Prospettive assistenziali, n. 53, gennaio - marzo 1981
Specchio nero
PARTECIPAZIONE
TRUFFA DELLA
REGIONE VALLE D'AOSTA
Oggi tutto è partecipazione: non si
mangia più in compagnia, si partecipa al pranzo sociale; non si va più in gita,
si partecipa alla crociera; non si assiste più ad una seduta del Consiglio comunale,
si partecipa a questa riunione (ovviamente con l'obbligo di stare assolutamente
zitti).
Nonostante le altisonanti dichiarazioni dei politici e la chiara indicazione della legge di riforma
sanitaria, non stupisce quindi che la Regione Valle d'Aosta abbia stabilito
nella legge 22 gennaio 1980 n. 2 «Organizzazione dei servizi sanitari e
socio-assistenziali per la costituzione del servizio
socio-sanitario regionale» che i comitati di partecipazione e gestione sociale
devono essere espressi «dai consigli
comunali» scegliendone i membri «preferibilmente
fra i propri componenti».
Precisa inoltre questa legge regionale che «qualora siano presenti ed operino organizzazioni
rappresentative di forze sociali, di cittadini od utenti interessati ai singoli
servizi, di operatori sanitari e sociali
istituzionalmente organizzate, il comitato è composto in misura non superiore
al 30% da membri designati da tali organizzazioni».
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