Prospettive assistenziali, n. 42, aprile-giugno 1978

 

 

Notiziario dell'Unione per la lotta contro l'emarginazione sociale

 

 

CONSIGLI DI QUARTIERE E RIFORMA SANITARIA

 

Pubblichiamo la lettera inviata il 7 aprile 1978 dal Coordinamento sanitą e assistenza fra i mo­vimenti di base di Torino (1) al Ministro della Sa­nitą, ai Capi gruppo della Camera dei Deputati DC, PCI, PLI, PRI, PSDI e PSI e ai Parlamentari piemontesi Bodrato, Casapieri, Giorgio La Malfa, Magnani Noja e Zanone.

 

Testo della lettera

L'art. 15 del progetto di riforma sanitaria pre­vede nelle cittą comprendenti pił unitą locali (per il Piemonte č il caso di Torino) «la creazione di un organo collegiale di gestione (...) che sia espressione (...) del consiglio comunale e dei consigli circoscrizionali interessati».

In base alla legge regionale piemontese n. 41 del 9-7-1976 l'ambito territoriale delle unitą locali di Torino coincide con quello dei Consigli di quar­tiere.

A sua volta il regolamento del Comune di To­rino istitutivo dei consigli di quartiere (delibera­zione n. 196 dell'1-2-1977) in applicazione della legge nazionale n. 278 dell'8-4-1976 attribuisce ai Consigli di quartiere funzioni deliberative in ma­teria di servizi sanitari e sociali.

Stante quanto sopra le organizzazioni facenti parte del Coordinamento sanitą e assistenza fra i movimenti di base chiedono che l'art. 15 del progetto di riforma sanitaria venga modificato nel senso che la gestione dei servizi sanitari possa essere assicurata direttamente dai consigli di quartiere nel caso di cittą comprendenti pił unitą locali e di coincidenza fra quartieri e unitą locali.

Nello stesso tempo le organizzazioni facenti parte del Coordinamento sanitą e assistenza fra i movimenti di base chiedono che nel progetto di riforma sanitaria vengano richiamati gli artt. 25 e 32 del D.P.R. 616, i quali prevedono la gestione contestuale dei servizi sanitari e sociali.

 

 

 

(1) Fanno parte del Coordinamento sanitą e assistenza fra i movimenti di base le seguenti organizzazioni: ACLI, AIAS (Associazione italiana assistenza spastici), ANFAA (Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie), ANFFAS (Asso­ciazione nazionale famiglie di fanciulli subnormali), Centro Maran Atą, CIPE (Centro informazioni politiche ed economiche), Comitato per l'integrazione scolastica degli handicappati, Coordinamento autogestione handicappati, Coordinamento dei co­mitati di quartiere, Gruppo Abele, Unione italiana ciechi, ULCES (Unione per la lotta contro l'emarginazione sociale).

 

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