Prospettive assistenziali, n. 64, ottobre - dicembre 1983
Notiziario dell'Unione per la lotta
contro l'emarginazione sociale
ANZIANI
DA BUTTARE
Come andiamo ripetendo da
anni, la situazione degli anziani malati cronici non autosufficienti è
allarmante sotto tutti i punti di vista.
Una conferma, purtroppo, è fornita dalla vicenda di Stefano Nosenzo di anni 95,
nato e residente a Torino.
Ricoverato presso l'ospedale Molinette
di Torino, viene inviato al Santa Corona di Pietra
Ligure (Savona), tanto per rispettare il criterio della competenza
territoriale.
Il 16 febbraio 1983 Anna Rivalta
di Torino riceve una telefonata dall'Ospedale suddetto.
Le viene preannunciata che
dovrà ospitare il Nosenzo che verrà dimesso in
giornata.
La signora informa l'anonimo interlocutore che:
1) non ha alcun legame di parentela o di altro genere con il Nosenzo;
2) sua madre, fuori città per alcuni giorni, è una
semplice conoscente del suddetto;
3) non intende assolutamente accogliere il Nosenzo a casa sua;
4) non le risulta che vi
siano persone in grado di provvedere.
Ciò nonostante l'ospedale Santa
Corona dimette il Nosenzo con la seguente
stupefacente dichiarazione «Sembra
che abbia una persona che lo assista, per cui si
acconsente alla sua richiesta di dimissioni»!
Con una autoambulanza il
paziente viene trasferito all'ospedale Molinette di
Torino.
Dal suddetto nosocomio la Rivalta
riceve una telefonata sostanzialmente uguale a quella precedente e risponde
negli stessi termini.
Un'ora dopo, il Nosenzo,
piangente e sofferente a causa del freddo intenso, viene
trovato nell'androne dell'abitazione della Rivalta.
Il Pronto soccorso delle Molinette,
con una insensibilità incredibile ha caricato il Nosenzo
su un taxi e lo ha abbandonato a se stesso, nonostante che il paziente non fosse assolutamente in grado di provvedere a se stesso.
L'unione per la lotta contro l'emarginazione sociale ha segnalato il fatto al Sindaco di Torino, al
Presidente, al Vice-Presidente e al responsabile sanitario dell'USL Torino
1-23 e al Difensore civico presso la Regione Piemonte.
Finora nessuno ha mosso un dito per punire i
colpevoli del barbaro trattamento fatto al Nosenzo e
per impedire che altri fatti analoghi avvengano.
In merito alla vicenda l'ULCES ha anche presentato
un esposto alla Procura della Repubblica.
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