Prospettive assistenziali, n. 49,
gennaio - marzo 1980
Specchio nero
METTI
L'HANDICAPPATO NEL BAGAGLIAIO E FAGLI L'ELEMOSINA DI 150 LIRE AL MESE
Rispondendo ad una interrogazione
parlamentare, il 30 ottobre 1970 il Sottosegretario di Stato per i trasporti e
l'aviazione civile affermava che «il
trasporto delle persone invalide, unitamente al proprio mezzo di locomozione, è
consentito nei bagagliai dei treni viaggiatori, nei limiti dello spazio
disponibile».
Aggiungeva il Sottosegretario: «Non si nasconde che l'attuale disciplina possa causare qualche disagio;
per questo verrà considerata la possibilità di
prevedere, nei veicoli ferroviari di nuova costruzione, la messa a punto di
speciali ambienti riservati agli invalidi e ai rispettivi mezzi di
locomozione».
A distanza di quasi dieci anni la situazione è sempre
la stessa e, ancora una volta, le promesse non sono state mantenute.
Invece di predisporre vetture idonee anche per gli
invalidi compresi quelli che devono spostarsi in carrozzella e di procedere alla eliminazione delle barriere architettoniche in attuazione
del D.P.R. 27 aprile 1978, n. 384, le Ferrovie dello Stato hanno proposto ai
propri dipendenti il versamento di 150 lire al mese per finanziare iniziative
«a favore dei figli e congiunti
handicappati dei ferrovieri».
All'iniziativa, ampiamente pubblicizzata, hanno dato
la loro adesione non meglio precisate «organizzazioni sindacali».
Non si sa a quali scopi siano
destinati i fondi raccolti.
Ancora una volta, invece di informare la gente sulle
reali necessità degli handicappati (prevenzione, cura, riabilitazione, casa,
lavoro, trasporti, ecc.) e sulle numerose e gravi carenze
di intervento del Parlamento, del Governo, delle Regioni e dei Comuni, si
tende a far credere che i problemi di decine e decine di migliaia di handicappati
possano essere risolti con l'elargizione di misere elemosine.
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