è stata istituita una rete nazionale di
servizi le cui unità di base sono il poliambulatorio (policlinico) nelle città
e nelle zone densamente abitate e piccoli ospedali nelle campagne (hospital rural).
L'ambito territoriale fondamentale è
l'«area sanitaria» che contiene una popolazione con un ordine di grandezza di
30.000 abitanti.
Il «settore» è un'articolazione
funzionale dell'area sanitaria di base; in città è affidato in genere ad una assistente sanitaria o ad un infermiere che opera in
stretta connessione col volontariato espresso dalle forze associative; se
l'organico del policlinico lo consente, il settore viene seguito anche da un medico.
Il settore rappresenta l'ambito nel quale espletare
il controllo permanente della salute dei cittadini, la vigilanza igienica, la
profilassi, l'educazione sanitaria. Nelle campagne il settore ha una struttura
propria, il centro medico rurale, con almeno un medico. Se le condizioni
geografiche ed epidemiologiche del luogo lo richiedono, nel settore rurale
possono essere dislocati anche un dentista,
un'ostetrica, un tecnico ausiliario di laboratorio, infermieri generici ed
alcuni posti letto per osservazione.
Ospedali, laboratori di igiene e microbiologia, banche del sangue, sedi di
formazione del personale paramedico, cliniche odontostomatologiche,
erano collocati a livello provinciale o regionale; con la ristrutturazione
della ripartizione amministrativa del paese le attribuzioni territoriali delle
istituzioni sanitarie sono soggette a revisione.
In ogni unità di servizio, sia di
primo che di secondo livello, vengono curate la
ricerca scientifica, la raccolta delle informazioni e l'attività statistica,
la formazione e l'aggiornamento del personale.
I servizi di alto
livello e di ricerca sono costituiti dal Consiglio nazionale delle ricerche
sanitarie (CONIS) e da una serie di istituti nazionali specializzati, posti
alle dirette dipendenze del Ministero, che si occupano di specifici problemi
operanti sia attraverso ospedali specializzati, sia in collegamento con gli
ospedali abilitati alla formazione dei medici (hospitales docentes), con le facoltà universitarie,
con le aree di salute. Per esempio l'istituto nazionale di oncologia
e radiologia, che è l'organismo che coordina la lotta contro il cancro, opera
in cinque ospedali specializzati e in alcuni reparti presso ospedali comuni e
tiene un registro nazionale del cancro che riceve le segnalazioni da tutto il
paese (6). I servizi di base, in collegamento con l'istituto, hanno effettuato, nel '76, prove citologiche a mezzo milione di
donne.
Questi istituti centrali e la branca
apposita del MINSAP raccolgono le statistiche sanitarie
con dati che, attraverso una rete capillare di sezioni statistiche a livello
provinciale e di area, vengono raccolti in tutta l'isola. Prima della rivoluzione
non esistevano statistiche sulla salute, non erano rilevati neppure i dati più
semplici o più importanti; oggi l'informazione è molto curata ed almeno un
tecnico statistico è aggregato ad ogni équipe di area. La biostatistica
costituisce anche una possibilità di specializzazione
post-universitaria per medici e stomatologi.
A Cuba viene
dato un rilievo particolare all'assistenza odontostomatologica
che è anch'essa completamente gratuita ed è praticata nelle aree ed in cliniche
apposite. L'ampiezza del bisogno è dovuta alla
scarsità di fluoro nelle acque dell'isola alla quale si cerca ora di ovviare
parzialmente con la fluorizzazione degli acquedotti.
Una delle principali priorità date al servizio sanitario è quella della salute materna e
infantile. In questo campo lo sforzo è intenso: nel '74 il 96,6% dei parti è
avvenuto in ospedale e vi sono state mediamente 9 visite mediche preparto e 6,2 consultazioni pediatriche per i bambini minori di un anno; la mortalità infantile è stata
ridotta al 29,3%.
