Prospettive assistenziali, n. 47,
luglio - settembre 1979
LINEE
PROGRAMMATICHE ED EDUCATIVE DEL GRUPPO APPARTAMENTO DI VIA BORSI - MESTRE
La
relazione che pubblichiamo potrebbe rappresentare il punto di partenza per la
generalizzazione di un'iniziativa isolata, frutto della disponibilità di un
gruppo di operatori che aveva alle spalle una
precedente esperienza di comunità alloggio.
Purtroppo a quasi due anni dal suo avvio essa rimane
ancora «una precaria sperimentazione».
È
per superare questa fase di «stallo» che un gruppo di operatori
del territorio assieme a quelli della comunità alloggio stanno organizzando un
convegno.
A
nostro avviso i nodi che dovranno essere sciolti, e che nel convegno potrebbero
trovare la tribuna più qualificata, sono i seguenti:
-
avvio di una politica di interventi alternativi all'istituto,
che oltre alla generalizzazione delle comunità alloggio preveda tutta una serie
di altri servizi quali: quello di affido familiare (adeguatamente sostenuto),
di assistenza domiciliare, economica, ecc.;
-
gestione diretta da parte dell'Amministrazione provinciale oggi e dell'ULSSS,
non appena funzionante, di tutti i servizi;
-
superamento della fase sperimentale e del rapporto di lavoro libero
professionale degli operatori che debbono essere
regolarmente assunti;
- programmazione ed immediato avvio di tutta una serie
di corsi di riqualificazione per riconvertire attuali
operatori degli ospedali psichiatrici o dell'istituto psico-pedagogico
in operatori per l'attuazione dei servizi alternativi al ricovero.
Qualora gli amministratori
degli Enti locali non volessero dare una risposta adeguata a queste legittime
richieste, alle forze di base, ed al sindacato non rimarrebbe altra soluzione
che denunciare tali inadempienze ed individuare i momenti di lotta più
adeguati.
G.B.
RELAZIONE
Il gruppo appartamento di via Borsi nasce come esperienza deistituzionalizzante in quanto accoglie cinque minori
provenienti dall'istituto psico-pedagogico «Villa
Pancrazio» di Marosco: ha caratteristiche specifiche
che lo pongono in alternativa all'istituto.
Questo tipo di intervento,
anche se lascia inalterati i fattori che hanno determinato quelle situazioni
di emarginazione, mantiene le contraddizioni all'interno della società: il
quartiere dovrà prendere atto del gruppo appartamento, che denuncia attraverso
la presenza dei suoi ospiti il processo di esclusione sociale.
Il quartiere diventerà la realtà del
gruppo appartamento attraverso due momenti fondamentali di confronto:
a) il coinvolgimento da parte degli
operatori di tutte le forze che operano nel territorio;
b)
le relazioni vissute dagli ospiti con il vicinato, la scuola, i coetanei, le
famiglie, i gruppi, ecc.
Il gruppo appartamento non dovrà
essere una iniziativa isolata ma una indicazione da
seguire in un contesto più globale dei servizi sociali per i lavoratori: la
medicina scolastica e i poliambulatori di quartiere,
gli asili nido, gli interventi per gli handicappati, la tutela sanitaria e
sociale degli anziani, il servizio domiciliare e la medicina preventiva dei
lavoratori.
Dal punto di vista giuridico, tutto
ciò significa applicare ed attuare i principi ed i diritti della Costituzione.
Il nostro sarà quindi un piccolo
contributo al cambiamento del servizio socio-sanitario.
In istituto la giornata è prefissata
da determinati orari; l'utilizzazione degli spazi è
rigida, in funzione dell'istituto stesso.
Nell'appartamento, a parte il
necessario rispetto dei tempi scolastici e di lavoro dei ragazzi stessi, ogni
momento sarà riempito sulla base degli interessi, dei bisogni, delle motivazioni
di chi lo abita. Gli spazi e i tempi saranno a misura d'uomo.
L'istituto per funzionare ha bisogno
della gerarchizzazione dei ruoli. I ragazzi
verificano subito che c'è chi dirige e chi esegue; più o
meno consapevolmente ubbidiscono ai primi e sottovalutano i secondi.
Nell'appartamento
tutti i problemi
di conduzione e gestione sono a carico degli educatori. Tutti siamo responsabili di ogni aspetto della vita comunitaria e
nessuno è più responsabile degli altri. L'intervento pedagogico è qualificante
ed educativo quanto il momento delle pulizie della
casa. Scopo dell'istituto è continuare se stesso.
Scopo del nostro gruppo appartamento
è, al limite, esaurirsi: esaurire la sua necessità per i ragazzi per cui si è costituito.
