Prospettive assistenziali, n. 57, gennaio - marzo 1982
Specchio nero
I
VALDESI TIRANO LA VOLATA DELLE IPAB PER I CATTOLICI
Gli anziani malati cronici rendono pesante l'atmosfera degli ospedali; gli handicappati che circolano
per la città ne disturbano l'armonia.
Basta con questa mania dell'inserimento e dei servizi
alternativi al ricovero: «La società dei sani deve distinguersi da quella malata», ha detto
Carlo Montesanti, sostituto procuratore della Repubblica
presso la Corte di Cassazione.
Occorre dunque isolare i più deboli. Questa è la
linea da perseguire, anche per certi gruppi cattolici che vogliono continuare
ad essere i «padroni» dell'assistenza. La gestione dell'emarginazione li rende
felici; non solo le persone più deboli devono essere messe da parte, ma ciò può
costituire una fonte di potere e per alcuni anche di
guadagno.
Poi ci sono i vantaggi personali; spesso i gestori dell'emarginazione sono ancora considerati dei
benefattori. La pensano così coloro che ritengono che
i diritti di chi non può difendersi da solo siano al massimo un argomento da
chiacchiere salottiere: guai però se si aprono le strade per il riconoscimento
di questi diritti.
La riforma dell'assistenza è un serio pericolo.
Tuttavia, se gli attuali gestori dell'emarginazione potessero ottenere i
patrimoni delle IPAB (migliaia di miliardi, quasi da non crederci!), allora i
giochi sarebbero fatti.
Immediate e convincenti potrebbero, però, essere le
accuse di favoritismo. Se, invece, si trova qualcuno disponibile a... tirare la volata della
privatizzazione delle IPAB, ogni problema sarebbe risolto.
Vi ha provveduto
www.fondazionepromozionesociale.it