Prospettive assistenziali, n. 44, ottobre-dicembre 1978

 

 

DETERMINAZIONE DEI CRITERI GENERALI DI EROGAZIONE E DEGLI IMPORTI PER L'ASSISTENZA ECONOMICA (1)

 

 

(1) Deliberazione del Consiglio comunale di Torino del 21 giugno 1978. Vedere la tabella riassuntiva.

 

 

Con deliberazione approvata dal Consiglio co­munale in data 14 settembre 1976, è stato affer­mato che al fine di prevenire il bisogno assisten­ziale, è necessario provvedere alla messa a disposizione dei servizi primari (asilo nido, scuo­la materna e dell'obbligo, trasporti, ecc.), solo in tale modo essendo possibile ridurre le cause che provocano le richieste di assistenza.

Questa linea di intervento non riguarda ovvia­mente solo il Comune di Torino, ma anche la Re­gione e soprattutto una diversa politica nazionale che, eliminando gli sprechi e gli squilibri econo­mici e sociali presenti nel nostro paese, assicuri il lavoro, l'adeguamento delle pensioni al reale costo della vita, l'abitazione ed un efficiente ser­vizio sanitario.

Nella citata deliberazione inoltre sono state indicate le priorità di intervento nel campo socio­assistenziale come segue:

a) assistenza domiciliare, non solo di aiuto do­mestico, infermieristica e riabilitativa, ma anche educativa per i minori, specialmente per quelli handicappati;

b) assistenza economica da erogare in base a parametri prefissati (minimo vitale);

c) segnalazione ai sensi dell'art. 314/4 della legge 5 giugno 1967 n. 431 e adempimenti di servizio sociale per l'adozione speciale e ordi­naria dei minori che si trovino in situazioni di abbandono, assicurando i necessari collegamen­ti con il Tribunale per i minorenni ed il Giudice tutelare;

d) affidamenti educativi di minori, affidamenti assistenziali di interdetti, inserimenti di handi­cappati adulti e di anziani presso volontari (fa­miglie, persone singole, nuclei parafamiliari com­posti da due o più volontari);

e) istituzione di comunità alloggio per minori, handicappati adulti, e anziani.

Nella stessa deliberazione è pure affermato: «Con l'attuazione graduale di tutti gli interventi di cui sopra, il ricovero in istituti a carattere di internato verrà progressivamente ridotto e, nei limiti del possibile, eliminato».

Per quanto riguarda l'assistenza economica, questo intervento è anche previsto e regolamen­tato nella deliberazione della Regione Piemonte n. 40-2603 del 13 aprile 1976, con la quale sono pure disposti contributi in favore dei Comuni a tale fine.

L'intervento economico della Città, pur essen­do solo un rimedio parziale alle gravi insufficien­ze dei livelli pensionistici, della disoccupazione sempre crescente, delle carenze di servizi, co­stituisce uno degli strumenti che consentono a molte persone, soprattutto minori, anziani ed inabili, di evitare il ricovero in istituto, favoren­done la permanenza nella propria famiglia o nella propria abitazione e quindi nel contesto sociale di appartenenza.

Il Comune dal 1958 eroga contributi economici sostitutivi del ricovero, il cui importo, con suc­cessivo provvedimento del 1974, è stato deter­minato in base a parametri prefissati (minimo vitale).

Le varie forme d'intervento economico erano già state definite con la deliberazione del Consi­glio comunale in data 24 luglio 1972, istitutiva del centro sociale per il quartiere Vanchiglia­-Vanchiglietta.

Con la presente deliberazione si intende, ora, determinare i nuovi criteri per l'erogazione dell'assistenza economica, tenendo conto delle esperienze acquisite nel corso di questi ultimi anni e con l'obiettivo di promuovere l'uniformità dei criteri adottati da altri enti erogatori.

In particolare l'Amministrazione comunale e l'Amministrazione provinciale, anche ai sensi della convenzione tra i due Enti per la reciproca messa a disposizione del servizio, hanno avviato rapporti per raggiungere l'omogeneità dei criteri per l'assistenza economica erogata dai propri servizi avendo come punto di riferimento quelli del Comune di Torino; è inteso che l'onere degli interventi a favore dei diversi soggetti è a carico degli enti tenuti per legge.

L'attuazione del processo per l'unificazione dei criteri di erogazione assume rilievo come condi­zione per una reale integrazione dei servizi so­cio-sanitari, specialmente nella prospettiva dei nuovi compiti che spettano al Comune in seguito al trasferimento ai Comuni delle competenze dell'ONMI all'attuazione del D.P.R. n. 616 del 27 lu­glio 1977: si cita «l'assistenza in favore delle famiglie bisognose dei detenuti e delle vittime del delitto, e assistenza post-penitenziaria, l'as­sistenza in favore di minorenni soggetti a prov­vedimenti dell'autorità giudiziaria minorile, nell'ambito della competenza amministrativa e ci­vile, gli interventi di protezione sociale di cui agli art. 8 e seguenti della legge 20 febbraio 1958 n. 75».

In tale modo, in previsione delle deleghe ai Consigli di quartiere, si faciliterà la gestione uni­forme della materia da parte dei Consigli stessi, su tutto il territorio cittadino.

Inoltre assume carattere di particolare neces­sità ed urgenza tenere conto del fatto che ]'Ente comunale di assistenza in base alla legge regio­nale n. 2 del 6 gennaio 1978 è stato assorbito dal Comune il quale ora ha l'obbligo di provve­dere alle persone assistite dall'E.C.A. stesso, vale a dire «gli individui e le famiglie che si tro­vino in condizioni di particolari necessità» (ar­ticolo 1 legge 3 giugno 1937 n. 847).

Da tempo i criteri adottati dall'Ente comunale di assistenza sono analoghi a quelli adottati dal Comune per il minimo vitale ed alimentare; per questo quindi è relativamente semplice far rien­trare nella casistica prevista dalla presente de­liberazione «i casi E.C.A.», tuttavia è bene tener conto dei problemi che si pongono con il passag­gio delle attribuzioni dell'E.C.A. al Comune.

L'E.C.A. aveva adottato il minimo vitale anche per gli ultrasessantenni, provvedimento che ap­pare opportuno in linea di principio ma che com­porta notevoli oneri anche perché i 60 anni sono l'età del pensionamento ed è noto con quali ri­tardi si riescano a percepire le pensioni; pertan­to è necessario intervenire con i prestiti in attesa di pensione.

Inoltre l'ammontare dei fondi che la Regione metteva a disposizione degli Enti comunali di assistenza e ora del Comune è da qualche anno lo stesso e ovviamente non è possibile far fron­te all'aumento sia delle quote previste per il minimo vitale ed alimentare, sia al prevedibile aumento della domanda di assistenza che inevi­tabilmente è determinato da una maggior cono­scenza da parte dei cittadini dell'esistenza del servizio e dall'erogazione capillare che avverrà attraverso i servizi decentrati.

L'obiettivo che si cerca di raggiungere nel de­terminare i nuovi criteri di assistenza economica applicabili a tutte le persone assistite dal Comu­ne, dalla Provincia di quelle già di competenza dell'E.C.A., è ancora una volta, come del resto nelle precedenti deliberazioni con le quali si è adottato il minimo vitale, quello di ridurre al mi­nimo la discrezionalità dell'erogazione e la divi­sione in categorie.

Tuttavia dovendo affrontare una casistica così vasta è impossibile determinare a priori in modo preciso tutti i bisogni rispetto ai quali interveni­re. Ad esempio i bisogni che vanno al di là della semplice sussistenza e che si manifestano in presenza di handicaps (disturbi di natura psichia­trica, ecc.) non sono prevedibili e tanto meno quantificabili eppure ad essi occorre rispondere con un intervento adeguato pena la destabilizza­zione della situazione dell'individuo interessato.

Lo stesso dicasi per situazioni debitorie o im­provvise difficoltà economiche di diversa natura che colpiscono persone o nuclei famigliari alle quali occorre dare una risposta per poter per­mettere loro di raggiungere una condizione di stabilità.

Pertanto occorre prevedere forme di interventi anche straordinari che lascino ampio margine di giudizio all'operatore pur fissando dei massimali e pur richiedendo la documentazione che com­provi lo stato di necessità.