Non esistono programmi generalizzati
di controllo delle nascite ma i servizi di base
forniscono l'informazione sessuale e gli anticoncezionali; l'aborto è libero e
assistito su decisione della donna.
Servizi assistenziali
I servizi assistenziali
hanno un peso specifico relativamente basso nel sistema di sicurezza sociale
cubano poiché le occasioni di ricorso ad essi sembrano essere rare. Esistono la
piena occupazione, previdenza sociale per malattia, invalidità, vecchiaia, il
salario agli studenti e ai carcerati; la disgregazione familiare, nonostante
la facilità del divorzio, appare piuttosto contenuta.
Ciò che in altri paesi ha logorato o
sciolto drammaticamente il rapporto fra le generazioni e cioè
il superamento repentino delle forme patriarcali, avviene a Cuba nella
tensione costruttiva di più ampi vincoli sociali che recuperano anche i legami
familiari e di parentela tradizionali, soprattutto in assenza di ostacoli di
classe, in un rapporto vecchio-nuovo che caratterizza tutti i fatti sociali a
cominciare dall'impronta di continuità data alla storiografia rivoluzionaria.
In altri termini l'anziano ha spazio e funzioni
dignitose nella compagine familiare e
sociale. Un livello di alimentazione e di accesso ai
consumi di base ormai soddisfacente è assicurato dal sistema distributivo
imperniato sulle carte annonarie.
La riforma agraria ha eliminato le
conseguenze di miseria e disgregazione che accompagnavano in passato le
migrazioni stagionali di centinaia di migliaia di braccianti privi di tutto. La coesione sociale fa si
che tutta una serie di problemi, che in altre situazioni assumono un rilievo
assistenziale, trovino soluzione spontanea a livello di vicinato o comunque
nella solidarietà comunitaria.
I servizi esistenti di tipo assistenziale hanno caratteristiche tradizionali e
tradizionali sembrano essere anche le linee di sviluppo. Esistono specifiche
istituzioni per anziani e per invalidi privi di sostegno familiare ed anche,
con carattere educativo e riabilitativo, per bambini handicappati. Si tratta di istituti, in genere di piccole dimensioni, chiamati
focolari (hogar).
I bambini handicappati, qualora presentino difficoltà
scolari rilevanti (quindi quasi tutti gli handicappati psichici e
sensoriali e più raramente gli handicappati fisici), vengono avviati alle
scuole speciali, molte delle quali ad internato o seminternato. L'iniziativa
in questo senso viene presa dallo psicologo su
segnalazione degli insegnanti o della famiglia e le decisioni devono essere comunque
concordate fra scuola, tecnico, famiglia e comunità.
Il sistema scolastico ha tecnici
propri (in genere solo psicologi e sociologi) che non dipendono dai servizi
sanitari. Vi è la tendenza all'incremento delle
strutture speciali per handicappati.
Gli ospedali psichiatrici operano in
modo «aperto» e nella prassi riabilitativa si punta molto sullo sport, sulla
formazione o riqualificazione professionale e su varie attività di socializzazione.
Un'istituzione assistenziale
molto peculiare è l'hogar
de recuperación
nutricional che, pur essendo generalmente
collegata agli ospedali rurali, ha funzioni riabilitative ed educative. Vi vengono
ricoverati i bambini che presentano carenze nutritive per il periodo
strettamente necessario al loro recupero e, col sistema della « madre
accompagnante », consentono di istruire la madre
circa la razionale alimentazione dei bambini e sull'igiene e la puericultura in
generale, attraverso attività dimostrative. Sempre presso gli ospedali rurali
funziona l'hogar
materno che ricovera, anche quattro
settimane prima del parto, le donne che potrebbero avere difficoltà a recarsi tempestivamente in ospedale a causa delle distanze o della
mancanza di comunicazioni. Anche in queste istituzioni vengono
forniti alla madre elementi di educazione sanitaria e di puericultura.