Il gruppo appartamento deve essere
una struttura dinamica pronta a modificarsi rispetto ai bisogni
del momento. Il cambiamento della struttura dovrà essere garantito dal
confronto tra operatori sociali e operatori politici, tra gli educatori stessi
e i ragazzi ospiti dell'appartamento. Questi momenti
dovrebbero evitare il rischio dell'instaurarsi di un
processo di istituzionalizzazione della micro
struttura.
Gli educatori
L'azione dell'educatore inizia
dall'accettazione totale del minore, del suo vissuto e di tutto quello che
egli vuole esprimere.
L'educatore deve saper accettare e
gestire anche lunghe fasi di conflittualità, evitando
il pericolo di una rottura psicologica tra il presente e il passato del
ragazzo, aiutandolo ad una elaborazione progressiva del suo vissuto fino alla
conquista positiva della sua identità.
L'educatore deve essere un possibile
modello di identificazione per il ragazzo, deve
garantirgli la soddisfazione di bisogni affettivi e deve essere in grado di
porsi come norma, come autorità capace di portarlo a delle esperienze di
sicurezza e autonomia.
Questo si configura come un rapporto
terapeutico continuativo, e necessita perciò di
momenti di aggiornamento e di supervisione.
Rapporto tra educatori
- equipe
Gli educatori operano collegialmente con la esclusione di ogni rapporto gerarchico
per l'attuazione del rapporto educativo terapeutico. Le osservazioni e le
decisioni, sia a carattere psico-pedagogico che amministrativo verranno prese collegialmente. Per alcuni
aspetti della conduzione ci si servirà della
consulenza dell'equipe e per altri si richiederà il parere dei ragazzi stessi.
Tenendo pur conto della facilità di incontri informali
tra educatori si prevede una riunione settimanale.
Il cammino dei ragazzi ospiti in
comunità sarà seguito e valutato criticamente con tutti gli strumenti del
caso, anche quelli più strettamente tecnici.
Con l'equipe dell'istituto medico-psico-pedagogico «Villa
Pancrazio» si avranno rapporti quindicinali, per un confronto sul valore di
quanto si va attuando, contribuendo così a chiarire agli operatori diretti le
problematiche emerse nella pratica quotidiana relativamente
alle dinamiche del rapporto con i ragazzi.
In questo contesto
abbiamo sentito l'esigenza di un momento di supervisione e formazione comune con
gli operatori del Servizio Igiene mentale provinciale e con i collaboratori
del Prof. Morpurgo. Il
collegamento con l'equipe dell'Istituto M.P.P. di Marosco, acquista anche il senso di una continuità reale e
concreta tra le prospettive del superamento dell'istituto e diviene uno strumento
intermedio di inserimento del minore nella realtà del
territorio.
Intervento educativo
Il gruppo appartamento ha lo scopo
di «far cadere» comportamenti istituzionalizzati nei ragazzi ospiti.
La «ricostruzione» della personalità
di ogni ragazzo avviene attraverso la relazione con
gli adulti disponibili ad accettarli, ed altrettanto disponibili a mettersi in
discussione.
Nel gruppo appartamento la relazione
affettiva tra gli educatori e i ragazzi dovrà
permettere una diversa «lettura» dei comportamenti che si manifesteranno.
Questa relazione affettiva favorirà l'individuazione di bisogni mai espressi o
insoddisfatti.
Si prevedono due fasi
comportamentali: in seguito alla caduta dei ruoli istituzionali ci sarà un periodo
di regressione comportamentale e di reazioni violente, naturale conseguenza
della struttura liberante e della presenza di adulti
disposti ad accettare un comportamento diverso.
A questa fase seguirà quella della
ricostruzione vera e propria della personalità che
vede adulti e ragazzi confrontarsi con l'esterno: vita di relazione
scolastica, lavorativa, coi coetanei, coi gruppi, ecc.
In questa fase è molto importante il
ruolo dell'educatore che di nuovo sostiene gli scontri con la vita quotidiana e
mantiene un atteggiamento comprensivo di fronte agli eventuali episodi provocatori
dei ragazzi nei confronti della realtà esterna.
In questa dimensione positiva di disponibilità e interrelazione con l'esterno il
ragazzo ospite si troverà gradualmente ad organizzarsi i tempi e gli spazi
personali raggiungendo così la propria autonomia.
Nessuna esperienza terapeutica,
individualizzata, di gruppo o comunitaria viene
iniziata e continuata se non esiste una reciproca scelta, se non viene vissuto
un rapporto di stima e fiducia sia personale, sia sul lavoro che si condurrà insieme.
Nessun istituto assistenziale
accetta i suoi ospiti indiscriminatamente dal tipo e dalla gravità del bisogno
a meno che il ricovero non significhi l'approdo all'ultima desolante spiaggia
della morte assistenziale.