Lo stesso obiettivo di eliminare le differenze fra le diverse «categorie» può essere persegui­to soltanto gradualmente proprio perché l'esi­stenza di più Enti erogatori e della tradizionale logica assistenziale che operava prevalentemen­te per «categorie» ha tramandato disparità di trattamento che è difficile eliminare in breve tempo.

Del resto esistono anche condizioni legate al­la pratica assistenziale o più semplicemente condizioni «culturali» che impongono di inter­venire per evitare «l'istituzionalizzazione» anche in presenza di situazioni economiche non del tutto sfavorevoli.

Per cui accanto all'erogazione di contributi che garantiscono la sopravvivenza, per alcune forme di handicaps è prevista l'erogazione di contributi per garantire il proseguimento degli studi o per prestazioni relative all'handicaps anche nei casi in cui il reddito è vicino al minimo vitale.

Nella presente deliberazione si opera il ten­tativo di adottare almeno un unico punto di rife­rimento, cioè quello del minimo vitale più l'im­porto massimo prestabilito della prestazione per stabilire il tetto massimo del reddito oltre al quale non vengono più erogate simili prestazioni neppure in parte.

Svincolato da qualsiasi riferimento al reddito resta soltanto l'assegno «terapeutico» erogato agli «psichiatrici» a causa della situazione par­ticolare di questa categoria di assistiti.

Anche per queste considerazioni è evidente la necessità di attribuire alla presente deliberazio­ne un carattere sperimentale e di prevederne una verifica periodica per poterne precisare me­glio i criteri e per meglio adattarla alla realtà degli assistiti.

Il punto di riferimento fondamentale per sta­bilire i massimali di reddito, entro il quale effet­tuare le prestazioni economiche che garantisca­no la semplice sussistenza «minimo alimenta­re» o che garantiscano il «minimo vitale» per coloro che non raggiungano un reddito sufficien­te, è stato individuato nel «minimo salariale più assegni familiari», che del resto era già presen­te nelle precedenti deliberazioni.

Partendo dal principio che per ovvi motivi non appare opportuno erogare in assistenza più di quanto un individuo potrebbe percepire come sa­lario, si è scelto come «minimo salariale» il salario minimo previsto per gli addetti del com­mercio pari a L. 190.000 mensili.

Tenendo conto che la persona che percepisce tale salario deve far fronte anche alle spese di affitto (che dalle 35.000 mensili previste nella precedente deliberazione sono portate a L. 50.000 mensili), si calcola che la somma a disposizione per tutte le altre spese è di L. 140.000 mensili.

Pertanto tale cifra è stata assunta come mas­simale per i casi in cui il contributo erogato non prevede la copertura delle spese di affitto (mini­mo alimentare).

Il punto di riferimento del minimo salariale (L. 190.000 più assegni familiari) tendenzialmen­te dovrebbe essere esteso a tutti i casi suscetti­bili di assistenza economica, tuttavia si è prefe­rito non riferirsi ad esso e conservare come ter­mine di confronto il minimo vitale per gli ultra­sessantacinquenni e per gli inabili e ciò per evitare il ricorso ai ricoveri e per tenere in mag­gior considerazione questa categoria di persone particolarmente esposte.

Il minimo salariale (L. 190.000 mensili più as­segni familiari) invece, viene considerato come massimale di reddito oltre al quale non si in­terviene per gli ultrasessantenni ecc. ai quali tuttavia si applicano i criteri del minimo vitale.

Ciò sia per le considerazioni generali sopra esposte, sia perché i criteri già adottati dall'E.C.A., che aveva in carico questi assistiti, pre­vedevano come tetto il minimo salariale più as­segni familiari.

L'applicazione attenta della presente delibera­zione e l'esperienza acquisita consentiranno di eliminare queste disparità di trattamento.

Sono stati previsti contributi per rispondere alle necessità alimentari o vitali (minimo ali­mentare, minimo vitale) e per rispondere a par­ticolari esigenze che nascono da carenze di ser­vizi o dall'esistenza di handicaps e sono stati distinti in:

A) Contributi erogati in base al criterio del mi­nimo vitale:

1) contributi integrativi del minimo vitale;

2) contributi in base al criterio del minimo vi­tale fino al tetto del minimo salariale (L. 190.000 più assegni familiari);

3) contributi per bisogni particolari (assisten­za, cure e protesi);

4) contributi in carenza di servizi pubblici;

5) contributi a titolo di prestito in attesa di prestazioni previdenziali;

6) contributi a persone soggette ad assistenza psichiatrica che vivono in pensione o in comuni­tà con rette a carico dell'utente.

B) Contributi erogati in base al criterio del mi­nimo alimentare:

1) contributi integrativi del minimo alimen­tare;

2) contributi straordinari.

C) Contributi eccezionali, ossia assegno tera­peutico.

D) Contributi urgenti ed una tantum.

Le prestazioni economiche sopra elencate so­no fornite esclusivamente alle persone aventi il domicilio di soccorso in Torino, salvo i casi per cui la legge non prevede esplicitamente tale ob­bligo (ad esempio ex ONMI, IPIM).

Per i motivi di assoluta urgenza e necessità, le erogazioni economiche di cui alla presente deliberazione possono essere fornite anche nei confronti di residenti in Torino privi di domicilio di soccorso.

In tutti i casi in cui è possibile, resta fermo il diritto di rivalsa nei confronti degli Enti com­petenti.

L'importo del minimo vitale, dell'affitto, del minimo salariale, del minimo alimentare ed i massimali di cui alla tabella 4, devono essere aggiornati almeno annualmente.

 

A) CONTRIBUTI EROGATI IN BASE AL CRITERIO DEL MINIMO VITALE

1) Contributo integrativo del minimo vitale.

È erogato a:

- persone di età superiore ai 65 anni;

- persone con invalidità superiore al 67% riconosciuta dalle competenti Commissioni pro­vinciali;

- ciechi, sordi, minori handicappati fino ai 18 anni, età in cui viene corrisposto l'assegno di invalidità civile;

- persone soggette ad assistenza psichiatri­ca per le quali l'équipe di zona dichiara una ina­bilità lavorativa temporanea o definitiva;

- minori di età inferiore ai 15 anni a carico di invalidi o anziani di cui ai punti precedenti. La durata del contributo è a tempo indetermi­nato con revisione periodica almeno annuale.

L'entità del contributo del «minimo vitale» è pari alla differenza fra il minimo vitale più l'af­fitto, come specificata nella tabella 1, e il red­dito accertato.

Quando la persona assistibile, appartenente alle categorie sopra indicate, vive nel nucleo fa­miliare o ha parenti tenuti agli alimenti, il con­fronto tra il minimo vitale e il reddito per deter­minare l'entità del contributo va fatto tenendo conto ovviamente del minimo vitale e del red­dito complessivo del nucleo familiare compresa la persona assistita; occorre precisare, però, che il computo del minimo vitale va fatto som­mando per intero al minimo vitale del nucleo familiare la quota del minimo vitale della perso­na assistibile, vale a dire L. 120.000 e non come se si trattasse di una persona a carico.

Nel caso che la persona assistibile coabiti con il nucleo familiare, si terrà conto dell'affitto rea­le del nucleo familiare ospitante, diviso per il numero di tutti i componenti.

I motivi dell'esclusione sono i seguenti:

 - reddito superiore al minimo vitale;

- proprietà di beni immobili (salvo il caso d'alloggio adeguato alle esigenze del nucleo e abitato dal nucleo stesso) o di beni mobili regi­strati che non siano strumenti di lavoro;

- esistenza di persone tenute agli alimenti (art. 433 C.C.) e che di fatto vi provvedano.

In ogni caso tuttavia il contributo potrà essere erogato se saranno stati esperiti tutti i tentativi perché la persona obbligata provveda a corri­spondere gli alimenti.

Appare opportuno però tener conto almeno in parte, della realtà di rapporti parentali quali si configura nel costume e nella società attuale.

Pertanto il reddito delle persone tenute agli alimenti, paragonato al minimo vitale più affitto reale delle persone stesse si calcola:

al 100% nel caso dei coniugi anche nei casi di unione di fatto accertate, dei figli, dei genitori;

al 70% nel caso dei fratelli;

al 60% nel caso degli altri ascendenti e discen­denti;

al 40% nel caso degli affini.

Nel caso in cui tenuto agli alimenti sia una persona sola, il contributo verrà richiesto solo se il suo reddito è superiore ai minimo salariale (L. 190.000).

