Prospettive assistenziali, n. 59, luglio - settembre 1982

 

 

Libri

 

 

E. TERESA BIAVATI, Il bambino adottato. Storie vere di affidi e adozioni, Cappelli, Bologna, 1982, PP, 225. L. 5.000.

 

Dopo il libro di Neera Fallaci, Di mamma non ce n'è una sola, un'altra pubblicazione, quella della Biavati, raccoglie otto storie di adozioni, sette di affidamenti a scopo educativo e due di comunità alloggio.

È una conferma che è tempo di bilanci e veri­fiche. L'adozione è talmente radicata che non si teme di metterne in rilievo i limiti.

La Biavati, giustamente, propone anche gli affi­damenti a scopo educativo e le comunità allog­gio quali alternative concrete al ricovero in isti­tuto.

Certo l'istituzionalizzazione è una procedura molto semplice. È sufficiente una telefonata per trovare un letto vuoto, far accompagnare il bam­bino da qualcuno, segnalare all'ufficio contabile di versare la retta alle scadenze concordate. Il bambino resta in istituto anche per lunghi anni e non disturba più né gli amministratori né gli ope­ratori.

L'adozione e l'affidamento richiedono invece una precisa conoscenza della situazione del bam­bino e del suo nucleo familiare, una attenta anali­si degli eventuali interventi proponibili ai geni­tori, la ricerca e valutazione degli adottanti e de­gli affidatari, un'azione di sostegno durante l'affi­damento. Non si finisce mai.

Inoltre, gli eventuali errori possono essere conosciuti da adottanti e affidatari (e cioè da per­sone che possono reclamare perché la loro vita non è legata alle prestazioni assistenziali) ed essere resi noti.

Nel caso di istituzionalizzazione, la colpa sarà sempre e solo del bambino; se le cose si mettono molto male, si potrà dare la colpa ai dirigenti e al personale dell'istituto.

Adozione e affidamento sono dunque interven­ti difficili e complessi di fronte al facile ricovero in istituto.

Però, mentre l'istituto, proprio per la sua natu­ra, soffoca la personalità dei bambini e la guasta, l'adozione e l'affidamento, se fatti in modo non avventato, assicurano ai bambini un ambiente in cui possono svilupparsi pienamente.

Le storie raccontate dalla Biavati ne sono un esempio illuminante. Amministratori, magistrati, operatori possono trarne utilissime indicazioni per il loro lavoro. Adottati, adottanti, cittadini sensibili a questo problema verranno a conoscen­za di situazioni in cui il loro impegno di solida­rietà sociale ed umana può contribuire alla ri­cerca di soluzioni conformi alle esigenze dei bam­bini e dei fanciulli.

Un libro, quindi, non solo da leggere ma anche e soprattutto da meditare.

 

 

GIORGIO BATTISTACCI, L'abbandono dei minori e la risposta della Comunità locale, Rimini, Mag­gioli Editori, 1981, pp. 216, L. 14.000.

 

La «rivoluzione copernicana», rappresentata dall'adozione speciale, ha dato giusta preminenza al diritto del bambino « privo di assistenza mate­riale e morale da parte dei genitori e dei parenti tenuti a provvedervi » di essere accolto da una coppia di coniugi con o senza prole e diventarne figlio a tutti gli effetti.

Trentamila bambini adottati dall'entrata in vi­gore della legge sull'adozione speciale (1967) ad oggi, sono un risultato concreto ed eloquente.

Avrebbero potuto essere molti di più se la ma­gistratura avesse interpretato in modo corretto la legge 5 giugno 1967 n. 431, se l'autorità giudizia­ria avesse colpito gli evasori della legge ed i mer­canti di bambini, se gli enti pubblici (Regioni, Co­muni singoli e associati, Province) avessero eser­citato i loro compiti di controllo e vigilanza.

Ciò nonostante, l'adozione speciale resta una conquista umana e sociale da difendere e svilup­pare.

I complessi problemi, dalla dichiarazione di adottabilità all'affidamento preadottivo, dall'ado­zione internazionale all'affidamento familiare a scopo educativo, sono trattati in modo chiaro ed esauriente dall'Autore, attualmente Consigliere di Cassazione e per molti anni Presidente del Tri­bunale per i minorenni di Perugia.

Molto importanti sono anche i capitoli dedicati alla nuova impostazione degli interventi socio­assistenziali e al ruolo delle comunità locali.