A maggior ragione si deve tener
conto di questo nelle esperienze di piccoli gruppi e comunità, laddove la dinamica dei rapporti è molto stretta e le emozioni, in
particolare empatiche, vengono avvertite
sensibilmente e immediatamente, dove la presenza, l'umore, i disturbi della
personalità e del comportamento di uno dei qualsiasi soggetti, minori o
adulti, va ad interessare necessariamente quello di tutti gli altri (vedi le
pubblicazioni sulle comunità antipsichiatriche inglesi e quelle di B. Bettelheim della Orthogenic School).
Ai minori dovrebbe esser data
possibilità di scelta e di decisione sulla propria sistemazione, al contrario
di come è avvenuto finora dove il ricovero in
istituto ha avuto la caratteristica di essere la soluzione unica e il più
delle volte coatta.
Così gli educatori, essendo
impegnati in rapporti interpersonali profondi con i soggetti a loro affidati,
non possono essere costretti ad operare al di fuori di un campo di conoscenza e di competenza, senza vivere il disagio di
tale situazione, senza difendersi con un rapporto distaccato e strettamente
«professionale».
Organizzazione interna
del gruppo appartamento
Il gruppo vivrà un'esperienza di
tipo familiare. Ci si propone che tutti i ragazzi abbiano un'occupazione
quotidiana all'esterno dell'appartamento: scuola o lavoro.
L'appartamento verrà quindi
prevalentemente utilizzato dai minori nel pomeriggio dei giorni feriali e
nelle festività.
La presenza di almeno uno degli
educatori verrà assicurata permanentemente nelle ventiquattro ore per l'organizzazione
della giornata, dei servizi domestici e in previsione di necessità di
permanenza diurna dei minori (malattia, attesa di occupazione
lavorativa, ecc.). Si eseguiranno turni di lavoro nei quali, a rotazione,
saranno presenti due educatori nei momenti significativi
della giornata: pranzo, pomeriggio, cena; un educatore si fermerà a dormire
la notte.
Scuola
Verranno tenuti con la scuola rapporti
mensili e comunque, quando se ne presenta la necessità, in forma tempestiva.
Il ragazzo verrà
seguito per i compiti che gli verranno assegnati e per la loro esecuzione con
sistematicità, in particolare nelle materie in cui egli viene a trovare più
difficoltà.
Lavoro
A seconda che il ragazzo sia più o meno autosufficiente, lo si aiuterà nella ricerca
di un impiego, a seconda delle sue intenzioni e la possibilità che il mercato
del lavoro offre. Saranno da stabilire e mantenere rapporti di cordialità e collaborazione
con i datori di lavoro. Si controllerà il denaro in modo che ogni ragazzo, dopo
aver soddisfatto i bisogni primari, ne conservi una
parte a titolo di risparmio.
Tempo libero
Il vissuto di esperienze
felici e positive insieme scioglierà le resistenze e le difese personali e
rafforzerà i rapporti sociali.
I momenti di divertimento, saranno
considerati importanti, sia nell'aspetto organizzativo che
espressivo.
I mezzi di informazione
sociale (radio, televisione, riviste, cinema, libri, musica, ecc.), verranno
sottoposti ad un interesse critico dei contenuti e delle forme espressive.
Gruppi spontanei e associazioni
giovanili esistenti nel quartiere verranno
individuati e considerati nella prospettiva di un inserimento nelle loro
attività dei ragazzi ospiti dell'appartamento.
Le fasi di conoscenza reciproca dei ragazzi appartamento-quartiere,
e di rafforzamento delle relazioni, saranno non forzate e proposte in base
agli interessi e ai tempi di maturazione dei ragazzi stessi. Importante sarà
il nostro intervento preparatorio e di attenzione
continua affinché non si verifichino episodi di rigetto onde evitare che
l'approccio all'esperienza socializzante risulti fallimentare.
Pulizie e ordine
personale
I minori verranno
interessati alla cura e alla pulizia della propria persona, delle proprie cose
e alla partecipazione dell'ordine e delle pulizie degli ambienti di uso comune.
Ruolo del responsabile
Specifiche attribuzioni di
responsabilità sono state affidate a uno di noi in
ordine a particolari esigenze burocratiche. A tale proposito, al responsabile,
identificato nella persona di C.F.,
viene corrisposto un assegno mensile comprendente tutte le spese di gestione e
la retribuzione mensile degli educatori.
Nota
L'appartamento, di proprietà della
Provincia di Venezia, situato in Via Borsi 14 - quartiere Carpenedo -
Mestre, ospiterà cinque ragazzi ed è provvisto di una cucina, soggiorno, tre
camere, doppi servizi, ripostiglio e garage.