Prospettive assistenziali, n. 50, aprile - giugno 1980

 

 

Notiziario dell'Unione per la lotta contro l'emarginazione sociale

 

 

LE RETTE PER ANZIANI CRONICI: UNA BATTAGLIA VINTA

 

La lunga e spesso estenuante lotta iniziatesi nel 1971 per addebitare alla sanità una parte del­le rette di ricovero in istituto degli anziani cro­nici è finita.

Con la delibera approvata dal Consiglio comu­nale di Torino il 2 aprile scorso è stato infatti stabilito che il Comune di Torino assume a pro­prio carico, con rimborso da parte della Regione, a partire dal 1° gennaio 1980 «il pagamento del­le spese di ricovero presso istituti di tutti gli anziani non autosufficienti per la parte sanitaria, quantificando detta parte nella misura della dif­ferenza fra la retta per non autosufficienti e quella per autosufficienti in atto presso il sin­golo istituto».

In concreto i ricoverati e i parenti devono pa­gare la retta per autosufficienti (in tutto o in parte a seconda dei beni posseduti e dei redditi), circa L. 8.000 al giorno.

La differenza fra la retta per i cronici (L. 18.000­-24.000 al giorno) e la retta per autosufficienti è a completo carico del Comune di Torino.

Si tratta ora di estendere l'iniziativa a tutti i Comuni.

Occorre però lottare per evitare che gli ospe­dali continuino a dimettere o non ammettere gli anziani bisognosi di cure non praticabili a domi­cilio o in ambulatorio.

Il pagamento di parte della retta da parte del servizio sanitario regionale non deve essere un incentivo alle dimissioni e al sistema praticato da molti ospedali consistente nel non fornire agli anziani ammalati le cure e la riabilitazione a cui hanno diritto.

Occorre ricordare al riguardo che tutte le volte che è stato fatto un intervento per impedire la dimissione di anziani cronici dagli ospedali, essi hanno continuato ad assicurare le cure anche per periodi lunghi.

 

 

MANIFESTAZIONE CONTRO LE BARRIERE ARCHITETTONICHE

 

Davanti all'Ufficio di igiene del Comune di To­rino, organizzata dalle Associazioni facenti parte del Coordinamento sanità e assistenza fra i mo­vimenti di base, il 22 aprile scorso si è svolta una manifestazione di handicappati e di cittadini contro le barriere architettoniche.

Il D.P.R. 27 aprile 1978 n. 384 ne prevede la abolizione, ma nessuno interviene.

All'Ufficio di igiene del Comune di Torino, pie­no di scale, gli handicappati devono accedere, oltre che per le normali pratiche, per essere vi­sitati ai fini dell'accertamento dell'invalidità, per il rilascio della patente, per ottenere il servizio taxi e per il ritiro dei relativi tagliandi.

Anche le 23 SAUB cittadine sono inaccessibili a coloro che hanno difficoltà motorie.

Di promesse la gente ne ha le tasche piene. Quando si incomincerà a fare sul serio?

 

 

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