Prospettive assistenziali, n. 65, gennaio - marzo 1984
Notizie
LA
STAMPA: MA QUANTO SIAMO BUONI NEI RIGUARDI DEGLI ANZIANI POVERI
Anche quest'anno il giornale La Stampa ha distribuito 1.000 assegni da
300 mila lire ciascuno ad anziani in disagiate condizioni economiche.
Il denaro occorrente è stato raccolto tramite una
sottoscrizione aperta dal giornale fra i suoi lettori.
In occasione della raccolta e distribuzione degli
assegni, La Stampa ha pubblicato, con
ampio rilievo, fotografie e storie di anziani, con
relative generalità e indirizzi, venendo meno - a nostro avviso - a quel senso
di riservatezza che deve essere, soprattutto in questi casi, una scelta assolutamente
inderogabile.
Al riguardo ricordiamo che i movimenti di base di
Torino hanno ottenuto anni fa dal comune di Torino che le delibere assunte in
materia assistenziale (contributi economici, affidamenti familiari a scopo
educativo, servizio domiciliare, accoglimento in comunità alloggio, ricoveri
in istituto) non rechino mai l'indicazione delle generalità degli utenti e il
loro recapito.
I giornalisti de La
Stampa, invece, non si sono preoccupati di esporre
alla berlina i vecchi a cui hanno consegnato il denaro. Fra i tanti articoli ne
citiamo solo due.
10 dicembre
1983: «Vittoria (fotografata con la sorella, n.d.r.),
a dispetto dell'età, qualche volta fa qualche
lavoretto nella vicina parrocchia di Santa Barbara e i frati la ricompensano
con pane e mele che, così, non ci mancano mai. È facile immaginare quali
sacrifici comportino "quei lavoretti",
quando scopri che la "giovinotta", da ore, sta
tentando, ma inutilmente, di aprire un botticino di collirio»;
18 dicembre
1983: «La città nasconde centinaia di casi drammatici e talvolta incredibili:
anziani dimenticati anche dai parenti più stretti, obbligati a vivere in
autentici tuguri, in condizioni ai limiti della sopravvivenza. 1 cronisti di "Specchio dei tempi" che, in questi
giorni stanno distribuendo le Tredicesime dei lettori ai pensionati più soli,
si trovano spesso di fronte a persone che sembrano vivere in un'altra realtà,
fatta solo di miseria e disperazione. È il caso di T.G.
(la fotografia è riportata a fianco dell'articolo, n.d.r.),
82 anni, vedova di un marmista, ultima abitante di un cadente palazzo di Via
San Donato (uni edificio fatto sgomberare dai vigili urbani perché da mesi
pericolante). In apparenza non c'è traccia della sua esistenza: né il nome
sulla buca delle lettere, né sulla porta di casa. Il portone che dà sulla via è
chiuso a chiave, sprangato: "Hanno dovuto fare così - spiegano i
negozianti vicini - per evitare che qualcuno entrasse in uno dei tanti alloggi
fatti sgomberare".
Lì abita T.G. Il suo alloggio, microscopico, è in condizioni
pietose: privo di luce, riscaldamento, dei vetri delle finestre. Vi si arriva
percorrendo un ballatoio stretto e cadente: dopo aver bussato su di una porta
sgangherata occorre attendere qualche minuto prima di
ottenere una risposta.
Compare una donna con il volto scavato dal freddo, incorniciato da fitti
capelli bianchi, spettinati. Occorre parlare a voce molto alta, negli ultimi
tempi è diventata quasi sorda.
Vivo qui da
sette anni - spiega - ma forse presto me ne andrò. Al
Comune mi hanno promesso una sistemazione.
Nell'alloggio il freddo è tagliente: nel lavandino c'è il ghiaccio. Sul tavolo
un pezzo di formaggio ed un tozzo di pane: "sono
il mio pranzo e la mia cena per, oggi e domani. Poi dovrò di nuovo uscire, per
comprare qualcosa... E per me diventa una gran
fatica: quella rampa di scale sembra non finire mai".
Una volta T.G. possedeva una stufa elettrica: "Ma quest'anno ho dovuto rinunciare. Hanno
tolto la luce alla casa, non so come alimentarla. E
una a carbone o a kerosene non me la posso permettere".
Eppure non è
sola al mondo: "Mio marito è morto da parecchi anni ma
ho tre figlie, tutte sposate. Non le vedo da mesi, però".
Qualche
vicino passa ogni tanto a trovarla: "Più che altro - confidano - per
vedere se è ancora viva. Ci pare incredibile che possa sopravvivere per tutto
l'inverno in un tugurio simile".
Ha ricevuto
fino ad ora tante promesse: "È venuto da me un funzionario del Comune, mi
ha detto che provvederanno presto. Ma le settimane
sono passate e qui fa sempre più freddo".
Non può
stare troppo tempo in piedi. Torna a sedersi su di una vecchia sedia, si
avvolge in una coperta sdrucita e torna a guardare muta la neve che cade al di là di una finestra senza vetri. Sotto c'è via San Donato con le luci, il traffico e gli addobbi.
Nessuno sembra volere alzare gli occhi. "Specchio dei Tempi" ha
portato alla donna la Tredicesima, una goccia rispetto a quanto le serve».
Gli articoli ripresi da La Stampa si commentano da soli.
INIZIATIVE
DI AGGIORNAMENTO PER OPERATORI SOCIALI
La Scuola regionale per operatori sociali, che ha
sede in Milano (Via Daverio, 7 - tel. 573510 -
5461287) prevede anche quest'anno numerose iniziative
di aggiornamento per operatori sociali.
