PROSPETTIVE ASSISTENZIALI
N.
49 bis
marzo 1980
PRESENTAZIONE DEL
SEMINARIO di Giacomo Brugnone (U.L.C.E.S. di Venezia)
È per me cosa particolarmente gradita darvi il
benvenuto a nome dell'Unione per la lotta contro
l'emarginazione sociale e della rivista Prospettive
assistenziali, che hanno promosso questa iniziativa.
Nelle nostre intenzioni i lavori dovrebbero articolarsi
nella maniera meno formale e più operativa possibile.
Inizierò io col dare il buon esempio e sarò
brevissimo, così da dare il maggior spazio possibile alle relazioni, alle
comunicazioni e al dibattito che mi auguro verrà
vivacizzato dall'intervento di partecipanti provenienti da varie realtà.
Il giudizio sulle sorti del dibattito in corso fra le
forze democratiche in materia di lotta all'emarginazione è molto complesso. Se è pur vero che esso è globalmente negativo in quanto non
siamo stati capaci di farlo uscire dalla ristretta cerchia degli addetti ai
lavori per farlo divenire patrimonio dei movimenti di massa, è anche vero che
si sono creati i presupposti perché ciò possa avvenire.
Sta ora ai partiti democratici ed al movimento
sindacale di appropriarsi delle analisi emerse da tale
dibattito e soddisfare così quell'aspettativa che
hanno sinora disatteso.
Tutti sono concordi nel fatto che ogni cittadino
debba veder realizzato il suo diritto alla salute e ad una vita economicamente,
socialmente e culturalmente dignitosa; non si è riusciti però a far chiarezza
sulla definizione dei modelli di intervento e sulle
modalità più adeguate per concretizzare questi diritti.
Ci auguriamo che da questo seminario emergano
appunto indicazioni che contribuiscano alla
definizione di tali proposte.
Questa esigenza, attuale a livello nazionale, è
particolarmente sentita nella nostra realtà veneta, dove l'emarginazione
assume caratteristiche emblematiche. Difatti, secondo
dati IRSEV, nel 1976 il Veneto, con le sue quasi 500 strutture residenziali
(case di riposo, collegi ed istituti) offriva circa 44.000 posti letto di cui
poco meno della metà per anziani ed il resto per minori handicappati e non.
A questi dati vanno aggiunte le migliaia di ricoverati
in convalescenziari e le decine di migliaia di persone costrette a vivere in
condizioni precarie al limite della sopportazione, nonché
le centinaia di migliaia di persone che ogni giorno sono costrette a risolvere
a livello personale problemi che dovrebbero avere una risposta sociale.
Questi dati appaiono particolarmente drammatici se
si considera che si riferiscono non ad una intera
nazione, ma ad una regione come il Veneto che conta poco più di 4 milioni di
abitanti.
A questa situazione che richiedeva tutta una serie di interventi innovatori, che andassero nella direzione del
superamento dell'assistenza e dell'emarginazione, la Regione Veneto non ha
saputo che rispondere con inadeguati provvedimenti settoriali che hanno
privilegiato le strutture emarginanti.
Da questo primo accenno alla situazione assistenziale,
che necessariamente dovrà essere approfondita, appare evidente la esigenza di un confronto.
Ringrazio quindi di tutto cuore gli oltre cento
partecipanti provenienti da 16 regioni d'Italia e gli amici ed i compagni della
zona che hanno aderito al seminario, augurando loro buon lavoro.
Prima di passare la parola a Francesco Santanera che
svolgerà la relazione introduttiva, invito il sindaco di Jesolo
ed il presidente della locale azienda di soggiorno che così gentilmente ci hanno
dato ospitalità, ad aprire ufficialmente i lavori.
Il
Presidente dell'Azienda di soggiorno di Jesolo dà il benvenuto ai partecipanti del seminario e afferma
che, essendo suo compito il potenziamento del turismo
e in particolare di quello sociale, ritiene lodevoli tutte quelle iniziative
assunte dai Comuni per il soggiorno a Jesolo degli
anziani durante l'autunno e la primavera.
Il soggiorno, oltre a recare indubbi vantaggi agli
ospiti a livello di salute, di svago, di socializzazione, si risolve anche in
un notevole aiuto agli operatori turistici.
Il Sindaco
di Jesolo
afferma che da circa quattro anni quello degli anziani è uno dei principali
problemi affrontati dall'Amministrazione, anche se la mancanza di leggi
nazionali e le carenze della Regione Veneto hanno
rallentato l'azione dei Comuni.
Il Comune di Jesolo ha istituito un servizio di assistenza domiciliare.
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