Alla stessa stregua delle persone tenute agli alimenti non coabitanti, vengono considerate le persone o i nuclei familiari tenuti agli alimenti che ospitano persone assistibili; pertanto è pos­sibile intervenire con aiuti economici nel caso di anziani, inabili, ecc. anche quando essi convi­vono con persone tenute agli alimenti. Anche in tale caso si tiene conto del reddito della fa­miglia ospitante secondo le percentuali sopra­indicate e quando non vi siano altri motivi di esclusione.

La documentazione necessaria è la seguente:

- stato di famiglia e verifica anagrafica;

- libretti di pensiona (nel caso in cui non siano ancora stati rilasciati occorre la dichiara­zione della Commissione provinciale invalidi ci­vili o della previdenza sociale);

- ricevuta d'affitto;

- libretto della mutua;

- certificati medici comprovanti l'inabilità la­vorativa.

La documentazione suddetta deve essere in­tegrata da accertamenti i quali sono:

- indiretti presso gli uffici competenti (cata­sto, enti erogatori di pensioni ecc.);

- diretti al domicilio dell'interessato o dei parenti tenuti agli alimenti.

2) Contributi erogati in base al criterio del mi­nimo vitale, fino al tetto del minimo salariale (L. 190.000) più assegni familiari.

È erogato a:

- persone di età superiore ai 60 anni e infe­riore ai 65 anni;

- donne in stato di gravidanza per un periodo di due mesi prima del parto e 3 mesi dopo e ad altri minori a carico durante tale periodo.

La durata del contributo è a tempo determina­to fino al compimento del 65esimo anno di età e con revisione almeno annuale.

L'entità del contributo è pari al minimo vitale più affitto fino al tetto del minimo salariale (com­prensivo della quota prevista per affitto) (Lire 190.000) assegni familiari - il reddito accertato.

I motivi di esclusione:

- reddito superiore al minimo vitale oppure al minimo salariale (comprensiva delle quote prevista in L. 50.000 (L. 190.000) più assegni fa­miliari.

Per quanto riguarda gli altri motivi di esclusio­ne, vale quanto disposto nel precedente pun­to A/1.

Analogamente le disposizioni per la documen­tazione e gli accertamenti valgono quelli indi­cati nel precedente punto A/1.

3) Contributi per bisogni particolari (assistenza, cure, protesi).

Questi contributi sono erogati, con carattere continuativo o una tantum, sia agli utenti del contributo di cui al punto A) sia a quella di cui al successivo punto B), nei casi di:

- cure costose e prolungate o diete partico­lari non coperte in tutto o in parte da altri enti secondo le disposizioni ed i massimali di cui alla tabella (tabella n. 4);

- custodia anche temporanea di minori, an­ziani o inabili;

- assistenza ai soggetti non autosufficienti che non può essere assicurata dai familiari e che richieda la presenza di terzi (ad esempio di un collaboratore familiare o di infermiere in zona non coperta dal servizio comunale o di un logo­pedista per i sordi, o di un insegnante di appog­gio per i ciechi, e per i sordi, in zone dove non esistano servizi pubblici, o di un infermiere spe­cializzato per persone soggette ad assistenza psichiatrica). Tale erogazione economica viene effettuata secondo i massimali di cui alla tabel­la 4 e con revisione periodica o almeno annuale nel caso di contributi continuativi;

- trasporto necessario ad accedere a servizi o a prestazioni relative ad un handicap;

- fornitura o riparazione di apparecchiature ortopediche o di altro tipo per la parte non co­perta da altri enti;

- sono escluse le protesi dentarie ed auri­colari: tuttavia può essere erogato contributo per la riparazione delle protesi auricolari e per le protesi otodontiche per minori di 15 anni; quando altri enti non vi provvedano, e comunque secondo i massimali della tabella 4;

- forniture di attrezzature o esecuzione di opere indispensabili per la vita domestica (ad esempio stufe, riparazioni, ecc.).

L'entità delle prestazioni è pari alla spesa da sostenere se il reddito annuo è pari o inferiore al minimo vitale annuo, oppure, se il reddito è superiore al minimo vitale, è pari alla differenza fra la spesa da sostenere e la differenza fra red­dito e minimo vitale.

La documentazione necessaria è la seguente:

- certificazioni mediche;

- preventivi di spese sanitarie di altro tipo;

- fatture;

- altri elementi di prova.

Gli accertamenti da effettuare sono quelli in­dicati al punto A/1.

4) Contributi in carenza di servizi pubblici.

Sono erogati nei casi in cui gli interessati non possano utilizzare i servizi pubblici in carenza di questi e siano pertanto costretti a ricorrere a quelli privati (come ad esempio per gli asili nido o scuole materne).

L'ammontare del contributo è pari al costo della prestazione quando il minimo vitale è pari o inferiore al reddito; se il reddito è superiore al minimo vitale più affitto il contributo sarà pari alla differenza tra la spesa da sostenere e la dif­ferenza fra reddito e minimo vitale più affitto.

Tale contributo viene erogato secondo i mas­simali di cui alla tabella 4.

La documentazione richiesta deve comprovare la necessità del servizio e la sua utilizzazione.

5) Contributi a titolo di prestito in attesa di prestazioni previdenziali.

Sono erogati alle persone che hanno acquisito il titolo alle prestazioni INPS o di invalidità, e sono in attesa delle relative liquidazioni.

Il prestito è subordinato all'esibizione da parte del richiedente della dichiarazione scritta com­provante il riconoscimento del diritto da parte degli enti competenti.

L'entità dello stesso è pari all'importo mensile della pensione fino al massimale del minimo vi­tale più affitto, per gli utenti di cui al punto A/1, mentre l'entità dello stesso è pari all'importo mensile della pensione fino al massimale del minimo salariale compreso l'affitto (L. 190.000) più assegni familiari, per gli utenti di cui al pun­to A/2.

Qualora il contributo a titolo di prestito in attesa di pensione, non sia sufficiente a coprire il minimo vitale, si erogherà un ulteriore contri­buto integrativo del minimo vitale, secondo i cri­teri stabiliti nel punto A/1 e A/2; vale a dire, se la pensione di cui l'utente è in attesa non è suffi­ciente a coprire il minimo vitale, godrà di un contributo integrativo al minimo vitale come gli altri utenti, secondo quanto previsto ai punti A/1 e A/2, oltre all'intervento economico a titolo di prestito in attesa di pensione.

Il prestito decorre:

- per le pensioni INPS, dal momento della comunicazione del riconoscimento del diritto da parte dell'ente;

- per le invalidità civili dal momento della comunicazione ufficiale del diritto all'assegno mensile.

L'erogazione del contributo a titolo di prestito è subordinato all'assunzione, da parte del tito­lare, dell'obbligo di rimborsare quanto percepito.

A tal fine l'interessato al momento dell'eroga­zione sottoscriverà una apposita dichiarazione impegnativa.

Gli accertamenti previsti al precedente punto A/1 devono essere integrati dalla verifica dell'ammontare della liquidazione di fine servizio eventualmente percepita, della quale si dovrà tener conto al fine di determinare l'erogazione del contributo a titolo di prestito.

6) Contributi per persone soggette ad assisten­za psichiatrica che vivono in pensioni o in comunità con rette a carico dell'utente.

A tali utenti si eroga un contributo che non può essere superiore al minimo vitale più una somma massima di L. 100.000 per spese di al­loggio, considerato la maggiore spesa che com­porta una sistemazione in pensione rispetto alle correnti spese d'affitto.

 

B) CONTRIBUTI EROGATI IN BASE AL CRITERIO DEL MINIMO ALIMENTARE

1) Contributo integrativo del minimo alimentare.

Il contributo è erogato fino al massimo del mi­nimo salariale (L. 140.000) aumentato degli asse­gni familiari alle persone e ai nuclei familiari in temporanea situazione di crisi comunque deter­minata il cui reddito non raggiunga il minimo alimentare.

L'importo del minimo salariale è pari al salario minimo della categoria addetta alle aziende com­merciali (vedi tabella n. 2) della Provincia di To­rino, diminuito dell'importo dell'affitto calcolato in L. 50.000 comprensivo delle spese. Ciò in quanto con questa forma di contributo si intende sopperire soltanto la necessità alimentare.

Il contributo viene erogato fino alla cessazione della situazione di crisi che deve intendersi tem­poranea e, salvi casi eccezionali, per un periodo non superiore a sei mesi.