Personale, orientamenti
del servizio, partecipazione
Nel '59 poco più di 1.000 medici e
23 dentisti operavano nei servizi pubblici; l'esercizio della medicina
significava essenzialmente professione privata con prestazioni inaccessibili
alla massa della popolazione. Negli anni '60 più di 3.000 medici
contrari alla rivoluzione abbandonarono il paese. Ai «vecchi» medici o
dentisti rimasti (così come ad altri professionisti) è
stato concesso di continuare la libera professione e l'impiego a tempo
parziale nel servizio pubblico.
L'emigrazione politica e la carenza di personale paramedico hanno fatto porre l'accento
sul problema della formazione. Le facoltà di medicina sono passate da una a
quattro, distribuite in diverse zone dell'isola; le scuole per infermieri
professionali hanno subito un incremento da
Gli studenti di medicina, come tutti
gli studenti cubani, ricevono un salario che all'ultimo anno corrisponde al
salario minimo dei lavoratori e, a partire dal terzo
anno di università, partecipano per certi periodi al lavoro produttivo nell'agricoltura,
soprattutto alla zafra
della canna da zucchero, dove badano anche alla diffusione delle norme
igieniche ed assicurano interventi di pronto soccorso. Dopo il sesto anno il
neo-laureato deve realizzare per tre anni la pratica come medico
o stomatologo rurale.
Come si è visto, ogni
centro di base assicura l'assistenza medica generica, pediatrica, ostetrico-ginecologica, odontostomatologica;
in relazione a queste prestazioni viene strutturato
l'organico. In un policlinico, che svolga anche funzioni
di formazione, si ritengono congrui i seguenti indici: 1 pediatra ogni 1.000
bambini, 1 medico generico ogni 2.000 adulti, 1 ginecologo ogni 2.000 donne.
Altri specialisti (per esempio psicologi e psichiatri) possono operare in più
aree a tempo parziale.
L'organico standard di
un ospedale rurale comprende da
Sistema
scolastico e formazione del personale sanitario
|
circulo irnfantil |
|
|
|
pre-escolar |
anni 1 |
|
|
enseñansa primaria |
6 |
|
|
secundaria |
4 |
a. 1: auxiliar
de inferm. |
Instituto tecnolologico,
pedagogico, ecc.; esc. de enfermeras, ecc. (7) |
pre-universitario |
3 |
|
|
esc.
de medicina |
5 |
|
|
internado |
1 |
|
|
servicio medico rural |
3 |
|
|
especializazion |
3 |
|
La formula
basilare che impronta l'espletamento dei servizi sanitari è quella della «medicina della comunità». «La medicina nella comunità è
l'insieme delle attività pianificate di attenzione
medica integrale, che nella nostra società socialista ha l'obiettivo di
conseguire un livello maggiore di salute nell'individuo e nella collettività, mediante
l'applicazione della metodologia scientifica marxista-leninista, con la piena
utilizzazione delle risorse disponibili e la partecipazione attiva delle masse
organizzate. Il processo salute-malattia
è condizionato dall'interazione dell'uomo come essere bio-psico-sociale
con l'ambiente in cui vive» (8).
Quindi il primo compito delle unità
sanitarie é quello di studiare e migliorare le condizioni della comunità,
prendendo in considerazione, nell'attività preventiva - curativa -
riabilitativa, gli aspetti determinanti del rapporto
individuo-ambiente. È ciò che viene chiamato
«attenzione medica integrale».
