Prospettive assistenziali, n. 50, aprile - giugno 1980

 

 

Specchio nero

 

 

IL SOTTOSEGRETARIO LETTIERI NON VUOLE CHE GLI ISTITUTI SI SVUOTINO

 

Con la Conferenza nazionale dell'infanzia, che si è tenuta a Roma dal 13 al 15 marzo 1980, si è chiuso l'anno internazionale del bambino.

Nonostante gli sforzi del Comitato promotore nazionale, il bilancio non è per nulla incoraggian­te: fiumi di parole e nessun risultato concreto.

Ancora una volta i più dimenticati sono stati i bambini ricoverati negli istituti pubblici e privati di assistenza.

Numerose sono ancora le regioni che non esercitano i poteri di controllo sugli istituti ad esse attribuiti dalla legge di scioglimento dell'OMM.

Si tratta di omissioni di atti d'ufficio che la magistratura dovrebbe colpire, ma nessuno in­terviene.

Nei documenti conclusivi - alcuni molto va­lidi - presentati dalle Commissioni di lavoro della Conferenza nazionale sull'infanzia non c'era cenno alcuno sui bambini istituzionalizzati.

Di qui la presentazione da parte di un rappre­sentante dell'Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie della seguente mozione:

«La Conferenza nazionale dell'infanzia tenuto conto che circa centomila bambini e fanciulli vi­vono in istituti di assistenza situati spesso lon­tana dall'abitazione dei genitori, preso atto che ciò comporta gravi e sovente irreversibili danni sulla personalità del minore, rivolge un pressan­te appello al Parlamento, al Governo, alle Re­gioni, ed agli Enti locali affinché assumano fra gli obiettivi prioritari la deistituzionalizzazione di detti minori predisponendo con la massima ur­genza tutti gli strumenti legislativi, operativi e promozionali idonei per il raggiungimento dell'obiettivo sopra indicato nell'ambito di tempi de­finiti e secondo le indicazioni emerse nei lavori della Conferenza».

Il rappresentante del Governo, On. Nicola Let­tieri, sottosegretario agli interni, con un bell'esempio di autoritarismo, si rifiutava però di leggere la mozione e di metterla in discussione, segno evidente che per Lettieri (o anche per il Governo?) il ricovero in istituto di centomila bambini va bene.

 

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