L'entità del contributo è pari alla differenza fra l'importo corrispondente al minimo alimentare (tabella n. 3) e il reddito accertato.

Motivi di esclusione:

- reddito superiore al minimo alimentare o al minimo salariale (L. 140.000 mensili) aumen­tato degli assegni familiari nel caso di nucleo;

- proprietà di beni immobili (salvo il caso di alloggio adeguato alle esigenze del nucleo e abi­tato dal nucleo stesso) e di beni mobili registrati che non siano strumenti di lavoro;

- esistenza di persone tenute agli alimenti (vedi art. 433 C.C.) e che di fatto vi provvedano. In ogni caso tuttavia il contributo potrà essere erogato se saranno stati esperiti tutti i tentativi perché la persona obbligata provveda a corri­spondere gli alimenti.

Analogamente a quanto stabilito al punto A/1, il reddito delle persone tenute agli alimenti, paragonato al minimo vitale più affitto reale del­le persone stesse, si calcola:

- al 100% nel caso di coniugi (anche nei casi di unione di fatto accertate), di figli e dei genitori;

- al 70% nel caso di fratelli;

- al 60% nel caso di altri ascendenti e discen­denti;

- al 40% nel caso degli affini.

Alla stessa stregua delle persone tenute agli alimenti non coabitanti, vengono considerate le persone o i nuclei familiari tenuti agli alimenti che ospitano persone assistibili; pertanto è pos­sibile intervenire con aiuti economici nel caso di anziani, inabili ecc. anche quando essi convi­vono con persone tenute agli alimenti. Anche in tale caso si tiene conto del reddito della fami­glia ospitante secondo le percentuali sopraindi­cate e quando non vi siano altri motivi di esclu­sione.

La documentazione necessaria è la seguente:

- stato di famiglia e verifica anagrafica;

- libretto di lavoro o talloncino di disoccupa­zione;

- libretto della mutua;

- ricevuta d'affitto;

- eventuale documentazione sanitaria dell'Uffi­cio d'igiene di Torino o dei medici condotti comprovante la momentanea incapacità lavo­rativa.

La documentazione suddetta deve essere inte­grata da accertamenti:

- indiretti presso gli uffici competenti (Catasto, INAM, uffici del lavoro, datore di lavoro, ecc.);

- diretti a domicilio dell'interessato.

2) Contributi straordinari.

Questi contributi sono erogati a persone e nu­clei familiari di cui al precedente punto B/1, in presenza di situazioni debitorie relative a spese di cui al minimo vitale (tabella 1).

L'entità dei contributi è variabile a seconda dei casi, nell'arco dei 12 mesi l'insieme dei con­tributi straordinari non può essere superiore a una cifra pari 3 volte il minimo salariale (lire 140.000) più assegni familiari.

I motivi di esclusione sono quelli indicati al punto B/1.

Per quanto concerne la documentazione, oltre a quella prevista al punto B/1 è necessaria an­che la documentazione specifica relativa alla si­tuazione debitoria per la quale viene richiesto il contributo (esempio, intimazione di sfratto, bol­lette della luce e del gas non pagate, altra docu­mentazione comprovante i debiti).

Gli accertamenti sono quelli indicati al punto B/1.

 

C) CONTRIBUTI ECCEZIONALI E ASSEGNO TE­RAPEUTICO

Sono interventi riferiti a bisogni particolari ed eccezionali non facilmente determinabili a priori relativi ad alcune forme di handicap e a persone soggette ad assistenza psichiatrica.

Tali interventi sono di natura diversa rispetto a quelli previsti al punto A/3 e possono essere effettuati sussistendo anche altre forme di in­tervento previste dalla presente deliberazione.

Le erogazioni sono previste senza riferimenti al minimo vitale o al reddito e sono rivolte a quelle persone verso le quali, per legge, l'ente locale è obbligato a intervenire.

L'intervento ha come massimale il 75% della quota base del minimo vitale.

La documentazione necessaria è la seguente:

- certificati medici che attestino la particola­rità del bisogno;

- fatture di acquisto di alimenti speciali, o di medicinali, o di prodotti particolari, oppure dichiarazioni della farmacia, o del servizio al quale accedono.

L'operatore, nel proporre l'assegno terapeuti­co, deve indicare le spese a cui l'assegno tera­peutico si riferisce.

La documentazione suddetta deve essere inte­grata da accertamenti diretti al domicilio dell'in­teressato.

 

D) CONTRIBUTI URGENTI ED UNA TANTUM

Questi contributi sono erogati a coloro ai quali non è possibile, data l'urgenza dell'intervento 0 per altri gravi motivi, richiedere la documenta­zione prevista ai punti A e B.

L'ammontare massimo è pari al 50% dell'im­porto mensile del minimo alimentare.

Nei limiti del possibile, anche per questi inter­venti dovrà essere acquisita la relativa documen­tazione.

Per le erogazioni successive verrà seguita la prassi indicata ai punti A e B.

Le tabelle sopra citate e allegate fanno parte integrante della presente deliberazione.

 

 

 

TABELLA 1

 

Bilancio per l'aggiornamento del minimo vitale

Voci:

Alimentazione (Allegato 1)                                                                      44.000

Abbigliamento (Allegato 2)                                                                      13.371

Beni e servizi vari:

1) igiene della casa (All. 3)                                     2.295

2) igiene della persona (All. 4)                               3.247                           

3) sanità (All. 5)                                                         510                   6.052

4) governo della casa (All. 6)

a) spese generali                                           19.733

b) biancheria della casa                                   1.816                           

c) utensileria della casa                                      473                 22.022

Vita di relazione (Allegato 7)                                                                  15.730

Riscaldamento (Allegato 8)                                                                     18.541

                                                                                                              119.716

                                                                           Arrotondato               120.000

 

L'affitto è preso in considerazione fino a un massimo di L. 50.000 mensili comprese le spese.

Considerando come quota base quella del capo famiglia si può ottenere la seguente tabella:

 

Componenti il nucleo                         % della quota base                   Importi

Capo famiglia                                                   100                                  120.000

Familiare a carico                                                                                                 

oltre i 10 anni                                               70                                    84.000

Altre persone a carico                                                                                         

oltre i 10 anni                                               60                                    72.000

Familiare a carico                                                                                                 

da 0 a 9 anni                                                50                                    60.000

 

 

 

ALLEGATO 1 ALLA TABELLA 1

 

ALIMENTAZIONE

Per determinare con rigore il fabbisogno ener­getico ci si è rivolti ad esperti che hanno indi­cato il fabbisogno alimentare secondo quanto stabilito nell'Allegato alla tabella 3.

Tenendo conto delle indicazioni ricevute si è cercato di stabilire i costi degli alimenti neces­sari facendo riferimento ai prezzi correnti.

Visto che nell'elaborato degli esperti alcuni alimenti, come ad esempio la carne, sono con­siderati equivalenti dal punto di vista dietologi­co, nel determinare il valore in denaro corrispon­dente, si è scelto il prezzo dell'alimento meno costoso, ad esempio il pollo.

Inoltre si è tenuto conto delle differenze di calorie previste per le persone adulte di sesso maschile e femminile operando una media tra i due quantitativi indicati e determinando il cor­rispondente valore in denaro rispetto a questa media.

Ancora tra gli alimenti indicati per le persone da 0 a 1 anni nello stesso elaborato risultano gli omogeneizzati.

Si è preferito sostituire questa voce con la carne di pollo in considerazione del fatto che un bambino in buona salute non ha bisogno dei cibi omogeneizzati, e tenendo conto che nella pre­sente deliberazione al punto A/3 è previsto un contributo per le persone bisognose di una dieta particolare quando espressamente prescritta.

Infine è da segnalare che le fasce di età sono state riviste rispetto a quanto previsto nelle pre­cedenti deliberazioni, sempre seguendo le indi­cazioni dei dietologi.

 

Alimenti                                           Anni 0-1                            Prezzo                                    Spesa giornal.