I seminari, che comportano generalmente una decina di incontri, si svolgono di norma in orario pomeridiano ed
hanno frequenza settimanale.
Le attività destinate a diversi tipi di operatori sociali (assistenti sociali, operatori
socio-educativi, personale sanitario e amministrativo dei servizi) hanno
prevalentemente impostazione metodologica:
- due corsi (1° e 2° livello) sono destinati all'acquisizione
o all'apprendimento della metodologia della ricerca;
- cinque corsi che considerano l'operatore sociale nella molteplicità delle sue relazioni con
l'utenza:
- ruolo
dell'operatore sociale di fronte ad alcuni problemi
dell'infanzia e dell'adolescenza;
-
l'approccio sistemico nei servizi sociali per la famiglia;
- diritto
minorile e procedure di intervento in campo educativo;
-1'assistente
sociale e il lavoro di gruppo nei servizi territoriali;
- il
colloquio, strumento professionale dell'assistente sociale;
- tre corsi considerano l'operatore sociale nei suoi
rapporti con le strutture:
- Comuni,
USSL e Stato dei servizi socio-sanitari;
- analisi
dell'organizzazione dei servizi;
-
l'intervento di cambiamento nell'organizzazione e la ristrutturazione dei
servizi;
- un corso particolare sulla funzione formativa degli
assistenti sociali, destinato a responsabili di
servizi e ad assistenti sociali aventi funzioni di guida con operatori
neo-assunti, volontari, personale ausiliario.
Informazioni più precise sui corsi possono essere
richieste rivolgendosi alla responsabile del settore
formazione permanente Lia Bolocan Parisi (il giovedì) o alla Segreteria della scuola (mattino
ore 10-12, sera ore 18-20, tel. 57.35.10/54.61.287).
MOZIONE
SUGLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO PER AUDIOLESI
L'Assemblea Nazionale della FIADDA, riunita a Torino
il 4 dicembre 1983
PRESO ATTO
che
alcuni Provveditorati hanno dato disposizioni ai Capi di Istituto di supplire
il personale specializzato al sostegno con le D.O.A.
(Dotazioni Organico Aggiuntivo), prive di titolo specifico,
CONSIDERATO
pure
che taluni Uffici provinciali scolastici nominano gli insegnanti di sostegno
senza tenere conto del tipo di minorazione e quindi in contrasto con la legge
270/1982 in cui si indicano tre distinte graduatorie speciali (per minorati
psicofisici, dell'udito e della vista),
VALUTATO
che
esistono situazioni in cui di fatto l'insegnante di sostegno deve spesso
colmare le assenze del titolare di sezione/classe/cattedra e che a volte
succede che l'insegnante di sostegno non venga neppure sostituito in caso di
brevi assenze,
LAMENTA
il
disagio derivante da tali illegittime, confuse e inopportune «situazioni di
fatto» che trovano una pseudo giustificazione
solamente nel quadro dei tagli alla spesa pubblica,
RIBADISCE
che in
tal modo l'audioleso subisce ulteriori contraccolpi e ritardi educativi
(talvolta anche irreversibili) in una situazione già fortemente precaria per
la mancanza di adeguate strutture scolastiche, di forme extrascolastiche
riabilitative, di gravi carenze sul piano dell'assistenza, tra l'altro
disattendendo anche le indicazioni di cui alla recente circolare del Ministero
della Pubblica Istruzione (on. Falcucci),
laddove si insiste per una stretta collaborazione tra scuola, U.S.L., Enti locali, al fine di favorire una reale e positiva
integrazione del bambino portatore di minorazioni,
PROPONE
il
rientro immediato di forme restrittive riguardanti ancora una volta i più
bisognosi di aiuto e di sostegno, con l'attuazione delle leggi 517/1977 e
270/1982, con la messa in opera delle proposte di cui alla circolare sopra
citata e con opportune forme di aggiornamento e qualificazione del personale
scolastico, forme che vanno stimolate ulteriormente e decentrate.
MOZIONE
FINALE DEL PRIMO CONVEGNO FIADDA
Le Associazioni per la difesa dei diritti degli
audiolesi, federate nella FIADDA, riunite in assemblea
in occasione del primo Convegno nazionale FIADDA, tenutosi a Torino il 3
dicembre 1983
RILEVATA LA NECESSITA
di
perseguire una sempre maggiore partecipazione della famiglia nella politica di
gestione delle strutture pubbliche per la integrazione degli audiolesi,
CONSTATANO
con
compiacimento che dopo anni di lavoro si è alfine giunti alla coagulazione di
numerose associazioni regionali nell'ambito della FIADDA e ad una convergenza
di intenti e finalità,
PRENDONO ATTO
purtroppo
dell'ancora carente preparazione collettiva di base di gran parte degli
operatori del settore, nonostante la continua evoluzione di tecnologie e
metodiche rieducative sempre più aggiornate,
AUSPICANO
pertanto
un sempre maggior coinvolgimento decisionale ed operativo delle rappresentanze
delle Associazioni Genitori, stimolo indispensabile per gli operatori,
all'informazione ed all'aggiornamento,
NOTANO
con
rammarico come, ancora una volta, le forze politiche siano rimaste assenti e
non abbiano portato il necessario contributo al lavoro del Convegno, che
attendeva precise risposte ai numerosi quesiti,
SI RENDONO INTERPRETI
dei
desideri delle numerose famiglie che le compongono per sopperire alle necessità
attuali che si vanno estendendo dal settore sanitario ed educativo, alla
istruzione superiore e al mondo del lavoro,
STIGMATIZZANO
che,
soddisfatte queste necessità, si potrà pensare ai problemi secondari, ma
altrettanto importanti che sono per ora rinviati.
www.fondazionepromozionesociale.it