Per quanto riguarda la prevenzione dell'abban­dono, concordiamo pienamente con Battistacci nel ritenere che «negativa e pericolosa al fine di realizzare una efficace protezione dei minori è si­curamente la via della assistenza tradizionale per i suoi caratteri istituzionalizzanti ed emarginanti, spesso causa di crisi future per la personalità del giovane, se non addirittura del suo disadattamen­to» e che «una risposta non può essere neppure quella dell'intervento dell'autorità giudiziaria» in quanto «sulla magistratura minorile continua a pesare il suo peccato di origine e cioè di essere sorta per la necessità di dar vita ad uno stru­mento di controllo sociale per l'infanzia e l'adole­scenza».

Interventi validi potranno essere assicurati sia per il momento preventivo che per quello ripara­tivo solo facendo riferimento ad «ambiti territo­riali nel cui seno possono trovare unificazione tutti gli interventi ed i servizi in quanto nell'am­bito territoriale potranno essere identificati i rea­li bisogni ed essere apprestati i rimedi più diversi e più idonei chiamando a collaborare le energie e le disponibilità di tutti ed accettando pure il con­trollo di tutti».

 

 

ASSESSORATO AI SERVIZI SOCIALI DELL'AMMI­NISTRAZIONE PROVINCIALE DI ROMA, (a cura di), Il cittadino handicappato, la Corte di Cassa­zione, lo Stato, Comitato «Mille bambini a Via Margutta», Roma, 1982, pp. 191, Edizione fuori commercio.

 

La pubblicazione raccoglie le relazioni e gli in­terventi del convegno-dibattito promosso dal Co­mitato «Mille bambini a Via Margutta», che si è tenuto a Roma il 18 novembre 1981 in merito alla nota sentenza della Corte di Cassazione che ha ritenuto legittima l'espulsione di un handicappato dalla normale scuola pubblica.

In allegato sono riportate le leggi e le circolari ministeriali aventi per oggetto l'inserimento sco­lastico dei fanciulli handicappati.

 

 

CENTRO STUDI, DOCUMENTAZIONE E RICERCA DEL GRUPPO ABELE, Una cultura per la lotta all'emarginazione, Torino, AGA - Gruppo Abele, 1981, pp. 96, L. 4.500.

 

In questi ultimi anni i problemi della condizione giovanile e i fenomeni di marginalità e di devian­za, primo fra tutti il diffondersi delle droghe, sono stati al centro di interessi di ricerca, da un lato, e di programmi di azione sociale, dall'altro.

Questo libro è nato come risposta all'esigenza di quanti intendono realizzare una sintesi tra ri­flessione e azione, e vogliono assumere una pre­cisa iniziativa di responsabilità e solidarietà nei confronti di chi oggi vive più duramente i processi di emarginazione sociale.

Il primo capitolo presenta la storia, il significa­to e il programma del Centro studi del Gruppo Abele.

Il secondo propone alcuni orientamenti di fonda e le indicazioni tecniche per realizzare un centro di documentazione sull'emarginazione; in questo senso vengono analizzati alcuni diversi modelli di presenza culturale, e valutati con il criterio dell'adeguatezza alle finalità della lotta all'emargina­zione; inoltre viene suggerita una precisa catalo­gazione in settori e sezioni.

Il terzo segnala un elenco di circa cinquecento volumi sui problemi dell'emarginazione, articolati secondo temi specifici e suddivisi in tre gruppi a seconda dei destinatari e del grado di specializ­zazione, segue un elenco di settanta riviste sugli stessi temi con le modalità di abbonamento.

Un'appendice finale raccoglie infine oltre cento indirizzi utili sia per richiedere materiale che per conoscere esperienze.

Il libro può essere utile per operatori sociali, studenti, gruppi di volontariato, e offre indicazioni per l'aggiornamento delle biblioteche o per la for­mazione di un Centro di documentazione.

 

 

AA.VV., Una persona è una persona. I diritti degli handicappati. Gli strumenti dell'integrazione so­ciale. Tutta la legislazione, Edizioni Lavoro, Via Tagliamento 39, Roma, 1982, pp. 157, L. 5.000.

 

La casa editrice della CISL ha pubblicato que­sta guida con lo scopo di fornire le notizie essen­ziali sul problema degli handicappati.

Gli argomenti trattati sono: la definizione di handicap, la prevenzione, i fattori di rischio, i ser­vizi di riabilitazione, la fornitura di protesi e au­sili ortopedici, le pensioni, l'assistenza sanitaria, l'integrazione scolastica, il mondo del lavoro, le barriere architettoniche, i trasporti pubblici, il tempo libero ed i soggiorni di vacanza.

Si tratta di una pubblicazione semplice e com­pleta, utile a tutti coloro che desiderano avere una conoscenza approfondita dei numerosi e com­plessi problemi delle persone colpite da handicap.

 

www.fondazionepromozionesociale.it