Latte intero                                       gr. 400                 L. 450 al litro                                              L. 180,­­–

Crema di riso oppure                                                                                                                     

farina di riso, oppure                                                                                                                     

crema cereali                                   gr. 25                   L. 1,100 per gr. 200                                   L. 137,5

Zucchero                                         gr. 10                   L. 590 al kg.                                               L. 5,9

Verdure: Tipo I                                 gr. 100                 L. 1.000 al kg. (zucchini)                           L. 100,­–

Tipo II                             gr. 100                 L. 300 al kg. (patate)                                 L. 30,–­

Carne (pollo)                                    gr. 60                   L. 2.200 al kg.                                            L. 132,­–

Formaggini                                       gr. 50                   L. 210 per gr. 60                                        L. 175,

Olio d'oliva o semi                            gr. 20                   L. 1.350 al litro                                           L. 27,­–

Frutta fresca di stag.                       L. 100                  L. 700 al kg.                                               L. 70,­–

Pastina                                             L. 30                    L. 500 per gr. 250                                      L. 60,­–

                                                                                                                                                       L. 917,4

917,4x30 = L. 27.522 arrotondate a L. 28.000 mensili

 

 

                                                             Anni 2 comp. a 9                       Anni 10 comp. a 18    Anni 19 comp. a 40 *   Anni 41 comp. a 41 *

Alimenti                        Fabbis.             Prezzo lire           Spesa    Fabbis.    Spesa    Fabbis.    Spesa    Fabbis.    Spesa

                                       giorn.            al litro o al kg.         giorn.      giorn.      giorn.       giorn.      giorn.      giorn.      giorn.

                                                                                                             in gr.                       in gr.                       in gr.

 

Latte intero                    gr. 150                    450                    60           300          135          250        112,5        200           90

Zucchero                        gr. 40                     590                   23,6          50          29,5          30          17,7          25          14,7

Marmellata                          -               650 per 400 gr.            -            100        162,5         25          40,6          25          40,6

Pasta o riso

o semola                         gr. 50                     490                    25           150         73,5         175        85,75        175        85,75

Pane comune                 gr. 100                    400                    40           200           80           175           70           175           70

Carne di qualsiasi tipo   gr. 100         pollo (prezzo inf.)        220          100          220          100          220          100          220

                                                             L. 2.200 al kg.                                                                                                           

Uova                                  n.              un uovo = L. 90                           1             90             1             90             1             90

Frutta di stagione           gr. 200          (media - prezzo          140          300          210          300          210          300          210

                                                          infer.) L. 700 al kg                                                                                                        

Ortaggi:

Tipo I                              gr. 100        (cipolle 400 al kg.)         40           200           80           250          100          200           80

Tipo Il                             gr. 100        (patate 300 al kg.)         30           200           60           250           75           200           60

Formaggi: Tipo I              gr. 30                                                                                                                               

oppure Tipo II                  gr. 50        (fontina L. 300 hg.)       150           80           240           65           195           50           150

oppure Tipo III                 gr. 70                                                                                                                               

Grassi da condimento    gr. 30         (olio semi 1.380 It.)        41            50            69            55          75,9          55          75,9

                                                                                            ––––––                   ––––––                    ––––––                   ––––––

                                                                                             777,6                     1.449,5                   1.292,45                  1.186,9

                                                                                              x 30                        x 30                         x 30                        x 30

                                                                                            ––––––                   ––––––                    ––––––                  –––––––

                                                                                            2.332,8                    43.485                  38.773,50                34.608,5

 

* Da 19 anni in poi si è fatto una media fra fabbisogno dell'uomo e della donna.

 

 

 

 

 

ALLEGATO 2 ALLA TABELLA 1

 

ABBIGLIAMENTO

 

Articoli uomo                                                                                         Articoli donna

                                       Fabbi-       Prezzo         Spesa                                                              Fabbi       Prezzo        Spesa

                                        sogno       unitario         annua                                                              sogno       unitario         annua

 

Cappotto                             0,25        45.000        11.250                      Cappotto                             0,25        45.000        11.250

Vestito invernale                0,50        59.000        29.000                      Vestito invernale                0,50        25.000        12.500

Vestito estivo                     0,50        35.000        17.500                      Vestito estivo                     1,00        20.000        20.000

Maglione lana                      0,50          7.900          3.950                      Tailleur                                0,50        35.000        17.500

Camicia                               3,00          8.000        24.000                      Canottiera                           2,00          3.300          6.600

Canottiera estiva                2,00          1.800          3.600                      Maglione invernale              1,00        10.500        10.500

Canottiera invernale           1,00          2.200          2.200                      Mutande                              6,00             700          4.200

Mutande                              6,00          1.600          9.600                      Calze                                  6,00             400          2.400

Calzini                                 4,00          1.200          4.800                      Camicia notte                      0,33          6.500          2.145

Fazzoletti                            6,00             400          2.400                      Sottoveste                          1,00          4.000          4.000

Pigiama                               0,33          7.500          2.415                      Reggiseno                          2,00          2.800          5.600

Scarpe                                2,00        20,000        40.000                      Fazzoletti                            6,00             300          1.800

Manutenzione:                                                                                      Scarpe                                2,00        13.000        36.000

Lavatura a secco     6,00 (capi)          1.700        10.200                      Manutenzione:                                            

Risuolatura tacchi   2,00 (capo)          5.500        11.000                      Lavatura a secco     6,00 (capi)          1.000          6.000

                                                                          –––––––                      Risuolatura tacchi   2,00 (capo)          4.000          8.000

                                                                           172.415                                                                                                –––––––

                                                                                                                                                                                          148.495

Spesa media annua tra uomo e donna: (172.415 + 148.495) = L. 320.910

 

L. 320.910 : 2    = L. 160.455 spesa media annua individuale

L. 160.455 : 12  = L. 13.371 spesa mensile per abbigliamento.

 

 

 

ALLEGATO 3 ALLA TABELLA 1

 

Igiene della casa

                                                    

                                            Unità di                    Fabbi-                      Costo                            Costo

                                             misura                      sogno                   unitario                             totale

 

Sapone duro bucato                   pz.                       12,00                         240                             2.880

Detersivi                                      kg.                       12,00                      1.200                           14.400

Candeggina                                 litri                         6,00                         270                             1.620

Spugne                                       pz.                         6,00                         120                                720

Scope                                         pz.                         1,00                      2.000                             2.000

Strofinacci                                  pz.                         6,00                         250                             1.500

Cera per pavimenti                      kg.                         3,00                         750                             2.250

Spazzole per abiti                       pz.                         0,50                      1.600                                800

Spazzole per scarpe                  pz.                         0,50                         600                                300

Lucido per scarpe                   scat.                         6,00                         180                             1.080

                                                                                                                             Totale annuo 27.550

 

Spesa mensile per igiene della casa L. 27.550 : 12 = L. 2.295

 

 

 

ALLEGATO 4 ALLA TABELLA 1

           

Igiene della persona

                                   

Uomo                                                                                                                                                

                                         Unità di                       Fabbi-                      Costo                         Costo

                                          misura                         sogno                   unitario                          totale

 

Saponetta                                pz.                          12,00                         300                          3.600

Dentifricio                                 pz.                            4,00                         500                          2.000

Pettine                                      pz.                            1,00                         800                             800

Spazzolino denti                      pz.                            1,00                         550                             550

Spazzolino unghie                   pz.                            0,50                         320                             160

Lamette da barba                     pz.                          70,00                         110                          7.700

Barbiere (taglio capelli)                                             8,00                      3.000                        24.000

Shampoo                                  flc.                            4,00                      1.000                          4.000

                                                                                                                                               42.810

 

Donna                                                                                                                                               

                                         Unità di                       Fabbi-                      Costo                         Costo

                                          misura                         sogno                   unitario                          totale

 

Saponetta                                pz.                          12,00                         300                          3.600

Dentifricio                                 pz.                            4,00                         500                          2.000

Pettine                                      pz.                            1,00                         800                             800

Spazzolino denti                      pz.                            1,00                         550                             550

Spazzolino unghie                   pz.                            0,50                         320                             160

Parrucchiere                                                             8,00                      3.000                        24.000

Shampoo                                flac.                            4,00                      1.000                          4.000

                                                                                                                                               35.110

 

Spesa media annua fra uomo e donna: (42.810 + 35.110) = L. 77.920 : 2 = L. 38.960

                                                     

L. 38.960 : 12 = L. 3.247 spesa mensile per l'igiene della persona.                                     

 

 

 

ALLEGATO 5 ALLA TABELLA 1

 

Sanità

 

Articoli                                  Fabbisogno                  Costo unitario               Costo unitario

 

Alcool (bott. cc. 250)                         6,00                                   200                             1.200

Cotone (pacco gr. 100)                      3,00                                   500                             1.500

Cerotto (una scatola)                         1,00                                   500                                500

Bende (una scatola)                          1,00                                   300                                300

Analgesico (una scatola)                   3,00                                   490                             1.470

Termometro (1 pz.)                            0,50                                1.000                                500

Siringa (1 pz.)                                    0,50                                   900                                450

+ ago (1 pz.)                                      2,00                                   100                                200

                                                                                                                                        6.120

Spesa mensile per sanità L. 6.120 : 12 =                               L. 510                                     

 

 

 

ALLEGATO 6 ALLA TABELLA 1

 

Governo della casa   (a+b+c)                   

 

a) Spese generali                                                                   

                                                                  Costo annuo                        

Energia elettrica                                        L. 80.000 (L. 20.000 al trim.)

