Prospettive assistenziali, n. 51, luglio - settembre 1980
Notiziario dell'Unione per la lotta
contro l'emarginazione sociale
PRESA DI POSIZIONE DEL COMUNE DI TORINO CONTRO LE
DIMISSIONI FORZATE DI ANZIANI CRONICI DAGLI OSPEDALI
Proseguendo nella sua attività, il Comitato per la
difesa dei diritti degli assistiti (1), venuto a conoscenza
che l'Ospedale Martini di Torino, Via Tofane,
intendeva dimettere una signora di 80 anni, morente per cancro, organizzava una
manifestazione di protesta davanti all'ospedale stesso con la distribuzione
del seguente volantino:
L'OSPEDALE MARTINI SI RIFIUTA DI
ASSISTERE GLI ANZIANI MALATI CRONICI
Decine di anziani malati,
definiti cronici, continuano ad essere dimessi di forza, o a non essere
accettati dall'Ospedale Martini.
Quando le cure, per vari motivi, non possono essere
praticate a domicilio o presso ambulatori, l'anziano ha diritto alla assistenza
ospedaliera senza limiti di durata.
Le leggi vigenti (n. 692 del 1955, n. 132 del 1968,
n. 833 del 1978) prevedono il diritto di tutti ad un'assistenza sanitaria e
ospedaliera, senza alcuna discriminazione per gli anziani. L'Ospedale Molinette da mesi non dimette più gli ammalati di tumore,
anche se gravissimi. Perché l'Ospedale Martini
continua a dimetterli?
Più volte il problema degli anziani cronici è stato
segnalato alla Regione Piemonte, ma finora non è stato preso alcun
provvedimento concreto per far cessare questi abusi.
Le illegali dimissioni fatte dall'Ospedale Martini
costringono i parenti a cercare un posto negli istituti di assistenza
e nei cronicari, dove le rette raggiungono le 800.000 lire al mese.
NON È VERO CHE IL NUMERO DEI POSTI
LETTO È INSUFFICIENTE: OCCORRE RIORGANIZZARE GLI OSPEDALI PER FAR POSTO ANCHE
Al CRONICI E AI LUNGODEGENTI.
CHIEDIAMO
- che anche l'Ospedale
Martini non dimetta più i cronici;
- che la Regione faccia
rispettare le leggi vigenti;
- che il Comune di Torino
appoggi queste richieste.
PARENTI
FATE VALERE I VOSTRI DIRITTI OPPONETEVI ALLE
DIMISSIONI FORZATE
Il «Comitato di difesa dei diritti degli assistiti» (Via Assietta 13 - tel.
54.91.84; Via Artisti 34 - tel. 83.12.79) è a vostra disposizione.
* * *
Il Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti
poneva quindi il problema delle dimissioni dei cronici al Sindaco e
all'Assessore alla sanità e ai servizi sociali di Torino che organizzavano una
riunione con i Presidenti ed i Direttori sanitari degli ospedali cittadini.
Apriva l'incontro il Sindaco di
Torino, Novelli, segnalando di aver ricevuto numerose lettere in cui
parenti dì anziani chiedevano il suo intervento per impedire le dimissioni di
congiunti degli ospedali.
Ha aggiunto che l'Ospedale S. Giovanni
(4.500 posti letto) non dispone più le dimissioni dei malati di cancro
(anziani e non) all'ultimo stadio, salvo che i parenti non accettino di
riportare il paziente a casa o di ricoverarlo in istituzioni scelte dai parenti
stessi.
Precisato che nei casi di ricovero in istituto il
Comune assume a suo carico l'intera differenza fra l'importo della retta per
cronici e quello per autosufficienti (circa 10.000 lire al
giorno per ricoverato), il Sindaco ha affermato che il Comune di Torino è
contrario alla «creazione di ghetti come
cronicari, nuove case di riposo, ospedali geriatrici
e reparti geriatrici».
L'incontro si concludeva con
i seguenti impegni:
- invio di una comunicazione da parte del Comune di
Torino agli ospedali cittadini e ai propri servizi per precisare che, nel caso
in cui i parenti non intendano per qualsiasi motivo provvedere alla
dimissione di anziani cronici, le dimissioni stesse
devono essere segnalate ai servizi comunali che assicureranno i necessari interventi;
- costituzione di un gruppo di lavoro con il compito
di provvedere alla stesura di un opuscolo in cui siano
precisati i diritti-doveri degli anziani cronici, delle persone tenute agli
alimenti, degli ospedali e dei servizi del Comune di Torino. I contenuti
dell'opuscolo saranno in seguito assorbiti in una
carta dei diritti del malato in ospedale che verrà concordata fra il Comune di
Torino e il Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti.
(1) V. Prospettive assistenziali, n. 48 e 49.
V. inoltre il n. 50 «Le rette per anziani cronici: una battaglia vinta».
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