Altri principi su cui è basato il lavoro sanitario sono: la «territorialità» dei
servizi di 1° come di 2° livello; la «continuità» dell'attenzione degli
operatori di base verso gli utenti ovunque siano (casa, scuola, lavoro) ed
anche dopo che sono presi in carico dai servizi di livello superiore; «lavoro
di équipe» orizzontale interdisciplinare e pluriprofessionale fra tutti gli operatori del medesimo
servizio e lavoro di équipe in senso verticale per
specializzazione professionale o branca di attività (esempio: collegamento del
ginecologo dell'area con quelli dell'ospedale); rilevamento statistico,
memorizzazione ed attenzioni specifiche e periodiche agli utenti suddivisi per
fattori di rischio o per malattie croniche (dispensarización); coinvolgimento
delle masse organizzate del territorio. Quest'ultimo aspetto ha una concreta
rilevanza ed ogni grande organismo popolare ha nei suoi programmi degli specifici
obiettivi di partecipazione al lavoro sanitario.
I sindacati sviluppano un'intensa
attività per l'umanizzazione delle condizioni di
lavoro e per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. Fra
i tanti diplomi, riconoscimenti, targhe, attestati, incentivi morali per le più
svariate attività e primati produttivi o sociali, uno dei più ambiti è la
targa conferita alle officine nelle quali in un anno non si sono verificati infortuni.
Tasso
per 100.000 abitanti di alcune malattie a
dichiarazione obbligatoria
Malattie |
1970 |
1971 |
1972 |
1973 |
1974 |
febbre tifoidea |
4,9 |
4,8 |
5,1 |
3,5 |
3,8 |
tubercolosi |
30,8 |
17,8 |
14,5 |
15,7 |
15,6 |
meningite tubercolare |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
lebbra |
3,9 |
3,7 |
3,6 |
2,9 |
3,4 |
difterite |
0,1 |
- |
0,0 |
- |
- |
tosferina |
14,1 |
4,2 |
14,5 |
24,1 |
18,2 |
tetano |
2,6 |
2,0 |
1,7 |
1,2 |
1,0 |
tetano neonatale |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
- |
- |
sarampion |
105,2 |
130,2 |
60,7 |
79,3 |
152,6 |
rabbia umana |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
paludismo (9) |
0,0 |
0,1 |
0,4 |
0,1 |
0,4 |
meningite menococcica |
0,5 |
0,4 |
0,5 |
0,3 |
0,5 |
blenorragia |
2,8 |
4,3 |
8,0 |
9,8 |
35,6 |
lue |
7,3 |
11,2 |
24,6 |
49,5 |
51,1 |
poliomielite |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
- |
I maggiori obiettivi tramite la
partecipazione sono stati: l'elevazione del livello di educazione
sanitaria, l'adesione della popolazione ai programmi sanitari (vaccinazioni,
donazione del sangue, esami di controllo), lo sviluppo di buone relazioni e
di rapporti di fiducia fra gli operatori e la collettività ed una generale
appropriazione da parte delle masse popolari del controllo sulla propria
salute.
(1) F. CASTRO, La historia me absolverà, Inst. Cubano del Libro,
(2) Cfr. Tesis y resolución, Sobre el pleno
ejercicio de la igualidad de la muyer, 1er Congreso del PCC,
(3) Cfr. Resolución sobre los organos del Poder Popular, 1er Congreso del P.C.C.,
(4) Salvo diversa
indicazione tutte le informazioni che seguono sono desunte dalla pubblicazione
curata dal Ministerio de salud
pública, Cuba:
la salud en la revolución,
ICL,
(6) Juventud tecnica, n. 120, pp. 10-23.
(7) I filoni di formazione del personale paramedico sono:
assistente dentista, tecnico di stomatologia (odontotecnico), tecnico di
laboratorio, tecnico Rx, ass.
sanitario, ass. sociale, tecnico di farmacia,
statistico della salute, ecc. L'iter formativo di tre anni prevede possibilità
di svolgimento dei soli primo o secondo anno, nel qual caso la qualificazione
rimane al livello ausiliario (per esempio: tecnico Rx
ausiliario).
(8) Op. cit. nota 5, p. 42.
(9) Casi importati.
Non si registrano casi autoctoni dal 1967.
www.fondazionepromozionesociale.it