Lampadine                                                 L. 2.100 (cons. medio 6 l'anno)

Gas                                                           L. 80.000 (L. 20.000 al trim.)

Acqua (consumo-tassa)                           L. 72.000 (L. 6.000 al mese)

Fiammiferi                                                  L. 2.700 (n. 36 scat. L. 75 cad.)

                                                                  L. 236.800

                                                                               

Spese generali mensili                            (L. 236.800 : 12) = L. 19.733

 

b) Biancheria per la casa                                       

 

Articoli                                                      Fabb.                            Costo                      Costo

                                                                  annuo                         unitario                      annuo

Tovaglia + 6 tovaglioli                                   1,00                             6.300                       6.300

Asciugamani                                                4,00                             2.500                     10.000

Coppia lenzuola e federe                            0,50                           11.000                       5.500

                                                                                                                                      21.800

Spesa mensile per la biancheria della casa (L. 21.800: 12) = L. 1.816

 

c) Utensileria della casa

                                                                                                                

Articoli                                                      Fabb.                            Costo                      Costo

                                                                  annuo                         unitario                      annuo

 

Piatti                                                             6,00                                500                       3.000

Tazzine da caffè                                         4,00                                450                       1.800

Bicchieri                                                       4,00                                220                          880

                                                                                                                                        5.680

Spesa mensile per utensileria della casa (L. 5.680 : 12) = L. 473      

 

 

 

ALLEGATO 7 ALLA TABELLA 1

 

Vita di relazione

                                                                                                

Articoli                                                     Fabbi-                      Costo                         Costo

                                                                  sogno                   unitario                         annuo

Corrispondenza (lettere e                                  

buste compresa affrancatura)                  48,00                         220                        10.560

Radio TV (abbonamento)                                 -                             -                        26.170

Cinema                                                       24,00                      1.000                        24.000

Giornale (quot.) - Abbon. annuale                     -                              -                        40.000

Telefono (al trim. circa L. 12.000)                     -                             -                        80.000

Sigarette (media 2 al giorno                               

a L. 220 pacco da 20)                                       -                              -                          8.030

                                                                                                                                 188.760

Spesa mensile per vita di relazione (L. 188.760 : 12) = L. 15.730

 

 

                                                                        

ALLEGATO 8 ALLA TABELLA 1

 

Riscaldamento

 

Esempi di tipi di combustibile in uso e relativi costi

Mattonelle                                                        al q.            L. 12.000

Coke                                                                al q.            L. 16.000

Legna                                                              al q.            L.    6.000

Ovuli antracite                                                 al q.            L. 12.000

Kerosene (recipiente da 20 litri)                                         L.    3.300

Gasolio per riscaldamento                               al Iitro          L. 133,50

 

Spesa media per riscaldamento centralizzato

Sono stati considerati due preventivi di spesa che si ritiene rappresentino un minimo e un massimo dei costi di mercato  alloggio di mc. 139, ossia camera più cucina e servizi, circa L. 195.000 annue, alloggio di mc. 210, ossia due camere più cucina e servizi, circa L. 250.000 annue). Pertanto la spesa annua media risulta essere di L. 222.500.

La spesa mensile per il riscaldamento centralizzato è di L. 18.541.

Nel conteggio del minimo vitale si tiene conto della spesa relativa al riscaldamento centralizzato, ritenendo che la spesa per gli altri tipi di riscaldamento sia comunque contenuta in questa ultima cifra (L. 18.541).

 

 

 

TABELLA 2

 

Minimo salariale

 

Dati rilevati dalle tabelle fornite l'8-11-1977 dalla CGIL

 

Settore                                                             Livelli                               Retribuz.                             Osservazioni

(età superiore ai 18 anni)                                                                        menslle                              

 

Istituti di vigi­lanza privata                                 VI                                      L. 313.716                          

Personale domest.                                           cat. (L. 1310/h)            L. 209.600                           Non convivente.

Aziende commerc.                                          VII                                     L. 189.462 *                         Meno di 40 dip.

Imprese pulizia                                                                                          L. 314.194                          

Barbieri                                                            III                                       L. 191.000                          

Pettinatrici                                                        III                                       L. 195.000                          

Metalmeccanici                                                cat.                               L. 299.540                          

Gomma - Plastica                                             cat.                               L. 311.920                          

Vetro                                                               4°-3°cat.                           L. 308.400                          

Chimica                                                            cat.                               L. 394.730                           Più di 50 dip.

Edili                                                                  cat.                               L. 294.078                           Meno di 50 dip.

Alimentaristi                                                     ult. cat.                             L. 345.000                          

Tessili - Abbigliamento - Poligrafici                                                           Salari simili a quelli dell'indu­stria metalmeccanica

 

(*) Si è scelto come minimo salariale il minimo della tabella suddetta che corrisponde a L. 189.462 arrotondate a L. 190.000. Tenendo conto che la persona che percepisce tale salario deve far fronte anche alle spese di affitto (che dalle 35.000 mensili previste nella precedente deliberazione sono portate a L. 50.000 mensili), si calcola che la somma a disposizione per tutte le altre spese è di L. 140.000 mensili.

Pertanto tale cifra è stata assunta come massimale per i casi in cui il contributo erogato non prevede la copertura delle spese di affitto (minimo alimentare).

 

 

 

 

TABELLA 3

 

Minimo alimentare

 

Si intende per minimo alimentare uno «stan­dard» riferito ad una dieta bilanciata nei suoi elementi nutritivi e sufficienti a fornire le calorie necessarie.

Per determinare il valore in denaro degli ele­menti necessari per garantire l'alimentazione mi­nima, ma sufficiente, si è operato tenendo conto di uno studio dietologico di esperti (Allegato 1 della presente tabella).

I calcoli sono stati effettuati secondo quanto esplicitato nell'Allegato 1 della Tabella 1. Te­nendo conto che le persone di diversa età sono state raggruppate diversamente rispetto alle precedenti delibere e in considerazione del fatto che in alcuni casi gli importi previsti quale mi­nimo alimentare per le diverse fasce di età de­terminate secondo i nuovi criteri (vedi All. Q alla Tabella 1) risulterebbero inferiori agli im­porti del minimo alimentare oggi in vigore, si è preferito elevare gli importi di alcune fasce di età equiparandoli a quelli che dai nuovi calcoli risultano più elevati.

In questo modo si hanno soltanto più due im­porti per il minimo alimentare: da 0 a 9 anni L. 28.000; da 10 anni in poi L. 44.000.

Pertanto la tabella del minimo alimentare ri­sulta come segue:

 

Fasce di età                                                 Importi minimo alimentare

 

Anni 0-1                                        L.28.000                               

Anni 2-9                                        L. 23.000 elevato a L. 28.000

Anni 0-18                                      L. 43.000 arrot. a L. 44.000

Anni 19-40                                     L. 39.000 elevato a L. 44.000

Anni 41 alla fine                             L. 35.000 elevato a L. 44.000

 

 

 

ALLEGATO 1 ALLA TABELLA 3

 

Consulenza dietologica per l'allestimento di ta­belle dietetiche per gruppi di individui di età compresa fra gli anni 0- 60.

 

Le esigenze nutritive (energetiche e proteiche) dell'uomo variano considerevolmente a seconda dell'età, del sesso, del momento fisio-metabolico e del lavoro eseguito; per tale motivo risulta difficile poter radunare tutte queste variabili in un numero ristretto di gruppi.

Per semplicità noi abbiamo suddiviso la po­polazione solo in gruppi di età, considerando il sesso esclusivamente nell'età adulta ed abbia­mo espresso per questi gruppi la media dei mi­nimi energetici e proteici, indispensabili per poter assicurare un'alimentazione accettabile.

Le tabelle presentate sono state completate da un primo allegato in cui vengono esemplifi­cati i concetti di alcuni alimenti e da un secondo in cui sono riportati i vari nutrienti forniti con le liste dietetiche proposte.

 

 

Alimenti                                                                                                                Anni 0-1

 

Latte intero                                                                                                            gr. 400

Crema di riso oppure farina di riso oppure creme di cereali                                 gr. 25

Zucchero                                                                                                              gr. 10

* Verdure: Tipo I                                                                                                    gr. 100

                 Tipo II                                                                                                    gr. 100

Omogeneizzato di carne                                                                                       gr. 60

Formaggini                                                                                                             gr. 50

Olio di oliva o di semi                                                                                             gr. 20

Frutta fresca di stagione                                                                                       gr. 100

Pastina                                                                                                                  gr. 30

 

* Vedi allegato n. 1.                                                                                                           

 

 

 

                                                        Anni               Anni            Anni            Anni               Anni               Anni

Alimenti                                            2-9             10-18          19-40          19-40             41-60             41-60

                                                                                                uom.         donne              uom.            donne

 

Latte intero                                gr.     150             300             300             200                200                200

Zucchero                                   gr.       40               50               30               30                  30                  20

Marmellata                                 gr.          -             100               50                  -                  50                     -

Pasta o riso                                                                                                                                                   

o semola                                    gr.       50             150             200             150                150                100

Pane comune                             gr.     100             200             250             100                150                100

* Carne di qual­siasi tipo             gr.     100             100             100             100                100                100

* Uova                                        n.           -                 1                 1                 1                    1                    1

Frutta di stag.                            gr.     200             300             300             300                300                300

* Ortaggi:                                                                                                                                                       

Tipo I                                    gr.     100             200             300             200                200                200

Tipo II                                   gr.     100             200             300             200                200                200

Formaggi:                                                                                                                                                      

            Tipo I                              gr.       30               50               50               30                  30                  30

oppure Tipo II                             gr.       50               80               80               50                  50                  50

oppure Tipo III                            gr.       70             100             100               70                  70                  70

Grassi da condi­mento in tot.      gr.       30               50               60               50                  60                  50

 

` Vedi allegato n. 1.

                                                                                                       

Carne di qualsiasi tipo: carne magra o grassa di bue, vitello, sanato, cavallo, coniglio, maiale, pollo, tacchino, altri volatili, oca, anatra, pesce fresco di fiume o di mare, carni in scatola, pesce conservato sott'olio o sotto sale, frattaglie (cuo­re, fegato, rene, cervella, animelle, trippa, ecc.), insaccati (salame, mortadella, cotechino, salsic­cia, ecc.), prosciutto cotto o crudo, bresaola, al­tre carni salate e/o affumicate o conservate in altro modo.

Uova: 2 uova intere possono sostituire gr. 100 di carne di qualsiasi tipo.

Formaggi:

- Tipo I: formaggi conservati a pasta dura, esem­pio parmigiano, pecorino stagionato, provolo­ne, ecc.

- Tipo II: formaggi conservati a pasta semi-dura o molle, esempio fontina, berna, bel paese, asiago, stracchino, formaggini, gorgonzola, ecc.

- Tipo III: formaggi freschi, esempio tomini, pa­glierine, ricotta, robioline, ecc.

Grassi da condimento: olio di semi o di oliva, burro, margarina, pancetta, panna, strutto, lardo.

Ortaggi:

- Tipo I: insalata, pomodori, zucchine, peperoni, cavoli, cavolfiori, carciofi, fagiolini, cipolle, bietole.

- Tipo II: carote, patate, barbabietole, piselli, fagioli e altri legumi.

 

 

ALLEGATO 2 ALLA TABELLA 3

                                                               

Composizione in nutrienti delle liste dietetiche proposte

                                   

FASCE                      CALORIE                   PROTEINE                       LIPIDI                           GLUCIDI

DI ETA'               uomo         donna       uomo         donna          uomo         donna          uomo         donna

 

0-1                                 990                              35                                  51                                 100

2-9                                1710                             53                                  60                                 240

10-18                            3110                             96                                 100                                457

19-40                 2330           2350            88               77             110               90             500             310

41-60                 2840           2030            82              64             100               90             400             238

 

 

 

TABELLA 4

 

MASSIMALI PER CONTRIBUTI PER CURE, ASSI­STENZA E PROTESI

 

Diete costose e prolungate

Quando è richiesto l'uso esclusivo di prodotti dietetici fino ad un 50% in più del minimo ali­mentare riferito alla fascia d'età a cui appartiene il soggetto.

 

Pagamento medicinali

Non si ritiene di intervenire in linea di mas­sima tranne nel caso di handicappati, per medi­cinali non coperti dall'Ente mutualistico o prodotti stranieri, sempre che non esistano prodotti equivalenti nei prontuari mutualistici italiani.

In ogni caso non è possibile superare il mas­simale mensile di L. 30.000.

 

Assistenza a soggetti non autosufficienti

Necessità di collaboratrice familiare o infer­miere, o logopedista o fisioterapista, o insegnan­te d'appoggio: fino ad un massimale di L. 300.000 mensili.

 

Forniture o spese di riparazione di protesi o ap­parecchiature ortopediche, acquisto attrezzature varie, pagamento consulenze all'estero

Per questi interventi non sono fissati massi­mali, si ritiene di lasciare la valutazione caso per caso. Per le protesi ortodontiche per minori di 15 anni, il massimale annuo è fissato in lire 250.000.

 

Contributi in carenza di servizi pubblici: mas­simale pari all'importo massimo delle quote ri­chieste dalle scuole materne e dagli asili comu­nali.

 

Forniture di attrezzature o esecuzioni di opere indispensabili per la vita domestica

Per questi interventi non sono fissati massi­mali, si ritiene di lasciare la valutazione caso per caso.

 

 

TABELLA RIASSUNTIVA DELL’ASSISTENZA ECONOMICA (*)

 

Tipo di contributo

Utenti

 

Competenze

 

Durata

 

Entità

 

Motivi di esclusione

Documentazione e accertamento

A1 Contributo integrativo al minimo vitale

- persone di età superiore ai 65 anni;

 

- persone con invalidità supe­riore al 67% riconosciuta dalla Commissione compe­tente;

 

- ciechi, sordi, minori handi­cappati fino ai 18 anni;

 

- persone soggette ad assi­stenza psichiatrica per le quali l'équipe di zona di­chiara un'inabilità lavorativa temporanea;

 

- minori di età inferiore ai 15 anni a carico di invalidi o anziani;

Comune - Cap. Inabili 568/2

 

Comune - Cap. Inabili 568/2

 

 

 

Provincia

 

 

 

Provincia

 

 

 

 

 

 

 

Comune - Cap. Minori 537/4

A tempo indeter­minato con revi­sione almeno an­nuale.

 

E' pari alla differen­za fra minimo vitale + affitto e spese e il reddito accertato.

- reddito superiore al M.V.;

- proprietà di beni immobili (salvo il caso d'alloggio adeguato alle esigenze del nucleo) o di beni mobili registrati che non siano strumenti di lavoro;

- esistenza di persone tenute agli alimenti. II reddito dei tenuti agli alimenti si prende in considerazione secondo le seguenti percentuali: 100% nel caso di coniugi o di unioni accertate di fatto, di figli o di genitori; 70% nel caso di fratelli e sorel­le; 60% nel caso di zii e nipoti; 40% nel caso di ge­neri e nuore;

- stato di famiglia e verifica anagrafica;

- libretti di pensione (o di­chiarazione Commissione prov.le invalidi civili o della Previdenza Sociale);

- ricevuta affitto; - libretto mutua;

- certificato medico compro­vante l'inabilità lavorativa;

- accertamento diretto a do­micilio dell'interessato o dei tenuti agli alimenti;

- accertamento indiretto presso gli uffici.

 

A2

Contributo ero­gato in base al criterio del mini­mo vitale fino al tetto del mini­mo salariale (lire 7900) + assegni familiari

 

- persone di età superiore ai 60 anni e inferiore ai 65;

 

- donne in stato di gravidan­za per un periodo di due mesi prima del parto e tre mesi dopo e con altri mino­ri a carico durante tale pe­riodo;

 

Comune - Cap. ex Eca 1199

 

Provincia

A tempo deter­minato fino al compimento del 65° anno di età e con revisione almeno annuale.

E' pari al minimo vi­tale + affitto sino al tetto del minimo salariale (compren­siva della quota pre­vista per affitto) (li­re 190.000) + asse­gni familiari - red­dito accertato.

 

- reddito superiore al minima vitale oppure al minimo sa­lariale (comprensiva della quota prevista in L. 50.000 ossia 190.000 + assegni fa­miliari).

Per quanto riguarda gli altri motivi di esclusione vale quanto disposto nel preceden­te punto A1.

La documentazione e gli ac­certamenti sono gli stessi in­dicati al punto A1.

 

A3

Contributi per bisogni partico­lari (assistenza cure e protesi)

Questi contributi sono erogati sia agli utenti del contributo di cui al punto A) sia a quelli del successivo punto B) nei casi di cure costose e prolun­gate non coperte in tutto o in parte da altri Enti (con esclu­sione dei medicinali non co­perti da Enti mutualistici o prodotti stranieri) - custodia anche temporanea ai minori, anziani o inabili - assistenza a soggetti non autosufficienti - trasporto necessario per ac­cedere a servizi o a prestazio­ni relative ad un handicap, ecc.

Comune:

 

- per anziani Cap. Inabili 568/2;

 

- per minori cap. 537/4

 

- A tempo deter­minato per i contributi con­tinuativi con revisione pe­riodica almeno annuale;

 

- straordi­nari.

 

E' pari alla spesa da sostenere se il red­dito annuo è pari o inferiore al minimo vitale annuo oppure, se il reddito è supe­riore al M.V., è pari alla differenza fra la spesa da sostenere e la differenza fra il reddito e il M.V.

 

- quando il reddito è superio­re alla spesa da sostenere + il M.V. + affitto del nu­cleo.

Per quanto riguarda gli altri motivi di esclusione vale quanto disposto nel preceden­te punto A1.

- certificati medici;

- preventivi di spese sanita­rie e di altro tipo;

- fatture;

- altri elementi di prova.

 

Gli accertamenti da effettuare sono quelli indicati al punto A1.

 

A4 Contributi in ca­renza di servizi pubblici

 

Sono erogati nei casi in cui gli interessati non possono utilizzare i servizi pubblici in carenza di questi e siano per­tanto costretti a ricorrere a quelli privati (come ad esem­pio per gli asili nido e scuole materne).

Comune

 

Cap. Minori 537/4

Continuativo a tempo determi­nato, oppure straordinario.

Pari al costo della prestazione quando il M.V. è pari o infe­riore al reddito.

Se il reddito è supe­riore al M.V. + af­fitto il contributo sarà pari alla diffe­renza tra la spesa da sostenere e la differenza fra il red­dito e M.V. + af­fitto.

- quando il reddito del nucleo è superiore al costo della prestazione + il M.V. del nucleo.

 

Per quanto riguarda gli altri motivi di esclusione vale quanto esposto nel preceden­te punto A1.

La documentazione richiesta dovrà comprovare la necessi­tà del servizio e la sua utiliz­zazione.

 

A5

Contributi a tito­lo di prestito in attesa di presta­zioni previdenz.

 

Sono erogati alle persone che hanno acquisito il titolo alle prestazioni INPS o di invalidi­tà e sono in attesa delle re­lative liquidazioni.

II prestito è subordinato alla esibizione da parte del ri­chiedente della dichiarazione scritta comprovante il ricono­scimento dei diritto da parte degli enti competenti.

Comune

 

Cap. Inabili 568/2

 

Continuativo a tempo determi­nato.

 

E' pari all'importo mensile della pen­sione fino al massi­male del M.V. + af­fitto per gli utenti di cui al punto A1, mentre l'entità dello stesso è pari all'im­porto mensile della pensione fino al massimale del M.S. compreso affitto + assegni familiari.

- quando non sia stato acqui­sito il titolo alle prestazioni INPS o di invalidità oppure tali prestazioni siano supe­riori al M.V. + affitto.

Per quanto riguarda gli altri motivi di esclusione vale quanto esposto nel preceden­te punto A1 per gli utenti di cui al punto A2.

Occorre esibire la dichiarazio­ne scritta comprovante il ri­conoscimento del diritto da parte degli enti competenti.

A6

Contributi per persone sogget­te ad assistenza psichiatrica che vivono in pensio­ni o in comunità

Persone soggette ad assisten­za psichiatrica che sono ospi­ti di pensioni o comunità.

Provincia

A tempo deter­minato con pos­sibilità di rin­novo.

Contributo che non può essere superio­re al M.V. più una somma massima di L. 100.000 per spese di alloggio.

 

Dichiarazione che comprovi la retta della pensione o della comunità.

B1

Contributo inte­grativo del mini­mo alimentare

Persone e nuclei familiari in temporanea situazione di crisi comunque determinata il cui reddito non raggiunge il mi­nimo alimentare.

Comune

 

Cap. 1199 ex Eca

 

A tempo deter­minato, con revi­sione periodica (periodo massi­mo di erogazio­ne: 6 mesi).

Pari alla differenza fra l'importo corri­spondente al mini­mo alimentare e il reddito.

- reddito superiore al mini­mo alimentare o al minimo salariale (140.000) + asse­gni familiari.

Per quanto riguarda gli altri motivi di esclusione vaie quanto esposto al preceden­te punto A1.

 

- stato di famiglia e verifica anagrafica;

- libretto di lavoro o tallon­cino di disoccupazione;

- libretto mutua; - ricevuta affitto;

- eventuale documentazione sanitaria dell'Ufficio d'igie­ne o dei medici condotti, compresa la momentanea incapacità lavorativa. Accertamenti: indiretti agli uffici competenti e diretti a domicilio dell'interessato.

B2

Contributi straordinari

Persone o nuclei familiari di cui al precedente punto B1, in presenza di situazioni debito­rie relative a spese di cui al M.V.

Comune

 

Cap. 1199 ex Eca

Straordinari ripe­tibili più volte

nell'anno.

E' variabile a secon­da dei casi nell'arco dei 12 mesi. L'insie­me dei contributi non può essere su­periore a una cifra pari a 3 volte il mi­nimo salariale (lire 140.000) + assegni familiari.

I motivi d'esclusione sono quelli indicati al punto B1.

Oltre a quella prevista al pun­to B1 è necessaria la docu­mentazione specifica relativa alla situazione debitoria per la quale viene richiesto il con­tributo (es. Intimazione di sfratto, bollette, luce, gas non pagate, altra documentazione comprovante i debiti).

Gli accertamenti sono quelli indicati al punto B1.

C

Contributi eccezionali e assegni terapeutici

Sono interventi particolari ed eccezionali non facilmente de­terminabili a priori relativi ad alcune forme di handicap e a persone soggette ad assisten­za psichiatrica: tali interventi sono di natura diversa rispet­to quelli previsti al punto A3.

Provincia o Comune

 

Cap. Inabili 568/2 o

 

Cap. Minori 537/4 o

 

Cap. 1199 ex Eca

 

Continuativi straordinari a seconda dei casi.

 

Le erogazioni sono previste senza rife­rimenti al M.V. o al reddito e sono rivol­te a quelle persone verso le quali per legge l'Ente locale è obbligato a interve­nire: il massimale è il 75% della quota base del M.V.

 

- l'operatore nel proporre l'assegno terapeutico deve indicare le spese a cui l'as­segno si riferisce;

- certificati medici che atte­stino la particolarità del bi­sogno;

- fatture d'acquisto di ali­menti speciali, o medicinali o di prodotti particolari, ecc.

D

Contributi urgenti e una tantum

 

Sono erogati a coloro ai quali non è possibile, data l'urgen­za dell'intervento o per altri gravi motivi, richiedere la do­cumentazione prevista ai pun­ti A e B.

Comune

 

Cap. 1199 ex Eca

 

Una tantum.

 

L'ammontare massi­mo è pari al 50% dell'importo mensi­le del minimo alim.

 

Nel limite del possibile anche per questi interventi dovrà es­sere acquisita la relativa do­cumentazione.

(*) Eguale delibera è stata assunta dalla Provincia di Torino. Gli accertamenti ed í pagamenti verranno fatti tutti dai servizi comunali con rimborso da parte della Provincia delle somme di sua competenza.

 

 

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